Capitolo II
LUISA PICCARRETA, APOSTOLA DEL DIVIN VOLERE
1. – L’ “Uomo Nuovo” sceglie il Divin Volere
Sul Regno messianico c’è stata una preparazione indiretta a lunga scadenza, ma la preparazione attuale è diretta e a breve scadenza. Dio l’ha affidata a Luisa Piccarreta.
Luisa ha vissuto in Italia di 1865 al 1947. Il fatto di avere svolto la sua missione in maniera degna, sia con la parola che con l’esempio, ha fatto di lei l’apostola per eccellenza del Divin Volere. [43]
L’ideale che Luisa ci propone in nome di Gesù è semplice: non si tratta soltanto di FARE la Volontà di Dio, ma di VIVERE nella Volontà di Dio. [44]
I maestri di spiritualità cristiana dicono che una persona non può far parte del Regno di Dio se non è in perfetta sintonia con la Volontà divina. È necessario che sul piano spirituale ci sia un nesso perfetto tra Dio e la persona. In altre parole, la vita che ci attende nel Regno di Dio esige che in noi sia presente la Divina Volontà, ma presente con onore, al primo posto, non al secondo, al terzo, oppure all’ultimo. Prima del Peccato originale la Volontà divina era già presente nella persona dei nostri progenitori, presente al posto d’onore, ma il Peccato originale l’ha retrocessa, obbligandola a cedere il posto alla volontà umana. In un certo senso la volontà umana ha rubato il posto alla Volontà divina, usurpandone i diritti. [45]
Stando così le cose, le persone che oggi desiderano far parte del Regno messianico cosa devono fare? Devono semplicemente preoccuparsi di ridare alla Divina Volontà il posto che Dio le aveva assegnato fin dall’inizio: il primo posto.
Si presenta un’altra domanda: “È possibile per un essere umano adottare una volontà – divina o no – che non sia la sua propria?”Possibile sì, ma ovvio per tutti no. Parecchie persone non trovano l’idea di loro gradimento.
Bisogna sapere che il fatto di rinunciare ad una parte di sè a vantaggio di qualcun altro, sia pure Dio stesso, esige amore, generosità, abbandono, e queste qualità non sono di tutti. Il sacrificio richiesto assomiglia sia a quello di Abramo, il caro patriarca che tutti ammirano ma pochi imitano, sia a quello di Gesù, a cui molti rifiutano anche l’ammirazione. [46]
43, 44, 45, 46
- [43] Vedi la domanda e risposta n. 94, che si trova a fine libro. (Annesso n. 1).
- [44] Se è il caso, leggere in appendice il racconto, abbastanza pittoresco, sulla differenza che c’è tra fare la Volontà di Dio e vivere in essa.
- [45] Il Regno messianico sarà come il paradiso terrestre. Ma per vivere in paradiso l’uomo deve essere abitato dalla Divina Volontà, essere com’erano i nostri Progenitori prima del Peccato originale.
- [46] Come Abramo ha accettato di offrire la vita di Isacco, suo unico figlio, così Gesù ha accettato di offrire la sua propria vita. Tutto questo per onorare la Volontà di Dio Padre.
Durante il presente millennio, quindi, il sacrificio che l’uomo dovrà imparare a fare per poter entrare nel Regno messianico (in quella che ormai tutti chiamano l’Era nuova) è un sacrificio di rinuncia. Una persona che riesce a rinunciare a se stessa, alla sua volontà propria, autorizza Dio Padre a compiere in lei l’ “innesto mistico”, che è una grandissima trasformazione. La persona umana viene divinizzata sia sul piano individuale che sul piano collettivo. [47]
Di conseguenza, se una persona desidera che Dio realizzi in lei l’ “innesto mistico”, essa deve rinunciare alla sua volontà, offrirla a Dio in sacrificio di olocausto, e invitare Gesù a sostituirla con la sua, che è divina. [48] Come un buon vignaiolo affezionato alle sue piante, lo Spirito divino effettuerà in lei l’ “innesto mistico”. A partire da tale innesto, una Linfa nuova circolerà nelle persone, conseguenza del Volere divino rimpatriato. I frutti che darà saranno infinitamente superiori a quelli della volontà umana attuale, così impoverita - se non resa sterile addirittura - dal suo individualismo egocentrico! [49]
In altre parole, se Adamo ha scelto di far retrocedere la Volontà divina, noi oggi possiamo scegliere di far retrocedere la volontà umana, la nostra. L’opposto del Peccato originale! In questo modo verrà compiuto un atto contrario a quello compiuto da Adamo. La Divina Volontà sarà in noi onorata anzichè disprezzata. Dio avrà la prova che da noi si aspetta. Constaterà che sulla Terra c’è qualcuno capace di mettere la Divina Volontà al primo posto, come anche Abramo e Gesù seppero fare. [50] Questo gesto spingerà lo Spirito Santo a ristabilire l’Ordine primordiale nelle persone aspiranti a questo cambiamento, e da Lui giudicate degne di ottenerlo. Generosità e coraggio meritano ricompensa, e Dio non chiede nulla di meglio che di ricompensare chi lo merita veramente.
