IL SOLE DEL DIVIN VOLERE

La vita nel Divin Volere permetterà all’uomo di ritrovare su questa terra la felicità del primo Paradiso terrestre. In altre parole, gli esseri umani che accetteranno di rimettere il Volere divino al suo vero posto – quel posto prioritario che esso occupava nell’anima umana prima del Peccato originale – risorgeranno a vita gloriosa. Ciò significa che è giunto il momento, per chi si sente chiamato, di rifare alla rovescia il cammino che ha condotto Adamo ed Eva a commettere il Peccato originale.

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QUATTRO ANNESSI

 ANNESSO N. 1 

Domande e risposte sul tema della Divina Volontà. 

(Adattate a partire dal libro di Thomas M. Fahy: “Book of Glory”).

 Domanda n. 71: Perchè Dio ha scelto di farci conoscere l’ideale della Divina Volontà attraverso una rivelazione privata, tramite Luisa Piccarreta, anzichè includere questa importante informazione nella Rivelazione biblica?

Risposta: Tom Fahy risponde che parecchio di ciò che Dio ci ha rivelato tramite le Sacre Scritture e le Sacre Tradizioni può essere considerato come seme di verità, non come verità maturata. La maturazione della verità avviene nel tempo. Durante questo tempo, che evidentemente è successivo alla semina, Dio aiuta i figli suoi a capire lo svolgersi degli avvenimenti tramite le cosiddette “Rivelazioni private”.Tom Fahy aggiunge che molte anime sante, dopo avere fissato le basi della loro vita spirituale sulla Rivelazione biblica, hanno continuato la loro formazione spirituale con letture basate su “Rivelazioni private”. Per esempio, S. Caterina da Siena, dottore della Chiesa, è riconosciuta per aver contributo ad arricchire il tesoro delle verità appartenenti alla Chiesa. Ora questa santa ha scritto molto a partire da quello che il Signore le ha rivelato in forma privata, e alcune di queste rivelazioni sono contenute nei suoi famosi “dialoghi”. Tom Fahy ci invita a pensare a tutta la gloria che Dio ha ricevuto, e a tutte le anime che si sono salvate attraverso le “Rivelazioni private” del Sacro Cuore di Gesù (a S. Margherita-Maria Alacoque), a quelle sulla Misericordia divina (S. Faustina Kowalska), e a quelle legate alle apparizioni della Vergine di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, eccetera. Sono convinto che Dio abbia diritto di manifestarsi all’uomo quando gli piace, cioè in qualsiasi tempo. Se ha scelto di farci conoscere soltanto adesso l’ideale della Divina Volontà, il motivo è, come Lui stesso dice, che prima d’oggi l’Umanità non era in grado di capirlo, e quindi di riceverlo con profitto. Invece ora i tempi sono maturi. [107] Attraverso la beatificazione recente di Padre Annibale di Francia e di Dina Bélanger, la Chiesa di oggi ci incoraggia a fare conoscere il Regno della Divina Volontà a partire da oggi.

107
  • [107] Rivedi la nota n. 30 (e tutto il paragrafo che le serve da contesto).

Domanda n. 93: Che differenza c’è tra Divin Volere e Spirito Santo?

Risposta: Tom Fahy dice che per lui questa questione è un po’ difficile, e che per capirla meglio invoca il Signore. So, dice, che lo Spirito Santo è una Persona trinitaria, ma non sono sicuro che il Divin Volere lo sia altrettanto. A mio avviso Tom Fahy merita di essere aiutato, e provo a farlo col commento seguente. Parlando dello Spirito Santo, nel Credo niceno-costantinopolitano è detto che Esso “procede dal Padre e dal Figlio”. Se veramente lo Spirito Santo è come l’elettricità, [108] la quale è generata dal Padre (la Centrale elettrica) e distribuita dal Figlio (la Rete di distribuzione), in questo caso sarebbe possibile dire del Divin Volere quello che si dice dello Spirito Santo, e cioè che “procede dal Padre e dal Figlio”. Ora, se il Divin Volere e lo Spirito Santo procedono ambedue dal Padre e dal Figlio, sia l’uno che l’altro dovrebbero avere la stessa natura. Ho l’impressione che il fatto di chiamare la terza Persona della SS. Trinità Divin Volere anzichè Spirito Santo, non cambi nulla.  

108
  • [108] Dio Padre sarebbe come una Centrale elettrica, e Dio Figlio come quel complesso di fili che ha per compito di distribuire l’elettricità prodotta dalla Centrale. Per capire meglio il significato delle immagini proposte, leggere in appendice il racconto intitolato: “La Centrale elettrica”.

Domanda n. 94: Che differenza c’è tra Volontà divina Volizione divina?

Risposta: Thomas Fahy dice: per me non è facile rispondere a questa domanda perchè non conosco abbastanza la lingua italiana. Pare che in lingua italiana sia più facile distinguere i due termini. A questa risposta aggiungo il mio granellino di sale (o di pepe). È una storia di traduzioni mal fatte. Inizia col famoso gruppo indipendente di St Cloud (Florida), primo responsabile di questa confusione. Mi spiego: Luisa utilizza due espressioni: “Volontà divina” e “Volere divino”. Per Luisa l’espressione Volere divino significa Volontà divina in azione, e cioè l’azione concreta della Volontà divina. Il traduttore improvvisato di S. Cloud ha utilizzato il termine Volition”per tradurre sia il primo che il secondo concetto, come se il termine “Volition”fosse un termine universale e miracoloso, una specie di panacea. Facendo così ha mescolato tutte le carte, creando confusione e incertezze in molte persone, soprattutto di lingua inglese. La verità è che l’espressione inglese “Divine Volition” (Volizione divina) da lui usata e abusata, non traduce bene nè l’espressione Volere divino, né l’espressione Volontà divina.

Gesù aveva detto a Luisa: “Solo voglio che le cose escano fuori ordinate, perchè una parola che manchi, un nesso ed un connesso, un periodo spezzato, invece di gettare luce mi getteranno tenebre, invece di farmi dare gloria e amore, le creature resteranno indifferenti. Perciò sii attenta”.[109] 

109
  • [109] Cfr Pablo-Martin Sanguiao: «Luisa Piccarreta: “La Piccola Figlia della Divina Volontà”,» p. 60. È bene che il lettore sappia che all’inizio degli anni ’90 il vescovo Mgr Cassati aveva denunciato con una lettera scritta la qualità scadente delle traduzioni realizzate in inglese-americano dal gruppo indipendente di St. Cloud (Florida, USA). Malgrado tale intervento, il male si è comunicato dall’inglese al francese, e questo perchè tra il 1995 e il 2002 un gruppo canadese di Montréal ha tradotto in francese gli scritti di Luisa a partire dalla versione americana già condannata, e non a partire dalla versione originale italiana esistente presso l’Associazione del Divin Volere, con sede in Via XX settembre n. 157, a Sesto S. Giovanni (Milano).

