De Parvulis

 

AGONE MISTICO

La lotta di oggi

 

 

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Ai vincitori di questa lotta Gesù riserva un posto nel mondo dell’Era nuova che sta per nascere.

Vincere questo combattimento è guadagnare il titolo d’entrata nel Regno messianico, l’Era nuova che Dio vuol accordare all’Umanità da Lui rinnovata. La bellezza di questa nuova Era sarà superiore a quella del primo Paradiso terrestre. * 

 

* Il “miglioramentoderiva dal fatto che davanti a Dio la figliolanza dell’uomo risulterà arricchita dal Sacrificio di Cristo, un tesoro di ricchezze spirituali che Adamo ed Eva non possedevano nel giardino dell’Eden. (S. Paolo dice che il nuovo titolo dei Figli di Dio sarà quello di: Figli nel Figlio...”. È un titolo che supera quello che l’uomo possedeva prima del Peccato originale).

 

INDICE DEI CAPITOLI

 

1. LOTTA TRA VERO E FALSO

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2. LOTTA TRA CARISMI SACRI E FORZE MEDIANICHE

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3. LOTTA TRA SACRO E PROFANO

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APPENDICE FINALE :

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-      I –

LOTTA TRA VERO E FALSO

 


1. - Giovanni-Paolo II, il Cielo ne parla.

Nel 1978, dopo la morte improvvisa di Giovanni-Paolo I, un nuovo Papa è stato eletto alla guida della Chiesa, Giovanni-Paolo II. In questa occasione don Stefano Gobbi  [1]  ha ricevuto dalla Madonna le parole seguenti:

“Oggi hai pregato per il nuovo Papa che il mio Cuore Immacolato ha ottenuto da Gesù per il bene della sua Chiesa. È figlio da me prediletto, perché si è consacrato al mio Cuore fin dal principio del suo sacerdozio. (...)  Voi lo dovete difendere nei momenti in cui il mio Avversario si scatenerà contro di lui, ingannando quei miei poveri figli che gli si opporranno.”  (17 ottobre 1978).

Il nome di Giovanni-Paolo II è ricorrente nei messaggi del “Libro Azzurro” di don Stefano Gobbi. Le parole che la Madonna utilizza a suo riguardo sono piene di tenerezza materna, di rispetto, e di venerazione. I due brani che seguono ne offrono un esempio.

1. – “É il mio Papa. È stato formato da me. In ogni momento è condotto da me sul cammino della sua personale consacrazione alla vostra Mamma Celeste, da lui percorso con docilità, con abbandono filiale, e con grande fiducia. Egli è parte importante del mio disegno. È il Papa della mia luce che in questi anni è riuscito a diffondere nella Chiesa e in tutte le parti di questa umanità tanto minacciata. Io stessa lo conduco su tutte le strade del mondo. Egli mi segue con la docilità di un bimbo, con il coraggio di un apostolo, con il sacrificio di un martire, con l’abbandono di un figlio. Questo Papa è il capolavoro della mia predilezione ed ha il grande compito di donare a tutti il carisma della mia tenerezza materna. (...)  Quanti pericoli lo circondano! Come sono forti le insidie che il mio Avversario gli tende sul suo cammino! Coloro che attentano alla sua vita stanno per attuare il loro tenebroso disegno. Ormai per lui è vicina l’ora del suo calvario e della sua personale immolazione.”  (13 agosto 1987).

2. “La contestazione al Papa si farà più forte: teologi, vescovi, preti, e fedeli si opporranno apertamente al suo Magistero. Il mio Papa si sentirà sempre più solo mentre da molti verrà abbandonato, criticato e deriso.”  (1 gennaio 1992).

Anche i libri di JNSR  [2] contengono messaggi celesti, e alcuni di essi riguardano Papa Giovanni-Paolo II. Nel quarto volume di: “Témoins de la Croix”, in data 31 maggio 1997 l’Eterno Padre parla a JNSR nel modo seguente: “Ricordatevi che solo la voce di Dio può fermare gli elementi scatenati. Entrate nella Barca di Pietro. Rifugiatevi presso di lui. Lui solo ha l’autorità che oggi gli conferisco per calmare i venti della discordia, ... e spegnere il fuoco acceso sulla terra dagli uomini della guerra.”

Il 7 giugno dello stesso anno Gesù le avrebbe dettato il seguente messaggio: “Soprattutto domando alla mia Chiesa di rimanere fedele a Gesù Cristo, suo maestro divino, e di seguire oggi colui che per grazia di Dio è divenuto il suo Vicario di Cristo in terra, il vostro santo Papa, il mio Pietro. Obbeditegli come se Io stesso mi trovassi al posto suo. Tutte le membra devono rimanere unite, perché lui è in Me come Io sono in lui”. (7 giugno 1997).

Qualche giorno dopo, il giorno 11 di giugno, Gesù le avrebbe ancora dichiarato quanto segue: “É Dio che ha scelto il vostro Papa, ma è nel Cuore di Maria che ha letto il suo nome. Il Cuore di mia Madre è così trasparente! Essa lo aveva già preparato secondo la sua propria immagine. Il Cuore di Maria ha penetrato nel cuore stesso della Santa Trinità per domandare a Dio di riconoscere questo suo figlio prediletto, il suo Papa, il Papa che l’avrebbe accompagnata sul cammino di tutti i popoli per intraprendere la grande evangelizzazione degli ultimi tempi. ... Farà passare sull’altra riva il Popolo che Dio gli ha affidato, tutti i consacrati a Maria. Sarà la luce in queste che coprono gli spiriti degli uomini che vogliono camminare senza Dio. La barca sarà scossa; ma la Barca di Pietro è come l’Arca di Noè: niente la può demolire perché il suo carico è prezioso agli occhi di Dio. Essa entrerà nel Porto della Salvezza con tutte le Pecorelle e con tutti gli Agnelli che gli sono stati affidati. Pietro ormai non sarà più là. Avrà compiuto la sua missione. Come Mosè, egli non entrerà con il suo Popolo nella nuova Gerusalemme che Dio prepara per accogliere il Popolo eletto.”  (11 giugno 1997).

Purtroppo esistono “cattolici” che considerano Papa Giovanni-Paolo II come una specie di anti-Cristo. Sono quei tradizionalisti “ante litteram” che sotto mille pretesti rifiutano di sottomettersi a Papa Giovanni-Paolo II, da essi considerato come “troppo progressista”. Altri invece, più numerosi, considerano Giovanni-Paolo II come “troppo conservatore”, cioè retrograde, e lo boicottano in tutto. Questi due estremi non sembrano conciliabili. Allora offro, ai primi come ai secondi, la seguente metafora: «Tutte le città moderne hanno dei semafori. Senza semafori ci sarebbero troppi incidenti, e ce ne sarebbero ancora di più se di punto in bianco qualcuno decidesse di toglierli tutti, o di lasciarli sempre tutti sul verde. Papa Giovanni-Paolo II è colui che si sforza di mantenere in funzione i semafori là dove Dio li ha messi. La cosa non piace alla maggioranza degli automobilisti di oggi, perché essi hanno premura, tanta, e maledicono i semafori che a loro appaiono di impedimento: rossi, sempre rossi, inutilmente rossi. Stando le cose come stanno, io mi aspetto che il giorno in cui Satana riuscirà a far salire sul Trono pontificio il suo accolito nella persona del Falso Papa, tutti i “semafori rossi” verranno aboliti. Il peggio è che le masse popolari applaudiranno. Lo faranno gridando: “Hurrà! Finalmente un papa che ci capisce!” Ma che seguito avrà una simile avventura? Che diventerà la città umana quando i “semafori” saranno tutti verdi, sempre verdi, soltanto verdi?»

Coloro che denigrano il Magistero di Papa Giovanni-Paolo II sanno certamente che la sua elezione è stata regolare, e che non c’é contraddizione tra il suo Magistero e quello dei suoi predecessori. Così stando le cose, che interesse c’é a disobbedirgli? Perché voler imitare il folle gesto di quell’Angelo supremo che l’orgoglio ha spinto a mettersi contro Dio dicendo “Non serviam”? Non è così che la creatura crea il suo proprio inferno?