47, 48, 49, 50
- [47] Più è grande il numero di persone divinizzate, più il corpo sociale assomiglia a quello di Cristo risuscitato. Il corpo umano è sano quando tutte le cellule che lo compongono sono sane, così il Corpo mistico di Cristo è divinizzato quando tutte le persone che lo compongono sono divinizzate.
- [48] La volontà umana inselvatichita dal Peccato originale, può essere paragonata a un ramo selvatico capace di dare solo frutti selvatici. Per “tagliare” questo ramo – lo si taglia per far posto all’ “innesto” divino che Dio promette di praticare in noi misticamente – basta rivolgere a Dio una preghiera spontanea di donazione. (Vedi il contesto della nota 25).
- [49] Sappiamo che l’uomo è stato creato all’immagine di Dio, e nell’uomo ci sono effettivamente tre dimensioni, unificate al punto da formare un’entità unica: l’uomo, la persona. Queste tre dimensioni corrispondono a tre capacità umane: 1) quella di distinguere, 2) quella di decidere, 3) quella di agire. (Intelligenza, volontà, azione). La scelta di vivere nel Divin Volere avviene con il contributo di tutte queste facoltà. La cosa si produce, a mio avviso, nel modo seguente:
# 1. - L’intelligenza che noi abbiamo interviene innanzitutto per distinguere, per valutare. Per esempio: Nello scoprire il messaggio sulla Divina Volontà la persona utilizza il suo discernimento per sapere se per lei è importante. Se nella persona c’è umiltà, è facile che detto messaggio venga riconosciuto come importante. La persona si rende conto che le volontà umane in generale, e la sua in particolare, sono come rami selvatici che meritano di essere sostituiti con dei “rami divini”. L’umiltà è essenziale in questa fase. (Senza di essa, l’intelligenza della persona non è in grado di percepire i vantaggi offerti dall’ “innesto mistico”. L’orgoglio − tutti lo sanno − rende lo spirito cieco).
# 2. - La volontà che è in noi decide il da farsi in funzione dei risultati che l’intelligenza le ha fatto pervenire. Per esempio: Se l’intelligenza ha percepito il messaggio come valido, la volontà è pronta a metterlo in pratica. Per assomigliare a Gesù la volontà umana è capace di rinunciare a essa stessa, il che è una pazzia agli occhi del mondo. In questa fase il ruolo più importante è quello dell’amore. Invece di spingere l’uomo verso se stesso, l’amore spinge l’uomo verso Dio e verso il prossimo).
# 3. – L’azione della persona è il risultato reale, concreto delle due operazioni precedenti. Per esempio: il messaggio ritenuto importante dall’intelligenza e dalla volontà spinge la persona ad agire. Questa si rivolge a Dio, lo supplica di accettare la sua offerta. In questa fase, la perseveranza è la facoltà più importante. All’anima perseverante Dio dà sempre una risposta. (Al momento giusto, quello scelto da Dio, arriva la Pentecoste universale – vedi nota n. 19 – e la persona è trasformata come furono trasformati i dodici Apostoli il giorno della loro Pentecoste). - [50] È una mia convinzione profonda che la portata di questo atto generoso equivale a quella del Peccato originale, ma in senso opposto a quello del Peccato originale. Ciò significa che gli effetti del Peccato originale potranno essere neutralizzati dalla forza benefica di questo atto. (Occorre che questo atto sia frutto di un sentimento d’amore, non di timore, o di calcoli mentali tinti di egoismo).
Così, anche se col Peccato originale Adamo ed Eva hanno disattivato il meraviglioso Piano di felicità che Dio aveva preparato per tutti, detto Piano può essere oggi riattivato in coloro che lo desiderano. Basta che gli interessati al ripristino chiedano a Dio, con amore, di operare in tal senso. L’uomo che con umiltà e amore chiede a Dio di essere restaurato, si accorge che oggi il restauro è possibile, essendo voluto e proposto da Dio stesso. La fiducia e l’amore presenti in una persona che rinuncia a se stessa per offrirsi a Dio, spingeranno Dio a restaurare detta persona. Un bel giorno la persona si scoprirà mutata grazie appunto all’ ”innesto mistico”.
– L’Uomo nuovo di cui tanto si parla, è forse questo?
– E quale altro, se non questo?
Nel testo che segue, Gesù spiega a Luisa i motivi che lo spingono a desiderare che i suoi insegnamenti sul Volere divino siano diffusi al più presto, senza inutili ritardi, e in modo ordinato.