Domanda n. 101: Visto che l’Era del terzo Fiat sta prendendo forma, significa forse che l’Era della Redenzione sia sul punto di concludersi?

Risposta: No, affatto. Il terzo Fiat trinitario è il coronamento del primo e del secondo. Per questa ragione Gesù lo chiama “Fiat supremo”. In altre parole, la Santificazione umana sarà il coronamento della Creazione e della Redenzione. Grazie a questo terzo “Fiat” i due primi raggiungeranno la loro totale pienezza, la loro maturazione.

Domanda n. 104: Sembra che l’ideale di Dio sia che la Volontà divina regni in tutti i cuori. Vuol forse dire che la volontà umana sarà distrutta?  

Risposta: No. Tale idea sarebbe un errore teologico. La volontà umana deve assolutamente esistere, altrimenti noi non saremmo più degli esseri umani, ma qualcos’altro. Gesù aveva una volontà umana, e Maria pure. L’ideale proposto da Dio è che la volontà umana rinunci a se stessa, ma liberamente, per amore, in modo che l’Eterno Padre abbia Lui stesso la possibilità di agire nell’anima umana. Questo è quanto è successo in Gesù e anche in Maria. Prima del peccato originale Adamo ed Eva erano guidati dalla Volontà divina, ma col peccato hanno scelto di governarsi da soli, con la loro volontà umana. Essendo individualistica, la volontà umana non unifica gli esseri tra di loro, ma li divide. Fa crescere la discordia anzichè far crescere la concordia.

Domanda n. 105: Se una persona è divinizzata dalla presenza della Volontà divina, vuol forse dire che potrebbe fare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento? Per esempio, potrebbe forse compiere miracoli o creare qualcosa a partire da nulla?

Risposta: La persona umana non potrebbe mai, da sola, compiere cose divine, ma se Dio e la persona condividono la stessa volontà, quella divina, tutto è possibile alla persona umana. Non è più lei che vive, ma è Dio che vive in lei. Tuttavia la persona non perde mai la propria volontà, ma la sottomette a quella di Dio.

 

ANNESSO N. 2

Tre immagini sulla Divina Volontà 
(Dal libro di J. De Parvulis: “La Guerra Mistica” )

 Parlando di Luisa Piccarreta abbiamo visto che lo scopo dei suoi scritti è di incoraggiare tutti a vivere nel Divin Volere, un tema strettamente legato al terzo la “Fiat” di Dio, il “Fiat” dello Spirito Santo.

Spinti dal desiderio fare le cose per bene, molte persone si chiedono che differenza c’è tra FARE la Volontà di Dio e VIVERE nella Volontà di Dio. Siccome avevo anch’io questo problema, ho chiesto al Signore di aiutarmi a risolverlo. Come risposta ho ricevuto delle immagini mentali, tre in tutto. Ecco la prima:

 

Immagine n. 1: Autista  privato.

 

Inizialmente mi sono trovato alla guida della mia automobile, come faccio quando prendo il volante per andare in qualche posto. Notando che accanto a me c’era un passeggero, mi sono girato verso destra per vedere chi era. Con mia grande sorpresa ho scoperto che il mio passeggero era Gesù. Gesù stesso!  Stava lì, seduto tranquillamente, e ogni tanto mi dava un consiglio su quale strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io seguivo i suoi consigli, e lo ringraziavo pure, perchè vedevo che i consigli che mi dava erano utilissimi. Allora ho sentito una voce silenziosa suggerirmi dall’interno: “Questo è FARE la mia Volontà”.

Dopo un po’ mi sono trovato seduto dalla parte del passeggero, a destra dell’autista. Guardando verso sinistra per sapere chi guidava lamia macchina, ho scoperto, con grande stupore, che l’illustre Passeggero che prima era lì per accompagnarmi come passeggero, ora era diventato il mio autista. Autista privato! Gesù in persona aveva preso il volante della mia macchina, e a dire il vero la conduceva bene, anzi,molto bene. Ci eravamo scambiati di posto... Confesso che con Gesù come autista avevo l’impressione che il mondo non era più lo stesso di prima. Mi sentivo in sicurezza. Per esempio, sentivo che a noi due non sarebbe mai potuto capitato un incidente grave. Sentivo che mentre Gesù conduceva potevo persino chiudere gli occhi e riposarmi i nervi. Allora qui la voce silenziosa mi ha suggerito: “Questo è VIVERE nella mia Volontà”. 

Mi ricordo di avere pensato, forse anche a voce alta, come quelli che si parlano da soli: “Ma è normale tutto questo? È possibile che Dio, il Creatore, si trasformi adesso in autista, il mio autista privato?”

A queste parole, dette o pensate, Gesù ha risposto: “Cos’è più facile, secondo te, morire sulla croce o servirti da autista?”

Siccome Gesù continuava a guidare, ed in modo spontaneo e disinvolto, gli ho ancora detto: “Se voi guidate al mio posto, posso anche chiudere gli occhi e riposarmi i nervi? E se mi addormento del tutto?”

Il divino Autista ha sorriso, poi mi ha risposto: “Se ti addormenti, farò tutto Io per te”[110]

110
  • [110] Una persona scettica mi diceva che questo mio atteggiamento passivo di fronte a Gesù, mio autista privato, non le piaceva. Secondo lei era una forma di “quietismo”. L’osservazione mi sembrò pertinente. Preoccupato chiesi al Signore di aiutarmi. Il giorno dopo, volendo spingere un libro che sembrava volesse cadere dalla biblioteca, mi è venuta l’idea di aprirlo, e il mio sguardo è caduto su di una frase di Gesù, che sembrava desideroso di rispondermi attraverso di essa. La frase diceva: «Questa vita interiore non consisterà tanto nel seguire questo o quel metodo di orazione, ma nell’accettare volontariamente e liberamente di lasciarsi plasmare senza opporre resistenza. Cacciate ogni timore inutile: questa “passività” non ha nulla di riprovevole. Nel compimento del loro dovere queste anime rimarranno attente, proprio nella misura in cui si lasceranno plasmare dallo Spirito Santo.» (“Divins Appels”, p. 178). 

Qui ho capito che se una persona umana rinuncia alla sua volontà per vivere nella Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della sua macchina (cioè: la direzione della sua vita). I vantaggi che ne derivano sono innumerevoli.