Queste parole sono umane, lo so bene, ma ce ne sono altre la cui origine è tutt’altro che umana: si tratta di un messaggio che il 29 giugno 1988 la Madonna ha affidato a don Stefano Gobbi in occasione di un cenacolo organizzato per i sacerdoti ed i Vescovi d’Irlanda riuniti al Santuario di Knock. La Madonna ha detto loro:

«Figli prediletti, portate gli uomini a Cristo con la fede di Pietro. Solo su Pietro Cristo ha fondato la sua Chiesa. Solo per Pietro Gesù ha pregato perché la sua fede restasse sempre integra. Solo a Pietro il Signore ha affidato il compito di confermare i fratelli. ... Come mamma addolorata e preoccupata vi invito tutti a guardare oggi al successore di Pietro, al Papa Giovanni-Paolo II. È il mio Papa. È il Papa da me formato nel profondo del mio Cuore Immacolato. È il Papa della mia grande luce, in questi tempi della più grande oscurità. Con la fede di Pietro egli illumina la terra e conferma tutta la Chiesa nella verità. Il Papa oggi riafferma la fede totale in Cristo figlio di Dio come un nuovo Pietro, e come un nuovo Paolo va in tutte le parti del mondo a proclamare con coraggio il suo Vangelo di salvezza. Sostenete il Papa con la vostra filiale unità. Pregate per lui, soffrite con lui, amatelo, circondatelo di una forza potente di ubbidienza umile e coraggiosa. »

 

 

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GIOVANNI-PAOLO II

 

Per bocca dei suoi profeti Dio ci dice di rimanere spiritualmente uniti al Papa Giovanni-Paolo II.

 

Benché contestato da molti, il Magistero di Papa Giovanni-Paolo II ci offre la certezza di essere sulla buona strada.

 

 

 

Ma non è che l’inizio. Infatti molti vescovi ormai non sono più uniti con il Papa, e percorrono un cammino opposto a quello da lui indicato. È questa una divisione più grande e più pericolosa, anche se non è ancora visibile, che addolora e fa sanguinare il mio Cuore di Mamma, e fa quasi cadere il mio Papa sotto il peso di una croce troppo pesante. Io vi ho preparati perché possiate aiutarlo a portare la sua grande Croce. Per questo è giunta l’ora in cui deve apparire in tutta la sua forza ed il suo splendore il grande esercito che in questi anni, nel silenzio e nel nascondimento, mi sono formato in ogni parte del mondo con il mio Movimento Sacerdotale Mariano, per la difesa e per il forte sostegno del Papa. Così comincia a delinearsi chiaro il disegno del piccolo gregge che rimarrà fedele a Cristo ed alla sua Chiesa, tutto custodito nel giardino del mio Cuore Immacolato. »  (29 giugno 1988).

Il tranello più pericoloso del Mistero di Iniquità è quello dell’apostasia, sinonimo di infedeltà. Fra i numerosi messaggi che Gesù ci manda per aiutarci a riconoscere tale tranello, alcuni tra i più importanti si trovano nei libri di Vassula Ryden: [3] Per esempio, alla pagina 3 del terzo volume di “La vera vita in Dio”, si può leggere quanto segue:

“Non ascoltate quelli che si oppongono a Pietro, questo Pietro-dei-miei-agnelli che al presente è Giovanni-Paolo II. Sono Io che l’ho scelto, ed è il prediletto dell’anima mia. Non ascoltate quelli che lo condannano. Si sono smarriti.” (3 dicembre 1988).

Nel “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi si trova un testo intitolato: “Il disegno dell’amore misericordioso”. In esso la Madre celeste ci avverte che il mondo sarà salvato dall’autodistruzione tramite una prova che lei stessa ci ha annunciata, e non una volta sola. Nel leggere tale testo penso al Segreto di La Salette, poi a quello di Fatima; penso ai messaggi profetici dati a Medjugorje, a San Damiano, a Kibého, a Naju, ad Akita, all’Escorial, a Garabandal... Penso al Mistero d’Iniquità che si installerà in seno al Corpo Mistico di Cristo (la Chiesa) per farlo morire. Riprendo la mia lettura, ed ecco il seguito del brano:

«Nella persona e nell’opera del Santo Padre Giovanni-Paolo II, Io rifletto la mia grande Luce che diventerà tanto più forte quanto più la tenebra avvolgerà ogni cosa. Sacerdoti e fedeli consacrati al mio Cuore Immacolato, figli che da ogni parte del mondo ho raccolto nella mia schiera per la grande battaglia che ci attende, unitevi tutti attorno al Papa e sarete rivestiti della mia stessa forza e della mia luce meravigliosa. Amatelo, pregate per lui, ascoltatelo. Ubbiditelo in tutto, anche nel portare l’abito ecclesiastico. ... Anche alla Chiesa, che ha nel Papa la sua guida sicura, sarà abbreviato il tempo della purificazione secondo il mio disegno d’amore. »  (1 gennaio 1979).

A conclusione di questa sezione, mi sia permesso di riportare un richiamo profetico proveniente dal manoscritto : “Messaggi del Cielo, dedicati ai due Cuori”. [4]

“I membri del Corpo Mistico, tutti, a chi devono la loro totale obbedienza? A Me, tramite il mio legittimo rappresentante, colui che eredita l’autorità di S. Pietro, e che oggi porta il nome di Giovanni-Paolo II. Quando comparirete davanti a Me, voi che appartenete alla Chiesa cattolica, dovrete rispondere di tutte le volte che gli avrete disobbedito!”

 

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2. – La Verità è unica, le opinioni molteplici.

Nel 1993 i giornali hanno riportato la notizia che alcuni vescovi cattolici canadesi si sono recati a Roma per incontrare il Sommo Pontefice. In questa occasione essi hanno mostrato al Papa i risultati di alcuni sondaggi effettuati nelle loro rispettive diocesi. Secondo questi sondaggi, il 67% degli interpellati si era espresso in favore del sacerdozio femminile.

Temi come il celibato ecclesiastico, il divorzio, l’aborto, l’omosessualità, l’uso di antifecondativi artificiali, ecc... furono presentati al Santo Padre come fossero dei diritti umani, visto che i sondaggi d’opinione li davano per scontati. Il Santo Padre, pur sapendo che questo suo atteggiamento non sarebbe piaciuto a tutti, non ha accettato un criterio simile. Come avrebbe potuto? Tutti sanno che le opinioni umane sono instabili, mutevoli, ben troppo mutevoli per poter rappresentare la Verità. Esse possono rigettare oggi quello che hanno accettato ieri, o dichiarare buono oggi quello che ieri avevano già classificato come cattivo. La Verità invece è cosa stabile, sicura. Ciò che è vero oggi, lo era ieri, e lo sarà domani.

Un principio così chiaro non dovrebbe avere bisogno di discussioni, ma siccome non tutti annuiscono d’istinto, mi permetto di fare la seguente domanda:

“Se la maggioranza di un popolo si esprime in favore di una legge umana che risulta contraria alla Legge divina, è giusto abolire la Legge divina e sostituirla con quella umana?”

Propongo una risposta alla sezione seguente.

 

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3. - Democrazia e Teocrazia.

La domanda era: “Se la maggioranza di un popolo si esprime in favore di una legge umana che risulta contraria alla Legge divina, è giusto abolire la Legge divina per sostituirla con quella umana?”

So che a questa domanda, posta alla fine della sezione precedente, qualcuno vorrebbe rispondere che agire così è un bene. Forse è convinto che la democrazia può essere applicata alla religione allo stesso modo che si applica alla politica. Ma la cosa non ha senso. Quanto segue ha per scopo di aiutare le anime di buona fede a fare un po’ di luce su tale questione.

