Capitolo 3
LOTTA TRA SACRO E PROFANO
1. - "Uomo avvisato, mezzo salvato".
Il brano presentato in questa prima sezione fa parte dei messaggi che la Madonna ha affidato a don Stefano Gobbi. 70 Esso parla di una possibile e prossima abolizione della Santa Messa. Quello della sezione successiva, la sezione n. 2, è formato da un testo redatto nel 1931 - e accompagnato di un "Imprimatur" ufficiale - sul valore della Messa come Sacrificio di espiazione. Tramite questi due testi è facile capire quanto grande sia il privilegio dei cristiani che ancora possono partecipare alla celebrazione della Santa Messa.
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- [70] Don Stefano Gobbi ha fondato il Movimento Sacerdotale Mariano (MSM.) nel 1973. Questo Movimento permette ai sacerdoti e ai laici che lo desiderano di riunirsi periodicamente per pregare. Durante questi incontri di preghiera, chiamati “cenacoli”, i partecipanti pregano e poi ascoltano la lettura di un messaggio tratto dal “Libro azzurro”. Tramite questi messaggi la Madonna comunica il suo pensiero, il suo insegnamento, e rivela cose che alle volte sono nuove, adatte ai tempi nuovi. L’insieme mondiale di questi “cenacoli” finisce per costituire un grande “piccolo gregge” che la Madonna tratta con affetto perché lo considera suo. In sintesi, il MSM è un’opera che la Madonna ha fondata tramite don Stefano Gobbi. Giovanni-Paolo II, sapendo degli attacchi che colpiscono questo Movimento, purtroppo anche per iniziativa di certi membri della gerarchia cattolica, conformemente ad un’antica prassi della Chiesa lo ha affidato ad un “cardinale protettore”, sua Eccellenza Mgr Bernardino Echeverria-Ruiz, arcivescovo di Guayaquil, Equador. Grazie a questa iniziativa del Papa, il 29 giugno 1995 il “Libro azzurro” di don Gobbi ha ricevuto l’ “Imprimatur” ufficiale dal suo Cardinale protettore.
La Madonna ci avverte che i segni che precederanno e accompagneranno la Grande Purificazione che preparerà il ritorno di Cristo sono cinque. Il quarto parla di una eventuale abolizione del santo Sacrificio della Messa, abolizione che potrebbe durare per tre anni e mezzo circa.
Rubbio, 31 dicembre 1992. - "Il quarto segno è l'orribile sacrilegio compiuto da colui che si oppone a Cristo, cioè dall'anti-Cristo. 'Entrerà nel tempio santo di Dio, e sederà sul suo trono facendosi adorare lui stesso come Dio'. 'Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l'orribile sacrilegio' ". 71 Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge cerchi di comprendere. 'Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi continueranno ad agire empiamente. Nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le comprenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno 1290 giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a 1335 giorni' ".72 La Santa Messa è il Sacrificio quotidiano, l'oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte del mondo, dal sorgere al tramonto del sole. Il Sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di quello che Gesù fece nell'ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della Santa Messa. In questa abolizione del Sacrificio quotidiano consiste l'orribile sacrilegio compiuto dall'anti-Cristo. La sua durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di 1290 giorni."
Se questo è quello che il prossimo futuro ci riserva, fra non molto la vera Santa Messa non sarà più celebrata nelle chiese attuali, ma di nascosto, nelle case private. Le nuove catacombe saranno nelle case private. È probabile che questo succeda quando sul Trono di Pietro siederà l'impostore, il falso Papa. 73
71, 72, 73
- [71] Mt 24, 15.
- [72] Dn 12, 9-12.
- [73] Non bisogna dimenticare che il Trono pontificio e la Cattedra di San Pietro non sono necessariamente la stessa cosa. Il Trono pontificio è un seggio materiale, la Cattedra di San Pietro è un seggio spirituale. Se per caso un giorno il Trono pontificio sarà occupato da un impostore, la Cattedra di San Pietro sarà vacante, e lo rimarrà finché durerà tale situazione d’abominio e di desolazione. Il tabernacolo vuoto del venerdì Santo simboleggia il tempo che Gesù, morto in croce, ha passato nel suo sepolcro, e ambedue prefigurano il tempo di morte che la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, dovrà rimanere nel suo sepolcro in seguito alla sua propria “Passione e Morte”. Questo tempo di desolazione sarà assai breve, ma durante il suo decorso regnerà sulla terra l’abominio, come le scritture hanno predetto a proposito degli Ultimi Tempi, che sono proprio questi, i nostri. (Attenzione: non confondere gli “Ultimi Tempi” con la “Fine del Mondo”. I due si assomigliano, ma non sono la stessa cosa).
2. - Testo del 1931. (Sull'Eucaristia).
"Ecco il grandissimo tesoro: la morte in Croce di nostro Signore Gesù Cristo, sul Calvario. Il santo Sacrificio della Messa è la chiave che apre lo scrigno contenente questo tesoro. E Dio ci permette di attingervi a piene mani. Ogni volta che noi assistiamo alla celebrazione della santa Messa, noi otteniamo gli stessi meriti che se fossimo presenti alla morte di Gesù sul Calvario.
Dopo la consacrazione, Gesù è veramente presente sull'altare, presente come quando si trovava con noi in questo mondo, presente di quella presenza storica che iniziò nella grotta di Betlemme, la notte di Natale, di fronte alla Corte celeste rimasta estatica per questo evento straordinario. Sull'altare Gesù si offre per noi, prega con noi, e sostiene le nostre richieste come faceva quand'era con noi sulla terra, prima di ascendere al Cielo. Il Signore ha rivelato a santa Mechtilde che noi possiamo offrire la santa Messa a Dio Padre nel momento in cui il sacerdote la offre, come si offre un tesoro personale, e che la ricompensa che Dio ci riserva è molto generosa. Santa Colette, al momento dell'elevazione, ha visto Nostro Signore sulla Croce, coperto di ferite sanguinose, che pregava per i peccatori. San Lorenzo Giustiniani dice che centinaia di peccatori sono salvati dalle preghiere di Gesù, fatte per loro durante la santa Messa. Quando Gesù scende sull'altare, viene con molti angeli che pure pregano con noi.
Nell'assistere con devozione alla santa Messa noi aumentiamo la gloria di Dio, e raccogliamo più meriti che non con tutte le altre preghiere. Con una sola Messa noi espiamo più peccati che non con le penitenze più austere. La santa Messa ci permette di rendere a Dio, in maniera degna di Lui, tutta la riconoscenza che gli dobbiamo. Una Messa alla quale assistiamo personalmente ci è più utile che molte Messe celebrate per noi dopo la nostra morte. Quando assistiamo alla Messa per onorare un santo, non c'é nulla che gli piaccia o gli convenga più di questo, a tal punto che non riesce più ad abbandonarci. La partecipazione devota alla santa Messa ci tiene lontani dalle sventure che altrimenti ci arriverebbero se volontariamente rifiutassimo questo aiuto. Anche gli affari materiali e temporali vanno meglio grazie alle benedizioni che ci procura la santa Messa.
La santa Messa ci ottiene la conversione dei peccatori, la guarigione di persone ammalate, la remissione dei nostri peccati veniali, quelli che siamo decisi a correggere, la grazia e la forza di superare le tentazioni, e la grazia di fare una buona morte. Ad ogni Messa noi otteniamo un aumento in gloria e di felicità per il Cielo. Grazie alle Messe alle quali partecipiamo con fede e devozione, noi diminuiamo la durezza del nostro purgatorio e possiamo quindi sperare un purgatorio più corto e meno doloroso. Se non ci è possibile far celebrare una Messa particolare in suffragio dei nostri cari defunti, possiamo liberarli interamente dalle "fiamme" del Purgatorio partecipando devotamente ad una Messa, e pregando per loro. Alla fine della nostra vita, quando ci troveremo alla presenza del Giudice supremo con davanti il libro aperto della nostra vita per la resa finale dei conti, le Messe alle quali avremo partecipato devotamente saranno la nostra consolazione.
Il santo Sacrificio della Messa viene offerto giorno e notte se si calcola il giro di tutta la Terra. È dunque possibile vivere in unione con le sante Messe offerte giorno e notte su tutta la faccia della terra. Questo ha come conseguenza di aumentare la portata delle nostre preghiere. Se per negligenza ci priviamo di assistere alla Messa, incorriamo in una ingente perdita. Quando il sacerdote benedice i fedeli, Gesù ratifica questa benedizione, e così viene allontanato da noi il nemico infernale."
Imprimatur: P.Cloutier (Delegatus Vicarii Capitularis). Quebec, il 18 agosto 1931
3. - Gesù a Mgr Michelini.(Sull'Eucaristia).
I sei libretti Confidenze di Gesù a un sacerdote, scritti da Mgr Ottavio Michelini sotto dettatura di Gesù, non sono più in commercio.74 Il brano riportato è quanto si può leggere alle pagine 70-73 del quinto libretto, intitolato: "La misura è colma, il vaso trabocca, l'Umanità, giustiziera di sé stessa ─ Confidenze di Gesù a un sacerdote".