Gesù a Luisa Piccarreta: « Figlia mia, coraggio, non ti abbattere troppo. […] Innanzi al mio Volere il tuo deve scomparire. E poi, è la santità del mio Volere che vuol essere conosciuta; eccone la causa. La santità del vivere nel mio Volere non tiene via, nè porte, nè chiavi, nè stanze. Invade tutto. È come l’aria che si respira, che tutti devono e possono respirarla. Solo che lo vogliano, e che mettano da banda (in disparte) il volere umano , il Volere divino si farà respirare dall’anima, e le darà la vita, gli effetti, il valore della Vita del mio Volere. Ma se non viene conosciuto, come potranno amare e volere un vivere così santo? È la gloria più grande che può darmi la creatura.
La santità delle altre virtù è bastantemente conosciuta in tutta la Chiesa, [...] ma la santità del vivere nel mio Volere, gli effetti, il valore che contiene, l’ultima pennellata che darà la mia mano creatrice alla creatura per renderla simile a Me, non è conosciuta ancora. Ecco perciò tutta la mia premura che si metta fuori ciò che ti ho detto. [...]
Solo voglio che le cose escano fuori ordinate, perchè una parola che manchi, un nesso ed un connesso, un periodo spezzato, invece di gettare luce mi getteranno tenebre, invece di farmi dare gloria e amore, le creature resteranno indifferenti. Perciò sii attenta. Ciò che ho detto Io, voglio che esca intero. » [51]
Molti si chiedono che vantaggio ci sia ad accettare in noi l' innesto mistico. A questa domanda io rispondo così: il fatto di vivere nel Divin Volere trasforma in paradiso il terreno dove questo Volere si stabilisce: l’anima di un individuo, o di una comunità. Gli esseri umani che accettano di vivere col Volere divino innestato al posto del loro volere umano finiscono per abbandonare i capricci che li rendono egoisti, ribelli, superbi.
Nel corso del terzo millennio cristiano questo ideale sarà verosimilmente adottato da tutti gli esseri umani, e genererà una società di grandi santi. Gesù si riferisce a questi santi definendoli: Figli di Luce della Seconda Generazione. [52]
51, 52
- [51] Pablo-Martin Sanguiao: «Luisa Piccarreta: “La Piccola Figlia della Divina Volontà”», pp. 59-60. Questo brano, datato del 16 luglio 1922, proviene dal manoscritto n. 14 di Luisa.
- [52] Vedere la nota n. 84.
Chi sono?
Si tratta di persone che nel corso del terzo millennio cristiano vivranno nella Divina Volontà. Lo scopo della Creazione è che tutte le creature compiano la Divina Volontà.
Gesù spiega a Luisa che la via da Lui percorsa per compiere l’opera della Redenzione è stata di fare sempre la volontà del Padre. Gesù si esprime nel modo seguente:
Gesù a Luisa Piccarreta: «Figlia mia, Io sulla terra non facevo altro che darmi in balìa della Volontà del Padre, sicchè se pensavo, pensavo nella mente del Padre, se parlavo, parlavo nella Volontà del Padre, se operavo, operavo nelle mani del Padre. Anche il respiro respirava in Lui. Tutto ciò che facevo andava ordinato come Lui voleva, sicchè potevo dire che la mia vita la svolgevo nel Padre. Io ero il portatore del Padre, perchè tutto chiuso nel suo Volere. Niente facevo da Me. L’unico mio pensiero era la Volontà del Padre, perciò non badavo a me stesso. Nè per le offese che mi recavano Io interrompevo il mio corso, ma sempre ad Essa volavo come al mio centro. E la mia vita naturale finì quando in tutto compii la Volontà del Padre. Così tu, figlia mia, se ti darai in balìa della mia Volontà non avrai più pensiero di nulla. » (14 agosto 1917). [53]
53
- [53] Cf.: “Passi Scelti sulla Divina Volontà”, pp. 22-24. Edizione Pro manuscripto pubblicata a cura della Associazione del Divin Volere. Milano. (Imprimatur in Curia Vesc. Arimini, die 6-2-1971. Can. Emilio Pasolini Vicario Generale; Sac. Amedeo Polverelli Cens. Eccl.)
Luisa Piccarreta ha vissuto nel nascondimento. Inizialmente i suoi scritti sono stati approvati dal suo direttore spirituale (Padre Annibale di Francia) ma nel 1938 un anonimo ecclesiastico si è presentato in casa sua e li ha tutti confiscati, dichiarandoli “fuori legge”. Questo gesto è stato per Luisa l’equivalente di una pugnalata al cuore, ma nonostante il dolore Luisa ha conservato la pace e la calma. Ci è riuscita grazie alla fiducia che aveva riposto in Gesù. Questa strana messa al bando degli scritti di Luisa Piccarreta (le modalità di questa “condanna” sembrano del tutto irregolari) è durata 58 anni, fino al 1996.