Chi vive nel mondo occidentale in questo XX secolo, è spinto suo malgrado a considerare la democrazia come un valore assoluto (anziché relativo), e a considerare la teocrazia come un valore relativo (anziché assoluto). Da qui l’importanza di iniziare il ragionamento spiegando l’origine e il valore dei due concetti. Il concetto di democrazia esprime un potere che appartiene al popolo (demos = popolo; kratos = potere), e che il popolo trasferisce a delle persone da lui elette periodicamente al governo della nazione. Il concetto di teocrazia invece esprime l’idea di un potere che appartiene a Dio (theos = dio; kratos = potere). Questo potere, che è spirituale anziché politico, è nelle mani dei rappresentanti di Dio che sono i vescovi, quelli che spiritualmente sono uniti al Papa. I nostri recenti governi sono stati fondati sulla democrazia. La Chiesa, al contrario, è stata fondata da Gesù Cristo come una teocrazia

Anche Israele all’inizio, pur essendo nazione, era stato fondato da Dio come una teocrazia. In una teocrazia le leggi di governo non mutano, a meno che Dio stesso non intervenga a mutarle. Quello che è divino ha un valore assoluto (sempre). Quello che è umano invece ha un valore relativo (sempre). Questo chiarisce almeno un punto: che democrazia e teocrazia sono due realtà distinte, differenti. Essendo differenti, la logica non permette di dire che l’una vale l’altra, considerarle tali, agire come se lo fossero.

Malgrado ciò, è facile constatare che esiste oggi un movimento che vorrebbe negare questa logica elementare. Basti pensare che da qualche anno un numero sempre più importante di vescovi, di teologi, di preti cattolici, rifiutano l’autorità del Papa col pretesto che il Papa non è qualificato per prendere posizione contro i sondaggi, che come si sa esprimono le opinioni delle maggioranze. È evidente che questi alti o bassi prelati, pur sapendo che la Chiesa di Dio è teocratica per definizione, agiscono come se tale Chiesa potesse funzionare con le regole della democrazia. Sembra che essi vogliano insinuare che i sondaggi d’opinione, che sono il fondamento del processo democratico, potrebbero servire la religione come servono la politica. Detti prelati agiscono come se la Legge di Dio si potesse legittimamente rimpiazzare con una legge umana là dove una maggioranza di popolo lo richiedesse.

Non credo esista atteggiamento più pernicioso. Per verificare la natura del tranello basta ripensare a Mosé nel film “I Dieci Comandamenti”. Mosé scende dal Monte Sinai con le Tavole della Legge appena ricevute da Dio. Giunto a valle si accorge che durante la sua assenza il Popolo eletto, quasi tutto, si è messo contro Dio. Il nuovo dio scelto da detto Popolo è un idolo, un vitello d’oro. La mia domanda è: se nello scoprire l’infedeltà del suo popolo Mosé avesse sottomesso democraticamente la Legge di Dio al voto di questo benedetto popolo, chi avrebbe ottenuto la maggioranza dei suffragi? Dio oppure l’idolo?

La trappola di oggi è la stessa, ma non tutti riescono a vederla. Colui che ci riesce è perché non è più malato d’orgoglio, una malattia che distrugge la vista dell’anima, le pupille dell’anima. Il punto da osservare è il seguente: “La democrazia non è fatta per i rapporti che uniscono Dio all’uomo, ma per i rapporti che uniscono l’uomo all’uomo.”  La democrazia è una relazione degli esseri umani tra di loro, la teocrazia invece è una relazione tra Dio e l’uomo. Lo conferma anche l’etimologia delle parole. Esempio: la democrazia è come una linea orizzontale che unisce gli uomini andando da un punto all’altro della terra, la seconda è come una linea verticale che unisce il Cielo alla Terra e la Terra al Cielo (dall’alto al basso). Per visualizzare l’esempio citato, mi permetto di proporre lo schema seguente:

 

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TEOCRAZIA E DEMOCRAZIA

 

L’etimologia (greca) di queste due parole si spiega nel modo seguente:

 

TEOCRAZIA

Theos + Kratos: l’autorità è di Dio. (La legge è divina). Il rapporto è alla verticale.
−−−

DEMOCRAZIA

Demos + Kratos: l’autorità è dell’uomo.

(La legge è umana). Il rapporto è all’orizzontale.

 

É facile capire che la teocrazia e la democrazia non sono la stessa cosa. In più, ognuna di esse occupa un posto che le è proprio ed esclusivo. Stando le cose come stanno, non è possibile immaginare che la legge umana possa rimpiazzare la Legge divina senza che nulla cambi.

Conclusione: può un cristiano permettersi di rimpiazzare la Legge di Dio con una legge umana, e poi comportarsi come se la sua propria legge venisse da Dio? No. La Scrittura ammonisce: voler innalzare la legge umana a livello d i quella divina, voler mettere la legge umana al posto di quella divina (come si è tentato di fare durante la Rivoluzione Francese con il coronamento della dea Ragione sull’altare di Dio), equivale a mettere un idolo al posto di Dio. A nulla serve lo splendore dell’oro umano. Se questo peccato è commesso da una persona alla quale Dio ha già fatto il dono di rivelare Se stesso, detta persona pecca contro lo Spirito Santo. (“Impugnare la Verità conosciuta” è un peccato contro le Spirito Santo). [5]

 

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4. - Quando la Democrazia entra in Chiesa.

Quando la democrazia entra in chiesa, lo fa per pregare? Chi ci crede è ingenuo. Prendiamo l’esempio dei vescovi. Visto che oggi sono divisi, e che metà di essi la pensano al rovescio dell’altra metà, quale delle due metà è la buona? Il vescovo degno del Buon Pastore, è forse quello che fa sondaggi per trovare da che parte spira il vento democratico? Oppure quello che sull’esempio di Mosé mette tutti i suoi talenti al servizio della Legge di Dio, onde proteggerla contro i capricci degli uomini? Sembra che certi Pastori non sappiano più imitare Mosè, oggi, o non vogliano. Eppure sono i successori diretti di coloro che per venti secoli ci hanno insegnato che il bene è bene anche se nessuno lo fa, e che il male è male anche se tutti lo fanno. Siamo arrivati al punto che alcuni di essi preferiscono la reputazione di professionisti del culto religioso anziché quella di Pastori d’anime, dimentichi del fatto che la loro attività non è una professione ma una missione basata su una vocazione. [6] 

“Grande è il mio dolore” è il titolo del messaggio che don Stefano Gobbi ha ricevuto il 15 settembre 1989 a Fatima. Attraverso detto messaggio si capisce quanto grave sia la situazione attuale all’interno della Chiesa come all’esterno. Il messaggio dice questo:

«Partecipate, figli prediletti, al mio dolore. Sono la vostra Madre addolorata. Il mio Cuore Immacolato viene trapassato da spine numerose e dolorose. Il dominio del mio Avversario si è fatto ogni giorno più grande, ed il suo potere si espande nei cuori e nelle anime. Una densa tenebra è ormai scesa sul mondo. È la tenebra del rifiuto ostinato di Dio. È la tenebra del peccato commesso, giustificato, e non più confessato. È la tenebra della lussuria e dell’impurità. È la tenebra dell’egoismo sfrenato e dell’odio, della divisione e della guerra. È la tenebra della perdita della fede e dell’apostasia. Nel calice del mio Cuore Immacolato Io raccolgo, ancora oggi, tutto il dolore di mio figlio Gesù, che misticamente rivive le ore sanguinose della sua agonia.

Nuovo Getsemani per Gesù è vedere la sua Chiesa così violata e deserta, dove la maggior parte dei Pastori dorme nell’indifferenza e nella tiepidezza, mentre altri ripetono il gesto di Giuda, e tradiscono per sete di potere e di denaro. Esulta il Drago di fronte alla vastità della sua conquista, realizzata con l’aiuto della bestia nera e della bestia simile a un agnello. [7]  ...

Per questo sono giunti anche i giorni del mio grande dolore.

Grande è il mio dolore nel vedere mio figlio Gesù ancora vilipeso e flagellato nella sua Parola, rifiutata per orgoglio, e dilaniata da umane e razionalistiche interpretazioni.

Grande è il mio dolore nel contemplare Gesù, realmente presente nell’Eucaristia, sempre più dimenticato, abbandonato, offeso e calpestato.