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- [74] Esiste un’edizione francese di questi sei libretti di Mgr Ottavio Michelini, pubblicata in volume unico dalle Éditions du Parvis, col titolo:“Confidences de Jésus à ses prêtres et à ses fidèles”. Nell’edizione francese i dettati non sono più in ordine cronologico, ma tematico. Mgr Ottavio Michelini visse e morì in Italia. I suoi carismi di profeta gli attirarono moltissime persecuzioni.
Messaggio del 28 maggio, 1978. "Scrivi figlio mio, sono Gesù: ... Oggi è la festa del mio Corpo e del mio Sangue. Questo mistero va accettato e vissuto sulla veridicità della mia Parola. Questo mistero, annunziato più volte nella Sacra Bibbia, da Me rivelato, poi da Me istituito durante l'ultima Cena, è il dono più grande che Dio poteva fare all'umanità, e specialmente alla sua Chiesa. Esso è al centro delle prove richieste dal Padre per l'ingresso nel Regno dei Cieli. È l'oggetto di queste prove, ne forma l'anima, e si trasforma in vita con la speranza e l'amore. Oh! figlio mio, se gli uomini sapessero preservare il loro cuore puro e scevro dal peccato, quale potenza, quale luce troverebbero in questo mistero d'amore! Il mistero del mio Corpo e del mio Sangue è quanto Dio, nella sua infinita munificenza, ha potuto e voluto dare all'umanità come testimonianza del suo Amore infinito. L'Amore mi tiene prigioniero nel Mistero Eucaristico. Miracolo continuo, figlio mio, non inferiore al miracolo della Creazione dell'Universo, e a quello della Redenzione. ... L'amore che mi tiene prigioniero nel Mistero eucaristico è lo stesso Amore che mi ha portato sulla Croce. ... Figlio mio, i motivi per credere a questo grande mistero non mancano, anzi, non solo non mancano ma abbondano. Se vi sono cristiani che affermano di non credervi, è solo per voluta e colpevole ignoranza religiosa. Se vi sono cristiani che profanano il mistero dell'amore, è solo perché si sono dati anima e corpo a Satana, il quale è così profondamente penetrato nel loro cuore da esserne diventato l'assoluto dominatore. L'ora è prossima, ed è inevitabile. Ci sono sacerdoti ─ sono tanti, e non solo semplici sacerdoti ─ che celebrano sacrilegamente il Sacrificio della Messa. Costoro, come gli antichi sacerdoti Ebrei, dominati dalle due concupiscenze, quella dello spirito e quella della carne, non possono né capire né vedere, perché sono avvolti dall'oscurità demoniaca. Per questo si può dire di loro, e con ragione: 'Homo animal non percepit ea quæ sunt spiritus Dei'. 75 Figlio mio, tu ben conosci lo stato di tremenda depressione in cui è piombata la mia Chiesa. Ormai è satura. A nulla hanno valso i richiami. L'ora è prossima, ed è inevitabile, nella quale i nemici miei, i novelli Giuda che si vendono alle potenze oscure del male, saranno distrutti e dispersi come polvere al vento. Prega figlio mio. Ripara con le tue sofferenze. Non importa che tu capisca. Importa che tu, con grande umiltà, abbia a credere fermamente in Me, Parola vivente ed eterna di Dio, presente nella mia Chiesa, presente nel grande mistero d'Amore e di Fede, presente anche se tante volte "solo" nei miei Tabernacoli."
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- [75] 1 Co, 2, 14. Traduzione: «L’uomo naturale non è in grado di accogliere ciò che viene dallo Spirito di Dio »
4. - Messaggio della Madonna a Medjugorje,
commento di Frère Éphraïm. (Sull'Eucaristia).
Il messaggio che la Madonna ha dato il 25 settembre 1995 a Medjugorje tratta della santa Eucaristia. Le parole seguenti sono parte del messaggio:
"Cari figli: Oggi vi invito a consentire di innamorarvi del Santissimo Sacramento dell'Altare. Adoratelo nelle vostre chiese parrocchiali, e così sarete uniti nel mondo. Gesù diverrà vostro amico. ... Figlioletti miei, quando adorate Gesù, voi ed io siamo insieme. Grazie per la vostra risposta."
Ephraïm, fondatore in Francia e in Italia della Comunità delle Beatitudini, ha accolto questo invito della Madonna con le seguenti parole:
"L'Eucaristia è il sacramento dell'Amore, dell'amore estremo, dell'amore che si dà fino a morire. Questo amore divino sarebbe per noi insopportabile se Dio non si nascondesse, se non velasse il suo viso nel Sacramento. Dio si nasconde nell'ostia affinché noi lo cerchiamo e lo troviamo un po' alla volta. Alcuni santi non prendevano nessun cibo al di fuori dell'Eucaristia, e ogni volta che si comunicavano erano trasportati in un'estasi d'amore. Allora, come dice la Madonna, è opportuno che noi accettiamo di innamorarci di questa umile presenza, in modo che mentre si sviluppa il nostro amore per Lui si sviluppi pure il nostro modo di accogliere l'amore suo per noi. Così la nostra vita diventerà una Messa. Noi saremo l'ostia, e come l'ostia è trasformata, così anche noi saremo trasformati. Diventeremo amore. L'adorazione del Santissimo Sacramento è un prolungamento della celebrazione eucaristica. Gesù, nella sua Chiesa, ce la propone da molti secoli, come fa per la devozione al suo Sacro Cuore trafitto. Lo scopo di questa adorazione è di darci la possibilità di esporci alla sua Presenza in modo che ci familiarizziamo con essa. È come esporsi al sole su di una spiaggia. La sua Presenza è un irradiamento d'amore divino che ci guarisce in profondità. Molte guarigioni, a Lourdes per esempio, sono legate all'esposizione del Santissimo Sacramento. Implicitamente la Madonna ci invita ad andare verso i sacerdoti delle nostre parrocchie per domandare loro dei tempi di adorazione, in modo che le nostre chiese diventino dei luoghi di guarigione. Siccome il mondo d'oggi moltiplica i luoghi da dove si irradiano il male e la morte, esso ha bisogno della presenza salutare dei raggi del Sole divino, irradiante la vera Vita."
5. - Padre Emiliano Tardif.(Sull'Eucaristia).
La rivista Il Segno del Soprannaturale, nel suo numero di giugno 1994, informa che il reverendo Padre Emiliano Tardif, dopo aver partecipato a un congresso carismatico organizzato in una città del nord Italia il 26 aprile precedente, accettò di rispondere a delle domande. Una di queste domande era:
Domanda: "Si direbbe che la sofferenza umana non abbia limiti. Che cosa si dovrebbe fare per non cader vittime dello scoraggiamento, della disperazione?"
Risposta: "Ritornare all'adorazione del Santissimo Sacramento. Ridare valore al culto dell'Eucaristia. Adorare maggiormente il buon Dio che tramite l'Eucaristia è realmente presente in mezzo a noi. Bisogna moltiplicare i luoghi dove Gesù è esposto all'adorazione del popolo. Il popolo ha bisogno di Dio. Bisogna darglielo."
6. - Gesù a Vassula Ryden. Sull'Eucaristia.
Messaggio del 29.09.89. "Come si fa a dubitare del mio Amore?... Come fanno tanti di voi a dubitare della mia Santa Presenza nell'Ostia? La mia Santa Eucaristia non si dovrebbe sprecare, non si dovrebbe trattare come se non fosse Santa. Se voi comprendeste pienamente quello che vi offro, e chi è Colui che ricevete in voi, mi benedireste in continuazione. Pensate! I miei Angeli, che vi contemplano dall'Alto, desidererebbero questo Cibo che voi potete prendere, mentre essi non possono! E tuttavia, molti di voi danno l'impressione di non accorgersi della sua grandezza.[...] Dietro ogni porta di Tabernacolo, Io sono il Prigioniero d'Amore che continuamente aspetta e continuamente spera che vi avviciniate. Avvicinatevi, voi che vagate ancora in questo deserto. Venite a Me, puri e puliti. Lasciate che gioisca in voi. Allora, siate ancora più gradevoli al mio Cuore col riconoscere i vostri peccati, e col confessarli. Non dite: "Perché confessarmi. Non ho niente da dire al confessore". Non siate di coloro che hanno perso il senso del peccato. Siete lungi dall'essere perfetti. Alcuni di voi si comportano come se fossero senza macchia e avessero già raggiunto la perfezione. Siate umili, siate umili. Riuscirete a vedere facilmente i vostri peccati se pregate con sincerità di cuore, e mi chiedete l'aiuto necessario per vederci chiaro. Benedetti coloro che obbediscono alla mia Legge, seguono i miei precetti, e onorano i miei santi Sacramenti."
7. - Kerizinen. (Sull'Eucaristia).