Nel 1996, in seguito ai ripetuti interventi di Mgr Giuseppe Carata, vescovo della diocesi di Trani, gli scritti di Luisa sono stati fotocopiati e fatti uscire dagli archivi. Questo ha permesso a Mgr Cassati, successore di Mgr Carata, di iniziare il processo per la causa di beatificazione di Luisa Piccarreta. Oggi Luisa è riabilitata, com’è successo a suor Faustina Kowalska, ed esistono fonti diverse di messaggi profetici che confermano l’origine soprannaturale dei suoi insegnamenti sulla Divina Volontà. A titolo d’esempio, eccone due:
1. - La Madonna a don Stefano Gobbi: «La Nuova Era che vi annuncio coincide con il pieno compimento della Volontà divina. Così si realizzerà ciò che Gesù vi ha insegnato a domandare al Padre. “Venga il tuo Regno, e sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.
È il tempo in cui le creature umane compiranno il Volere divino del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. A partire dal perfetto compimento del Volere divino, la Terra sarà tutta rinnovata. Dio vi ci troverà l’equivalente del suo nuovo Eden, e vi abiterà in compagnia delle sue amate creature. » (Cf.: il “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi, in data 15 agosto 1991).
2. - Gesù a Vassula Ryden: «Finchè rimarrete attaccati a questo mondo transitorio non riuscirete a capire che è solo abbandonandovi corpo e anima al mio Santo Spirito che i vostri pensieri si trasformeranno in nobili pensieri. È soltanto allora che si realizzerà la mia Volontà, dopo che avrete assorbito in voi la potenza della divinità. Solo allora si compirà in voi la mia opera, e questo grazie alla divina nobiltà di pensiero e allo stato di grazia divina che in voi si saranno radicati. » [54]
Le pagine scritte da Luisa Piccarreta ci fanno prendere coscienza che esiste un rapporto diretto tra il Volere divino e il Regno messianico. [55] Il Volere divino è come una sorgente d’acqua, e il Regno messianico come il ruscello che si forma a partire da essa. Coloro che berranno l’acqua di questo ruscello avranno la gioia di vivere come Adamo ed Eva vivevano prima il Peccato originale. Codesti uomini sono forse un’immagine dell’Uomo nuovo che deve rinascere in noi come Gesù l’ha spiegato a Nicodemo? Una cosa è certa: l’uomo che oggi accetta l’ “innesto mistico” che Dio gli offre, sa che il Volere divino farà di lui un Figlio di Dio autentico, già esercitato alla vita del paradiso.
54, 55
- [54] Questo messaggio fa parte dei dettati ricevuti da Vassula Ryden tra il 21 maggio 1997 e il 22 giugno 1998. (V. “La Vera Vita in Dio”, supplemento n. 11). Vassula vive a Roma dal 1997. La missione che Dio le ha affidato riguarda la riunificazione delle Chiese cristiane. Benchè sia di fede ortodossa, Vassula non esita a pubblicare i messaggi che Gesù le dà, e che invitano i cristiani di ogni denominazione a rimanere fedeli al magistero di Giovanni-Paolo II. Ciò le attira molti nemici. La sua situazione fa pensare alle parole di Gesù: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”.
- [55] Il Volere divino ha per effetto di trasformare in paradiso il terreno dove si stabilisce, il cuore di un individuo o l’anima di una collettività. Di conseguenza è necessario che il Volere divino sia presente e attivo nelle persone che abitano il Regno messianico. Se questa condizione dovesse cessare di esistere, il Regno messianico si spegnerebbe (pare che ciò accadrà alla fine del Millennio felice, pochi anni prima della Fine del mondo, quando – secondo Maria Valtorta – il ruolo di Anticristo verrà assunto da “Satana in persona”, ed una parte degli esseri umani presenti allora sulla terra, malgrado le luci ricevute durante il Terzo Millennio – l’Era dello Spirito Santo – sceglieranno il male anziché il bene).
2. - Divin Volere in azione: “Fiat”+“Fiat”+“Fiat”
Luisa Piccarreta ci permette di intuire una cosa importante: che nel Piano di divino che riguarda l’Umanità, ognuna delle tre Persone divine ha un ruolo che le risulta specifico. Per esempio, il ruolo di Creatore è del Padre, il ruolo di Redentore è del Figlio, il ruolo di Santificatore è dello Spirito Santo. Luisa dice che ognuno di questi ruoli può essere espresso verbalmente con la parola latina: Fiat. [56] Dice pure che i tre Fiat del Piano trinitario sono successivi: il primo è quello del Padre, il secondo è quello del Figlio, e il terzo è quello dello Spirito Santo. Attualmente, aggiunge Luisa, l’Umanità è alla vigilia del terzo Fiat, quello dello Spirito Santo. L'esempio che segue è offerto per facilitare la percezione visiva di questo concetto:
Primo FIAT
FIAT LUX = CHE LA LUCE SIA
Secondo FIAT
FIAT REDEMPTIO = CHE LA REDENZIONE SIA
Terzo FIAT
FIAT SANCTIFICATIO = CHE LA SANTIFICAZIONE SIA
In virtù della coesione perfetta [57] che esiste fra le tre Persone divine, ogni volta che una Persona della Trinità interviene per realizzare la sua parte, cioè il “Fiat” che le appartiene, la perfezione d’unità che abita le Persone trinitarie fa sì che vi aderiscano tutte tre, e in modo perfetto. Il brano seguente parla di questo grande mistero di unione perfetta. Si tratta di un dialogo tra Gesù e Luisa, datato 24-01-1923 (vol. 15).