 

Immagine n. 2: Il gioco degli scacchi.

 

Mi sono permesso dire ancora al mio Signore: “Signore, non vi sembra che manchi qualcosa alla visione precedente?  A me sembra che bisognerebbe aggiungere qualcosa per fare comprendere a tutti quello che per intuizione e per grazia Voi fate comprendere a me. Non avreste un’altra immagine, un qualcosa di supplementare per quelli che, spinti dalla buona volontà, hanno sete di comprendere meglio, e di più? Ho l’impressione che questa lezione è troppo importante per... ... ” 

Come al solito, ma per me è sempre una sorpresa, un giorno mi si presenta un’altra immagine. Vedo due esseri che giocano a scacchi. Da una parte il diavolo, e dall’altra l’eterno Padre. Da solo non sarei mai riuscito ad immaginare che l’eterno Padre potesse giocare a scacchi col diavolo, suo grande nemico, eppure erano lì, uno di fronte all’altro, che giocavano a scacchi, davanti a me... Ma io dovevo capire che questa era solo un’immagine. Mi applico dunque a capire l’immagine.

Innanzitutto capisco che i pezzi che sono sulla scacchiera rappresentano gli esseri umani. Mi riconosco in una piccola pedina... E mi rendo conto che al gioco degli scacchi anche una semplice pedina può essere preziosa, se per esempio si trova al posto buono, al momento buono. [111] Osservo il gioco che va, e improvvisamente mi rendo conto che l’Eterno Padre, che è mio Papà, è in posizione di svantaggio. Penso:“È impossibile, Dio è più bravo del diavolo. Il diavolo è una creatura. Il Creatore di una creatura è inevitabilmente più bravo della sua creatura, qualunque sia l’intelligenza di quest’ultima. Allora il diavolo perderà la partita... Non la può guadagnare contro il Creatore.”

111
  • [111] gli scacchi, le pedine sono i pezzi meno importanti, ma il gioco permette che in certi casi una semplice pedina tenga la chiave della vittoria o della sconfitta. Tutto dipende da come il gioco è impostato.

Eppure... lo svantaggio del Papà mio è visibilissimo. Allora mi metto ad osservare questo mio Genitore con occhi ansiosi, supplici e..., sì, sono come un bambino che osserva suo Papà, lo sa potentissimo, e malgrado tutto vede che sta perdendo terreno di fronte a un avversario misterioso, brutto, e vestito di nero. Il peggio è che ogni volta che il gioco lo obbliga a cedere uno dei suoi pezzi, vedo che soffre, perchè gli vengono le lacrime agli occhi. Il bambino che io sono in questa visione si ribella all’idea che suo Papà perda terreno di fronte a un avversario, che poi è anche così brutto! Scopro che cosa sia la morte, e soffro tremendamente di questa sua bruttezza, di questa sua crudeltà. Secondo la mia logica la morte non ha diritto di prevalere sulla vita, ma davanti a me si sta producendo l’opposto. Lo vedo. Lo sto vedendo. La cosa accade sotto i miei occhi. [112]

Piccolo come sono ho bisogno di aiuto, di luce, di spiegazioni, in modo da poter respingere un dubbio così atroce, così schiacciante... Ribelle alla morte, incapace di resistere davanti all’ingiustizia, mi metto quasi a gridare, ma con voce supplice:

“Dai, Papà! Non lasciarti battere! Fai qualcosa. Non sei l’eterno? Il tutto? Non sei il creatore? Non sei tu il mio Papà onnipotente, il migliore di tutti? Allora vinci! Devi vincere! Non voglio che tu perda. Non lo voglio! Devi vincere!”

Silenzio, e ancora silenzio, e poi ancora silenzio. Senza troppo capire, i miei occhi si posano sulla scacchiera, e mentre così la fisso, improvvisamente... Tieh! Eccola la spiegazione! Vedo che i pezzi coi quali mio Papà conduce il suo gioco sono tutti dotati di libertà, e che alcuni di loro, credendosi in posizione di svantaggio, si muovono da soli da un quadratino all’altro, e vanno anche lontano senza il permesso di mio Papà, che è anche Papà di ognuno di loro. Ahi! Questa loro mancanza di fiducia e di abbandono filiale provoca la loro perdita. [113]

112, 113
  • [112] Nel corso della mia infanzia ho scoperto l’esistenza della morte, e poco dopo, sul piano spirituale, l’esistenza del male. Mi sono reso conto che talora la morte sembrava prevalere sulla vita, e il male sul bene. Anche se intuivo che le vittorie del male sul bene erano provvisorie, sentivo in me un profondo dolore.
  • [113] I buoni sacerdoti ci parlano spesso della necessità di abbandonarci a Dio con fiducia. Le due immagini descritte, quella dell’ “autista privato” e quella del “gioco degli scacchi”, illustrano questo concetto di abbandono fiducioso in Dio.

E qui capisco tante altre cose... Mio Papà, onnipotente sì... Ma la libertà che per amore ha deciso di lasciare a tutti i sui figli (i “pezzi”) rende il suo gioco estremamente vulnerabile di fronte al gioco dell’Avversario, i cui “pezzi” rimangono fermi, sì, ma solo perchè paralizzati dalla paura. Allora mi chiedo: e che “vita” potrà mai essere quella dei pieni di paura, dei senza libertà, dei senza amore...? Mhmm... Non vorrei essere nei panni di uno di quei “pezzi”, proprio no.

Ritornato da questa parte della realtà, la voce silenziosa mi chiede: “Cara pedina, ti ricordi di avere già letto un testo che diceva che qualsiasi cosa dovesse succedere alla mia Chiesa, Io la ricostruirò?”

Rispondo: “Sì, me lo ricordo, ma non con le parole esatte”.

La voce: «Cerca le parole».

Mi metto a cercare il messaggio, e alla fine lo trovo a pagina 118 del libretto: “Le Grand Message d’Amour”. Lo rileggo attentamente, e il messaggio, tradotto in italiano, dice:

“Il mondo moderno rinnova la mia passione. Tuttavia, anche se i miei sacerdoti mi dovessero tutti abbandonare (com’è successo coi miei discepoli nell’ora della mia morte sul Golgota), e uno solo tra essi mi rimanesse fedele (com’è successo con Giovanni) ebbene, attraverso quel Giovanni Io rinnoverò il mondo!” (19 marzo 1969).

Questo testo mi ha fatto capire che la vittoria finale appartiene a Dio, ma che durante la partita ci possono essere degli alti e bassi dovuti alle condizioni che ormai ogni cristiano è in grado di capire.