Sul Mistero eucaristico, la veggente di Kérizinen ci dice che Gesù ha parlato così:
1. - "Ai vostri giorni, più che mai, gli uomini sono avidi di vedere miracoli, di sentire novità. E il più bello di tutti i miracoli passa inavvertito agli occhi della maggioranza: la mia Eucaristia. Molti desidererebbero persino vedermi esteriormente, ma tutti questi favori che Io accordo non valgono una sola comunione. Essa vi dona l'Autore di ogni bene. Venite spesso ai piedi del mio altare: sentirete i battiti del mio cuore eucaristico, che sono battiti d'amore. Il mio cuore vivo nell'Ostia è un miracolo costante, perpetuo. Che cosa volete di più?" (22 giugno 1962).
2. - "Venite spesso alla santa Tavola. Veniteci malgrado le vostre miserie spirituali, e malgrado i vostri difetti. Veniteci proprio a causa delle vostre imperfezioni. L'Eucaristia non è la ricompensa di un merito e della santità, ma il mezzo per arrivarci. L'Eucaristia fortifica la vita spirituale dell'uomo, riconforta e rifà le vostre anime sotto tutti gli aspetti. Se mi lasciate agire, in poco tempo trasformerò le vostre anime in cibori viventi nei quali potrò vivere costantemente. E allora non si riconoscerà più nulla in voi all'infuori del vostro Gesù, vivente in voi, emanante una scia di luce arricchita dal profumo del suo Cuore." (23 giugno 1962).
3. - "Sono tanto felice di nascere tra le mani di un sacerdote pieno d'amore! Mi appoggio su di lui. Lo stringo sul mio Cuore come ho fatto un tempo con l'apostolo Giovanni, mio discepolo di predilezione." (24 giugno, 1962).
4. - "Ho sete di anime. Amo tutte le anime con tenerezza perché ognuna di esse è come una parte de me stesso. Essa è il prezzo del mio Sangue, versato al momento della mia dolorosa Passione. Sono così solo nei miei tabernacoli di pietra! Voglio dei tabernacoli viventi che mi consolino con il loro amore. La mia delizia è di essere con i figli degli uomini." (26 giugno 1962).
5. - "Amatemi per coloro che non mi amano, per coloro che mi perseguitano. Se i buoni fossero migliori, i cattivi sarebbero molto meno numerosi. E diventeranno migliori coll'onorare e coll'amare maggiormente il mio Cuore divino nascosto nell'Ostia." (27 giugno 1962).
6. - "Cerco ovunque delle anime fedeli, apostoli ai quali confidarmi, ma ne trovo così pochi perché predico e riscatto le anime sulla Croce, le santifico sulla Croce. E questa Croce è per lo più detestata dai miei amici. Ma voi che mi amate con cuore sincero, offritemi il vostro amore, i vostri sacrifici, i vostri desideri di santità. Offritemi spesso le vostre comunioni riparatrici. Siate apostoli di fuoco. Guadagnatemi delle anime. Contemplate il mio Cuore che ha tanto amato gli uomini. Contemplatelo, riempito di obbrobri, nell'Ostia divina. Ascoltate i battiti del suo amore. Guardate le fiamme di carità che lo divorano. Piccole anime, ostie semplici e ben dimentiche di voi stesse, ecco il mio Cuore: ve lo do in cambio del vostro, misero e ingrato. L'accettate? Allora, tendetemi le vostre mani, apritemi le vostre anime per ricevere il dono supremo della mia Misericordia redentrice. Mantenete il vostro sguardo fisso sulla ferita del mio Cuore, e contemplate, attraverso questa piaga divina, il Cuore che vi ha tanto amati. Eccolo a voi, completamente a voi, nel roveto ardente del santo Altare, nella santa Eucaristia." (29 giugno 1962).
La Madonna, a sua volta, avrebbe aggiunto questo: "E adesso, figlia mia, la tua Mamma, io che ti parlo, ti dico di ascoltare sulle labbra di tua Madre il grido d'amore che un giorno mio Figlio ha lanciato per te: "Quando, la vigilia della mia morte, trovavo nel mio Cuore, nella mia Potenza pure, il segreto di essere nello stesso tempo il Dio che parte e Colui che rimane, ho creato l'Eucaristia. [...] Sforzatevi di comprendere la gioia debordante del mio Cuore divino, quella sera, dopo l'istituzione di questo Sacramento. È là che ho pensato a tutte le anime che lungo i secoli avrebbero trovato forza, gioia, amore e pace nel mio Cuore eucaristico." (4 dicembre, 1964).
8. - Gesù e Maria Valtorta. (Sull'Eucaristia).
"L'Ora santa" è una meditazione che Gesù ha dettata a Maria Valtorta il 14 giugno 1944, e il brano seguente fa parte di questa meditazione.
"Ma vedete questo eucaristico Pane? Esso ha fatto i martiri. Erano creature come voi: paurose, deboli, viziose anche. Questo Pane ne ha fatto degli eroi. Nel primo punto vi ho indicato il mio Sangue per vostra purificazione. Al terzo punto, per fare di voi dei santi, vi indico questa Mensa e questo Pane. Il Sangue da peccatori vi ha fatto giusti. Il Pane da giusti vi fa santi. Un bagno monda ma non nutre. Rinfresca, ristora, ma non si fa carne nella carne. Il cibo invece diviene sangue e carne, diviene voi stessi. Il mio Cibo diviene voi stessi. Oh! Pensate! Guardate un piccolo bambino. Oggi mangia il suo pane e domani ancora, e poi domani, e domani. Eccolo che si fa uomo: alto, robusto, bello. È sua mamma che l'ha fatto così? No. Sua mamma l'ha concepito, portato, dato alla luce, allattato e amato, amato, amato. Ma il piccolino, se dopo il latte non avesse avuto altro che bagni, baci e amore, sarebbe perito di inedia. Quel piccolo si fa uomo per il cibo da adulto che prende. Quell'uomo è tale perché prende giornalmente il suo cibo. Lo stesso è per il vostro io spirituale. Nutritelo del Cibo vero che dal Cielo discende, e che dal Cielo vi porta tutte le energie per farvi virili nella Grazia. La virilità sana e forte è sempre buona. [...] Il mio Cibo vi farà sani e forti nella virilità dello spirito, e saprete amare gli altri più di voi stessi, come Io vi ho amato. [...] Il vero amore, anche ferito, sale. Con l'unghia e col becco si arrampica, se più non può volare, per non giacere nell'ombra e nel gelo, per essere nel sole, medicina di ogni male. E appena rinvigorito ecco che riprende il volo. E va da Dio ai fratelli e da questi a Dio, angelica farfalla che porta i pollini dei celesti giardini per fecondare i terrestri fiori, e portare i profumi, rapiti ai più umili fiori, a Dio perché il accolga e li benedica. Ma guai se si allontana dal sole. Il Sole è la mia Eucaristia, perché in essa è benedicente il Padre, amante lo Spirito, mentre Io, il Verbo, opero. Venite e prendete. Questo è il Cibo che ardentemente chiedo sia consumato da voi. [...] Rimanete in Me. Fate che il Padre non possa distinguere il tralcio dalla vite, tanto il tralcio è uno con essa. Fate che il Padre non possa capire dove finisco Io e cominciate voi, tanto la somiglianza è piena. Chi ama finisce per prendere dell'amato inflessioni, intercalari e gesti. Io voglio che voi siate altrettanti Gesù. E questo perché voglio che voi abbiate quanto chiedete ─ fusi a Me non potete chiedere che cose buone ─ e non abbiate a conoscere ripulse. E questo perché Io voglio che abbiate più ancora di quanto chiedete, perché il Padre effonde in un continuo flusso d'amore i suoi tesori sul Figlio suo. E chi è nel Figlio fruisce di questa infinita effusione, che è l'amore di Dio che si letifica nel suo Verbo e che circola in Lui. Ora Io sono il Corpo e voi le membra, e perciò la Gioia che mi inonda e viene dal Padre, la Potenza, la Pace, ogni altra perfezione che in Me circola, si trasfonde in voi, miei fedeli che siete parte di Me, inscindibile qui e oltre. Venite e chiedete. Non abbiate paura di chiedere. Tutto potete chiedere, perché Dio tutto può dare. Chiedete per voi e per tutti. Io vi ho insegnato. Chiedete per i presenti e per gli assenti. Chiedete per i passati, i presenti, i futuri. Chiedete per questa vostra giornata e per la vostra eternità, e per questa e quella di chi amate. Chiedete, chiedete, chiedete. Per tutti. Per i buoni, perché Dio li benedica. Per i malvagi, perché Dio li converta. Dite con Me: "Padre, perdona loro". Chiedete: la salute, la pace in famiglia, la pace nel mondo, la pace per l'eternità. Chiedete la santità. Sì, anche questa. Dio è il Santo ed è il Padre. Chiedetegli, in un con la vita che vi mantiene, la santità attraverso la Forza che viene da Lui. Non abbiate paura di chiedere. Il pane quotidiano e la benedizione quotidiana. Non siete tutto corpo, non siete ancora tutto spirito. Chiedete per questo e quello, e vi sarà dato. Non temete di osare troppo. Io per voi ho chiesto la mia stessa gloria, anzi ve l'ho data addirittura, perché siate simili a Noi che vi amiamo, e il mondo conosca che siete figli di Dio. Venite. In questo mio Cuore è il Padre vostro. Entrate, ché Egli vi possa riconoscere e dire: si faccia festa nei Cieli perché ho ritrovato un figlio che amavo." 76
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- [76] Questo brano è ripreso dalle pagine 83-86 del libretto“Preghiere”, di Maria Valtorta. Le quattro ultime meditazioni le sono state dettate da Gesù (tre), e da Maria (una). Alla fine di questa meditazione (p. 87) Gesù si congeda dicendo a Maria Valtorta: «Ti ho accontentata. Ho parlato sempre Io. Ho voluto parlasse la mia eucaristica Voce. Abbiatela per mio regalo. Benedico te e tutti quelli che l’ascolteranno.»
