Capitolo I
INFORMAZIONI
Introduzione
1 - Quando abortire riguarda l’uomo.
2 - Statistiche e confronti.
3 - Società sana, ammalata, moribonda.
4 - Il Maltusianismo.
5 - Interessi e profitti.
6 - Esempi di utilizzo di piccoli abortiti.
7 - Estratto di bambino: le pomate anti-rughe.
8 - Fantascienza “medica”.
Capitolo II
RIFLESSIONI
La Bibbia.
1 - Prima riflessione: Due analogie.
2 - Seconda riflessione: Auto-genocidio.
3 - Terza riflessione: Erode.
4 - Quarta riflessione: Continenza e Provvi-denza.
5 - Quinta riflessione: Matrimonio Cristiano.
6 - Uno Statuto Legale per il figlio in arrivo.
Capitolo III
PROFEZIE
1 - Profezie destinate al mondo d’oggi.
Appendici
APPENDICI
1 - Giuramento d’Ippocrate.
2 - Regole di Norimberga.
3 - Condanna dell’eutanasia.
4 - Franco Nuovo.
5 - Citazioni.
6 - Progetto degli adoratori della dea ragio-ne: eliminare 11/12 dell’umanità.
Introduzione
A che pensa la gente a cui capita di udire la parola “feto”?
C'è chi pensa ad una “massa informe e misteriosa”, forse dura, forse molle, ma senza una vita vera. C'è chi reagisce come se la cosa fosse tabù: per essi non è decente porre lo sguardo nel nido dove detta “sostanza” è situata. C'è chi pensa di sapere, e non sa, e chi è convinto di non sapere, e forse ne sa più di tutti.
Malgrado tutto ognuno ammette che alla fine dei nove mesi previsti dalla gestazione, la famosa “massa informe e misteriosa” non è più informe o misteriosa: è un vero e proprio bambino, un bambino che non appena è messo in condizione di respirare per dire anche lui la sua, l’esprime al mondo circostante col massimo vigore.
A questo punto è facile indovinare che il bambino in questione era altrettanto vivo prima di vedere la luce che dopo averla vista.
1- Quando abortire riguarda l’uomo
Gli embrioni, siano essi del mondo vegetale o animale, ci parlano sempre di vita. È normale: ognuno sa che essi la contengono, e che la vita che contengono è quella della loro specie. È mai possibile che l'embrione umano faccia eccezione a questa regola? E che tra tutte le specie esistenti nella natura egli sia l'unico a fare eccezione? In altre parole, è mai possibile che la vita presente in un embrione umano non sia umana, ma semplicemente animale o vegetale?
A questa domanda io rispondo che la vita presente nell'embrione umano può essere soltanto umana. È impossibile che essa sia di natura semplicemente vegetale o animale, cioè non umana. Non è mai successo che un seme di frumento abbia dato vita ad altro che a del frumento, non è mai successo che dei cavalli abbiano dato vita ad altro che a dei cavalli, e non è mai successo che degli esseri umani abbiano dato vita ad altro che a degli esseri umani. Per quale maleficio gli uomini comincerebbero ora a generare delle mucche, delle formiche, o dei pomodori?
Stando alle osservazioni fatte da alcuni medici specializzati, 19 giorni dopo la sua concezione l'embrione umano possiede un “organo” che batte come un cuore, e che sviluppandosi finisce effettivamente per diventare il cuore. Gli stessi medici hanno constatato che due mesi dopo la sua concezione il medesimo embrione è già in grado di fornire le sue impronte digitali, le quali lo qualificano come un individuo appartenente alla razza umana. Le stesse ricerche hanno stabilito che a decorrere dal quarto me- se (sedici settimane), il piccolo cervello dell'embrione suddetto possiede già tutte le cellule nervose necessarie alla coordinazione dei suoi movi- menti, e che un intervento fisico realizzato su di lui suscita in lui uno stress misurabile sul tasso di adrenalina che il suo corpicino si mette subito a produrre. Altri test hanno dimostrato che a partire dal quinto mese il medesimo embrione sa riconoscere la voce e il battito cardiaco di sua madre; che tra il quinto ed il sesto mese egli reagisce alla musica ritmata, ballando, e che se la madre dà segni di sentirsi in pericolo egli prende partito per sua madre. Nel 1992 un fotografo svedese ha fatto sensazione pubblicando la foto di un feto di quattro mesi e mezzo (18 settimane) nell'atto di succhiare il suo pollice... cosa ritenuta allora impossibile.