Grande è il mio dolore nel vedere la mia Chiesa divisa, tradita, spogliata e crocifissa.

Grande è il mio dolore nel vedere il mio Papa che soccombe sotto il peso di una pesantissima Croce, mentre viene circondato dalla completa indifferenza da parte di vescovi, sacerdoti, e fedeli.

Grande è il mio dolore per un numero sempre più vasto di miei poveri figli che percorrono la strada del male e del peccato, del vizio e dell’impurità, dell’egoismo e dell’odio, con il grande pericolo di perdersi eternamente nell’inferno. ...

Diffondete senza paura i messaggi che Io vi dono come Celeste Profetessa di questi vostri ultimi tempi. Se sapeste il castigo che vi attende se chiudete ancora la porta dei vostri cuori alla voce angosciata della vostra Mamma Celeste! Perché il Cuore divino di mio figlio Gesù ha affidato al mio Cuore Immacolato l’ultimo ed estremo tentativo per condurvi tutti alla salvezza. »

Fino a qualche anno fa le sacre voci proclamavano dall’alto dei pulpiti che la palma del martirio è un segno di predilezione del Signore, una grande grazia. Se dunque la legge umana è contraria alla Legge divina, non c’é Pastore che ignori quel che gli rimane da fare, magari a prezzo della propria vita. Rifiutare l’autorità del Papa in nome di una democrazia alla quale si sono fatte indossare le vesti della teocrazia, non ha senso. Il posto della democrazia non può essere in Chiesa, dove il padrone è Dio.

 

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5. - Peccato e Peccatore.

Alcuni vescovi e sacerdoti “cattolici” si impegnano oggi a benedire non solo il peccatore ma anche il peccato. Come mai? Peccato e peccatore sono forse la stessa cosa? L’affermarlo sarebbe grande stoltezza.

Gesù ama il peccatore e odia il peccato. L’avversario suo e nostro, al contrario, ama il peccato e odia il peccatore. Gesù assolve il peccatore, non il peccato. L’avversario suo e nostro, al contrario, assolve il peccato e accusa il peccatore. [8]  Benedire il peccatore è certamente un atto di misericordia. Gesù non rifiuta mai di benedire coloro che a Lui si accostano riconoscendosi peccatori. Ma benedire il peccato è forse un atto di misericordia? No. Benedire il peccato è una cosa diabolica. Assolvere il peccatore è un atto degno di Gesù, ma assolvere il peccato è forse un atto degno di Gesù? No. Assolvere il peccato è una cosa diabolica.

L’argomento è questo: all’inizio del mese di febbraio del 1996 un gruppo di vescovi francesi si è dichiarato ufficialmente in favore dell’utilizzazione dei preservativi plastici nei rapporti di natura sessuale, e questo in opposizione al Magistero della Chiesa, ossia in opposizione agli insegnamenti e alle direttive del Papa. (Pretesto ufficiale: prevenire l’AIDS). Per approvare la decisione presa da questi vescovi, alcuni confratelli “cristiani” mi hanno fatto notare che Gesù non ha condannato la donna adultera. è vero – ho risposto - ma nel dirle: “Va in pace”, Gesù le ha anche detto: “e non peccare più”. Il “Va in pace” di Gesù mi appare come l’assoluzione costante del peccatore, e il “e non peccare più” come la condanna costante del peccato. Assolvere e benedire il peccatore (per esempio l’omosessuale), è un atto di misericordia, un gesto degno di Gesù; ma assolvere o benedire il peccato (per esempio l’omosessualità) non è un atto di misericordia, e non è degno di Gesù. È una cosa voluta dal demonio, suo avversario e nostro. È un abominio.

Giovanni-Paolo II ha detto: “In certe circostanze l’osservanza della Legge di Dio è difficile, molto difficile. Ma non è mai cosa impossibile”. E per completare il suo pensiero il Santo Padre ha citato le parole di S. Agostino: “Dio non comanda mai cose impossibili, ma nel comandare ti invita a fare quello che puoi. Quello che non puoi ti invita a domandarlo a Lui, e ti aiuta a potere.”

É evidente che il fatto di rendere ufficialmente legittimo l’uso dei preservativi plastici, qualunque sia il pretesto invocato, equivale ad assolvere il peccato, non il peccatore. È una trappola, un tranello degno della malizia del demonio. Di questo passo diventerà necessario benedire “matrimoni” fra persone omosessuali, e si finirà per trovare delle ragioni “legittime” per farlo.

É mai successo che un medico smetta di lottare contro la malattia? Un medico non smette di lottare contro la malattia, altrimenti a che serve? E a che serve un vescovo che smette di lottare contro il peccato? Nessuno può concepire che un gruppo di medici dichiari che il cancro non è più una malattia. Ma se un gruppo di vescovi dichiara che il peccato non è più peccato, non è lo stesso? La cosa pare impossibile, perché assurda, eppure il fatto si è prodotto nel mese di febbraio 1996, in Francia, la nazione che i cristiani hanno sempre considerata come la “figlia maggiore della Chiesa”.

Come mai dunque dei vescovi sono potuti arrivare a tanto? Perché volere opporsi al Magistero della Chiesa...? E a tutti i costi! Perché voler imitare Lucifero, l’angelo eccelso che da portatore di luce è diventato portatore di tenebre? Mistero. Questo mistero è dei più grandi, ed è probabilmente legato al Mistero di Iniquità secondo il quale Dio permette che le forze del Male abbiano il sopravvento sulle forze del Bene per un certo tempo, finito il quale il Bene schiaccia il Male e trionfa gloriosamente per l’intervento diretto della Volontà divina. Questo fenomeno si è prodotto anche due mila anni fa, quando Gesù è stato apparentemente vinto dai suoi avversari, la “Sinagoga di Satana”. Il deicidio è stato come una sconfitta del Bene, ma tale “sconfitta” si è quasi subito trasformata in vittoria, e vittoria grande, grazie alla Risurrezione di Gesù, che con i meriti acquistati morendo sulla croce è diventato nostro Salvatore.

Non è possibile dimenticare le parole che Gesù ha pronunciate a proposito del seme di grano: se prima non muore, non può germinare e produrre trenta, sessanta, cento per uno. Questa legge è presente ovunque nella natura. Ma può la Chiesa morire? Ne ha il diritto? La domanda mi spinge ancora verso i messaggi che don Stefano Gobbi ha ricevuto dalla Madonna. In data 1o gennaio 1992 trovo le parole seguenti:

«Anche nella Chiesa la tenebra scenderà ancora più densa e riuscirà ad avvolgere ogni cosa. Gli errori si diffonderanno maggiormente, e molti si allontaneranno dalla vera fede. L’apostasia dilagherà come un’epidemia e ne saranno colpiti Pastori e greggi a loro affidati. In ogni parte della terra dovrà molto soffrire la Chiesa, questa mia povera figlia agonizzante e crocifissa. La contestazione al Papa si farà più forte: teologi, vescovi, sacerdoti e fedeli si opporranno apertamente al suo Magistero. Il mio Papa si sentirà sempre più solo, mentre da molti verrà abbandonato, criticato, deriso.» (1o gennaio 1992).