Durante la guerra del 1940-45 Maria Valtorta sperava che Gesù le desse una preghiera da recitare come atto di riparazione per le ostie sparse in mezzo alle macerie delle chiese bombardate e saccheggiate. Il 4 giugno 1943 Gesù le fece dono della preghiera seguente:
"Gesù, che sei colpito nelle nostre chiese per mano di Satana, ti adoro in tutte le particole sparse e distrutte fra le rovine. Prendi me per tuo ciborio, per tuo trono, per tuo altare. Conosco di non esserne degna, ma tu ami stare fra coloro che ti amano, ed io ti amo per me e per chi non ti ama. Mi imporpori come sangue il dolore perché io divenga degno ornamento per ricevere Te, che vuoi essere simile a noi in quest'ora di guerra. Il mio amore sia lampada che arde davanti a Te, Santissimo, e il mio olocausto incenso. Così sia."
Gesù spiegò a Maria Valtorta che quando le rovine delle chiese bombardate cadevano su di Lui, era come se Lui stesso fosse schiacciato. Poi aggiunse che una persona pia, volendo, poteva servirsi del suo pensiero e del suo amore come ci si serve di una tovaglia di lino, o di un prezioso tappeto, per raccoglierlo, Lui-Eucaristia, colpito, ferito, profanato, cacciato dai suoi tabernacoli... 77
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- [77] Maria Valtorta: “preghiere”, p. 25.
9. - Don Stefano Gobbi.(Sull'Eucaristia).
I tre testi che seguono in ordine cronologico, sono stati scritti da don Stefano Gobbi. Per leggerli al completo basta consultare il "Libro azzurro" del MSM, alle date indicate.
− Rubbio, 21 agosto 1987. "Cristo instaurerà il suo regno glorioso nel trionfo universale del suo regno eucaristico, che si svilupperà in tutta la sua potenza e avrà la capacità di cambiare i cuori, le anime, le persone, le famiglie, la società, la struttura stessa del mondo. Quando avrà instaurato il suo regno eucaristico, Gesù vi condurrà a godere di questa sua abituale presenza, che voi sentirete in maniera nuova e straordinaria, e vi condurrà a fare l'esperienza di un secondo, rinnovato e più bel Paradiso terrestre. [...] Andate davanti al Tabernacolo per stabilire con Gesù un rapporto di vita semplice e quotidiano. [...] Con la stessa naturalezza con cui cercate un amico, vi fidate delle persone che vi sono care, sentite il bisogno di amici che vi aiutino, così andate davanti al Tabernacolo a cercare Gesù. [...] Infatti la presenza di Cristo nell'Eucaristia ha soprattutto la funzione di farvi crescere in una vera esperienza di comunione con Lui, così che voi non vi sentiate mai più soli, essendo rimasto quaggiù per essere sempre con voi. [...] Attraverso di voi voglio che il culto eucaristico torni a rifiorire in tutta la Chiesa, in maniera sempre più forte."
− Rubbio, 12 aprile 1990. (Giovedì santo). " 'Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine'. Così Giovanni, l'Apostolo prediletto, introduce nel suo Vangelo il racconto della istituzione della Eucaristia, del nuovo Sacrificio, e del nuovo Sacerdozio. [...] 'Gesù li amò sino alla fine', cioè fino al termine della sua vita, [...] fino al vertice di ogni possibilità di amore, [...] fino all'estrema esigenza imposta dall'amore, che vuole la presenza della persona amata, perché nell'Eucaristia Gesù rimane sempre con voi, realmente presente col suo corpo glorioso e la sua divinità, come lo è in Paradiso, anche se è nascosto sotto il velo delle specie eucaristiche. 'Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei secoli. Li amò sino alla fine', cioè fina al limite della vostra miseria e della vostra povertà, perché nel sacramento della eucaristia Gesù si fa una sola cosa con voi. Diventa carne della vostra stessa carne, sangue del vostro stesso sangue, per comunicare a voi, creature terrene, il dono prezioso della sua vita divina. 'Io sono il Pane vivo disceso dal Cielo. Chi mangia di questo Pane vivrà, ed Io lo risusciterò nell'ultimo giorno'. 'Li amò sino alla fine', cioè sino alla fine dei tempi, perché la presenza fra voi di Cristo in stato di vittima, in ogni Tabernacolo della terra, vi dona sicurezza e fiducia, gioia e speranza nel suo glorioso ritorno. 'Annunciamo la tua morte o Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta'. [...] In questo giorno, figli prediletti, Io vi domando di rinnovare il vostro impegno d'amore verso Gesù presente nell'Eucaristia. Fate della santa Messa il centro di tutta la vostra pietà, il culmine della vostra giornata sacerdotale, il cuore della vostra azione apostolica. Celebratela con amore, con scrupolosa osservanza delle leggi liturgiche. Vivetela partecipando personalmente al sacrificio che Gesù rinnova per mezzo di voi. Circondate di luci e di fiori il Tabernacolo ove viene custodito Gesù eucaristico. Andate spesso davanti al Tabernacolo per i vostri personali incontri d'amore con Gesù che vi attende. Esso diventi per voi il tesoro unico e prezioso che attira come una calamita, il vostro cuore sacerdotale. Esponete ancora Gesù Eucaristico sull'altare per le solenni e pubbliche ore di adorazione e di riparazione, perché il sorgere della nuova era porterà ad un generale rifiorire del culto eucaristico in tutta la Chiesa. Infatti l'avvento del Regno glorioso di Cristo coinciderà con il più grande splendore del suo Regno eucaristico fra voi. Gesù eucaristico sprigionerà tutta la sua potenza d'amore, che trasformerà le anime, la Chiesa, e tutta l'umanità. Così l'Eucaristia diventa segno di Gesù che ancora oggi vi ama sino alla fine, perché vi conduce fino alla fine di questi vostri tempi, per introdurvi nella nuova Era di santità e di grazia verso la quale siete tutti incamminati, e che incomincerà nel momento in cui Gesù avrà instaurato il suo glorioso Regno fra di voi."
− Sydney (Australia), 21novembre 1993. "Il Regno glorioso di Cristo coinciderà con il trionfo del regno eucaristico di Gesù. Perché in un mondo purificato, santificato, completamente rinnovato dall'Amore, Gesù si manifesterà soprattutto nel mistero della sua presenza eucaristica. L'Eucaristia sprigionerà tutta la sua divina potenza, e diventerà il nuovo sole che rifletterà i suoi raggi luminosi nei cuori, nelle anime, e poi nella vita dei singoli, delle famiglie e dei popoli, formando di tutti un unico ovile, docile e mansueto, in cui Gesù sarà il solo Pastore. Verso questi nuovi cieli e questa nuova terra vi conduce la vostra Mamma celeste, che oggi vi raduna da ogni parte del mondo per prepararvi a ricevere il Signore che viene."
10. - Inno ai Tabernacoli. (Alexandrina-Maria Da Costa).
Alexandrina-Maria Da Costa visse a Balazar, un paese del Portogallo, e morì la sera del 13 ottobre 1955. I suoi funerali furono una vera apoteosi. In segno di rispetto i contadini e gli artigiani del suo paese portarono il lutto per una settimana. Tutti coloro che conoscevano Alexandrina la consideravano una crocifissa dell'Amore.
Oggi la piccola camera deve si è consumato il suo sacrificio, è visitata da gente che arriva da tutti gli angoli della terra. L'autorità ecclesiastica della diocesi ha preso le dovute disposizioni affinché siano raccolte con ordine le testimonianze delle numerose grazie che la gente riceve per sua intercessione. ha scritto una preghiera che i fedeli che la recitano hanno finito per battezzare: "Inno ai Tabernacoli".
Alexandrina-Maria Da Costa
Un'anima vittima, chiamata:
La crocifissa dell'amore
Morta il 13 ottobre 1955 a Balazar, Portogallo.