56, 57
- [56] “Fiat” è una parola latina che significa: “Che ciò sia”. Esempio: “Fiat lux” = “che la luce sia”. (Luisa Piccarreta non sapeva il latino – aveva fatto soltanto due anni di scuola elementare – ma Gesù l’istruiva di volta in volta, secondo le necessità).
- [57] Abbiamo visto in precedenza che nella Santissima Trinità, le tre volontà appartenenti alle tre Persone divine formano l’equivalente di una sola ed unica volontà. Questo avviene in virtù dell’amore perfetto che unisce le tre Persone stesse. È grazie a questa perfezione d’unità che le tre Persone formano un solo Dio. (Rivedi la nota 42).
Gesù a Luisa Piccarreta: «Figlia mia, la mia Volontà nel Cielo conteneva il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo. Una era la Volontà delle tre divine Persone. Mentre erano distinte tra loro, la Volontà era una. Questa, essendo la sola che agiva in Noi, formava tutta la nostra felicità, l’eguaglianza d’amore, di potenza, di bellezza, ecc... Se invece di una Volontà ce ne fossero tre, non potremmo essere felici, e ancora meno rendere felici gli altri. Saremmo stati ineguali nella Potenza, nella Sapienza, nella Santità, ecc... Sicchè la nostra Volontà una, agente in Noi, è tutto il nostro bene, da cui scaturiscono tanti mari di felicità, che nessuno può penetrare fino al fondo. Ora, la nostra Volontà, vedendo il gran bene dell’agire sola in tre Persone distinte, vuole agire sola in tre persone distinte in terra, e queste sono la Madre, il Figlio, la Sposa. Da queste vuol fare scaturire altri mari di felicità, che porteranno beni immensi a tutti i viatori.»
Luisa Piccarreta a Gesù: «Ed io tutta meravigliata ho detto: “Amor mio, chi sarà questa Madre fortunata, questo Figlio e questa Sposa, che adombreranno la Trinità sulla terra, e che la tua Volontà sarà una di loro?” E Gesù: »
Gesù a Luisa Piccarreta: «Come, non l’hai capito ? Due sono già al posto d’onore: la mia Mamma divina ed Io, Verbo eterno, Figlio del Padre celeste, e Figlio della Madre celeste; con l’incarnarmi nel seno di Lei fui suo proprio figlio. La Sposa è la piccola figlia del mio Volere. Io ci sono nel mezzo, la mia Mamma a destra, e la Sposa a sinistra. Come la mia Volontà agisce in Me, fa l’eco a destra e a sinistra, e ne forma una solo Volontà. Perciò ho versato tante grazie in te, ti ho aperto le porte del mio Volere, ti ho svelato i segreti, i prodigi che Esso contiene, per aprire tante vie per farti giungere l’eco del mio Volere, affinchè, disperdendo il tuo, tu possa vivere con la sola mia Volontà. Non ne sei contenta? »
La tabella seguente ha per scopo di favorire una concezione visuale e sintetica dei tre “Fiat” della Santissima Trinità.
Tabella n. 2:
LA PIANIFICAZIONE DIVINA È TRINITARIA
Prima tappa |
Seconda tappa |
Terza tappa |
ANTICO |
NUOVO |
TESTAMENTO |
Era di |
Era di |
Era di |
Spiegazioni:
1) - Era di Giustizia. È l’Era di Dio Padre. Comincia nel momento in cui Adamo commette il Peccato originale, e termina nel momento in cui Cristo, “Secondo Adamo”, muore sulla croce. La caratteristica principale di questa Era è la seguente: anche se Dio giudica che una persona fa parte della categoria dei “giusti” – è il caso di Abramo, di Mosè, dei profeti e dei patriarchi dell’Antico Testamento – al momento della morte l’anima di questa persona non può accedere direttamente alla felicità del Cielo. Ciò spiega perchè i giusti dell’Antico Testamento, S. Giuseppe compreso, prima di salire al Cielo hanno dovuto aspettare il compimento della Redenzione in un posto chiamato Limbo.