La grande Apostasia profetizzata da don Stefano Gobbi sembra annunciare la morte prossima della Chiesa di Cristo, ma i cristiani bene informati sanno che siccome la morte fisica non è assoluta, non è nemmeno da temere. Essa offre all’essere umano il privilegio della risurrezione, che è una grande liberazione. Per mostrare che si tratta di liberazione, ecco un altro messaggio, quello che la Madonna ha affidato a don Stefano Gobbi il 31 dicembre 1992. In esso la Madonna ci rivela quali sono i cinque segni che precederanno la nostra liberazione. Il brano scelto descrive il primo di questi segni, quello dei falsi maestri:

«Vi ho più volte annunciato che si approssima “la Fine dei Tempi” e la venuta di Gesù nella gloria. Ora voglio aiutarvi a comprendere i segni descritti nella divina Scrittura, che indicano ormai vicino il suo glorioso ritorno. Questi segni sono chiaramente indicati dai Vangeli, dalle lettere di S. Pietro e di S. Paolo, e si stanno realizzando in questi anni. Il primo segno è la diffusione degli errori che portano alla perdita della fede e all’apostasia. Questi errori vengono propagati da falsi maestri, da celebri teologi che non insegnano più le verità del Vangelo, ma perniciose eresie basate su errati ed umani ragionamenti. È a motivo dell’insegnamento degli errori che si perde la vera fede, e si diffonde ovunque la grande apostasia. “Fate attenzione, e non lasciatevi ingannare, perché molti cercheranno di ingannare molta gente. Verranno falsi profeti ed inganneranno moltissimi”. [9]  “Il giorno del Signore non verrà prima che ci sia stata la grande Apostasia”. [10] “Verranno tra voi falsi maestri. Essi cercheranno di diffondere eresie disastrose e si metteranno perfino contro il Signore che li ha salvati. Molti li ascolteranno e vivranno come loro una vita immorale. Per colpa loro la fede cristiana sarà disprezzata. Per il desiderio di ricchezza vi imbroglieranno con ragionamenti sbagliati”. » [11] (31 dic. 1992).

É evidente che errori di questa natura non sono errori di distrazione. La ribellione diventa sempre più aperta, visibile, ufficiale, a tal punto che persino il Trono pontificio è minacciato, e sempre più da vicino.

 

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6. - Il Primato di Pietro.

Chi ha ricevuto il carisma per essere il fondamento d’unità della Chiesa? Il Papa o i vescovi? Non i vescovi, questo è certo. È all’apostolo Pietro che il Signore ha detto: “A te Io do le chiavi del Regno dei Cieli”. [12]  Questo principio d’unità porta un nome ufficiale. Lo porta da 2000 anni. Il suo nome è: Primato di Pietro. Sulla base di questo principio i vescovi non hanno mai avuto il diritto di rimpiazzare il Papa, né a titolo individuale, né a titolo collettivo. Se il Signore avesse voluto rivolgersi all’insieme degli Apostoli, avrebbe detto: “Io vi do...”, al posto di: “Io ti do...”.

Alcuni si domandano se i membri del collegio episcopale francese abbiano tutti votato contro gli insegnamenti del Papa circa l’uso dei preservativi plastici durante l’atto sessuale, come riferito nella sezione precedente. No di certo. È impossibile che il collegio episcopale francese abbia preso questo voto all’unanimità, ma siccome i vescovi fedeli al Magistero di Giovanni-Paolo II sono in minoranza, [13] la minoranza diventa timida, paurosa. I vescovi della minoranza si sentono respinti nelle retrovie come se fossero dei deputati parlamentari anziché dei Pastori d’anime, come se la loro religione non fosse più una religione ma un partito politico, come se il collegio episcopale non fosse più un collegio episcopale ma un piccolo parlamento repubblicano, con deputati appartenenti a ideologie divergenti, sufficientemente divergenti da creare delle fazioni rivali. Ora se lo spirito di ribellione si impadronisce della maggioranza di un collegio episcopale, il risultato è che la divisione in seno al Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa, diventa difficile da nascondere agli occhi del mondo, sempre più difficile. E come un bubbone velenoso che un corpo fisico non riesce più a contenere all’interno tramite gli anticorpi, esso si manifesta all’esterno, sulla superficie della pelle. E se il male sotterraneo continua, l’ascesso si aggrava, finché un giorno si rompe con immenso dolore per il Corpo Mistico. [14]  Ma un ascesso che scoppia è dolore e sollievo nello stesso tempo. Sarà infatti l’inizio della Purificazione annunciata dai profeti. E la posterità dirà di questo bubbone velenoso che esso era nato da un principio deleterio, quello che pretende che in seno alla Chiesa sia lecito rimpiazzare l’autorità di Dio (teocrazia) con l’autorità dell’uomo (democrazia). [15]

Secondo il Segreto di La Salette: “Roma perderà la fede e diventerà sede dell’anti-Cristo”. Sulla base di questa rivelazione molte persone sono convinte che un grande Scisma si prepara all’orizzonte, e che detto Scisma finirà presto per abbattersi sulla Chiesa di Roma come un violento e disastroso nubifragio.

Che diventerà la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica e romana se il Trono pontificio sarà un giorno occupato dall’Avversario, che è “Colui che scimmiotta Dio”? [16]  La risposta è semplice: se il Trono pontificio dovesse un giorno essere occupato da un usurpatore, la Cattedra di S. Pietro sarà vacante. In altre parole, se sul Trono di Pietro c’é un fantoccio vestito da Papa (un impostore), la Cattedra di S. Pietro è vacante, vuota com’è vuoto il Tabernacolo nel Venerdì Santo. [17]

 

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7. - L’elezione di un Papa: condizioni di validità.

Molti si chiedono se esiste un modo per verificare l’autenticità di un papa. Per esempio, esistono argomenti che permettano di stabilire con assoluta certezza se un papa è falso? [18]  Sì, essi esistono. Ci è stato insegnato che per avere un Papa valido vi sono condizioni da rispettare, le quali sono di tre tipi. Il primo tipo riguarda le modalità dell’elezione, il secondo pure, il terzo è basato sul Magistero. Ecco degli esempi.

A. - Elezione irregolare (caso n. 1): Se il Papa non è ancora morto, o se non ha dato le dimissioni spontaneamente, senza costrizioni, l’elezione è irregolare. Il nuovo “papa” è falso.

B. - Elezione irregolare (caso n. 2): Se nel Conclave il numero di cardinali non è quello richiesto, in questo caso l’elezione è irregolare. Il nuovo “papa” è falso. Per garantire la non alterazione di questo numero durante un’elezione, il voto dei cardinali deve essere personale e segreto. Per esempio, non deve essere elettronico, o pubblico, o dato per procura, o dato a distanza, stando fuori del Conclave, a partire da un albergo, ecc...

C. - Contraddizioni (sul Magistero): Il Magistero della Chiesa non può essere vero e falso. Sarebbe una contraddizione. Un “papa” che negasse quanto i suoi predecessori, infallibili, hanno già decretato sul piano del Magistero, [19] non sarebbe un Papa ma un impostore, un fantoccio vestito da papa.

Nel caso di un futuro papa fantoccio, è assai probabile che queste tre prove si presentino tutte, in concomitanza. [20]  Grazie ad esse le persone di buona volontà potranno orientarsi e sapere dov’é la Verità. Su questo argomento sarebbe opportuno ascoltare le spiegazioni del reverendo Georges Flieg, responsabile nazionale del Movimento Sacerdotale  Mariano per la Francia e la Svizzera francese. [21]

«A proposito del Papa bisogna dire questo:

1) - La Chiesa non appartiene clero. I vescovi e i sacerdoti non sono altro che i servitori, i gestori, e non i proprietari. I fedeli hanno diritto ad un insegnamento corretto e integrale della Fede da parte dei loro vescovi e dei loro sacerdoti.

2) - La garanzia che questo insegnamento è corretto e integrale, è l’unione col Papa. Gesù ha posto l’apostolo Pietro come fondamento d’unità della sua Chiesa, e il Papa è il successore di Pietro. Dobbiamo voler bene ai nostri vescovi e ai nostri sacerdoti, ma abbiamo diritto di esigere da essi l’unione perfetta con il Papa. Se tra di essi ce ne sono che rinnegano la sua autorità, noi non li seguiremo.