Inno ai Tabernacoli
"Gesù, ecco vostra Madre. Vi prego di ascoltarla. [...] E voi, cara Mamma, andate ad abbracciare con amore tutti i Tabernacoli del mondo. Vi prego di dar loro un'infinità di baci, accompagnandoli con un monte di carezze. Tutto questo per Gesù che è presente nel Santissimo Sacramento dell'altare, e per la Santissima Trinità. Moltiplicate i vostri baci di puro amore, ed offriteli per coloro che vorrebbero andare fino là, ma non possono a causa della malattia che li tiene prigionieri.
O mio Gesù, voglio che ogni istante della mia vita, che ogni palpito del mio cuore, che ogni mio respiro ed ogni mio dolore, sia ricevuto da Voi come un atto d'amore, in onore dei vostri Tabernacoli. Voglio che ogni movimento dei miei piedi, delle mie mani, delle mie labbra, della mia lingua, dei miei occhi, sia ricevuto da Voi come un atto d'amore, in onore dei vostri Tabernacoli. Voglio che ogni mia lacrima, ogni mio sorriso, ogni mio movimento di gioia o di tristezza, ogni tribolazione, distrazione, o contrarietà sia ricevuto da Voi come un atto d'amore, in onore dei vostri Tabernacoli. Voglio che ogni lettera delle orazioni che dirò o che udrò dire dagli altri, che ogni lettera che pronunzierò o che udrò pronunziare, che ogni lettera che leggerò o che udrò leggere, che scriverò o che vedrò scrivere, che canterò o che udrò cantare, sia ricevuta da Voi come un atto d'amore in onore dei vostri Tabernacoli. Voglio che ogni bacio che Vi do nelle vostre sante immagini, in quelle della vostra amatissima Madre, che è anche la mia, ed in quelle dei vostri santi e sante, sia ricevuto da Voi come un atto d'amore in onore dei vostri Tabernacoli.
O Gesù, voglio che ogni goccia di pioggia che cade dal cielo sulla terra, che tutta la sabbia del mare, che tutto ciò che il mare contiene, che tutta l'acqua del mondo offerta goccia a goccia, siano ricevuti da Voi come altrettanti atti d'amore in onore dei vostri Tabernacoli. Vi offro le foglie degli alberi e tutti i frutti che gli alberi possono produrre. Vi offro i fiori che sono nel mondo, petalo per petalo, e tutti i grani di seme che sono sulla terra. Vi offro tutto quel che c'é negli orti e nelle campagne coltivate, nelle valli e sulle montagne. Vi offro queste cose come altrettanti atti d'amore in onore dei vostri Tabernacoli.
O Gesù, vi offro le piume degli uccelli e i loro canti, il pelo degli animali e tutte le loro voci come altrettanti atti d'amore in onore dei vostri Tabernacoli.
O Gesù, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il vento, la neve, la luna, i suoi raggi, il sole, l'oscurità, le stelle del firmamento, il mio sonno, i miei sogni, ve il offro con amore in onore dei vostri Tabernacoli.
O Gesù, vi offro tutto ciò che esiste nel mondo, grandezze, ricchezze e tesori. Vi offro tutto quel che mi succede, tutto quello che ho l'abitudine di offrirvi, e tutto quello che si può immaginare di offrirvi. Accettatelo come atto d'amore, in onore dei vostri Tabernacoli.
O Gesù, vi prego di accettare il cielo, la terra, il mare e tutto quello che contengono come se tutto ciò fosse mio, e che io potessi farne ciò che voglio. Vi offro tutto come un atto d'amore in onore dei vostri Tabernacoli."
11. - Lanciano: il Miracolo Eucaristico.
Si tratta di un vero miracolo, evidenziato con prove scientifiche realizzate in maniera rigorosissima. I risultati delle prove sono tutt'oggi accessibili a Lanciano, piccola città dell'Italia centrale, nella chiesa di San Francesco. Ecco i fatti:
All'inizio del VII secolo un monaco di San Basilio stava celebrando la Messa. Dopo la consacrazione si mise a dubitare che il Corpo ed il Sangue di Cristo fossero veramente presenti nell'ostia e nel calice. Nel medesimo istante vide l'ostia diventare un pezzo di carne viva, ed il vino consacrato diventare sangue. Dopo un po' di tempo questo sangue si coagulò in cinque grumi di forma disuguale. Diversi secoli dopo, il 17 febbraio 1574, un fatto inspiegabile si verificò a proposito di questo miracolo. I cinque grumi di Sangue coagulato furono pesati davanti all'arcivescovo Rodriguez e alla folla riunita, e con grande stupore si scoprì che ognuno di essi, benché di forma e grandezza differente dagli altri, aveva lo stesso peso degli altri, e che i cinque grumi riuniti anziché dare un peso moltiplicato per cinque, davano ancora lo stesso peso, e cioè quello di ognuno dei cinque grumi presi individualmente. Con questo fatto il Signore vuole forse mostrarci ciò che la Chiesa insegna da sempre: che Gesù Cristo è totalmente presente nella più piccola parte dell'ostia consacrate e del vino consacrato. Questa Carne e questo Sangue miracolosi furono conservati, e molte analisi furono fatte nel corso dei secoli. Si possono venerare ancora oggi nella chiesa di San Francesco, a Lanciano.
Durante gli ultimi esami scientifici che i professori Linoli e Bertelli hanno praticato tra il 18 novembre 1970 ed il 4 marzo 1971, è stato evidenziato scientificamente che queste sostanze organiche, benché siano da secoli esposte all'azione di agenti fisici, atmosferici e biologici, non presentano nessuna traccia di corruzione.
L'immagine mostra come si presenta nella chiesa di San Francesco di Lanciano l'Ostensorio-Reliquario che contiene il Miracolo Eucaristico: i cinque grumi di Sangue si trovano nel calice trasparente che è in basso, la Carne di Cristo si trova nell'ostensorio in alto. (Si tratta di una sezione orizzontale del miocardio, la parte mediana del cuore umano).
12. ‑ La Sacra Sindone e l'ADN di Gesù, l'Uomo-Dio.
Grazie ai progressi che la scienza ha compiuto in questi ultimi vent'anni, oggi l'uomo sarebbe in grado di identificare il gruppo sanguigno di Gesù ed il suo ADN. Perché non lo fa? Perché per farlo ci vorrebbe buona volontà, ed è forse quella che manca. Lo dico perché qualche anno fa, nel 1997, le controversie provocate dalla pubblicazione dei risultati dell'analisi della Sacra Sindone di Torino per mezzo della tecnica del carbonio 14 mi hanno fatto ricordare che in un volume scritto da Maria Valtorta, e intitolato I Quaderni, il Signore diceva qualcosa di importante circa la sua Sindone. Dopo qualche ricerca ho ritrovato il suddetto testo alla p. 509‑510 del terzo volume della serie I Quaderni. 78 Il testo, datato del 20 maggio 1949, dice questo:
Gesù a Maria Valtorta. "La mia Sindone, o Maria, per chi sa vedere, è non soltanto testimonianza che io sono veramente morto e sono risorto, ma anche testimonia di come fui concepito e nacqui non secondo le leggi dell'umanità. È quindi conferma alle verità che la Religione mia insegna: il mio concepimento per opera di Spirito Santo; la divina maternità di Maria; la sua verginità perpetua; la mia passione e morte; la mia risurrezione gloriosa. Ma ciò è conferma a chi, nella luce di Dio, è dato di vedere."
78
- [78] I libri scritti da Maria Valtorta, compresi i tre grossi volumi «I Quaderni», sono pubblicati dal Centro Editoriale Valtortiano, Isola-del-Liri, FR, Italia.
Nel corso dello stesso anno (1997) sono venuto a sapere che qualche mese prima il medico francese Jean Caux, 79 membro di un gruppo scientifico incaricato di far esaminare la Sindone di Torino, aveva proposto a detto gruppo di far prelevare del Sangue sulla celebre reliquia, e di verificarne l'ADN. Lo scopo era di verificare se detto Sangue comportasse 24 geni materni e 24 geni paterni, come tutti gli altri tipi di sangue umano. Sfortunatamente la proposta del dott. Caux non era stata ritenuta dai suoi colleghi di gruppo, che senza ragioni apparenti e senza spiegazioni avevano lasciato da parte il suo progetto circa il Sangue, autorizzando un solo esame, quello sul tessuto. 80 Noi ora sappiamo che la pubblicazione dei risultati dell'analisi sul tessuto ha provocato una grande confusione tra i fedeli, anche perché la Chiesa ha continuato e continua a considerare la reliquia come autentica. 81
79, 80, 81
- [79] Il dott. Jean Caux abita a Parigi. Egli è membro della « Commissione scientifica internazionale incaricata di esaminare la Sindone di Torino per sapere se esso è veramente il lenzuolo che fu utilizzato per avvolgere il Corpo di Cristo.