2) - Era di Misericordia. È l’Era di Dio Figlio. Questo periodo è iniziato alla morte di Cristo e terminerà con la Fine dei Tempi. La Redenzione è compiuta. Caratteristica principale di questo periodo è che le anime che muoiono in grazia di Dio possono andare in Paradiso senza essere costrette a sostare nel Limbo. Se però una persona muore in grazia di Dio senza essere completamente purificata, essa va inPurgatorio. [58] La fine di questo periodo coinciderà con la Seconda Parusia, chiamata pure Parusia intermedia. Parusia significa: “Dio si rivela all’uomo scendendo dal Cielo per venire ad incontrarlo sulla Terra”. La Parusia intermedia è quella del ritorno di Gesù nella gloria. Dio Padre ha stabilito che alla Fine dei Tempi Gesù ritorni sulla Terra per instaurare il suo Regno messianico. In vista di questo evento la terra sarà purificata, rinnovata e dotata di una nuova configurazione astrale. [59]
58, 59
- [58] La terminologia del Nuovo Testamento non è identica a quella dell’Antico Testamento. Per esempio, nel Nuovo Testamento si parla di Santi, nell’Antico Testamento si parla di Giusti. Sarebbe sbagliato tuttavia considerare il Purgatorio come una versione del Limbo, perchè tale non è. Il Purgatorio è una realtà a sè stante.
- [59] Isaia presenta il Millennio felice come il risultato di una “Nuova Creazione”. (Cf.: Is 11: 6-9; e Is 65:17-25: “La Nuova Creazione”).
3) - Era di Santità. È l’Era di Dio Spirito Santo. Questo periodo è presentato dai profeti come un periodo di felicità che inizierà alla Fine dei Tempi, e terminerà alla Fine del Mondo. La Fine dei Tempi sembra ora arrivata, perchè nel 1948 gli Ebrei hanno ricostituito il loro antico Stato d’Israele. [60] Questa Era è un periodo che sembra coincidere con quel “Regno di Dio” che noi cristiani invochiamo da 2.000 anni recitando il “Padre Nostro”, ma anche col “Millennio felice” che S. Giovanni descrive nell’Apocalisse (Ap 20, 1-6). A Maria Valtorta Gesù ha spiegato che lo scopo ultimo della Redenzione è di arrivare al Regno messianico. Questo, a parer mio, corrisponde al Millennio felice, che in fin dei conti è un “Regno di felicità in Dio”.
Innovazione sorprendente: le tre tappe appena citate sembrano avere una durata ben precisa: la prima una durata di 4.000 anni, la seconda una durata di 2.000 anni, e la terza una durata di 1.000 anni. [61]
60, 61
- [60] Fine dei Tempi: quali tempi? Quelli che gli Ebrei hanno dovuto vivere in esilio a partire dall’anno 70 dopo Cristo. (PICCOLA DIGRESSIONE: L’espressione Fine dei Tempi è legata alla storia del Popolo ebreo. Nell’anno 70 dopo Cristo le legioni romane hanno preso Gerusalemme distruggendone il Tempio, e costretto i superstiti ebrei a prendere la via dell’esilio. La somma dei secoli che gli Ebrei hanno dovuto vivere in esilio dopo questi eventi formano il “Tempo dei Pagani” ovvero “Tempo delle nazioni pagane” (Lc 21, 24). Visto che questo tempo è finito – poiché nel 1948 gli Ebrei sono rientrati a Gerusalemme e hanno riorganizzato il loro antico Stato – ciò significa che gli Ebrei sono ora arrivati alla Fine dei Tempi che hanno dovuto vivere in esilio, tra le nazioni considerate da loro nazioni pagane. Questa Fine dei Tempi è una tappa molto importante per il Popolo ebreo, e quindi per l’intera umanità. FINE DELLA DIGRESSIONE).
- [61] Vedere le sezioni # 1 e # 4 del terzo capitolo, soprattutto la sezione # 4, intitolata: “Luisa Piccarreta: Gesù le rivela l’età vera dell’umanità”.
Ecco una terza tabella concepita per riassumere in modo visivo quanto detto finora:
Tabella n. 3:
Visto che la coesione divina è perfetta, ogni volta che una Persona trinitaria interviene per realizzare il suo “Fiat”, che è quella parte del Piano che Essa stessa si è riservata, è come se le tre Persone fossero tutte presenti (con la loro rispettiva volontà) nell’azione in corso.
Per comprendere come avviene tutto ciò, il lettore è invitato a leggere il brano che segue. Gesù lo ha affidato a Maria Valtorta, [62] che lo ha scritto mentre il mondo viveva la tragedia della seconda guerra mondiale.