Per essere ancora più chiaro aggiungerei questo: Quando un Papa muore, si parla di “vacanza della Santa-Sede”. Questa vacanza dura fino all’elezione del Papa seguente, e in questo periodo nessun cardinale o vescovo può permettersi di cambiare qualcosa nell’insegnamento già dato dai Papi. [22] Il Papa neo-eletto, per poter essere riconosciuto da tutti come vero successore di Pietro dovrà essere fedele ai dogmi già fissati dalla Chiesa. Tutti. L’elezione soltanto non è sufficiente. La storia della Chiesa mostra che certi papi erano degli anti-papi. [23] Supponiamo per esempio che il neo-eletto dica che le donne possono accedere al sacerdozio (cosa già esclusa definitivamente da Giovanni-Paolo II), oppure che neghi una verità del nostro Credo, come per esempio quella della divinità di Cristo, o quella della Presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, o quella della natura del santo Sacrificio della Messa, o qualche altra verità della fede cattolica (purgatorio, inferno, ecc...), in questo caso risulterebbe chiaro che il nuovo “eletto” sarebbe un falso Pastore, e noi non lo seguiremo. Qualunque sia la durata di detta “vacanza” bisognerà che noi tutti rimaniamo fedeli all’insegnamento del Catechismo cattolico. Noi sappiamo già che il Signore risolverà la crisi. Questo tempo sarà quello della Grande Apostasia. (...)  Sarà anche il tempo della fedeltà eroica (...) delle pecorelle che formeranno il “piccolo resto” di cui parlano sia la Scrittura, sia i messaggi del “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi. I consacrati a Maria fanno già parte di questo “piccolo resto”.»

 

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8. - Collegialità teocratica e collegialità democratica.

Un “collegio episcopale” è un gruppo di vescovi che si riuniscono per coordinare il loro lavoro di Pastori della Chiesa. Queste riunioni sono pure chiamate “Sinodi Episcopali”. Finché i vescovi sono spiritualmente uniti al Papa e a lui sottomessi, anche loro sono infallibili come il Papa. Siccome attraverso il Papa ci si sottomette a Dio, quando un gruppo di vescovi si sottomette a Dio (sottomettendosi al Papa), questa collegialità è detta “collegialità teocratica”. Ma da qualche anno il principio di “collegialità teocratica” è in competizione, per non dire in guerra, con il principio di “collegialità democratica”, una nuova invenzione che consiste a rimpiazzare l’autorità del Papa con quella del collegio episcopale, il quale funziona secondo la legge della maggioranza come se questa fosse garanzia di verità. Così, una maggioranza di voci umane, quelle di vescovi ribelli, può o potrebbe prendere il posto del Papa per decidere del vero e del falso, del bene e del male.

Dato che il numero di vescovi che abbracciano questa eresia non cessa di aumentare, mi sono chiesto se essi ed i loro Sinodi sono infallibili anche dopo la rottura spirituale con il Vicario di Cristo. La risposta è “no”. Sarebbe assurdo continuare a considerare infallibile un vescovo, o un gruppo di vescovi, se diventa palese che non c’é più comunione spirituale tra il Papa e detto(i) vescovo(i). Come Vicario di Cristo in terra, il Papa soltanto rimane la fonte infallibile della Verità e il fondamento di unità di tutta la Chiesa. Per evitare che il fenomeno della Torre di Babele si verificasse in seno alla sua Chiesa, Gesù l’ha provvista di un fondamento di unità: un Capo infallibile. Ciò significa che il retaggio spirituale della Chiesa di Cristo non è democratico, ma teocratico. Tutti i vescovi lo sanno, e sanno pure, come conseguenza, che la connotazione che il Concilio Vaticano II attribuisce al termine “collegialità”, non ha niente a che vedere con la collegialità democratica. In seno alla Chiesa di Dio tutto è teocratico, perché tutto dipende da un potere - o autorità - che viene da Dio.

Dopo tali argomenti, che pensare di quei vescovi che a tutti i costi vorrebbero che l’autorità del loro collegio episcopale fosse superiore a quella del Papa? Come spiegare deviazioni così evidenti e gravi in persone che in teoria sono la luce del mondo e il sale della terra?

Concludendo:

L’infallibilità di un sinodo episcopale è condizionale. La condizione è che ci deve essere unione spirituale tra il sinodo e il Papa. Coloro che dicono “Non Serviam” al Papa, lo dicono a Dio. Essi tradiscono il principio di unità che Dio ha dato alla sua Chiesa nella persona del suo Vicario. [24] 

 

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9. - La bussola dei vescovi.

Le considerazioni che precedono permettono di capire almeno una cosa: che i vescovi che decidono di fare sondaggi per sapere cosa ne pensa il popolo della legge di Dio, svalutano la legge di Dio e finiscono per svalutare se stessi. Contestare o rifiutare l’autorità del Papa servendosi del concetto di democrazia come se si trattasse di teocrazia, non è un errore banale. [25]  Che succederà al gregge se il pastore al quale è stato affidato rifiuta di utilizzare la preziosa bussola che il Grande Pastore (Gesù) gli ha lasciato in eredità: la Cattedra di Pietro, l’infallibilità papale in materia di fede, dottrina e morale? Ogni cattolico sa che colui che sulla terra rappresenta la Verità è il Vicario di Cristo. Che scopo ha il voler contestarlo? Perché voler crocifiggere la Verità, fare quel che fece due mila anni fa la “Sinagoga di Satana”? Chi ama la Verità, ama e segue Colui che la rappresenta, e che oggi porta il nome di Giovanni-Paolo II.

I tre messaggi che seguono ci rivelano la posizione del Cielo per quel che riguarda Giovanni-Paolo II ed il suo Magistero infallibile. Il primo è dato da Dio Padre. Lo ha ricevuto un coltivatore americano il 30 ottobre 1995. [26]

1. - «Miei cari figli, dovete tutti sapere, ed è mia volontà che lo sappiate, che per il destino della vostra anima è importante che rimaniate fedeli e ubbidienti al vostro Pontefice, l’uomo che da tutta l’eternità ho scelto per dirigervi, voi, mio Israele, mio Popolo scelto, attraverso il deserto di questo tempo del secondo esodo.

L’uomo che ora occupa la Cattedra di Pietro ha ricevuto la sua autorità da Me, e chiunque gli disobbedisce, gli fa ostruzione, o aggiunge al peso della sua croce, non sfuggirà alla mia giustizia. Sono un Dio di misericordia e di giustizia. Posso anche essere un Dio severo. Se il tono dei messaggi che vi sono dati dai profeti d’oggi vi sembra severo, è perché riflette la vostra infedeltà e l’orgoglio che vi spinge a prendere il cammino della perdizione. ...

Colui che oggi occupa la Cattedra di S. Pietro ha ricevuto con questa Cattedra la più grande e la più pesante croce che sia mai stata portata fino ad oggi. Accettando questo suo dovere il vostro Pontefice ha ereditato di un cumulo considerevole di errori umani di giudizio. Il peso di tutti questi errori, addizionato al peso di insegnare il vero Vangelo in un mondo dominato da Satana, forma la croce più pesante che sia mai esistita, eccetto quella che il Figlio mio portò quando salì il suo proprio Calvario.

Dico guai a quelli che nella Chiesa di mio Figlio si sono piazzati al di fuori dell’autorità del Papa, e hanno dato l’esempio della disubbidienza col contestare la sua autorità ed il suo insegnamento. Guai, guai, guai a tutti coloro che al presente complottano contro di lui, fanno ostruzione al suo insegnamento, sfidano la sua autorità, e negano la sua infallibilità quando, come titolare della Cattedra di Pietro, insegna la dottrina e la morale.

Come Dio vostro e vostro Creatore vi esorto a sottomettervi con perfetta umiltà all’autorità e agli insegnamenti del vostro Pontefice prima che abbia a raggiungervi la mia mano di giustiziere. I miei angeli hanno preso posizione e sono in attesa. La separazione del grano dalla pula comincerà appena il vostro Pontefice, sfinito, salirà il suo Calvario, e come gli ho messo in cuore farà conoscere le verità che dividono la Chiesa di cui è il Pastore. Coloro che ora lo servono, ma solo formalmente, romperanno le file e si metteranno con coloro che, numerosi, già complottano per impadronirsi del suo potere. Vedendo in questo la sua occasione migliore, Satana lancerà un grande attacco contro la Chiesa di mio Figlio per schiacciarla una volta per sempre. La sofferenza di tutti i fedeli sarà il seme dal quale nascerà una nuova Chiesa, grande e gloriosa. La Chiesa di mio Figlio rifarà lo stesso cammino che il suo Fondatore ha percorso fino in cima al Calvario.