Concludendo, il fatto di sopprimere un embrione umano equivale forse a sopprimere un essere umano? La risposta è di un'evidenza lapalissiana. Sopprimere un embrione umano significa sopprimere la vita di un essere umano. Benché piccolo, questo essere assomiglia già a suo padre e a sua madre per quel che è dell'essenziale. La nascita non è altro che un passaggio da un modo di vivere meno autonomo ad un modo di vivere più autonomo.
2 – Statistiche e confronti
Il numero di aborti terapeutici, realizzati in Canada nel 1995 è stato di 106.658. [1] Questo numero rappresenta il 27% delle nascite del Paese, il che vuol dire che più di un quarto dei bambini concepiti in Canada sono stati soppressi prima di nascere!
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- [1] Consultare: Les Avortements thérapeutiques, Anno 1995, Doc. No 82-219-XPB.Questo documento si trova negli uffici di Statistiques Canada. (Le cifre indicate rappresentano un aumento di 0,39% rispetto all'anno precedente).
Queste perdite umane sono due volte e mezzo quelle subite dal Canada sui fronti della seconda guerra mondiale, la più micidiale di tutte le guerre finora combattute. E c'è da dire che la seconda guerra mondiale non è durata un anno, ma sette anni e un mese. Risulta pure, è bene dirlo, che nelle condizioni di vita ultra precarie che sono quelle del terzo mondo, la percentuale dei decessi infantili non raggiunge mai il 25 %. Questo significa che la proporzione di bambini abortiti in Canada annualmente è superiore a quella dei bambini che muoiono per mancanza di cure nei paesi più poveri della terra.
L'ONU sostiene che a livello mondiale gli aborti chiamati terapeutici hanno raggiunto i 60 milioni all'anno, e questo sin dal 1999. La popolazione italiana, in tutto, non raggiunge i 60 milioni di abitanti, e nemmeno quella della Francia, o quella dell'Inghilterra. Di questo passo, tra 100 anni il numero di aborti avrà raggiunto e sorpassato i sei miliardi di individui, la popolazione attuale della Terra!
3 - Società sana, ammalata, moribonda
Noi sappiamo che abortire significa annientare la vita là dove questa incomincia. Per esempio, se una persona volesse sopprimere tutte le gemme presenti in una sua pianta da frutto, con questo atto essa abortirebbe la vita contenuta in tali gemme, e impedirebbe loro di diventare ciò che la natura le spinge a diventare: prima un fiore, e poi un frutto. Noi canadesi sappiamo, e questo lo sappiamo per esperienza, che se per sventura un'ondata di freddo intenso si abbatte sulla Florida quando gli aranci sono in fiore, per quell'anno il nostro paese rimarrà senza arance. Non ce ne saranno da importare dalla Florida. Similmente, se una società umana prende l'abitudine di interrompere la vita presente nelle sue gemme, quelle della sua propria vita, essa è ammalata, soprattutto se la cosa avviene regolarmente, annata dopo annata.
Possiamo noi dire che le nazioni occidentali siano sane?
Sane possono considerarsi le nazioni che riescono a pareggiare il totale delle nascite con quello dei decessi. Quelle che non ci riescono sono ammalate. Ora, siccome le nazioni occidentali non riescono più a pareggiare il numero dei decessi con quello delle nascite, e questo perché hanno lasciato entrare nelle loro leggi il virus mortale dell'aborto, noi possiamo dire che esse sono ammalate. Il virus dell'aborto è presente nelle loro strutture, nel loro scheletro, nelle loro ossa. È evidente che se i loro governi non pongono rimedio a questo male, la loro fine sarà inevitabile. Si spegneranno. Moriranno per estinzione.
Dopo l'applicazione della legge proaborto in Canada, un medico abortitore si vantava pubblicamente di essere una specie di salvatore, un liberatore delle donne, perché con il suo lavoro egli liberava le donne. Confessò che prima dell'applicazione della legge ne aveva clandestinamente liberate ventimila. Ciò significa che aveva soppresso ventimila esseri umani nel grembo materno. Dato che sul piano statistico i maschi e le femmine sono in numero uguale, le femminucce soppresse da questo individuo era già stato di dieci mila. La mia domanda è questa: le diecimila femminucce eliminate da questo individuo sono state liberate o sono state soppresse? La liberazione avviene quando un essere imprigionato è reso vivo e sano al mondo della vita, ma che cosa è accaduto alle dieci mila femminucce che aspettavano di essere liberate, cioè di nascere?