- [80] Gli scienziati che hanno esaminato questo pezzo di tessuto lo hanno datato del Medio Evo (13o/14o secolo), ma questa datazione contraddice gli elementi storici, oltre a contraddire i risultati ottenuti in altri campi della scienza da specialisti degni di fede essi pure.
- [81] Durante l’estate 1998 Giovanni‑Paolo II si è recato a Torino per venerare pubblicamente la Sacra Sindone che ivi era esposta. In tale occasione il Papa è stato imitato da considerevoli folle di fedeli.
A questo punto ho voluto mettermi in contatto con il titolare svizzero delle edizioni Parvis, editore della rivista "Stella Maris", allo scopo di metterlo al corrente di questi fatti. L'editore svizzero, sperando di ottenere conferma delle notizie apprese e desideroso di averne magari di più, si è messo in contatto con il dott. Caux, che a sua volta gli ha spedito per posta le fotocopie di tutti i documenti relativi alla questione. Questi documenti hanno rivelato all'editore svizzero che il 7 gennaio 1996 il dott. Caux aveva reiterato la sua domanda al CIELT (Centre International d'Études sur le Linceul de Turin), sperando che fosse praticata senza altri ritardi un'analisi genetica di questo sangue e, possibilmente, fosse praticato lo stesso tipo di analisi su di un campione di Sangue proveniente dal miracolo di Lanciano, e su un campione di Sangue proveniente dalla santa Ampolla di Bruges.82 Gli stessi documenti mostravano all'editore che il dott. Caux, per giustificare le sue reiterate proposte aveva sempre dichiarato ai dirigenti del CIELT che l'esame dell'ADN sul Sangue prelevato alla Sindone avrebbe potuto svelare all'umanità cose molto sorprendenti.
Ora, quanto rivela il testo dettato da Gesù a Maria Valtorta lascia intravedere che il dott. Caux aveva ragione di pensare come pensava, ma purtroppo non è stato ascoltato. È lecito immaginare che se il progetto del dott. Caux fosse stato realizzato, non ci sarebbe più conflitto tra scienza e fede circa l'autenticità della Sacra Sindone.
82
- [82] Il dott. Caux ci informa che per la Sindone questi esami potrebbero essere fatti sul pezzo di tessuto che è già stato prelevato a Torino, il 21 aprile 1988. Questo pezzo non è stato utilizzato dai laboratori di Oxford, Tucson, e Zurigo.
Appendice # 1:
L'IDEALE proposto Da Luisa Piccarreta
(Tre immagini mentali per aiutare il lettore a capire che cos'é il "Vivere nel Divin Volere")
Sulla base degli insegnamenti di Luisa Piccarreta83 molti si interrogano sulla differenza che c'é tra fare la Divina Volontà e vivere nella Divina Volontà. Anch'io avevo questo problema. Ho pregato il Signore di aiutarmi, e la spiegazione mi è venuta con tre immagini.
83
- [83] Il mondo attuale non conosce Luisa Piccarreta, ma in futuro la conoscerà, e sempre di più. Luisa ha vissuto a Corato (Italia) dal 1865 al 1947. Veniva chiamata “Luisa la Santa”. Ha vissuto delle esperienze mistiche fin dall’età di 9 anni, e queste l’hanno spinta, poco a poco, ad offrirsi a Dio come anima vittima, per amore, per imitare Gesù nella sua Passione. In seguito è caduta ammalata, e la malattia l’ha obbligata a rimanere a letto per il resto dei suoi giorni. Alla sua morte, sopravvenuta all’età di 82 anni, non è stato possibile raddrizzare il suo corpo che durante tutti questi anni di degenza aveva preso la forma di un “L”. Al momento dei funerali è stato necessario costruirle una cassa speciale, fatta anch’essa in forma di “L”.
Oltre alla sua corrispondenza, Luisa ha scritto 36 manoscritti che parlano del Divin Volere in noi. Questi manoscritti sono stati confiscati dalle autorità ecclesiastiche per dei motivi ancora mal definiti, e per 58 anni sono rimasti nascosti negli archivi vaticani. Recentemente sono stati recuperati grazie all’intervento provvidenziale di due vescovi : Mgr Giuseppe Carata e Mgr Carmelo Cassati, ex-titolari della diocesi di Trani, che comprende pure la cittadina di Corato. Ispirati senz’altro dal Cielo, questi due vescovi si sono occupati ed ancora si occupano di riabilitare Luisa, la cui causa di beatificazione è stata da essi stessi introdotta presso le autorità vaticane. Il caso di Luisa Piccarreta assomiglia a quello di Suor Faustina Kowalska, di Cracovia, totalmente riabilitata dopo che i suoi l’avevano rigettata.
1 - Autista privato
In un primo tempo mi sono trovato mentalmente alla guida della mia macchina. Solita posizione. Il volante tra le mani. Sentendo che al mio fianco c'era un passeggero, mi sono girato a destra per vedere chi era. Con sorpresa ho scoperto che si trattava di Gesù. Lui stesso in persona! Stava lì, seduto a mio fianco, tranquillo, e occasionalmente mi dava un buon consiglio su che strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io lo ascoltavo, e seguivo i suoi consigli con gratitudine, anche perché vedevo che erano consigli giudiziosi.
"Questo è fare la Volontà divina", mi sono sentito dire all'interno da una voce silenziosa.
Qualche istante dopo mi sono trovato seduto a destra dell'autista, come passeggero. Guardando a sinistra per vedere chi guidava, ho scoperto con meraviglia che il mio illustre Passeggero di poco prima era diventato il mio autista, il mio chauffeur. Gesù stava al volante della mia macchina e la guidava bene. Ci eravamo scambiati di posto, e con Gesù come chauffeur mi sembrava che il mondo non era più come prima. Con Lui al volante non mi sarebbe potuto mai capitare un incidente grave. Mi sentivo al sicuro. Avrei persino potuto chiudere gli occhi e riposarmi la mente mentre Lui guidava.
"Questo è vivere nella Volontà divina", mi ha suggerito dall'interno la voce silenziosa.
Ricordo di aver pensato, forse anche ad alta voce: Ma è normale tutto questo? È mai possibile che Dio mi faccia ora da chauffeur? Non ci posso credere! A queste mie parole, dette o pensate, Gesù ha risposto: "Cos'é più facile, morire in croce o farti da autista?" E siccome continuava a guidare con naturalezza, gli ho detto ancora: col privilegio dell'autista uno può chiudere gli occhi, riposarsi la mente se così gli piace. E se mi addormento? Senza distrarsi troppo dalla guida il mio adorabile Chauffeur ha sorriso, e poi mi ha detto: "se ti addormenti, penserò Io a tutto".
Da qui ho capito che quando un uomo rinuncia alla propria volontà per vivere nella Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della propria macchina, cioè la guida della propria vita. I vantaggi che ha sono innumerevoli.84 Ho pure capito che il Vivere nel Divin Volere diventa il privilegio più grande che Dio possa concedere a una creatura concepita e creata dal suo Pensiero onnipotente. L'uomo che accetta questo privilegio diventa proprio il re del Creato, la creatura delle creature. Questo mi fa credere che questo privilegio sia grandissimo: il Privilegio dei privilegi.
84
- [84] Una persona di mia conoscenza, un po’ scettica di natura, nell’udire queste parole ha detto che a suo parere questa immagine invitava al “quietismo” e alla pigrizia spirituale. Preoccupato dall’osservazione abbastanza pertinente, ho chiesto aiuto al Signore, e il giorno dopo mi è accaduto un fatto singolare. Uno dei miei libri stava per cadere dalla mensola dov’era piazzato, e ho voluto spingerlo per fargli riprendere il suo posto. Nel toccarlo mi è venuta la tentazione di aprirlo. Caso o provvidenza, il mio sguardo si è posato su di una frase che sembrava scelta apposta per rispondere alla mia preoccupazione, e in modo adeguato. La frase era di Gesù, e diceva: “A questa vita interiore si giunge non tanto scegliendo tale metodo di orazione anziché tal altro, ma accettando con piena volontà di lasciarsi modellare, e rimanendo interamente disponibile per questo. Nessuna paura: questa passività non ha nulla di riprovevole perché nel contempo queste anime saranno anime attive, attive nel compimento del loro dovere, e ciò nella misura stessa con la quale si lasceranno modellare dallo Spirito Santo”. (Divins Appels, p. 178. La traduzione italiana che qui si dà è di J. De Parvulis).
2 - Gli scacchi
Mi sono permesso di dire al Signore: Signore, non vi sembra che manchi qualcosa per far comprendere ancora meglio, e a tutti, quello che per grazia mi è concesso di capire? Non avete un'altra immagine per coloro che, spinti dalla buona volontà, hanno sete di capire ancora meglio questa lezione? Mi sembra...