Rifletto su ciò che ho appena vissuto. So che i messaggi profetici che tratto sono come le parti di un puzzle che intendo ricostruire. So bene che nella mia scatola, piena di questi messaggi, ne ce ne sono di veri e ce ne sono di falsi. Quelli falsi hanno sempre un difettuccio, magari piccolo piccolo, che fa sì che non stiano bene in nessun posto... Ma il messaggio che ho in mano è sicuramente vero, perchè trovo subito il suo posto, e noto che si adatta perfettamente ai pezzi che gli stanno intorno.

Mi aspetto un commento da parte della voce silenziosa, ma non mi è dato. Forse perchè le immagini che ho appena avuto sono già chiare ed eloquenti. Per me lo sono, ma per gli altri? Sento che nonostante la loro potenza e la loro chiarezza, queste immagini non convinceranno tutti. Allora guardo nel vuoto, mi interrogo su ciò che impedisce certe persone di dichiararsi soddisfatte delle spiegazioni fornite dalla provvidenza. Ed ecco la risposta che la voce immateriale me suggerisce:

“C’è una differenza enorme tra le persone che si accontentano di poco, quasi di nulla, e quelle al contrario che non si accontentano mai di niente, perchè proprio nulla le soddisfa. Le prime hanno un’anima di buona volontà, e credono alla provvidenza. Assomigliano a delle bambine docili che inventano la loro felicità a partire da ciò che ricevono dalle mani adulte. Le seconde invece hanno un’anima che somiglia a quella dei contestatori professionali. Nulla riesce a convincerle di scegliere la Verità quando questa viene loro proposta. Per queste persone tutto è pretesto per negare la verità, come se la verità non avesse diritto di esistere.

Per esempio, se un testimone della verità non dà il suo nome, la sua prova non è ammissibile; se invece lo dà, è il suo nome che non è ammissibile. Se un libro che testimonia della verità si presenta con “Imprimatur”, si tratta sicuramente di “vecchio paternalismo”, ma se si presenta senza “Imprimatur”, sventura per colui che osa diffonderlo in quello stato! ”

A queste condizioni, mi dico subito, sarà meglio che prosegua per la mia strada senza indugiare oltre, che segua il consiglio che Virgilio dava al suo amico Dante Alighieri, durante il viaggio che assieme hanno effettuato nei meandri dell’inferno: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa” [114]

114
  • [114] Dante Alighieri: “La Divina Commedia”, Inferno, 3, 51.

 

Immagine n. 3: L’amore al suo apice.

 

Avendo appreso da Luisa Piccarreta che nel tempo dell’Era nuova noi saremo capaci di amare nella giusta maniera, speravo sempre di incontrare qualcuno in grado di descrivermi quest’amore nuovo, mostrandomi come sarebbe fatto, di che cosa sarebbe composto. Il Signore lo sapeva, e un bel giorno ha permesso che mentalmente mi appaiano tre coppie di novelli sposi.

Le tre coppie mi appaiono raffigurate durante il periodo detto luna di miele. I coniugi di ogni coppia si prodigano dei gesti di affetto, di attaccamento, di passione, che sono apparentemente identici. All’improvviso mi è concesso di “vedere” all’interno della loro anima, e mi accorgo che le tre coppie non si amano allo stesso modo, e questo malgrado l’identità dei loro gesti esteriori. Risulta che i loro sentimenti non sono gli stessi, perchè appartengono a dei mondi diversi.

I coniugi della prima coppia si amano in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità istintiva di RICEVERE amore.

I coniugi della seconda coppia si amano in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità istintiva che li spinge ambedue a DARE amore (oltre che a riceverlo).

I coniugi della terza coppia si amano anch’essi in modo tenero e appassionato, ma come risultato di una necessità che li spinge ad amarsi reciprocamente allo scopo di poter amare Dio INSIEME. [115]

Riconosco che l’immagine della terza coppia è veramente quella che mi seduce di più. La qualità d’amore di questi due coniugi mi permette di capire che l’amore umano è un amore creato, e che i più solidi e veri degli amori creati sono quelli che accettano lo stampodell’Amore increato.

Mi dico: l’Amore increato è Dio, che si trova al centro della Comunione dei Santi. Più gli esseri che si trovano attorno a Lui sono in grado di riflettere qualitativamente e quantitativamente la sua immagine, come avviene con i nostri “specchi”, e più questi “specchi” umano-divini sono in grado di rilanciare la luce ricevuta, quella che deriva loro dalla fonte prima dell’Amore, l’Amore increato.

Concludendo mi dico: ecco l’apice dell’amore, l’amore che converrà perfettamente al periodo che Luisa Piccarreta ci descrive come quello in cui trionferà in noi il Divin Volere[116]

115, 116
  • [115] C’è una differenza sostanziale entra amare Dio ognuno per sè, e amare Dio insieme. Gesù avrebbe detto a Vassula Ryden che nulla lo glorifica più di quanto lo glorifica l’amore che gli dedichiamo collettivamente, come comunità umana (unificata dal suo amore).
  • [116] Il periodo suddetto è quello del Regno messianico, e sembra corrispondere al Millennio felice descritto da S. Giovanni nell’Apocalisse (Ap 20, 1-6). L’amore vissuto nel corso di questo millennio dovrà essere santificante, visto che è quello del settimo millennio, l’equivalente della domenica, giorno di santificazione! La domenica è chiamata: “Giorno del Signore”, oppure “Giorno di Santificazione”.
    Nel libro di J. De Parvulis, “Mondo Nuovo Profetizzato”, cap. 1, sez. # 2, il millennio attuale appare come il terzo della cristianità, ma anche come il settimo della storia umana in generale. Il fatto di essere il settimo, cioè l’ultimo, di una serie di sette, potrebbe meritare a questo nostro millennio l’appellativo di: “Millennio domenicale”. 

 

ANNESSO N. 3  

La Centrale elettrica

 

Il momento è venuto, credo, di raccontarvi l’esperienza che ho vissuto qualche anno fa a proposito della Santa Trinità, e più precisamente a proposito dello Spirito Santo nella Santa Trinità. Ho l’impressione che Dio, in quel giorno, ha voluto concedermi una grazia del tutto particolare.