Poco tempo prima che la legge pro-aborto venisse adottata dal governo canadese, durante una dimostrazione popolare alcune donne portavano dei cartelloni sui quali era scritto: “noi vogliamo essere libere di fare del nostro corpo ciò che vogliamo”. La domanda che qui mi pongo è la seguente: “Un bambino non nato è forse parte del corpo della madre che lo porta?”. Tutti sanno che un bimbo nascituro non ha necessariamente lo stesso sesso di sua madre, nè lo stesso codice sanguigno, nè lo stesso codice genetico. Anche se egli si nutre del sangue di sua madre mediante il cordone ombelicale, tutti sanno che egli possiede il suo proprio sistema sanguigno, e che questo suo sangue circola in lui indipendentemente da quello di sua madre.[2]
Un'altra frase spesso udita è questa: «Al giorno d'oggi costa talmente caro allevare un bambino, che a parte l'aborto io non vedo altra soluzione». È vero che sul piano economico non è sempre facile allevare un bambino. Da che cosa dipende questo? Unicamente da una cattiva organizzazione sociale? No. Ci sono anche le pretese dell'individuo su ciò che riguarda il suo sogno di felicità materiale. Nella nostra società materialistica, il guadagno, il profitto, non sono forse diventati un idolo da adorare a tutti i costi?[3]
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- [2] A prova di questa realtà: il sangue di mia madre era B-rH positivo, ed il mio sangue è O-rH negativo.
- [3] Le coppie di adulti che pensano che una nuova paternità-maternità li metterebbe a disagio, dovrebbero evitare le relazioni intime il giorno od i giorni dove la madre è feconda, e se malgrado le precauzioni prese, una nuova vita spunta all'orizzonte, niente è impossibile a Dio che spesso ricompensa i nostri atti di generosità con delle generosità ancora più grandi. Ma una cosa è l'accoglienza d'una vita che la Provvidenza ci invia nonostante le nostre precauzioni, altra cosa è il compor-tamento temerario che certe ragazzine adottano dall'età di tredici anni.
Qualcuno ha pure detto: “L'aborto è buono perché è frutto del progresso”. I frutti del progresso sono forse tutti buoni? L'invenzione della bomba atomica è forse da considerarsi una buona invenzione, una felice invenzione? La sua realizzazione fu salutata come un capolavoro del progresso, ma oggi l'umanità non accetta più la sua utilizzazione, perché le radiazioni liberate in un conflitto nucleare finirebbero per nuocere sia al paese aggressore che a quello aggredito, ed una nube sottile provocherebbe sull'intero pianeta un freddo tale da causare una penuria generale di cibo.
Un altra donna ha detto: “Il rimorso è frutto della schiavitù che da millenni la donna subisce da parte degli uomini”. Il rimorso, secondo questa donna, sarebbe un'invenzione umana maschilista destinata ad assoggettare le donne. Ma Caino era forse una donna? Aveva forse subito la dominazione maschilista? Eppure Caino fu perseguitato per tanti anni dal rimorso di aver ucciso il fratello Abele. È evidente che il rimorso riguarda sia gli uomini che le donne. Esso tocca il fondo della coscienza di ogni essere umano, là dove il Creatore l'ha iscritta. L'argomentazione sollevata non ha fondamento.
Alcuni medici abortisti si dicono preoccupati dai furti che avvengono nei negozi, e degli scippi che avvengono per le strade. Dicono che questi crimini sono causati da giovani poveri e mal educati. Per dimostrare i benefici dell'aborto essi affermano che dal momento in cui l'aborto è stato legalizzato, questi reati sono diminuiti di metà. Se è vero che questi reati sono diminuiti di metà, la vera ragione qual è? Trenta per cento dei giovani sono stati eliminati dall'aborto, e circa venti per cento dalla pillola abortiva. Quindi la vera ragione della diminuzione dei suddetti misfatti non è quella espressa dagli abortitori, ma quella di aver ridotto di metà il numero complessivo dei giovani che compongono la società occidentale. Infatti per le strade si vedono meno giovani di prima. La metà di essi è sparita [4] .Secondo la logica non espressa da questi abortitori, per eliminare il 100 % dei reati occorrerebbe eliminare tutti i giovani, e questa è pazzia.
