ABORTO (Implicazioni)

Il fatto di sopprimere un embrione umano equivale forse a sopprimere un essere umano? La risposta è di un’evidenza lapalissiana. Sopprimere un embrione umano significa sopprimere la vita di un essere umano. La nascita non è altro che un passaggio da un modo di vivere meno autonomo ad un modo di vivere più autonomo

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Capitolo II
Riflessioni

 

La Bibbia, un libro prezioso

Un giorno un amico, vedendo che sul mio scrittoio vi era una Bibbia, un po' sorpreso mi disse: “Io non credo in Dio. Se Dio esistesse veramente come lo si descrive, buono e onnipotente, non vi sarebbero ingiustizie sociali, nè guerre, nè bambini ammalati come si vedono dappertutto”.

Il proposito mi è parso duro e avrei voluto rispondere qualcosa, ma nella circostanza non l'ho fatto. Alcuni mesi dopo, però, la stessa frase è uscita dalla bocca di un medico abortitore d'origine tedesca, che parlava alla televisione. Allora ho reagito. In quei giorni cominciavo a riflettere sul fenomeno sociale dell'aborto, e la frase del medico tedesco mi ha piazzato davanti al quesito seguente: “Le ingiustizie sociali, le guerre, le malattie infantili, sono forse l'opera di Dio, come molti pretendono, oppure l'opera - diretta o indiretta - dell'uomo?”[15]

15
  • [15] Quando Dio ha creato l'essere umano, lo ha creato libero di fare sia il bene che il male. Questo dono di Dio si chiama Libero Arbitrio. Quando l'uomo decide di fare il male, lo fa senza che Dio intervenga per impedirlo con la forza. Se Dio volesse veramente intervenire con la sua forza, lo potrebbe, ma non lo fa e non lo farà perché agli occhi suoi la libertà dell'uomo è sacra. Allora l'uomo fa tutto quello che ha deciso di fare, di bene o di male. (Se di punto in bianco Dio togliesse all'uomo il Libero Arbitrio, l'uomo sarebbe ridotto a bestia da zoo, anche se intelligente. E Dio non vuole che ciò avvenga).

Mi era difficile verbalizzare la risposta, e non sapendo cosa fare di preciso mi sono messo a leggere la Bibbia, un po' a caso, là dove il libro mi si apriva. Il “caso” ha voluto che il mio sguardo cadesse sul libro dell'Esodo. Leggendo questo Esodo ho capito subito che esso conteneva un pozzo di informazioni e di risposte, specialmente su come Dio aveva agito e reagito con gli uomini di quel tempo e di quel luogo per far uscire dall'Egitto il popolo degli Ebrei, allo scopo di insediarlo in quella terra che qualche secolo prima era stata promessa ad Abramo. Importante: la situazione di quel tempo (il fatto che i figli maschi del Popolo ebreo venissero sistematicamente eliminati alla nascita) era simile a quella del nostro tempo, con la differenza che i bambini di ora vengono eliminati subito prima della loro nascita, e non subito dopo. Così avevo materia per rispondere storicamente ai cavilli degli atei.

Riassumo gli avvenimenti della storia:

Siamo in Egitto, tredici secoli prima di Cristo. I dodici figli di Giacobbe, arrivati in Egitto cinque secoli prima, si sono moltiplicati a dismisura sulle rive del Nilo, ma il Faraone li considera schiavi e li tratta come tali.

Egli trova che questo popolo, che non si lascia assimilare, minaccia il suo regno. Lo minaccia perché il suo tasso di riproduzione sorpassa quello degli Egiziani. Il numero degli Ebrei aumenta di continuo, senza sosta. Per impedire che il numero degli Ebrei finisca per sorpassare quello degli Egiziani, il Faraone ordina che i bambini ebrei maschi vengano tutti annegati nel Nilo subito dopo la loro nascita, e che i loro resti servano da pasto ai coccodrilli.