Come al solito, ma la sorpresa è comunque sempre grande, mi si presenta un'immagine. Vedo due Esseri che stanno giocando a scacchi. Da me solo non sarei riuscito mai ad immaginare Dio padre che gioca a scacchi col diavolo, suo Avversario. Eppure... Ma qualcosa mi dice che devo applicarmi a capire l'immagine. Allora mi applico, e guardo l'immagine. Mentre guardo intuisco che i pezzi che si muovono sulla scacchiera rappresentano gli esseri umani. Mi riconosco quasi in una pedina... Mi accorgo che in questo gioco una pedina può diventare preziosissima se al momento giusto viene a trovarsi al posto giusto. Tutto dipende dalla strategia di colui che pensa il gioco e muove i pezzi.
Mentre osservo il gioco, mi diventa evidente, sempre più evidente, che il mio caro Papà (il Buon Dio) è in posizione di svantaggio. Penso: "È impossibile. Dio è più forte del diavolo. Il diavolo è una semplice creatura e non può vincere contro il suo Creatore. Il Creatore è necessariamente più intelligente della sua creatura, anche se quest'ultima è la più intelligente di tutti gli esseri creati".
Eppure... Lo svantaggio del Papà Buon Dio è ben visibile. Allora mi metto a guardare il mio caro Papà, mio Creatore. Sono come un bambinello che guarda suo padre, lo sa onnipotente, e malgrado ciò lo vede perdere terreno e indietreggiare di fronte ad un brutto avversario vestito di nero. Peggio, a tratti lo vedo che piange, o quasi, perché il gioco lo obbliga a cedere un pezzo prezioso. Il bambino che sono nella visione si ribella all'idea che suo papà tanto bello possa perdere terreno con un avversario così brutto. Bambino in tutto, scopro per la prima volta l'esistenza di un male che sconfigge il bene, lo uccide. Scopro l'esistenza della morte, e ne soffro, perché non riesco a concepire che la morte possa vincere la vita, nemmeno per un istante. Il fanciullino che sono ha bisogno di un po' di aiuto, di una qualche spiegazione, di una qualche luce che mi permetta di respingere un dubbio così atroce, così schiacciante... Non potendone più, mi metto a dire, quasi piangendo: Papà! Papà! Non lasciatevi vincere. Fate qualcosa. Siete Onnipotente. Siete Dio. Io lo so, e allora non dovete perdere. Dovete vincere, dovete...
Sono sconcertato, accasciato dal dolore, e con smarrimento i miei occhi si mettono a fissare la scacchiera. Mentre la fisso, senza chiedermi perché la guardo, di punto in bianco... oh!... Eccola lì, la spiegazione! Mi accorgo che i pezzi di mio Papà hanno tutti il privilegio di essere liberi. Sono tutti dotati di libertà, ed alcuni di essi, credendosi in posizione di svantaggio, si spostano da soli, chi verso un quadrato vicino, chi più lontano ancora. E questa loro mancanza di fiducia finisce per provocare la loro perdita. Capisco che mio Papà è onnipotente, sì, lo è davvero, ma la libertà che la sua legge d'amore esige nei riguardi dei pezzi presenti nel suo gioco lo mettono in una posizione di svantaggio di fronte al suo Avversario. Invece nel campo dell'Avversario non regna la libertà. Regna la paura, ed è proprio tramite la paura che l'Avversario riesce a mantenere ogni suo pezzo ancorato al quadratino che la sua diabolica intelligenza sceglie per lui ad ogni movimento. 85
85
- [85] Ed infatti, tutti coloro che in questa vita vendono la loro anima in cambio dei vantaggi materiali che il diavolo promette loro, e che effettivamente è in grado di fornire (soldi, poteri, onori, facili carriere), in un modo o nell’altro perdono la loro libertà, la perdono anche su questa terra. Per esempio, l’iniziazione massonica prevede che il candidato si impegni ad obbedire ciecamente agli ordini che occasionalmente gli potranno arrivare “dall’alto”. Ma chi si trova “in alto”? Visi mascherati.
Poi mi ritrovo da questa parte della realtà, quella di tutti i giorni, e la voce silenziosa mi dice: Mia cara, piccola pedina, ti ricordi quel testo che diceva che qualsiasi cosa avvenga, Io ricostruirò la mia Chiesa? Me lo ricordo, sì, ma non ricordo le parole esatte. Allora mi metto a cercare il testo, e finisco per ritrovarlo. Lo rileggo con molta attenzione. Porta la data del 19 marzo, 1969, e dice: "Il mondo moderno è la mia rinnovata Passione. Anche se tutti i miei Sacerdoti mi abbandonassero come fu il caso per i miei Discepoli, e uno solo rimanesse, come fu il caso per Giovanni sul Golgota, attraverso quel Giovanni rinnoverò il mondo"86 Riflettendo su questo testo capisco che la vittoria finale è sempre di Dio, ma che durante la grande "partita" (che è una grande lotta) che avviene tra Lui e il suo Avversario ci possono essere delle vittorie apparenti dell'Avversario. Ma anche se l'Avversario trionfa, e con lui la morte, il suo "trionfo" è sempre provvisorio. Ha per scopo di separare il bene vero dal male vero (la vita vera dalla morte vera). La vittoria finale è quella che conta. Essa sola è definitiva.
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- [86] “Il gran messaggio d’amore”, p. 78. (In data 19 marzo 1969).
Riflettevo su quanto avevo appena vissuto. Mi aspettavo un commento da parte della Voce silenziosa. Siccome non è venuto ne ho dedotto che l'esperienza appena vissuta era probabilmente abbastanza chiara ed eloquente di per se stessa.
Per me lo era, ma per gli altri? Sentivo che per coloro che non amano la Verità con tutto il cuore e con tutta la mente queste immagini non sarebbero state sufficienti. Allora mi chiedevo che cos'é che impedisce certe persone di essere soddisfatte delle spiegazioni che la Provvidenza manda a tutti. Qui la Voce silenziosa mi ha risposto:
"Esistono due tipi di persone dal punto di vista del comportamento. Le prime si accontentano di quello che la Provvidenza offre loro, le seconde invece non si accontentano. Le prime credono alla Provvidenza, le seconde non ci credono. Le prime hanno un'anima di buona volontà, nelle seconde la buona volontà è assente. Le prime sono come bambinelle che inventano la loro gioia a partire da quello che ricevono dalle mani adulte. Le seconde invece non sono mai contente di quello che ricevono. Hanno un'anima che assomiglia a quella dei contestatori professionali. Non c'è nulla che li convinca che la Verità merita di essere accolta quando qualcuno la offre. Per esse la Verità non esiste, o se esiste non ha valore. Esse non amano la Verità, la odiano. Se si accorgono che sta per nascere, le negano in anticipo il diritto di esistere. Non la fanno nascere, la fanno abortire. Come conseguenza, se un testimonio non dà il suo nome, la sua testimonianza non è valida, se invece lo dà, è il suo nome che non è valido. Se un libro si presenta con un "Imprimatur", si tratta di vecchio paternalismo, se invece non ce l'ha, guai a colui che ha osato scriverlo e pubblicarlo in simile stato!"
A queste condizioni, mi dico, a che scopo indugiare oltre? È meglio che continui per la mia strada senza perdere altro tempo, che faccia quel che Virgilio consigliava di fare al suo caro compagno Dante Alighieri durante il viaggio che insieme fecero tra i meandri dell'inferno: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".87
87
- [87] Dante Alighieri: “La Divina Commedia”, Vol. 1: Inferno, 3, 51.
3 - L'amore al suo apice.
Esistono tre tipi d'amore sincero: quello 1) primitivo, quello 2) umanizzato, quello 3) divinizzato. Chi desidera vederci un po' più chiaro è invitato a leggere quanto segue.
Tempo fa mi è stato dato di vedere spiritualmente tre coppie di novelli sposi. Le tre coppie erano tutte nel loro periodo detto "luna di miele". Ho notato che gli sposi di ogni coppia avevano l'un per l'altro gli stessi gesti di gentilezza, di affetto, di attaccamento reciproco e di passione amorosa. Ma appena mi è stato concesso di "vedere" all'interno della loro anima, ho constatato che malgrado l'apparente identità dei loro gesti esteriori, le tre coppie non si amavano allo stesso modo. 1) Negli sposi della prima coppia la passione era presente come conseguenza del bisogno che ognuno di essi aveva di ricevere amore; 2) negli sposi della seconda era presente come conseguenza del bisogno che ognuno di essi aveva di dare amore (oltre che riceverlo); 3) negli sposi della terza coppia la passione era presente come conseguenza di un bisogno speciale: quello di amare Dio insieme88 (oltre che dare e ricevere l'amore reciproco).
88
- [88] Questa verità è stata confermata da Vassula Ryden, che un giorno è venuta trovarci in Canada e ci ha parlato di Dio. Ha detto: “Quello che a Dio piace di più, quello che lo glorifica maggiormente, è quando noi lo amiamo tutti assieme”.