Arriviamo alla conclusione che una società che accorda alle sue donne il diritto di sopprimere la vita dei bimbi nascituri, è una società ammalata. Se in più detta società si ostina a rifiutare le dovute cure, essa si spegnerà. Si estinguerà attraverso la perdita dei suoi caratteri nazionali.[5]
4, 5
- [4] Questo infatti non ha impedito i gruppi di “motociclisti criminali” di triplicare i loro effettivi nello stesso lasso di tempo.
- [5] Se i bimbi non ancora nati avessero la possibilità di votare, ci sarebbe una legge pro-aborto nel nostro Paese? Ciò prova che ogni aborto è un atto contrario alla protezione dei deboli, ed un'ingiustizia flagrante.
4 - Il Maltusianismo
Nel 1800 un economista inglese, Thomas Malthus, basandosi sull'osservazione che l'umanità si moltiplica in progressione geometrica, mentre i beni di consumo si moltiplicano secondo una progressione lineare,produsse in Europa la psicosi di una imminente crisi economica ed alimentare, prevista per la fine del diciannovesimo secolo.
Benché la prima osservazione sia vera, la seconda non lo è. La produzione dei beni segue la prima, almeno fino a che si dispone di spazio coltivabile per produrre il cibo. Oggi, due nazioni sovrappopolate, la Cina e l'India, producono riso a sufficienza, e ne esportano pure nei paesi più ricchi. È un principio certo, di emancipazione, perché la fame che esiste ancora in quei paesi da secoli e forse da qualche millennio, sta retrocedendo. Si constata peraltro che i paesi grossi esportatori di alimenti, notoriamente gli USA ed il Canada, accusano dei surplus agricoli, il che rischia di provocare il fallimento di diversi agricoltori.
Nel frattempo, altri problemi sono sorti. Uno di questi è l'inquinamento fisico e chimico delle terre, dell'aria, e delle acque. I mari una volta ricchissimi in pesci sono diventati aridi senza che l'uomo ne conosca la ragione esatta. Oggi, dopo cinque anni di proibizione, non si pesca la metà del merluzzo che si pescava trenta anni fa. L'aria è inquinata dai prodotti industriali, e molte terre agricole sono state denaturate da dosi eccessive di pesticidi e di concimi chimici.
Nel libro: “Maria parla alle Famiglie” [6], la Madonna dice che la fame nel mondo non esisterebbe se gli egoismi, le incoerenze e l'ignoranza fossero superate grazie ad uno spirito fraterno vero, uno spirito cristiano.
6
- [6] Disponibile alle “Éditions du Parvis, 1648 Hauteville, Svizzera”.
5 - Interessi e profitti
Le cliniche abortive[7] recuperano nei loro setacci i resti utilizzabili dell'ecatombe, li selezionano accuratamente, poi li vendono a industrie farmaceutiche oppure ad istituti di ricerca. Così nel silenzio felpato di questi “luoghi di morte” si è articolato un importante traffico che si stende su scala mondiale, e che nell'anno due mila fruttava già un miliardo di dollari americani.
Certe cliniche consigliano la donna gravida di ritardare l'aborto. Fanno questo con lo scopo (non espresso) di ricevere bambini ben sviluppati, con organi funzionali, in perfette condizioni. Questi bambini di 18 settimane e più vengono estratti dal seno materno tramite un taglio cesareo. Con questo sistema il medico abortista è in grado di riempire le più rigorose specificazioni dell'acquirente, l'industria farmaceutica, cosmetica, o il ricercatore universitario.[8] Secondo il cliente, che lo pagherà tra i 70 e i 150 dollari per averlo col certificato che dice: estratto dal seno materno “in stato di vita”, il bimbo subirà uno di questi tre trattamenti:
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- [7] Esse si considerano istituzioni “umanitarie”!
- [8] Rolande Girard. “Le Fruit de vos Entrailles, Edizioni Suger. Claude Jacquinot & Jean Delaye: “Les Traficants de Bébés à naître”, Edizioni Favre.