Nel tentativo di salvare suo figlio una giovane madre ebraica osa fare qualcosa di impossibile. Invece di farlo annegare essa confeziona un cestino impermeabile, vi mette dentro il suo bambino, e affida il cestino alla corrente del fiume, forse anche con una preghiera. Per caso una principessa reale che sta prendendo il bagno presso la riva, vede il cestino che galleggia. Essa ricupera il bambino del cestino galleggiante, e se lo tiene. Anzi lo adotta. E così il bambino viene educato alla corte del Faraone, come un principe. Essa lo chiama Mosè, che vuol dire “salvato dalle acque”. Mosè cresce bene. Giunto all'età di quarant'anni egli riceve da Dio una missione apparentemente impossibile: ricondurre tutti gli Ebrei in Palestina, la terra promessa ad Abramo cinque secoli prima.

Mosè presenta la richiesta al Faraone, il quale rifiuta. Mosè, sostenuto da Dio, ripete la richiesta. Secondo rifiuto. All'inizio Dio si accontenta di avvertire il Faraone, ma poi arrivano le minacce, e ad ogni successivo rifiuto del Faraone, Dio manda all'Egitto una punizione peggiore della precedente. Il tutto culmina con la morte del figlio primogenito del Faraone, e di tutti i figli primogeniti degli Egiziani. Allora il Faraone cede.[16] Mosè riceve il permesso di partire con tutto il suo popolo verso la terra promessa. Gli Ebrei partono, ma il giorno dopo il Faraone cambia idea, e con i suoi soldati si lancia all'inseguimento del Popolo ebraico. La sera stessa gli Egiziani raggiungono gli Ebrei, ma l'attacco è rimandato al mattino seguente. Il mattino seguente gli Ebrei stanno attraversando il mare a piedi asciutti. Dio li assiste con questo grande miracolo. Aiutati da Dio, gli Ebrei raggiungono la sponda opposta, e quando i soldati egiziani sferrano l'attacco per raggiungerli, le acque del mare si rinchiudono su di loro. L'armata del Faraone non esiste più, il che lo costringe a tornare a casa da solo.

Sappiamo che Mosè ed il Popolo ebreo hanno errato nel deserto per quaranta anni, e che Dio si è servito di questo tempo per istruirli nella sua legge, e purificarli. Alla fine dei quaranta anni gli Ebrei sono entrati nella terra promessa, e vi hanno fissato la loro dimora, sempre però con l'aiuto di Dio. Durante tutta la mia lettura non ho cessato di ricevere luci sotto la forma di riflessioni. Eccone un resoconto:

16
  • [16] L'ultima punizione di Dio agli Egiziani era una replica proporzionata ai crimini da essi perpetrati contro i bambini ebrei.

 

1- Due analogie

Sapendo che tre sono le tecniche usate per gli aborti di oggi: l'asfissia, il sezionamento, l'aspirazione, questo triplice modo di abortire oggi mi è parso come un duplicato della tecnica utilizzata anticamente dal Faraone per eliminare i piccoli Ebrei. L'ho percepito attraverso le due analogie seguenti:

Prima analogia: si sa che oggi l'asfissia è realizzata con l'aggiunta di sali nel liquido amniotico, e che i sali uccidono il bambino disidratandolo, o avvelenandolo.

1) Questo modo di uccidere i piccoli nel seno materno è una replica dell'annegamento dei neonati nel Nilo.

2) Lo squartamento cieco che viene operato sul piccolo con gli strumenti chirurgici corrisponde allo squartamento operato dai denti del coccodrillo.

3) L'aspirazione ottenuta con il vuoto per fare sparire ciò che resta del bambino riproduce l'ingestione del cibo masticato dal coccodrillo affamato.

Seconda analogia: Tutti i soldati egiziani che il Faraone lancia contro il popolo ebraico muoiono annegati o mangiati dai coccodrilli. Si direbbe che la giustizia di Dio si aggiusta in modo da far subire ai sudditi del Faraone egiziano la stessa sorte da lui applicata ai neonati israeliti. Dio usa col Faraone lo stesso linguaggio del Faraone.