Mi ero messo alla presenza di Dio con l’intenzione di pregare, e invece di pregare come si fa normalmente, stavo dicendo a Dio che il mistero della Santissima Trinità mi dava dei grattacapi a causa dello Spirito Santo, la terza Persona trinitaria. Non riuscivo a piazzarlo nè a destra nè a sinistra, nè in alto nè in basso, nè sotto una forma nè sotto quell’altra. Mi dichiaravo soddisfatto dell’immagine di Dio Figlio, perché Gesù era per me un essere che potevo visualizzare. Lo avevo guardato nella sacra Sindone, e conoscevo la sua vita abbastanza bene. Mi dichiaravo soddisfatto dell’immagine di Dio Padre, perché mio padre io l’avevo conosciuto, e avevo in lui un punto di riferimento. Ma non potevo dichiararmi soddisfatto dell’immagine dello Spirito Santo. Erano anni che mi sforzavo di trovare un simbolo, un qualcosa che mi aiutasse a visualizzarlo in modo un po’ conveniente, ma niente, nessun risultato. La figura della colomba? Quella del vento? Non mi sentivo attratto nè dalla prima nè dalla seconda, e il motivo c’era. [117] Così non riuscivo a spegnere la sete che avevo di comprendere almeno un po’ com’era fatta la Terza Persona divina, e questo mi metteva a disagio, mi creava frustrazione.

117
  • [117] Da bambino non riuscivo ad accettare l’immagine della colomba come possibile rappresentazione dello Spirito Santo, perché nel paese dove sono nato, aperto sulla campagna, ogni bambino possedeva una fionda. Io pure ne possedevo una, fatta da me, magnifica. Con detta fionda sempre in tasca, pronta per l’uso, ogni uccello che per distrazione mi capitava a tiro correva il rischio di farsi abbattere dall’inevitabile sasso che gli spedivo per direttissima. Simile trattamento lo applicavo anche alle colombelle, tanto più che la loro carne, cucinata a dovere da mia madre, risultava buona e saporita. In siffatto contesto non riuscivo a mettere l’idea dello Spirito Santo nell’immagine di un uccello. Mi sembrava che la cosa mancasse di decenza.  L’immagine del vento è venuta più tardi, ma anch’essa con scarso successo, perchè il bambino che io ero non riusciva ad immaginare il vento in modo sufficientemente concreto. Infatti, con che disegno me lo sarei rappresentato? Ma siccome nessuno sembrava minimamente interessato a questo tipo di problemi, mi ero rassegnato a stare zitto, a non parlare mai di cose del genere, proprio mai, con nessuno. Mi ero accorto che c’era un rischio a parlare di queste cose con la gente. Persino il parroco del paese reagiva male. Lui soprattutto! Lo percepivo come molto anziano, questo primo parroco della mia vita, e se in sua presenza mi permettevo di discutere di cose così strampalate (come lui diceva), aggrottava le ciglia per poi squadrarmi con sospetto.

Dunque, mentre prego o tento di pregare nel modo sopra descritto, pensandomi solo, mi accorgo che non sono affatto solo, ma circondato da una Presenza grandissima, quella di Dio Padre. Passata la sorpresa mi rendo conto che la situazione presenta per me un certo vantaggio, quello di favorire uno scambio di idee con Colui che da tanti anni considero il responsabile principale del mio problema, quello della rappresentatività dello Spirito Santo. Allora metto carte in tavola. Denuncio quella che considero una specie di lacuna nei riguardi dello Spirito Santo, dico quel che penso della colomba e del vento, eccetera… Il mio discorso non è del tutto finito, che di punto in bianco “vedo” una grandissima centrale idroelettrica. Non la vedo con gli occhi, ma con la mente. E una Voce immateriale mi dice:

Per te e per molti altri, questa immagine può rappresentare Dio Padre.

Per qualche istante mi lascio invadere dalla grandiosità e dalla bellezza della centrale, poi il mio sguardo si posa sui fili di alta tensione, quelli che formano la rete di distribuzione della forza elettrica prodotta dalla centrale. L’insieme di questi fili forma un vasto complesso. Vedo anche i fili di bassa tensione, quelli che penetrano nelle case, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle chiese, nei vari posti dove l’energia elettrica è utile o necessaria.

– Ti sto mostrando la rete di distribuzione dell’energia elettrica. La vedi? Essa può rappresentare Me, che sono Dio Figlio. Porto l’Energia divina nei posti dove essa è utile... A proposito dello Spirito Santo, poco fa dicevi che lo volevi “vedere”. Hai ancora quel desiderio?

Il significato globale dell’immagine è già tutto in me, per cui non ho più bisogno di altre spiegazioni. Allora balbetto:

– N… No, no. Adesso va tutto bene. Quello che volevo sapere, lo so già. L’ho già capito. Non ho più bisogno di “vedere” lo Spirito Santo. So già com’è “fatto”, e so anche da dove viene, per dove passa, e dove va. Lo Spirito Santo è nei fili elettrici. È come l’elettricità che passa nei fili. È “fatto” di energia. L’energia elettrica non si vede, ma tutti sanno per dove passa. Passa per i fili elettrici. Ce ne sono tanti, qui..., e vanno dappertutto. Partono dalla centrale e vanno in tutte le direzioni. Formano una rete vastissima. La rete serve per distribuire l’elettricità.

Grazie a questa esperienza capisco tutto quello che da anni cercavo di capire ma senza risultato. Guardo ancora i fili che partono dalla Centrale e si allontanano a perdita d’occhio nelle quattro direzioni. Sono sostenuti da piloni che si susseguono a distanza regolare. Là dove arriva questa forza, con essa arriva la vita. Capisco che la rete di distribuzione può rappresentare Gesù. Sì, Gesù è la rete di distribuzione. Ovunque c’è bisogno di luce, di vita, di calore in senso spirituale, Gesù vi trasporta lo Spirito Santo, che è l’Energia necessaria alla produzione di questa luce, di questo calore, e del movimento vitale.

Mi dico: se Dio Padre è la centrale, e Gesù la rete di distribuzione, è più che normale che lo Spirito Santo sia l’elettricità. Mi sembra che questo esempio calzi a meraviglia. In questo esempio è possibile dire che l’elettricità procede dal Padre e dal Figlio, proprio com’è detto nel Credo Niceno-Costantinopolitano a proposito dello Spirito Santo. [118]