Nel vedere questo ho scelto istintivamente la terza coppia. Il perchè? È che attraverso quella coppia il mio Interlocutore interno mi ha fatto capire che l'amore umano è un amore creato, e che i più solidi e veri degli amori creati sono quelli che insieme anelano a sposare la forma, o modello, dell'Amore Increato.
Di questi tre tipi d'amore, il terzo, a mio avviso, è quello che più conviene al Regno di Dio in terra, quel Regno che Luisa Piccarreta ci presenta e come il Regno del Divin Volere, un Regno di vero Amore, un Regno d'Amore a sapore universale.
Appendice # 2:
Il "peso" del corpo e le ali dell'amore.
Mi trovavo interiormente alle prese con l'immagine di un uccello. Faceva talmente pena che esito a descriverlo. Gli mancavano le ali. Camminava assieme ad altri della sua specie, ma mentre questi potevano in qualsiasi momento decidere di volare via, lui non poteva, perché privo di ali. Il difetto, oltre a renderlo ridicolo, gli dava l'aspetto di un fallito in tutto quello che faceva. L'immagine non partiva da me. Sentivo che mi era inviata dall'alto, che mi era donata, cioè ispirata, da Colui che nell'eternità procede dal Padre e dal Figlio. La cosa mi sembrava strana, un po' troppo per sopportarla senza dire niente. Mi sono quindi permesso di fare una domanda, la quale ha provocato una risposta, che a sua volta ha provocato un'altra domanda, e così via. Un dialogo è nato tra me e lo Spirito d'Amore. Per gli interessati ecco il dialogo :
Io: "Signore, che scopo ha un'immagine così grottesca? Perché mostrarmi un caso del genere? Mi sembra che il privare un uccello delle sue ali sia cosa crudele. L'immagine non rispetta le leggi della natura. Non esistono uccelli senz'ali."
Lo Spirito d'Amore: "Ti sbagli, Johannes. Ti assicuro che esistono. Oggi gli "uccelli" che hanno perso le ali sono la maggioranza."
Io: "Di che parlate Signore? Non vi capisco."
Lo Spirito d'Amore: "L'uccello privo di ali rappresenta l'uomo che ha perso l'amore. L'amore che ricevete da Me alla vostra nascita equivale ad un paio d'ali che va con il resto di quello che siete. Se perdete l'amore ricevuto, diventate come questo povero uccello".
Io: "Signore, non è sempre facile amare; amare se stessi nel modo dovuto, amare gli altri nel modo dovuto. Il peso materiale del corpo che abbiamo non ci rende la cosa facile. Il nostro corpo è materia. Ci trascina continuamente verso il basso…"
Lo Spirito d'Amore: "È vero. Il vostro corpo è fatto di materia, e la materia è pesante. Vi trascina verso il basso... Ma grazie alle ali che ognuno di voi riceve da Me alla sua nascita, vi è possibile vincere il peso della materia e salire verso il cielo. Il vostro elemento è il cielo. Come l'uccello spicca il volo grazie alle sue ali, così voi lo spiccate grazie all'amore. L'uccello è fatto per volare, voi per amare."
Io: Spirito d'Amore, le vostre parole mi toccano profondamente. In certi casi mi sento proprio giù di morale, oppresso dal mio corpo fisico, e questo a causa delle lacune che lo caratterizzano. Sono cose che senza dubbio sapete già… Vi ricordate la grande crisi che ho avuta nove anni fa, quando volevo abbandonare la vita perché il suo peso mi sembrava insostenibile?
Lo Spirito d'Amore: "Era una tentazione… e fortunatamente l'hai respinta. Il vostro trapasso non è da anticipare o da ritardare, ma da accettare con semplicità quando arriva la sua ora. Per quel che riguarda i momenti difficili, li potete vincere tramite l'amore. Per esempio, se alle volte volete staccarvi dalla terra, abbandonarla per volteggiare un po' nella libertà del cielo, basta che facciate appello alle vostre ali (al vostro amore) e in pochi istanti siete al di sopra delle miserie terrestri. Il cielo vi ritempra dandovi l'equilibrio di cui avete bisogno. Battendo le ali scoprirete che il vostro corpo non è inutile. Mentre le ali gli rendono servizio sostenendolo in aria, lui a sua volta rende servizio alle ali impedendo loro di partire al vento come piume alla deriva. Ecco la ragione del vostro corpo, del suo peso di materia: far lavorare il vostro amore, renderlo effettivo.89 Tutto ha un perchè. Dio Padre ha voluto che le vostre ali siano fatte per voi e voi per le vostre ali, che l'amore sia fatto per voi e voi per l'amore. Il peso del vostro corpo non vi deve scoraggiare oltre misura visto che con le ali che vi ho date potete spiccare il volo verso la libertà del cielo in qualsiasi momento. Se è vostra intenzione glorificare il Creatore, il peso del corpo non vi sarà di ostacolo. Basta che il vostro amore se lo prenda a carico.90
Io: "Allora, se ho ben capito, il nostro spirito viene posto in un blocco di materia,91 ma Voi ci fornite le ali spirituali, quelle dell'amore, con le quali noi possiamo in qualsiasi momento salire verso il cielo malgrado il peso delle nostre miserie. È così?"
89, 90, 91
- [89] Il corpo e il suo peso rappresentano le nostre miserie umane, le ali rappresentano l’amore, che è oblazione di sè. Se le ali sono preziose per il corpo (perché lo sostengono), anche il corpo è prezioso per le ali (perché è per lui – e tramite lui – che esse rimangono attive).
- [90] In San Paolo si può leggere: "Mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di Satana incaricato di schiaffeggiarmi perché non cada in superbia. Tre volte ho pregato il Signore di liberarmene, ed egli mi ha detto: ‘Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza’. Mi vanterò quindi più volentieri delle mie debolezze, affinché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle debolezze, negli oltraggi, nelle calamità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte". (2 Cor, 12 : 7-10).
- [91] Victor Hugo, in una delle sue poesie, considera questo blocco di materia come la sua "prigione d’argilla".
Lo Spirito d'Amore: "Sì. Il peso delle vostre miserie è utile se non rinunciate alle ali dell'amore, il cui scopo è quello di sostenervi quando c'é bisogno di volare. Ma per arrivare a questo, il concorso della vostra volontà è essenziale. Per esempio: Martin Lutero e i suoi seguaci sono caduti nella trappola del: 'Pecca fortiter, sed crede fortius' 92, come se Gesù, vostro Redentore, potesse e volesse salvarvi senza il concorso della vostra volontà, e senza sforzo da parte vostra93 . Ti confermo, Johannes, che la Salvezza è gratuita, ma non imposta. Se qualcuno la vuole, deve allungare il braccio. Dio Padre gli permette di coglierla gratuitamente, ma un atto di volontà è necessario da parte di chi desidera coglierla. E l'atto implica uno sforzo, piccolo o grande, a seconda della distanza che vi separa dalla Salvezza che cercate. In altre parole: un atto di volontà è necessario per dire alle ali del vostro amore di mettersi in movimento."
Io : "Grazie Signore."
92, 93
- [92] Traduzione: Pecca quanto vuoi, ma credi ancora di più (in Gesù Redentore). Questa interpretazione è una trappola che l’Avversario ha teso all’umanità ai tempi della Riforma protestante. In essa sono caduti numerosi cattolici, divenuti poi luterani.
- [93] Dieci secoli prima S. Agostino aveva già chiarito il concetto con la famosa frase: "Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te".
Appendice # 3:
IL CARBONIO 14, E LA SINDONE.
Questo è l'inizio di un articolo apparso in Magistère Information.94
"Duro colpo per il Carbonio 14: Un gruppo del Centro delle radioattività deboli (CFR), laboratorio comune al CNRS e al CEA, ha appena concluso che le datazioni al Carbonio 14 dovevano essere sistematicamente riviste per tener conto delle variazioni nel tempo del campo magnetico terrestre. Secondo i periodi, gli errori costatati si avvicinano ai 2000 anni, il che dovrebbe portare, secondo M. Denis Vialou, professore al Museo di Storia Naturale "a modificare un certo numero di ipotesi sulle classificazioni".
"Il Carbonio 14 data sbagliato", aggiunge M. Fontugne, responsabile del servizio di datazione al Carbonio di Gif-sur-Yvette, "e lo si sa da 40 anni".
Nel momento in cui vengono pubblicati questi risultati, la rivista razionalista "Sciences et Avenir" (Gen. 1996, p. 87) dedica un dossier alla Sacra Sindone. Gli scienziati ammettono che i "segreti" del sudario non sono stati squarciati. Invece i lettori di Science et Foi sanno già cosa pensare del valore delle analisi al Carbonio 14 e dell'autenticità del lenzuolo di Torino. Così per noi è sufficiente confermare la riconoscenza ufficiale della Chiesa.
94
- [94] Rivista bi-mensile: Magistère Information, no. 515, del 15-31 dicembre 1995 (B.P. 48 - 84210 Pernes-les-Fontaines).