 

2 - Auto-genocidio

Il Faraone vuole che gli Ebrei rimangano schiavi suoi. Per questo egli non vuole che diventino prosperi, e per evitare che la loro prosperità aumenti, decide di sottometterli ad una rigorosa politica di non proliferazione.[17]

Se un popolo desidera sopravvivere, il suo tasso di riproduzione non dovrebbe mai cadere al di sotto dei 2,1 figli per coppia di genitori. Se l'aborto e gli altri mezzi di sterilizzazione riducono questo tasso di riproduzione al di sotto di questo limite, chiamato “soglia di continuità (o di sopravvivenza)”, il popolo si spegne. Questo genocidio è talvolta lento e talvolta veloce. Se il genocidio è imposto e controllato dall'autorità, è possibile che sia lento, ma se è lasciato al capriccio delle persone singole, il genocidio è veloce. Questo perché quando la donna è libera, è anche sola, ed essendo sola non può sobbarcarsi la responsabilità di una famiglia. Ultimamente in Canada ed in Europa occidentale il fattore di riproduzione si è ridotto a 1,4. Un fattore di riproduzione così basso equivale ad un autogenocidio perché conduce all'estinzione. L'economia rischia continuamente di implodere, a meno che il governo non decida di fare appello all'immigrazione. Questa ritarda il male, ma non lo cura, perché gli immigranti vengono, ma poi anche loro finiscono per farsi sedurre dalle “pseudo libertà”, le condizioni di vita presenti nella la società che li ha accolti.

Oggi l'aborto è praticato ovunque in modo sistematico o quasi. Anche i paesi poveri lo accettano, accompagnato dalla sterilizzazione e dai mezzi contraccettivi. Lo sanno, questi paesi poveri, che sono manipolati dai paesi ricchi? Oggi la prima condizione che i paesi ricchi impongono ai paesi in via di sviluppo è di applicare questa politica di “pianificazione delle nascite”, con l'aborto libero e i mezzi contraccettivi. Come abbiamo già visto, questa è una politica di genocidio, un genocidio “controllato”. Ecco spiegati i sessanta milioni di aborti che avvengono nel mondo annualmente.[18]

Una tale imposizione viene dall'alto, ed è originata dallo spirito “maltusiano” che domina le alte sfere della gerarchia politica ed economica mondiale.[19] A questi gerarchi non piace appoggiarsi sulle leggi divine, ed è per questo che essi hanno concepito l'idea di ridurre, e non di poco, la popolazione mondiale. (Voler ridurre la popolazione mondiale di undici dodicesimi significa voler eliminare dalla terra sei miliardi di persone!) Essi sono convinti, e dicono, e sostengono, e scrivono che il massimo della popolazione mondiale dovrebbe essere di mezzo miliardo di persone, non di più. Questa politica assomiglia a quella voluta 3.300 anni fa dal Faraone per quanto riguardava la popolazione ebraica vivente in Egitto.[20]

Quando Dio non è più nella vita dell'uomo tutto il male diventa possibile. Stalin e Hitler lo hanno dimostrato. Ma i Cristiani di oggi, quelli veri, non possono tacere di fronte a simili progetti. Sono idee denunciate e condannate anche a Norimberga, recentemente.[21]

17, 18, 19, 20, 21
  • [17] Ci sono i neonati (perché più deboli) che ne pagano il prezzo. “Il fine giustifica i mezzi”, Machiavelli dice.
  • [18] Questo numero non tiene conto del numero di bambini eliminati con i mezzi contraccettivi. Anche questo numero sembra crescere costantemente.
  • [19] Un grosso monumento di granito esiste presso Elberton, nello stato di Georgia, negli Stati Uniti. È stato eretto da un gruppo di persone che, sotto pretesto di rifare l'equilibrio perfetto della razza umana, si propone di sterminare al più presto 11/12 dell'umanità. Vedere la foto del “monumento alla morte” che si trova alla fine di questo libro, nella pagina che precede la Bibliografia.
  • [20] Se necessario, consultare l'oramai tristemente celebre “National Security Memorandum 2000. USA”.
  • [21] Questo permette di comprendere perché nel 1995 alla “Conferenza mondiale sulla donna” (a Beijing), non è stato possibile mettere d'accordo le delegate delle differenti nazioni

 