118
  • [118] Questa immagine contiene una verità teologica che oggi appare evidente, ma che in passato ha avuto momenti di crisi. Nel secolo IX la Chiesa ha subìto danni spirituali a seguito di una controversia tra Oriente e Occidente che alla storia è passata col nome di «Controversia del “Filioque”». Bisogna sapere che quando il “Credo Niceno-Costantinopolitano” si recita in latino, il paragrafo che riguarda lo Spirito Santo dice: “…qui ex Patre, Filioque procedit”, che significa: “…che procede dal Padre e dal Figlio”. Oggi è così, ma inizialmente questo Credo a proposito dello Spirito Santo diceva: “…che procede dal Padre”. Il “e dal Figlio” era dato per sottinteso. Visto che alcuni teologi si servivano di questo per attaccare il dogma della Santissima Trinità, la Chiesa di Roma ha aggiunto alla formula del Credo la particella mancante: “e del Figlio”, che in latino si dice: “Filioque”.
    Malgrado ciò la Chiesa d’oriente è rimasta nell’idea che lo Spirito Santo proceda dal Padre, soltanto dal Padre (come se l’energia elettrica potesse raggiungere le case e i vari luoghi senza passare per i fili, che nell’esempio proposto rappresentano il Figlio incarnato, che è Gesù).
    STORIA DEL DOGMA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ. Riassunto. Col Concilio di Nicea si condanna l’arianesimo, poiché viene proclamata la consustanzialità del Figlio di Dio con il Padre. Col Concilio di Costantinopoli si definisce per tutti i secoli futuri la fede cattolica nella Santissima Trinità, affermando la divinità dello Spirito Santo, e rigettando quindi il macedonianesimo. Col Simbolo Niceno-Costantinopolitano, cantato solennemente in tutte le chiese cristiane, si ha l’espressione più perfetta della fede che la Chiesa ha in questo dogma essenziale.

Il paragone mi soddisfa. Adesso non mi è più possibile pensare alla SS. Trinità senza pensare alla centrale, alla rete distributiva, e all’energia elettrica, le tre componenti dell’esempio citato. C’è da dire, in più, che le tre Persone trinitarie formano un unico Dio proprio come queste tre componenti formano un unico sistema.

Molte cose che prima di questa esperienza mi sembravano vaghe o fuori portata, ora mi sembrano chiare e semplici. Ho il cuore pieno di riconoscenza verso Dio che si abbassa su di me per spiegarmi tutto con parole ed immagini adatte alla mia natura e alla mia statura. Con l’anima piena di riconoscenza e di fervente ammirazione oso proseguire:

Io a Gesù: «Signore, se una persona volesse osservare lo Spirito Santo in azione, mi sembra che ci riuscirebbe guardando quel che succede in fondo al filo elettrico. L’elettricità produce dei risultati visibili là dove arriva. Una lampadina che si accende per illuminare un angolo buio è un risultato visibile, i caloriferi elettrici che d’inverno riscaldano la casa (o all’inverso, i condizionatori d’aria che d’estate ne riducono il calore eccessivo) sono un risultato visibile, i motori elettrici che fanno funzionare le lavatrici, le macchine da cucire, i ventilatori, e tante altre macchine e macchinette, sono dei risultati visibili ».

Mentre dico questo mi rendo conto che l’elettricità, che ormai per me simboleggia lo Spirito Santo, è in grado di generare tre forme di vita, quella che si trova nella luce, quella che si trova nel CALORE, e quella che si trova nel MOVIMENTO. Sono tre forme di vita che talora si presentano separate, e talora combinate assieme. Schematicamente il concetto è il seguente:

L’energia elettrica si trasforma in:

1
Luce
Lampade elettriche.

2
Calore
Radiatori elettrici per riscaldare,
o all’inverso, condizionatori d’aria per raffreddare.

3
Movimento
Motori elettrici.

Grazie a queste immagini mentali capisco tutto quello che desideravo capire. Ma qui mi giunge l’eco di alcune parole latine che sono parte di una preghiera allo Spirito Santo: Lux beatissima … Dulce refrigerium…[119] Poi sento una voce che parla alla radio, e vedo anche un televisore che offre immagini e messaggi di tutti i generi. Ascolto, guardo, penso. Alla fine dico al Signore:

Io a Gesù: «Gesù, nel passato tutto funzionava a mano, o coi pedali, ma l’elettricità ha rivoluzionato il mondo. Il fatto è che la rivoluzione non è avvenuta solo nel bene ma anche nel male. Per esempio, quella televisione lì… Secondo me il male che fa supera il bene, e quella radio lì fa lo stesso…».

Gesù a me: «Lo so bene, Johannes, ma anche se le forme di energia appartengono a Noi che le abbiamo create, l’Avversario le usa ogni volta che voi gli chiedete di usarle.

Quando è lui che le usa, esse finiscono per darvi la morte anzichè la vita. Non tutti voi, ma parecchi di voi si servono del loro libero arbitrio[120]  per chiamare l’Avversario, e dargli autorità su tante cose. Allora lui viene e si impossessa delle energie presenti nella nostra creazione. Salvo che lui usa queste energie per realizzare gli scopi suoi. Il libero arbitrio è un dono che vi ho fatto, e non intendo per nulla ritirarvelo. Se però lo usate per mettere le energie vitali nelle mani dell’Avversario, anziché la vita troverete la morte. In altre parole, se scendete a compromessi con l’Avversario, lui vi preparerà dei tranelli, che sono come i “cortocircuiti” elettrici che ogni tanto si verificano nelle vostre abitazioni. Quando questi suoi “cortocircuiti” entrano in azione, anche se inizialmente vi fanno pensare a dei meravigliosi fuochi d’artificio, alla fine vi mettono fuori uso spiritualmente, e in certi casi anche fisicamente». [121]

119. 120, 121
  • [119] Si tratta della preghiera in latino: Veni Sancte Spiritus. Lux beatissima = LUCE BEATISSIMA; Dulce refrigerium = DOLCE REFRIGERIO. Sono espressioni che descrivono gli effetti dell’opera dello Spirito Santo in noi. Gli effetti assomigliano a quelli prodotti dall’elettricità utilizzata nelle nostre case per aumentarne il conforto.
  • [120] Il libero arbitrio permette all’uomo di scegliere tra il bene e il male.
  • [121] Lc 11, 24-26: “Quando uno spirito cattivo esce dall’uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo. Non trovandone, dice: ritornerò nella mia casa da dove sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, e assieme entrano nella casa, e vi alloggiano. La condizione finale di quell’uomo è peggiore di quella iniziale”. Vedere anche: Mt 12, 45.

Una lezione come questa mi sembra preziosa. Mi viene l’idea di consultare un’enciclopedia sull’Occultismo. Ricevo conferma che “occultare” significa nascondere, e che il titolo di “Maestro dell’occulto”, per tradizione viene attribuito al demonio.

Passano anni.

Un giorno mi trovo davanti a dei giornali che parlano di riunioni carismatiche piene di stranezze. Mi permetto di chiedere al Signore:

Io a Gesù: «Signore, negli avvenimenti di cui si parla in questi giornali, in quelle riunioni “carismatiche” che questa stampa chiama col nome del “Santo ridere”, o del “Toronto blessing”, eccetera… a me sembra che la gente faccia sciocchezze di tutti generi. Quello che mi disturba è che le facciano in nome dello Spirito Santo. Che ve ne pare? È forse un esempio di energia rubata dal quel “ladro” di cui discutevamo assieme qualche anno fa?».