Gesù a Maria Valtorta: «Come uno a cui preme di fare intendere una cosa, Io vado sempre dritto alla cosa che più importa, e che qui è il mio Regno. [Regno temporale, ma di riflesso anche quello eterno. ndr]. Perchè nel mio Regno è la giustificazione del mio essermi incarnato e morto. Perchè nel Regno è la prova della mia infinita potenza, bontà, sapienza. Perchè nel Regno è la prova della vita eterna, della risurrezione della carne, del mio potere di Giudice. Perciò quando ho parlato per spiegare l’Apocalisse ho, ai singoli punti spiegati, messo quasi sempre a corona il mio Giudizio, il mio Trionfo, il mio Regno, la sconfitta di Satana in se stesso [dopo il “Millennio di Pace”. ndr [63] ],nella sua creatura [l’anti-Cristo, prima del “Millennio di Pace”. ndr [64] ], nei suoi precursori [Napoleone, Hitler, Stalin, eccetera... ndr [65].
62, 63, 64, 65
- [62] Questo brano di Maria Valtorta è del 27 agosto 1943. Esso proviene da: I Quaderni del 1943, vol. 1, p. 288. Nonostante l’incomprensione di molti, Maria Valtorta (1897-1961) può essere considerata come un autentico strumento di Dio. Grazie ai suoi dieci volumi intitolati: “Il Poema dell’Uomo-Dio” (ora il titolo è divenuto: “L’Évangelo come mi è stato rivelato” ) essa ci permette di apprezzare maggiormente i quattro Vangeli. In più, attraverso le istruzioni soprannaturali presenti nei tre grossi volumi intitolati: “I Quaderni”, essa ci aiuta a capire meglio il Credo cattolico e il libro dell’Apocalisse.
- [63] “Satana in se stesso” = Ne “I Quaderni”, Maria Valtorta dice che l’anti-Cristo che verrà dopo il “Millennio felice” sarà “Satana in persona”.
- [64] “Satana nella sua creatura” = Ne “I Quaderni”, Maria Valtorta dice che l’anti-Cristo che verrà prima del “Millennio felice” sarà una persona “posseduta da Satana”.
- [65] Leggendo “I Quaderni”, si capisce che i precursori dell’anti-Cristo (la creatura di Satana) sono abbastanza numerosi, e che Hitler era uno di loro. Riguardo al tempo presente Gesù aggiunge questo: Gesù a Maria Valtorta: «È il caso di ripetere: “Satana ha chiesto di vagliarvi”. E dal vaglio risulta che la corruzione è come ai tempi del diluvio , aggravata dal fatto che voi avete avuto il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè ciò non era. [...]. Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità [riferito alla seconda guerra mondiale] , che si avvicina alla sua ultima ora per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra. Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta troverà pochi segnati nello spirito dalla Croce.» (Maria Valtorta: “I Quaderni”, vol. I, p. 183).
Abbiamo visto che al momento della morte i Giusti dell’Antico Testamento non entrarono subito in Paradiso, ma furono costretti ad attendere il compimento della Redenzione in un posto chiamato Limbo. Poi abbiamo notato che i Santi del Nuovo Testamento possono entrare in Paradiso fin dalla loro morte, senza sostare nel Limbo. Se questa progressione dovesse continuare, è lecito sperare che i futuri santi, quelli dell’Era nuova, possano conoscere la felicità del Paradiso fin da questa terra.
Questo concetto è confermato da S. Giovanni che nell’Apocalisse ci parla di Prima risurrezione. Per capire in che cosa consiste la Prima risurrezione bisognerebbe accettare l’idea appena menzionata, la quale propone che i Santi dell’Era nuova possano vivere la felicità del Paradiso fin da questa terra.
Quando Luisa Piccarreta dice che l’umanità è fatta per vivere nel Divin Volere, e che questo Volere ci divinizzerà, essa vuol dire probabilmente che il Regno messianico assomiglierà al Paradiso terrestre di Adamo ed Eva prima del Peccato originale. In questo caso laPrima risurrezione ci permetterebbe di vivere su questa terra come se già fossimo in Paradiso. Che significa questo? Significa, io penso, che ilRegno messianico corrisponde al Millennio felice di cui parla S. Giovanni all’inizio del XX capitolo dell’Apocalisse. [66] Se una persona si sente oggi spinta a vivere nel Divin Volere, già lo può fare. Basta che rinunci alla sua volontà umana – erede di quella chi ci ha traditi nella persona dei nostri Progenitori – e chieda a Dio di sostituirla con la sua, che è divina. La risposta di Dio, sotto la forma di una Pentecoste personale e poi collettiva, non si farà aspettare a lungo.
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- [66] Il passo biblico del “Millennio felice” è ripetuto all’inizio del primo capitolo, sez. # 1.
3. - Azione perenne dell’Amore trinitario
Per far contento Gesù che le dice di non tralasciare nulla di quello che può scrivere, Luisa Piccarreta ci ha lasciato anche queste parole: «Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù mi faceva vedere il rev.do Padre che deve occuparsi della stampa degli scritti sull’adorabile Volontà di Dio, e Gesù, mettendosi a lui vicino gli diceva: »
Gesù: «Figlio mio, il titolo che darai al libro che stamperai sulla mia Volontà sarà questo: “Il Regno del Fiat in mezzo alle creature. Libro di Cielo. Il richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto, e nello scopo per cui fu creata da Dio.”»