3 - Erode

L'avvenimento di Cristo sopravviene tredici secoli dopo l'Esodo degli Ebrei dal paese d'Egitto. La Palestina del tempo di Gesù è amministrata dai Romani e dal re Erode. Dei Magi arrivano da differenti parti del mondo per rendere omaggio al Re dei Giudei appena nato. Un astro luminoso li ha condotti presso Gerusalemme, poi è scomparso. Una cometa. Il re Erode, consultato dai Magi che desiderano sapere dove è nato il Re dei Giudei, cade dalle nuvole e chiama i suoi esperti in profezie per avere una risposta: A Betlemme. Ma l'idea di un re concorrente non gli piace affatto, e in cuor suo si propone di sopprimerlo alla prima occasione. Quando si accorge che i Magi non sono tornati da lui come convenuto per riferirgli il luogo esatto dove si trova il nuovo re, egli manda dei soldati a uccidere tutti i bambini di Betlemme e dintorni, e di età inferiore ai due anni. È il Massacro dei Santi Innocenti. Fortunatamente il Bambino Gesù è salvato da sua Madre e da suo padre putativo, Giuseppe, che in sogno è stato avvertito dall'arcangelo Gabriele di fuggire in fretta in Egitto. I bambini uccisi da Erode sono considerati dalla Chiesa i protomartiri di Cristo.

Chi è Erode per permettersi un crimine così vile? Un re che si considera al servizio del popolo, o un re che considera il suo popolo come un branco di schiavi al suo servizio? Egli è un re che l'egoismo e l'orgoglio hanno trasformato in tiranno, uno dei peggiori.

Il massacro degli Innocenti è un avvenimento la cui atrocità sorpassa le nostre capacità di comprensione. Esso dimostra che colui che l'ha voluto non agisce in funzione degli interessi del popolo che gli è affidato, ma in funzione degli interessi e dell'orgoglio della sua persona. A questo punto un re non è un re, ma un tiranno.

In una tirannia i forti schiacciano i deboli, e lo fanno impunemente. Gli innocenti pagano per i colpevoli. L'orgoglio e l'egoismo dei tiranni grandi e piccoli hanno il campo libero per uccidere i deboli, quelli che non possono fare nulla per difendersi.

Oh, ma oggi le cose sono differenti, voi mi dite. Oggi il nostro paese è ben più civilizzato del paese nel quale Erode viveva duemila anni fa!

Veramente? Ditemi: riesce oggi l'amore a vincere l'egosmo? Non esistono più abusi di potere?

I nostri egoismi d'adulti ci impongono sempre più comodità, sempre più lusso, delle carriere sempre più alte, dei capricci sempre più grandi. Siccome questo provoca uno squilibrio, una nota da pagare, la nostra società si organizza per farla pagare ai più deboli: i bambini in formazione! La nota generata dai nostri eccessi e dai nostri abusi noi la facciamo pagare agli esseri più indifesi che ci siano al mondo, i bimbi nascituri. Questi bambini senza difesa pagano con la loro vita i nostri egoismi, e ciò dimostra una cosa: che la nostra società non merita di essere considerata più “civilizzata” di quella di Erode.

 

4 - Continenza e provvidenza

In questi nostri giorni esistono dei giovani che scelgono di vivere castamente la loro vita prematrimoniale. Hanno capito ciò che altri si ostinano a non capire: che la continenza non è un vizio, ma una disciplina, una virtù formatrice, e che l'edonismo sfrenato non conduce da nessuna parte, in più dei pericoli che nasconde per la salute del corpo. Al contrario, sappiamo che la continenza non è dannosa, non solo, ma che è buona per la salute, e che dopo il matrimonio è ancora benefica.