Gesù a me: «Purtroppo Johannes… Ma vedo che per certe cose hai una memoria veramente eccezionale. Dimmi, se l’elettricità fosse già stata conosciuta e utilizzata al tempo della mia venuta in mezzo a voi, pensi che nel Vangelo ci sarebbe oggi una parabola in più? ».

Io a Gesù: «Ne sono quasi certo, Signore. Una “parabola” più eloquente di quella della centrale elettrica non l’ho mai trovata. Essa mi ha aiutato moltissimo a capire il mistero della SS. Trinità, sempre nei limiti a noi concessi».

Gesù a me: «Allora ascoltami. A voi che vi sforzate di essere fedeli leggendo quello che il Cielo vi comunica in questi anni, posso dire che la rivoluzione che si è prodotta sulla terra con la venuta dell’elettricità è un’immagine di quello che presto si produrrà su tutta la Terra con la venuta dello Spirito Santo. Si tratta della Pentecoste universale. Ora in vista di questo grandioso avvenimento, la vostra Terra ha bisogno di essere riassettata, purificata. Solo così potrà ricevere con profitto i doni dello Spirito Santo. Comprendi che se i doni dello Spirito Santo fossero concessi all’umanità in questo istante, senza quella Purificazione generale che ormai vi è indispensabile, non solo non vi gioverebbero a nulla, ma il loro continuo abuso moltiplicherebbe per mille il male che già è presente sulla vostra terra in forme eccessive. I doni dello Spirito Santo sono come nuove ricchezze, nuovi poteri, nuove capacità, capacità rinnovate, capacità moltiplicate, ma le ricchezze e le capacità moltiplicate non eliminano quel libero arbitrio che vi è stato concesso da Dio fin dall’inizio. Allora i frutti della vostra cattiveria aumenterebbero anziché diminuire. Aumenterebbero con l’aumentare dei nuovi doni, delle nuove ricchezze, delle nuove possibilità, dei nuovi poteri. Come tu sai, la maggioranza delle persone che oggi vivono sulla terra cercano i loro interessi anziché i nostri, vogliono la loro gloria anziché la nostra, fanno la promozione del loro ordine anziché del nostro. Cosa pensi che queste persone farebbero dei nuovi doni dello Spirito Santo? Te lo dico Io cosa ne farebbero: li investirebbero nel male anziché nel bene, e questo moltiplicherebbe il male anziché il bene. La Purificazione che sta per venire è un bene. Ha per scopo di prepararvi al Grande Rinnovamento che ormai deve venire, [122] e che la seguirà da vicino. Cesseranno allora le distruzioni. Non ci saranno più i disastri che oggi avvengono nel mondo e nelle vostre anime come conseguenza di quei famosi “cortocircuiti” di cui parlavamo assieme tempo fa».

122
  • [122] Il “Grande Rinnovamento che ormai deve venire” è la Pentecoste universale. Sul tema della Pentecoste universale sarebbe bene consultare i messaggi soprannaturali che Madre Carolina Venturella ha ricevuto a Palestrina, in provincia di Roma. Essi sono all’origine dell’Opera per la glorificazione dello Spirito Santo, e del nuovo tempio che sarà costruito a Palestrina in onore dello Spirito Santo.

Qui capisco che i disastri che i cortocircuiti causano nelle nostre case sono un’immagine di quelli che si producono nelle anime delle persone che permettono a Satana di entrare nella loro vita, la loro casa, la loro anima. Sperando ricchezze e onori terreni, queste persone si vendono a Satana, gli aprono la porta, lo fanno entrare, gli fanno onore. Fanno questo tramite “occultismi” di ogni genere, incluse le messe nere. Per un po’ sembra che in casa vada tutto bene, ma poi…

Intravedo i numerosi sabotaggi che Satana e i suoi accoliti stanno oggi preparando sulla terra, la nostra comune dimora. Malgrado la visione di questi sabotaggi e conseguenti catastrofi rimango fiducioso che il Signore si servirà di tutto questo grande male per far trionfare il suo grande bene. Dopo la Purificazione generale ed il Grande Rinnovamento annunciati, il piccolo gregge che sarà rimasto potrà vivere una vita armoniosa e felice, degna di quella che i nostri Progenitori vivevano prima del Peccato originale.

 

Comunicato

La causa di beatificazione di Luisa Piccarreta è stata introdotta a Roma nel 1994 da Mgr Carmelo Cassati, arcivescovo della Diocesi di Trani. Nella sua lettera pubblicata il 19 novembre 1994, Mgr Cassati invita i testimoni di miracoli ottenuti per intercessione di Luisa Piccarreta, a farli conoscere scrivendo al postulatore di questa causa di beatificazione:

Mgr Felice Posa,
Casa divina Provvidenza,
70052 Bisceglie (Bari)
Italia.

 

VIVERE NEL DIVIN VOLERE  
È arrivato il tempo di chiedere al Cielo il dono del divin Volere.

«Papà Celeste, io vi amo con tutto il cuore, ma vorrei amarvi ancora di più, fino alla perfezione. In vista di questo risultato rinuncio alla mia volontà umana, ve l'offro in sacrificio d'olocausto, e vi prego di sostituirla con la vostra che è divina. Amen». 

Johannes De Parvulis

 

BIBLIOGRAFIA

ANONIMO : “Le Grand message d’Amour”; messaggi del Cielo a una suora di clausura. Librairie Téqui, 82 rue Bonaparte, 75006, Paris, France. Questo libro si presenta con l’Imprimatur.

ASSOCIAZIONE DEL DIVIN VOLERE, Via XX Settembre n. 157, 20099, Sesto S. Giovanni, Milano. Questa Associazione ha pubblicato una parte degli scritti di Luisa PICCARRETA in piccoli volumi, una dozzina circa, col titolo di: Opere, e pure in un libretto intitolato Passi Scelti sulla divina Volontà. Quest’ultimo contiene una pagina introduttiva dove si può leggere la dichiarazione seguente: Rimini, 6 febbraio 1971. Sac. Amedeo Polverelli, Cens. Eccl., Imprimatur. In Curia Vesc. Arimini, die 6-2-1971. Can. Emilio Pasolini, Vicario Generale. Si tratta di edizioni fuori commercio.

BIBBIA: Vedere Gn 3, 24; Ap 20, 1-6; Is 11: 6-9; e Is 65:17-25.