Trattamento No 1: Il piccolino verrà tagliato a pezzi appena il suo cuore avrà cessato di battere. Per far sì che il cuore del bambino cessi di battere bisogna che sia colpito da un'offesa mortale. Dopo tale “offesa mortale” egli sarà sezionato per dar modo al medico abortitore di selezionare l'organo o gli organi che gli sono stati richiesti. Questi organi saranno eventualmente omogeneizzati con gli ultrasuoni, ed infine congelati. La spedizione si farà in cassa frigorifera, e tale cassa sarà accompagnata da un'etichetta che garantirà il prodotto con le parole: IN STATO DI VITA (Queste parole significano che il “prodotto” è stato prelevato dal seno materno in stato di vita, il che significa mentre era ancora vivente).
Trattamento No 2: Il piccolino sarà immerso vivo in un liquido ultrarefrigerato (Si pensi all'azoto liquido), ed il resto si farà come sopra descritto, spedizione compresa.
Trattamento No 3: Il piccolino, che non ha nome, viene mantenuto in vita fino all'età di un anno o due, per poi essere soppresso. In che modo viene egli mantenuto in vita fino all'età di un anno o due? Facendolo vivere al riparo da ogni tipo di batteri, dentro una “campana sterile fatta di vetro”. In questo modo il suo organismo non contrarrà microorganismi e non genererà anticorpi, ed i suoi organi potranno essere utilizzati senza provocare crisi di rigetto. All'età convenuta, il bambino senza nome sarà “sacrificato” per i suoi organi divenuti ultra preziosi. In generale il medico che si occupa di mantenere in vita il piccolino dentro la campana di vetro non è quello che si occupa della chirurgia, ma un altro.
Secondo la rivista Time Magazine, il commercio degli organi umani è una cruda realtà, ed in certi paesi i bambini della strada vengono catturati per alimentare le “banche clandestine d'organi umani”. Nel denunciare questo fenomeno (la caccia ai bambini della strada) un giornalista ha puntato il dito sul Brasile. Questo commercio è lucrativo. In Cina i prigionieri vengono autorizzati a vendere alcuni loro organi per avere qualche soldo.
6 – Esempi di utilizzo di piccoli abortiti
Ecco alcuni esempi di come alcuni bambini abortiti sono stati sfruttati allo scopo di fornire organi umani. Questi esempi sono stati denunciati da giornalisti professionisti, o semplicemente menzionati su riviste serie.
Esempio No 1: Una ricerca finanziata da P* è stata eseguita nei laboratori F*, filiale del gruppo G. R. Corp, per verificare gli effetti dei gas innervanti sugli esseri umani. Ciò ha reso necessario l'utilizzo di migliaia di feti ben formati, provenienti dalla Corea.[9] Nel 1976 il giornale Washington Post ha rivelato lo scandalo, ed il 31 Marzo 1977 il giornale Le Monde ha pubblicato i risultati della sua propria inchiesta. Siccome la compagnia aerea che si occupava di questo traffico era la Japan Airlines, la Dieta Giapponese ha fatto pressione (discretamente) sul governo Sud Coreano affinché il traffico cessi, e nel mese di luglio dello stesso anno il traffico è cessato.
Esempio No 2: Certi vaccini contro l'influenza vengono prodotti utilizzando polmoni di bambini abortiti, in sostituzione di uova di anitra.
Esempio No 3: Il 9 Gennaio 1980, la rivista Chemical Week ha rivelato che alcuni scienziati hanno tentato di produrre un vaccino contro il raffreddore. Per far questo avevano iniettato un virus di questa malattia nel dotto nasale di bambini non nati.
Esempio No 4: Il 26 Luglio 1980, un giornale di Chicago, il Sun Time, ha riportato la notizia di esperienze fatte per verificare l'azione dei pesticidi sugli embrioni umani.
Esempio No 5: La ditta farmaceutica S* si è servita di 14 piccoli abortiti per provare l'efficacia di alcuni prodotti da utilizzare contro l'ipertensione.
Esempio No 6: I reni di bambini non nati sono utilizzati per coltivare dei virus nelle ricerche sull'immunologia e la biochimica.
Esempio No 7: Gli intestini di bambini non nati sono utilizzati copiosamente nella preparazione del vaccino Salk, contro la Poliomielite.[10]
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- [9] Un contratto dello stesso genere è stato firmato per condurre uno studio sulla febbre emorragica epidemica.