Un'altra virtù importante è la fiducia in Dio, nostro Creatore, nostro Padre, la nostra Provvidenza. Questa virtù dovrebbe pure applicarsi, nello stato matrimoniale, ai progetti riguardanti i futuri figli. Anche se i metodi che controllano le nascite in modo artificiale (la pillola ecc...) sembrano più sicuri dei metodi naturali, essi hanno il difetto di respingere la Provvidenza di Dio, di negarla completamente. Gli fermano la porta a chiave, impedendogli di agire con noi come Dio, forse, vorrebbe fare. Invece i metodi naturali sono permessi dalla Chiesa perché non chiudono la porta a chiave, non la sprangano col catenaccio. Una piccola possibilità è lasciata alla Provvidenza di Dio d'intervenire nelle nostre vite qualora lo giudicasse opportuno secondo i suoi propri criteri. Ma ciò che Dio apprezza maggiormente è la prova che gli diamo di avere più fiducia in Lui che in noi stessi, rispettando così il ciclo femminile da Lui creato. È anche un modo che noi scegliamo per dire a Dio che malgrado tutte le nostre apprensioni umane noi preferiamo le sue scelte alle nostre. Cosa può essere più gradevole a Dio, Padre onnipotente? A partire da un gesto d'amore e di fiducia simile, potrà Egli in seguito, negare al nostro figlio i mezzi di sussistenza? Se tale fosse il caso, come mai il popolo italiano ha inventato il proverbio: “Ogni bambino viene al mondo col suo fagottino”?

L'episodio biblico dell'Esodo ci offre la miglior prova che Dio assiste chi ubbidisce ai suoi comandi. Il popolo eletto è debole, ma si trova nel deserto per ordine del Cielo. Anche se nel deserto non cresce niente, o quasi niente, Dio sostiene direttamente il suo popolo: gli manda voli di quaglie, gli sparge ogni giorno la manna, gli procura l'acqua. Gratuitamente, per quaranta anni!

 

5 - Matrimonio cristiano

Il matrimonio cristiano possiede un valore che le unioni “libere” non hanno, ma quanti sono i matrimoni veramente cristiani? Molti sono cristiani nella forma, nella cerimonia, ma la sostanza è quella pagana. Se l'unione matrimoniale è concepita e vissuta in modo pagano, una volta che l'amore fisico si “abitua”, la giovane coppia si sente esaurita. I vicini di casa constatano, a volte con dolore, che rimane da una parte un essere debole, e dall'altra un essere forte che si attribuisce tutti i diritti. Inizialmente lo fa in modo istintivo e poi lo fa con vigore e determinazione.

Il magnifico sogno che la coppia ha coltivato lontano da Dio si infrange in mille pezzi, come un bicchiere di cristallo che cade a terra. La piccola società che Dio avrebbe voluto edificare con un uomo e una donna si rivela impossibile, perché l'uomo si sostituisce a Dio, e Dio, escluso dal progetto, non può edificare nulla.

Nel matrimonio cristiano, Dio è l'amico degli sposi oltre che il loro principale testimonio. Gli sposi sanno in partenza che la loro unione è importante agli occhi di Dio. Sanno che in virtù del “patto della Nuova Alleanza” Dio li aiuterà a realizzare il meraviglioso progetto che hanno in mente di realizzare. Il loro Dio è quello stesso che ha concesso ad Abramo una “grandissima ricompensa”, una discendenza innumerevole, ricca di mille privilegi. È quello stesso che ha fatto uscire dalla schiavitù d'Egitto i figli di Giacobbe, e che poi li ha aiutati a conquistare la Terra Promessa. È quello stesso che nella persona di Gesù ha permesso che alle nozze di Cana l'acqua diventi un ottimo vino. Chi può dire che Dio non è presente nella nostra vita di tutti i giorni? Chi può ancora pretendere che “la miglior soluzione è l'aborto”? Ma bisogna che l'uomo parli con Dio, e lo faccia col cuore, come fa un vero figlio con suo Padre!

 

6 - Il “Popolo eletto” del Nuovo Testamento

La storia dell'Esodo ci rivela come Dio agisce con noi, che siamo il suo Popolo. Per esempio, appena il Faraone promulga la sua legge di morte contro i bambini maschi degli Ebrei, Dio prevede che un bambino Ebreo sia salvato e poi educato alla corte del Faraone come se fosse un membro della famiglia reale. Eppure il suo nome, Mosè, significa “salvato dalle acque”. Quando questo giovane diventa adulto, Dio gli affida una missione, e lo assiste. Appena si accorge che Mosè non sa come fare per vincere l'ostinazione del Faraone, Dio interviene come il grande protettore del popolo schiavo. Infine, dopo molte trattative e rifiuti, Dio punisce il Faraone e l'Egitto con una pena simile a quella che il Faraone aveva inflitto al popolo eletto.