“Il Pastore sarà percosso, ed il gregge disperso”. Non abbandonate il Pontefice che Io vi ho scelto! Offrite piuttosto le vostre vite in olocausto. Il vostro sacrificio mi sarà gradevole. Poi verrà la risurrezione. Il Regno di mio Figlio arriverà alla sua maturità. Dalle nubi del Cielo farò scendere la Città Santa circondata di splendore e di gloria. Ed ecco che il Festino di Nozze profetizzato da mio Figlio potrà cominciare. Al presente, vogliate ricevere la mia Giustizia e la mia Misericordia con pentimento. Queste sono le mie ultime parole. Vostro Padre che vi ama. »

I due brani che seguono provengono dalla serie: “La Vraie Vie en Dieu”, scritta da Vassula Ryden [27]  Il primo contiene parole severe rivolte a coloro che tradiscono la loro Chiesa, deridendo sia il Papa Giovanni-Paolo II, sia coloro che seguono il suo Magistero. Il secondo, del 22 ottobre 1996, contiene parole incoraggianti che Gesù rivolge alle sue pecorelle fedeli. Il tono del secondo è dolce.

Primo brano: [28] - «Questi Caini hanno persistito nell’apostasia per parecchi decenni, senza rinunciare alla loro scelleratezza. Si aggrappano alle illusioni e alla menzogna. Calpestano i miei devoti e tutti coloro che rimangono fedeli al mio Pietro. Sì, deridono tutti coloro che credono ancora in lui. Questi Caini danneggiano talmente la mia Chiesa che i miei occhi sono diventati come una fontana di lacrime. » (9 luglio 1989).

Secondo brano: [29] - «Rimanete fedeli agli insegnamenti di questo Papa, che sono sani perché fondati sulla Verità. Io sono la Verità. Miei piccoli bambini, non perdetevi lungi dalla Verità. Rimanete nella Verità. Stando nella Verità voi siete in Me. »

 

vassula

 

Vassula Ryden :

perseguitata a causa della Verità. [30] 

 

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10. – Ubbidire, ma a chi?

A chi ubbidisce il vero pastore, quello che è capace di dare la vita per le sue pecorelle? A se stesso?

Oggi la metà dei vescovi ubbidiscono al Papa, gli altri lo criticano perché preferiscono ubbidire a se stessi. I primi si piegano al suo Magistero, i secondi non si piegano, e fanno a modo loro. Visto che all’ora del grande Scisma che ci aspetta (la grande Apostasia che i Profeti cristiani contemporanei annunziano come imminente) occorrerà scegliere l’una o l’altra di queste due parti, qual’è la parte che merita l’ubbidienza delle anime di buona volontà? Quella che predica la sottomissione ma da l’esempio della ribellione, oppure quella che predica la sottomissione e ne sa dare anche l’esempio?

I prelati contestatori oggi non mancano, ed il loro sapere umano li rende aggressivi. Ma il vero sapere, quello che trasforma l’uomo in un essere nobile e saggio, non è forse quello che sa comandare dopo aver ubbidito, servirsi dopo aver servito? Salomone possedeva una grande saggezza, ma che avvenne di lui il giorno in cui decise di ascoltare i consigli delle sue spose idolatri? Oggi alcuni vescovi fanno pensare a Salomone. Imiteranno il grande Patriarca anche nel suo peccato? Ascolteranno i consigli delle loro spose legittime: Sottomissione, Obbedienza, Umiltà, Castità, oppure seguiranno i consigli delle loro spose idolatri, i cui nomi significano l’opposto? Il vescovo vero non è forse quello che si sottomette al Magistero di Roma, quando Roma è legittima? E Giovanni-Paolo II non è forse legittimo?

Anni fa i vescovi erano unanimi nel dire che l’uomo non ha diritto di modificare la legge di Dio. Dicevano tutti, e con insistenza, che il voler modificare la legge di Dio, già perfetta, significava andare verso il disordine. Tutti predicavano, e con voce sicura, che questo disordine era peccato, sottolineando che “il salario del peccato è la morte”. [31]  Con questi insegnamenti nel cuore, il cristiano di oggi, quello che desidera rimanere fedele alla vera legge di Dio, quella dei suoi padri, a chi dovrà ubbidire? A quel vescovo che sa dare l’esempio della fedeltà al Papa, Pontefice massimo e fondamento di unità, o a quello che semina divisione dicendo: “Nella mia diocesi l’autorità sono io, non il Papa”?

 

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11. - Abominio e desolazione.

Come interpretare gli esempi di ribellione che fra i membri della gerarchia cattolica aumentano sempre di più? È questo il segno che l’abominio della desolazione annunciata da Cristo è già presente? Se ben capisco, l’apogeo dell’abominio e della desolazione si raggiungerà quando il Papa non sarà più tra noi, e al suo posto ci sarà un impostore, un fantoccio molto applaudito dalle masse perché vestito da papa, ma falso del tutto.

Abbiamo già visto che l’elezione di un papa deve essere regolare, ed il suo insegnamento in accordo con quello dei suoi predecessori. Se l’uno o l’altra si rivelano irregolari è probabile che alla direzione della Chiesa di Dio si installi la Menzogna al posto della Verità. È evidente che la presenza di un falso papa (papa-fantoccio) sul Trono pontificio darebbe inizio alla più abominevole e desolante delle situazioni, e che l’apoteosi degli applausi orientati verso la sua persona non farebbe altro che sottolineare la vastità dell’Apostasia collettiva. Il brano che segue ci rivela quello che Gesù intende farci sapere a questo proposito. La “voce” è quella di Maria Valtorta.

“Che nessuno vi inganni in nessun modo. Bisogna che si produca prima l’Apostasia, e che si riveli l’uomo di peccato, l’essere di perdizione, l’avversario che si eleva contro tutto ciò che porta il nome di Dio, o riceve un culto, al punto di troneggiare in persona nel Tempio di Dio, e di considerarsi lui stesso come un Dio. Non ricordate che mentre stavo ancora tra voi vi dicevo queste cose? Ora sapete ciò che gli fa da ostacolo e lo costringe a rivelarsi soltanto a suo tempo. Sì, il mistero d’iniquità è già all’opera. Che soltanto sia tolto di mezzo colui che gli fa da ostacolo, e allora si rivelerà l’Empio.”  [32]

Chi fa da ostacolo all’Empio? Il nostro cuore già conosce la risposta, ma per confermarla la nostra Mamma celeste ha confidato a don Stefano Gobbi il messaggio seguente.

“Guardate alla grande luce che il mio Cuore Immacolato ha dato alla Chiesa: è il mio primo figlio prediletto, il Papa Giovanni-Paolo II. ... Questo Papa è segno della mia straordinaria presenza accanto a voi. Diventa la pietra d’inciampo per tutti i miei nemici, e lo scoglio contro cui si opererà la grande divisione. Come sono pochi quelli che seguono il suo sicuro ed ispirato insegnamento! ...

Anche da parte di alcuni miei figli prediletti si continua a prescindere da lui, e così si cade in una tenebra più profonda. E la Chiesa di questo Paese si trova tanto ammalata e piagata. Siate voi, figli consacrati al mio Cuore Immacolato, l’esempio vissuto dell’amore, della fedeltà e della piena unità al Papa. Così attirerete sulla strada dell’unità e della salvezza nella vera fede un grande numero di poveri figli disorientati. Fra poco l’apostasia si farà manifesta. Si salveranno dalla minaccia di naufragare nella fede solo quelli che saranno col Papa. Con lui tutti vi benedico, e vi incoraggio a camminare nella fiducia e nel filiale abbandono.”  (New York, 2 settembre 1980).

Sappiamo che Cristo ha agonizzato sulla croce per tre ore, ed è possibile che pure alla Chiesa sia riservata un’agonia di “tre ore”, l’equivalente per noi di tre settimane o di tre mesi. Non è escluso che questo periodo possa essere quello dell’esilio che il Papa dovrà affrontare poco prima di morire. Agli occhi del mondo questa morte potrà apparire naturale. Lo sarà veramente? Seguiranno la sepoltura ed i “tre giorni” di attesa. Per noi questi tre giorni di attesa potranno essere tre mesi o tre anni. Ma alla fine il Bene trionferà sul Male, la Vita sulla Morte. Quella che ci attende è una Risurrezione simile à quella di Gesù avvenuta “tre giorni” dopo la sua morte.