CESHE, “Cercle Historique et Scientifique” è una associazione internazionale che vuole far conoscere l’opera di Fernand CROMBETTE (1880-1970) il quale, con lo pseudonimo di “un catholique français”, ha fatto luce su diversi aspetti della scienza, soprattutto in Geografia, Storia dell’Egitto antico, la Cronologia antica, l’Astronomia e l’Esegesi. Il CESHE pubblica dei Cahiers che presentano le molteplici tesi di Fernand CROMBETTE, e una rivista trimestrale il cui titolo è Science et Foi. Andare su Internet all’indirizzo: http://www.chez.com/ceshe/

CROMBETTE, Fernand (1880-1970). L’opera di Fernand Crombette è vasta e importante. L’autore tratta di vari problemi contemporanei con uno straordinario spirito di sintesi, e fornisce la prova scientifica che la Bibbia non contiene errori, nè sul piano storico nè sul piano geografico. La visione che Crombette ci offre della Creazione e del mondo antico risulta conforme ai Libri santi. Consultare, volendo, il seguente indirizzo Internet:
http://www.ref.as/ceshe/crombette/travaux.htm

DE PARVULIS, Johannes: Mondo Nuovo, Nuovo, Nuovo. Questo libro è disponibile presso le Edizioni Segno, Udine, ed anche su Internet al seguente indirizzo:
http://www.parvulis.com/Documents/1-FRA-1.html

DE PARVULIS, Johannes: Les Temps à venir; Parvis, CH 1648, Hauteville, Suisse. Tel.: 0041 (0)26 915 93 93 ; fax: 0041 (0)26 915 93 99. L’indirizzo Internet delle edizioni Parvis è il seguente: http://www.parvis.ch . Per comunicare via Internet con Parvis, usare l’e-mail: librairie@parvis.ch .

FAHY, Thomas M.: Book of Glory. Questo libretto è disponibile alla residenza del signor Fahy, che abita al seguente indirizzo: “Center of the Divine Will, P.O. Box 5, Ortega Station, Jacksonville, Florida 32210, USA”, Tel.: (904) 389-2426. Esiste anche una traduzione francese di questo libretto, col titolo: Le Livre de Gloire; disponibile in Canada presso: “L’Eau Vive, 11, rue St André Est, Gramby, Qc, J2G 8R8, Tel.: (450) 372-1161

ISAIA : La Nuova Creazione. Vedi BIBBIA: Is 11: 6-9; e Is 65:17-25.

PICCARRETA, Luisa: Passi Scelti sulla divina Volontà. Questo libretto, scritto in italiano, contiene dei brani che l’Associazione del Divin Volere ha raccolto per scopo di diffusione privata (fuori commercio). In prima pagina si legge: “ Pro manuscripto. A cura dell’Associazione del Divin Volere, Milano. Rimini, 6 febbraio 1971. Sac. Amedeo Polverelli, Cens. Eccl., Imprimatur. In Curia Vesc. Arimini, die 6-2-1971. Can. Emilio Pasolini Vicario Generale”.

PICCARRETA, Luisa: Opere. Questi libretti, una dozzina circa, sono scritti in italiano, e sono stati diffusi verso la fine degli anni ‘70 dall’Associazione del Divin Volere. Contengono circa un terzo degli scritti di Luisa. Per maggiori informazioni consultare il sito Internet: bookofheaven.com/Italiano/menugenerale.htm

SAN GIOVANNI EVANGELISTA: Il Millennio felice. (Vedi: Ap 20, 5-6).

SANGUIAO, Pablo-Martin: «Luisa Piccarreta, “La piccola figlia della divina Volontà”. » Questo libro è stato pubblicato dalle edizioni Segno nel 1992, a Udine. Consultare volendo il sito Internet delle edizioni Segno: http://www.edizionisegno.it (In questo libro, scritto in italiano, l’autore parla di Luisa Piccarreta citando parecchi brani ripresi dagli scritti di Luisa, quelli disponibili prima del 1994).

SANGUIAO, Pablo-Martin: Vi annunzio una grande gioia. Questo libretto contiene 38 brani scelti dall’autore nei quaderni di Luisa PICCARRETA. Esiste una traduzione francese di questo libretto, intitolata: Je vous annonce une grande joie. Essa è disponibile in Canada presso: L’Eau Vive, 11, rue St-André Est, Gramby, Qc, J2G 8R8, Tel.: (450) 372-1161

SEVRAY Marie: Divins Appels. Colloqui divini affidati da Dio a Mme Marie Sevray. In tutto sono 204 pagine; Pubblicato nel 1991 dalle edizioni Parvis, CH 1648, Hauteville, Suisse. Tel.: 0041 (0)26 915 93 93 ; fax: 0041 (0)26 915 93 99 ; indirizzo Internet: http://www.parvis.ch ; e-mail librairie@parvis.ch .

“STELLA MARIS”: rivista mensile pubblicata dalle edizioni Parvis, CH 1648, Hauteville, Suisse. Tel.: 0041 (0)26 915 93 93 ; fax: 0041 (0)26 915 93 99 ; indirizzo Internet: http://www.parvis.ch ; e-mail librairie@parvis.ch .

VALTORTA, Maria (1898-1947): I Quaderni. La Valtorta ha scritto anche: L’Evangelo come mi è stato rivelato. (Il vecchio titolo è: Il Poema dell’Uomo-Dio) Centro Editoriale Valtortiano, Viale Piscicelli, Isola-del-Liri, FR, Italia. Il sito Internet di questo editore è: http://www.mariavaltorta.com/cev/pagine/francese/homefra.php

VASSULA Ryden: La Vraie Vie en Dieu, supplemento n. 11. Parvis, CH 1648, Hauteville, Suisse. Tel.: 0041 (0)26 915 93 93 ; fax: 0041 (0)26 915 93 99 ; indirizzo Internet: http://www.parvis.ch; e-mail librairie@parvis.ch .

VENTURELLA, Carolina: Potenza Divina d’Amore. Editore: Centro per la Glorificazione dello Spirito Santo, Via delle Piagge, n. 68, Palestrina, (Roma). Madre Carolina Venturella, autore dei messaggi che lo Spirito Santo le ha dettati, è morta a Palestrina nel 1984. Il sito Internet dell’ “Opera per la Glorificazione dello Spirito Santo” è il seguente: http://www.spiritosanto.org/scritti/frames_it.htm

USSHER, James, ex vescovo di Armagh e insigne esegeta biblico. Secondo quello che ha scritto, la creazione di Adamo ed Eva risale all’anno 4004 prima di Cristo. Consultare: Annals of the World, in due volumi.