Nel leggere la Bibbia, il legame seguente è quello che a me è parso il più importante: i Cristiani hanno un gran vantaggio sui non-Cristiani, perché sono il “popolo eletto del Nuovo Testamento”, quelli che Dio Padre considera suoi figli d'adozione, e che Gesù Cristo, incarnazione di Dio Figlio, considera suoi fratelli d'adozione.[22] Ciò che ha spinto Dio Figlio ad incarnarsi nella persona di Gesù di Nazareth, è il suo desiderio, desiderio divino, di farci partecipare alla vita del Nuovo Battesimo, quello cristiano. È in grazia di questo battesimo che l'uomo di buona volontà ritrova la casa del Padre, già smarrita con la ribellione di Adamo.[23]

22, 23
  • [22] Marco 3, 35.
  • [23] Rileggere le parole di Gesù a Nicodemo, ed i libri di Luisa Piccarreta che parlano della Volontà Divina (ri)innestata in noi. Come descrivere il matrimonio mistico che si realizza fra Dio e l'uomo quando l'Uno e l'altro decidono di amarsi? La nostra volontà umana accetta di sposare la Volontà Divina e la Volontà Divina accetta di sposare la volontà umana. (Questo è possibile grazie ai meriti che il Cristo ci ha acquistati con il suo Sacrificio). Dunque, affinché questo matrimonio mistico si realizzi, l'uomo deve rinunciare alla sua propria volontà e chiedere a Dio di sostituirla con la sua, che è divina. Si tratta del cammino inverso a quello che hanno percorso all'ora del peccato originale, Adamo ed Eva. Come i nostri progenitori hanno scartato la Volontà divina per dare priorità alla loro, oggi Dio ci chiama a dare priorità alla sua Volontà per ridare alla Creazione, l'Ordine iniziale, cioè ritornare al Paradiso Terrestre.

Quando un uomo e una donna realizzano il loro incontro nuziale con sentimenti cristiani, essi compiono un atto molto più importante di ciò che può essere un semplice atto fisiologico. Il loro gesto è carico di significato spirituale: Dio delega loro la sua potenza affinché un nuovo essere umano sia eventualmente generato tramite la loro unione. La dignità di questo atto è altissima. La sua trascendenza lo pone al di sopra dei gesti fisiologici ordinari, molto ordinari in suo confronto.

La cerimonia del matrimonio cristiano, in più d'essere il momento dove Dio benedice la nuova unità uomo-donna e la comunità che la circonda, è una cerimonia durante la quale i due sposi firmano un contratto doppio. La prima parte consolida l'intesa che avviene tra i due sposi, la seconda consolida l'intesa che avviene tra gli sposi e Dio. Questa seconda parte assomiglia al contratto intervenuto tra Dio e Abramo. È della stessa natura. Se gli sposi accettano di far conoscere e amare Dio alla loro discendenza, Dio offrirà loro una “buona retribuzione”, come fece con Abramo.

Che significa “abortire” un bambino nell'ottica cristiana appena contemplata? Significa che l'uomo si appropria il diritto di eliminare un essere umano, di strapparlo dalle mani creatrici di Dio (e dal ventre della madre), solo perché lui, l'uomo, ha deciso così! Il responsabile di questo atto rifiuta di ammettere che il primo padre del bambino è Dio, il Creatore.

Questo crimine tanto esecrabile è praticato con incoscienza su scala planetaria! E questa è la piaga più vergognosa di tutta la storia civile e religiosa dell'umanità. Guerre del passato, persecuzioni, massacri, nulla ha tanto macchiato i loro autori o l'umanità, come l'aborto oggi.

Sodoma e Gomorra hanno finito per raccogliere ciò che avevano seminato. Non potrebbe arrivarci una cosa simile? Di fronte a un'aberrazione di tale ampiezza, è possibile che il Cielo resti silenzioso per molto tempo?