- [10] Dopo trenta anni di produzione industriale non si capisce bene come mai il vaccino Salk sia ancora fabbricato a partire da resti (intestini) di bambini abortiti. L'industria farmaceutica dovrebbe fare uno sforzo maggiore per riprodurre il meccanismo à partire dall'animale, o da colture microbiologiche, o enzimatiche, o anche da piante, comprese le piante marine. La “Vincristina” viene estratta dalla Pervinca. La “Vincristina” è un medicinale molto utilizzato contro la Leucemia. Il “Taxol” è un altro prodotto ricco di possibilità. Esso proviene da un albero resinoso. Alcuni scienziati hanno appena scoperto che la cartilagine di squalo contiene una proteina capace di arrestare il cancro nel seno delle donne. È difficile immaginare che nel piano di Dio i prodotti dell'aborto producano farmaci migliori o esclusivi.
Esempio No 8: Il 4 dicembre 1995 la rivista Eastweek, di Hong Kong, conteneva l'annuncio di un ristorante che si diceva specializzato nella preparazione culinaria di bambini abortiti (cannibalismo), con la promessa di un vero “beneficio salutare”.
Esempio No 9: Il 17 marzo 1996, una domenica, la televisione francese ha diffuso in rete nazionale un'emissione intitolata: “Gli embrioni umani sono utilizzati nel mondo”. Tra l'altro, la rete nazionale ha divulgato una tecnica nuova chiamata “nascita parziale”. Il medico prepara il corpo del bambino in modo che si presenti con le gambe e non con la testa. La testa deve rimanere bloccata all'interno dell'utero materno, la faccia in giù. Trovandosi in questa posizione il bambino non può gridare. Allora, mentre il bambino si agita disperatamente, il medico gli perfora il cranio presso la nuca, vi introduce un tubo e gli aspira il cervello. Un momento prima che il cranio sia vuotato del suo contenuto, il corpicino smette di agitarsi. Finito di succhiare, il medico tira fuori il corpicino e lo smembra. Separa le parti negoziabili, specialmente il cervello, e le confeziona non dimenticando di menzionare la garanzia: In stato di vita.[11]
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- [11] Nella stessa trasmissione si à appreso che nel tentativo di ottenere un cuore compatibile all'uomo, alcuni ricercatori si sono sforzati di ottenere, tra l'altro, una chimera che fosse mezzo uomo e mezzo suino.
7 - Estratto di neonato: le pomate antirughe
C'è un settore sfruttato commercialmente che forse sorpassa gli altri per la sua estensione: quello delle pomate antirughe. Per dare ai laboratori la possibilità di confezionare queste pomate, le cliniche abortiste procurano ai laboratori bio-estetici grassi, fegato, bile, timo, milza, placenta, tutte sostanze estratte da corpicini di sei mesi o più. Sia gli organi che i loro estratti possono essere conservati nel freddo “profondo”, poi stabilizzati, e quindi mescolati a pomate da mettere in vendita con la scritta “pomate rivitalizzanti per la pelle ed il seno”. Negli anni sessanta e settanta queste pomate erano vendute come dei composti fatti con “estratto di placenta”. La placenta è una cosa che dopo la nascita del bambino non ha più nessuna utilità, ma la dicitura “preparato con estratto di placenta” lasciava indovinare il vero contenuto di queste pomate, che con il moltiplicarsi degli aborti oggi diventano sempre più comuni.
Questi fatti avvengono in quei sette paesi “ricchi e civilizzati” ai quali noi occidentali apparteniamo. Anche se gli aborti effettuati annualmente in questi paesi già si contano a milioni, ciò non basta. I nostri paesi occidentali importano da altri paesi, quelli in via di sviluppo, grosse quantità di estratti ottenuti con le tecniche abortive sopra descritte. E dato che noi occidentali siamo i titolari di suddette tecniche, questo ci permette di rivendere ovunque e con profitto i prodotti finiti.
Nello stesso tempo le nostre società occidentali fanno grandi sforzi, investono enormi somme, per aumentare il “conforto” degli animali da compagnia, o delle bestie selvatiche[12]
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- [12] Gli autori di certi studi sull'argomento rivelano la presenza di uomini-chiave nell'amministrazione dei due comitati seguenti: quello per la protezione degli animali, e quello del “Club di Roma”. Quest'ultimo raccomanda per la razza umana l'aborto in massa.