Poi voltandosi verso Luisa, Gesù ha continuato:
Gesù a Luisa Piccarreta: «Vedi, anche il titolo voglio che corrisponda alla grande opera della mia Volontà. Voglio che la creatura comprenda che il suo posto, assegnato da Dio, è nella mia Volontà. E fino a tanto che non entrerà in Essa, sarà senza posto, senza ordine, senza scopo; sarà un intruso nella Creazione, senza diritto di sorta, e perciò andrà ramingo, senza pace, senza eredità,; ed Io, mosso a compassione di lui, gli griderò continuamente: Entra nel tuo posto, vieni nell’ordine, vieni a prendere la tua eredità, a vivere in casa tua... Perchè vuoi vivere in casa estranea? Perchè vuoi occupare un terreno che non è tuo? E non essendo tuo vivi infelice, e sei il servo e lo zimbello di tutte le cose create. Tutte le cose create da Me, perchè stanno al loro posto, stanno nell’ordine ed in perfetta armonia, con tutta la pienezza dei loro beni, assegnati loro da Dio... Tu solo vuoi essere infelice? Ma infelicità volontaria. Perciò, vieni al posto tuo; là ti chiamo e ti aspetto. [...] Figlia mia, come sono belle le opere nostre! Sono il nostro onore e la nostra gloria perenne. Tutte le cose stanno al loro posto, e ciascuna cosa creata compie perfettamente il proprio ufficio. Solo l’uomo è il nostro disonore nella nostra opera creatrice, perchè col sottrarsi dalla nostra Volontà cammina con la testa in giù in terra, e coi piedi per aria... Che disordine, che disordine! Fa ribrezzo a vederlo. [...] L’ufficio della testa è di dominare, non di camminare. Camminare è l’ufficio dei piedi. Sicchè il fare la propria volontà è il vero e perfetto capitombolo dell’uomo e il disordine dell’umana famiglia. Perciò mi interessa tanto che la mia Volontà sia conosciuta, affinchè l’uomo ritorni al suo posto, non più strisci con la testa giù, ma cammini coi piedi; non più formi il mio ed il suo disordine, ma il mio ed il suo onore. Guarda tu stessa: non compariscono brutte le creature a vederle camminare con la testa per terra? Non dispiace anche a te vederle così disordinate? » (27 agosto 1926). [67]
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- [67] Pablo-Martin Sanguiao: “Vi Annuncio una Grande Gioia”, pp. 21-23. L’autore ha preso questo brano nel quaderno n. 19 di Luisa.
Gesù a Luisa Piccarreta: «Ah, figlia mia, la creatura imperversa sempre più nel male. Quante macchine di rovina stanno preparando! Giungeranno a tanto da esaurire lo stesso male. Ma mentre loro si occuperanno nel fare la loro via, Io mi occuperò che il mio “Fiat Voluntas tua” abbia compimento ed esaudimento, che la mia Volontà regni sulla terra, ma in modo tutto nuovo. Mi occuperò a preparare l’Era del terzo“FIAT”, in cui il mio Amore sfoggerà in un modo meraviglioso e inaudito... Ah, sì! Voglio confondere l’uomo tutto in Amore. Perciò sii attenta. Ti voglio con Me a preparare quest’Era d’Amore celeste e divina, e opereremo insieme...» (8 febbraio 1921). [68]
Nel meditare queste parole di Luisa, uno si convince che “Dio è amore eterno”. Ora, se è vero che l’amore è attivo per definizione − questo veniva ancora insegnato qualche anno fa dai maestri delle scuole − ciò significa prima di tutto che in Dio c’è un’azione continua, e secondariamente che questa azione continua è prodotta dall’amore.
Ecco allora la conclusione: “Fiat” è una parola latina che significa: “Che ciò avvenga”. (Si tratta di una forma di vita chiamata all’esistenza da una volontà capace di concepirla e di realizzarla). Se il concetto espresso da questa parola FIAT viene addizionato e fuso al concetto espresso dalla parola AMORE, ne deriva un terzo concetto che in pratica potrebbe definire “Dio”. Infatti la fusione di questi due concetti ne genera un terzo, che io chiamerei: “POTENZA D’AMORE SEMPRE ATTIVA”. Non è questa una possibile definizione della quintessenza divina? [69]
68, 69
- [68] Ibidem, p. 28. Questo brano proviene dal quaderno n. 12 di Luisa.
- [69] Quest’espressione ci aiuta a capire che nel crearci “a sua immagine”, Dio ha agito per amore. Dunque, visto che noi siamo concepiti dall’amore ed anche “all’immagine” di questo amore, non ci è possibile realizzare la nostra felicità lontano da esso. (S. Agostino ha scritto: “Ci hai creati per Te, ô Signore, ed il nostro spirito non ha pace finché non si riposa in Te”).