 

7 - Parallelo

La domanda che mi faccio e che faccio anche agli altri: “È possibile far cessare l'aborto senza prima estirpare il male che presentemente si attacca alle radici della società, e che si chiama egoismo, cupidigia, empietà?” La risposta è “no”, non è possibile, perché l'aborto ha fatto le sue radici nell'immoralità generale. La nostra società non ha più morale. Essendo diventata materialista, la sua morale non è più nei valori spirituali ed eterni, ma nell'uomo che sostituisce Dio, e nel robot che sostituisce l'uomo. L'uomo ricerca il profitto, il potere e la gloria terrena, vuole il piacere, e subito! Di questo passo molte nostre scuole stanno diventando scuole d'immoralità, luoghi per patti di suicidio, luoghi ideali per iniziare qualcuno alla droga e poi assoggettarlo, luoghi per propagare la pornografia e le abitudini debilitanti, luoghi per compiere omicidi puramente gratuiti.

Prima di parlare della morale delle nascite occorrerebbe assicurare alla nostra società delle basi morali più solide, un sapere collettivo capace di convincere i giovani (e i meno giovani) che l'abuso delle cose buone le rende cattive, e che abusando del sesso, il sesso diventa pericoloso.

Proseguendo la mia lettura, al secondo capitolo delle Cronache, quello che parla della distruzione del tempio di Gerusalemme e della deportazione degli Ebrei a Babilonia, sono stato colpito dal testo seguente:

“Durante il regno di Sedecia, tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicavano le loro infedeltà, conformandosi a tutte le pratiche sacrileghe delle nazioni pagane. Essi profanavano il tempio di Gerusalemme consacrato dal Signore.

Il Dio dei loro padri, senza aspettare nè stancarsi, inviava loro dei messaggeri, perché aveva pietà del suo popolo e della sua dimora. Ma essi schernivano i messaggeri di Dio, disprezzavano le loro parole e si burlavano dei profeti, finché la collera del Signore contro il suo popolo raggiunse un punto in cui non c’era più rimedio. Allora, il Signore fece marciare il re dei Caldei contro di loro.

Il re dei Caldei uccise di spada i loro giovani all’interno del santuario, senza avere pietà per i bambini, le donne e gli anziani. Il Signore consegnò tutti nelle sue mani. Tutti gli oggetti del Tempio di Dio, grandi e piccoli, tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori del re e dei suoi principi, tutto fu portato a Babilonia. Il tempio di Dio fu dato alle fiamme, le mura della città abbattute, gli edifici incendiati.

Coloro che la spada aveva risparmiato furono deportati a Babilonia, e divennero schiavi di Nabucodonosor e dei suoi figli, fino all’avvento del regno persiano. Così fu compiuto quello che Yahvé aveva detto per bocca di Geremia... » (Cronache 36, 14-20)

Questa lettura mi ha impressionato per un motivo molto semplice: mi sono reso conto che la situazione attuale assomiglia a quella che ha preceduto la distruzione del tempio da Nabucodonosor. L'immoralità impregna tutto. Nè il mondo nè la Chiesa accordano abbastanza interesse ai numerosi messaggi che in questi giorni il Cielo fa piovere sulla Terra tramite i suoi strumenti, che sono i veggenti e i profeti cristiani contemporanei. Questi avvertimenti, presenti ai quattro angoli della terra, confermano le verità della nostra Fede cristiana invitandoci alla penitenza.[24] Sappiamo da essi che la Parusia intermedia è imminente.[25]