8 - “Fantascienza medica”
Una nuova moda è nata di recente in campo medico, quella della ricerca per la ricerca. La moda suddetta ha scatenato una corsa pazza verso scoperte che in fin dei conti sono prive di qualsiasi valore pratico. Si tratta di pure illusioni medicali, com'è dimostrato dal caso seguente.
Per curare in forma chirurgica l'epilessia di un paziente, uno sperimentatore decide di servirsi del cervello presente nell'embrione umano. Lo sperimentatore usa la tecnica seguente: preleva un bambino dal seno materno tramite un taglio cesareo, apre la scatola cranica del bambino, ne estrae la parte di cervello che gli serve, ed infine esegue nel paziente epilettico il trapianto della materia cerebrale raccolta. La parte non detta è che per raccogliere quanto necessario ad un solo epilettico lo sperimentatore ha dovuto utilizzare undici piccoli cervelli.
In media l'operazione riesce una volta su due. Ciò significa che per guarire un solo epilettico occorrono ventidue piccole vittime, più un epilettico adulto. In tutto le vittime sono ventitré, di cui una avrebbe certamente preferito rimanere com'era prima. È difficile immaginare un bilancio più disastroso.[13] Se il cinque per cento degli esseri umani fossero epilettici e da curare alla maniera descritta, tutti i bambini in procinto di nascere dovrebbero essere sacrificati, e non basterebbero. Peggio, volendo curare in questo modo, cioè con tessuti di bambini abortiti, tutti coloro ai quali la medicina attuale offre una speranza di guarigione (per esempio i malati di Alzheimer, i diabetici, le vittime di radiazioni atomiche, gli afasici, i leucemici, ecc.) si cadrebbe in un mondo demenziale dove in un primo tempo riuscirebbero a sopravvivere solo i più forti, o i più ricchi, e subito dopo, cioè nello spazio di una generazione o due, il mondo intero si spegnerebbe per mancanza di nascite.
Un altro caso degno di menzione è quello dell'ADN, la molecola che contiene la formula genetica dell'essere umano. Da quando se ne parla, alcuni scienziati si immaginano che questa molecola sia piena di milioni di geni i quali, secondo loro, sarebbero responsabili del funzionamento delle persone, non solo del funzionamento biologico, ma anche di quello spirituale, cioè comportamentale. Questa tesi è il risultato di alcune esperienze di sostituzione eseguite sull'ADN di un certo numero di persone. Nell'ambito di questa ricerca sperimentale, una certa quantità di sequenze molecolari è stata sostituita con altre sequenze, e questo ha provocato dei cambiamenti nel comportamento dei soggetti e nelle loro capacità umane. Questo è bastato a convincere i ricercatori che nel comportamento umano non c'è responsabilità, come se il comportamento umano dipendesse unicamente dalla formula chimica presente nel corpo dell'individuo, e non dal libero arbitrio che consente ad ogni essere umano di scegliere tra bene e male.
Già alcune scoperte più recenti hanno dimostrato da un canto che questi geni non sono più di centoventimila, e dall'altro che essi definiscono solo ciò che è legato al funzionamento biochimico della persona umana, non al suo comportamento morale. Se ciò è vero, come anche la logica lo vorrebbe, è da stolti attribuire alle molecole dell'ADN la responsabilità morale delle nostre azioni o, peggio ancora, attribuire ad esse la responsabilità del nostro destino.[14]
Una corsa alle scoperte si profila all'orizzonte, e tra i pericoli che la società umana sembra chiamata ad affrontare vi è anche quello di dover eventualmente convivere con una “razza di individui” prodotta dall'uomo in modo artificiale, razza deficiente o magari pericolosa.
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- [13] Visto che centinaia di tonnellate di questi resti sono prodotti ogni anno nei nostri Paesi, si potrebbe pensare che, una volta il male fatto, si può disporre di queste tonnellate di prodotti come meglio ci aggrada. No. Perché ciò finirebbe per rendere necessario continuare, cioè creerebbe un dipendenza da una pratica criminale, inammissibile, perché trasforma il bambino in gestazione in un prodotto di consumo corrente, necessario come le patate, il dentifricio o la carta igienica, e le donne diventano campi di coltura o distributori automatici della materia prima, con o senza soldi. Una maniera di sfruttare le donne ed i loro figli, inventata dalla nostra “civilissima civiltà”.
- [14] Il “libero arbitrio” è la libertà che l'uomo ha di scegliere tra il bene ed il male”. (Volendo, consultare anche la nota seguente).