24, 25
  • [24] Secondo i Profeti cristiani contemporanei, la prima Parusia di Cristo (da Betlemme al Golgota) ha marcato la fine dell'Era di Giustizia e l'inizio dell'Era di Misericordia. La sua seconda Parusia, che è quasi imminente, marcherà la fine dell'Era di Misericordia e l'inizio dell'Era di Santificazione. Siccome in Ap 20, 1-6 S. Giovanni annuncia un Millennio felice sotto il Regno di Cristo, è lecito supporre che la terza ed ultima Parusia di Cristo, quella della Fine del Mondo, debba accadere alla fine del Millennio felice (la sua ora esatta è nascosta nel segreto del Padre).
       Nel “Libro azzurro” di don Gobbi, in data 24 dicembre 1978 si può leggere: «Figli prediletti, la seconda venuta di Gesù sarà simile alla prima. Come la sua nascita in questa notte sarà il ritorno di Gesù nella gloria, prima della sua ultima venuta per il giudizio finale, la cui ora è invece ancora nascosta nei segreti del Padre. Il mondo si troverà tutto avvolto dalla tenebra della negazione di Dio, del suo ostinato rifiuto, della ribellione alla sua Legge di amore. Il gelo dell’odio avrà reso deserte le strade del mondo. Così quasi nessuno sarà pronto ad accoglierlo. Di lui i grandi neppure si ricorderanno, i ricchi gli chiuderanno le porte, mentre i suoi saranno molto occupati a cercare e ad affermare se stessi. (...)»
       «Quando il Figlio dell’Uomo verrà, troverà ancora la fede sulla Terra?» Verrà all’improvviso e il mondo non sarà pronto alla sua venuta. Verrà per un giudizio al quale l’uomo si troverà impreparato. Verrà per instaurare nel mondo il suo Regno, dopo aver sconfitto ed annientato i suoi nemici. In questa seconda venuta pure il Figlio verrà a voi attraverso sua Madre. Come del mio seno verginale il Verbo del Padre si è servito per arrivare sino a voi, così, del mio Cuore Immacolato Gesù si servirà per giungere a regnare fra voi.»
  • [25] La Parusia intermedia à la seconda venuta di Cristo sulla Terra. (V. nota 27).

Dio conosce i nostri problemi e ci avverte tramite i suoi strumenti, che sono i veggenti e i profeti cristiani contemporanei, ma chi ha tempo di ascoltare queste voci? Pochissimi di noi le ascoltano. Il nostro tempo assomiglia a quello di Sedecia: “Essi schernirono i messaggeri di Dio, disprezzarono le loro parole e si burlarono dei suoi profeti”. Molti, anche tra le persone consacrate, pretendono che Dio sia incapace di punire. Essi dicono che “la sua Misericordia à infinita”, come se Dio fosse un bonaccione. Dio un bonaccione? Sicuramente no. Ecco la prova: «Finalmente non vi fu più rimedio alla collera crescente del Signore contro il suo popolo. Dio fece salire contro di essi il re dei Caldei che passò al filo della spada i loro giovani guerrieri e non risparmiò nè il giovanotto nè la giovane ragazza, nè il vecchio. Dio li consegnò tutti nelle sue mani.»

La giustizia di Dio è reale e inesorabile quando scoppia contro quelli che di maniera sistematica e ostinata, giorno dopo giorno, si sono beffati della sua misericordia anziché mettersi in ginocchio e chiedere perdono.

 

8 - Uno statuto per il bambino nascituro

Si sa che la differenza che separa un neonato da un “feto” di nove mesi meno un giorno è praticamente nulla, ma nel mondo che abbiamo contribuito a organizzare, il neonato è protetto dalla legge, mentre suo fratello gemello non lo è, perché è in ritardo di qualche ora. Se si ostina a rimanere nel seno materno egli non è protetto dalla legge umana. Se qualcuno trova modo di strappargli un braccio, gli occhi, la testa, questo qualcuno è protetto dalla legge, mentre lui no. Il fatto è che un bambino canadese non ha uno statuto legale finché si trova nel seno materno.[26]

26
  • [26] Certe legislazioni autorizzano l'aborto durante i primi tre mesi, ma in California l'aborto è autorizzato fino ai nove mesi.

A che serve il Governo di una nazione? Quando una società si sceglie un Governo, essa gli affida il compito di proteggere la vita dei suoi membri, i cittadini, e di armonizzare le loro attività. Il principio che dice che il “feto” di una madre canadese non ha diritto alla protezione dello Stato perché non è ancora nella società, è forse giusto? È giusto che l'infante non nato venga trattato peggio di un animale? Il governo di una nazione civilizzata dovrebbe proteggere l'infante che deve nascere dandogli uno statuto legale. Questa protezione legale dovrebbe essere messa in applicazione anche quando una madre si interroga sull'opportunità o meno di affidare più tardi il suo bimbo all'adozione.