La terza parte del segreto di Fatima, quella che probabilmente non è mai stata rivelata, sembra riassunta in due messaggi che don Stefano Gobbi ha ricevuto rispettivamente il 1o maggio 1994, e l’11 marzo 1995, a Roma il primo, a Fatima il secondo. Eccoli qui, cominciando da quello di Roma.

Roma: “L’ora del calvario è arrivata per la Chiesa, chiamata ad offrirsi in olocausto, e ad essere immolata sulla Croce del suo sanguinoso martirio. L’ora del calvario è arrivata per questa povera umanità che comincia già a vivere le ore dolorose del suo castigo”. (1 maggio 1994).

Fatima: “Vi voglio spiritualmente uniti a Me perché ora state entrando nell’ultimo periodo del vostro secolo, durante il quale gli avvenimenti predetti da Me giungeranno al loro pieno compimento, ed è per questo che oggi, in questo luogo dove sono apparsa, voglio rivelarvi il mio segreto.

Il mio segreto riguarda la Chiesa. Nella Chiesa si diffonderà a livello mondiale la grande Apostasia, e arriverà al suo culmine. Lo scisma provocherà un allontanamento generale dal Vangelo e dalla vera fede. Nella Chiesa entrerà l’uomo iniquo che si oppone a Cristo. Egli porterà nel suo seno l’abominazione della desolazione compiendo l’orribile sacrilegio di cui ha parlato il profeta Daniele. [33]

Il mio segreto riguarda l’umanità. L’umanità raggiungerà il sommo della corruzione e dell’empietà, della ribellione contro Dio e dell’opposizione aperta alla sua legge d’amore. Essa conoscerà l’ora del suo più grande castigo, quello che vi è stato predetto dal profeta Zaccaria.”  [34] (11 marzo 1995).

La reazione che oggi parecchi prelati hanno di fronte all’annuncio della morte della Chiesa sembra identica a quella che due mila anni fa i dodici Apostoli hanno avuta di fronte all’annuncio della morte del loro Maestro. Per ben capire la reazione di questi e di quelli sarebbe opportuno leggere: Mc 9, 30-32, e qualcuna delle numerose citazioni che vi corrispondono. Gesù predice la sua morte, la descrive. La reazione dei Dodici è rifiuto, sordità, ostruzione. Gli Apostoli - che non avevano ancora ricevuto lo Spirito Santo - amavano “troppo” il loro Maestro per poter accettare predizioni del genere. Un giorno l’apostolo Pietro ha tentato di convincere Gesù di cambiare idea, onde schivare la morte umana. Tutti sanno il tipo di risposta che Gesù ha dato al povero Pietro: “Vade retro, Satana!” (Allontanati da me. Satana!). [35]

 

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12. - Il rimedio c’è. (Il Divin Volere).

Questi esempi ci permettono di constatare che senza l’assistenza dello Spirito Santo la natura umana non riesce a capire il senso profondo delle cose. Questa povera natura umana, la nostra, è spesso tradita dai suoi modi troppo terrestri di vedere, di concepire, di vivere, di amare. [36]  Nel fascicolo intitolato: “Messaggi del Cielo, dedicati ai due Cuori”, si incontra il messaggio seguente:

«L’orribile “abominazione” di cui parla il mio leale servo e profeta Daniele, è lo spirito di ribellione che in questi tempi si infiltra nel mio Tempio santo, la mia sola e vera Chiesa. Se voi riusciste a capire, magari un po’, come e perché la prima abominazione Ci fu così esecrabile, vedreste chiaramente perché Noi siamo così nauseati dalla presente abominazione che fermenta ovunque attraverso la Chiesa, e l’impesta tutta, cominciando dall’interno dei muri del lo stesso Vaticano, per prolungarsi in ognuno dei suoi segmenti (le diocesi).

Siccome molti buoni vescovi, sacerdoti, uomini e donne ci amano, Me e la mia Chiesa, allora rifiutano di lasciarsi andare a riconoscere questa abominazione all’interno della mia Chiesa, come Daniele l’ha descritta. Tentano di spiegarla respingendola, minimizzandola, o dicendo che non esiste affatto. Conosco il loro grande amore per la mia Chiesa, ma dico loro che non mi fanno piacere negando questa abominazione, minimizzandola, o ignorandola. Inoltre, molti altri dei miei buoni figlioli, per non vedere questa "orribile abominazione" si mantengono occupati a combattere tutti gli altri mali, come per esempio l’aborto o l’ingiustizia sociale, tutte cose importanti. Ma questi mali non sono altro che il frutto del grande e orribile abominio. (...)  E allora, dov’é il rimedio?

Il rimedio sono Io! Un ritorno all’ubbidienza è il rimedio, sia per i mali spirituali che invadono il mio Corpo Mistico, sia per quei figli miei che soffrono di malattie fisiche. Prima che una guarigione fisica possa arrivare, escludendo gli interventi della medicina, la persona ammalata o in cattivo stato, dovrà prima riconciliarsi con Me.»  (12 giugno 1995). [37]

Lo Spirito Santo trasformerà l’umanità come ha già trasformato gli Apostoli riuniti nel Cenacolo con Maria. Lo Spirito Santo riempirà la terra dei suoi doni, e gli uomini potranno finalmente contare su di un coraggio, una forza, una intelligenza, un sapere, una saggezza, una pietà molto superiori ai livelli attuali, poiché accetteranno di sacrificare la loro volontà umana in cambio della Volontà Divina, e che da questo innesto mistico nascerà l’amore vero. [38]

Come prova, ecco ciò che Gesù ha dettato, il 28 luglio 1995, al coltivatore americano, che ha scritto i “Messaggi del Cielo dedicati ai due Cuori”. [39]

«Il Regno di Dio è la “Volontà di Dio”. L’umanità fu creata per abitare il Regno di Dio. Per la sua disobbedienza l’uomo ha lasciato il Regno di Dio. Da quel tempo ha vagato sulla terra, e ha persino perso il dominio che aveva su di essa. Dio ha promesso di restaurare il suo Regno, e il tempo della restaurazione di questo Regno è ora arrivato. ...

Figli miei, voglio che sappiate di più circa il mio "Regno". Dio è ovunque, ma la sua residenza è dove regna la sua Volontà. Quando mi sono incarnato nel seno di mia Madre, essa è divenuta la dimora santa di Dio. La Trinità ha fissato la sua dimora nel suo seno. Perché la cosa fosse possibile, il “Regno di Dio” doveva essere presente in lei. Ciò significa che essa ha rinunciato alla sua volontà, e che la Volontà di Dio è divenuta la sua Volontà. Il "Regno di Dio" dimorava in lei come dimorava in Adamo ed Eva prima che la loro disubbidienza non provocasse in loro la perdita della grazia. Tutto ciò era presente nel pensiero divino prima ancora della Creazione.

Ecco come ho innalzato la Vergine pura al di sopra di ogni creatura, affinché diventasse mia Madre. Ora faccio appello a voi, figli miei, affinché sappiate ciò che dovete sapere, di riconoscere mia Madre, accordandole sempre l’onore che Io stesso le accordo. Questo fa parte della mia volontà. Oggi vi invito tutti ad entrare nel mio Regno per viverci nella mia Divina Volontà, proprio come mia Madre ha fatto. Per giungere a questo dovete imparare a rinunciare completamente alla vostra volontà propria. Questo non si può fare in un giorno solo, e non si farà in un giorno solo. Dovete prima convertire il vostro cuore in modo sincero, pentirvi, fare penitenza, e pregare.

Domandatemi ogni giorno di prendere la vostra volontà e di rimpiazzarla con la mia. Andate da mia Madre che ha passato tutta la sua vita nella mia Volontà, e domandatele di prendere la vostra volontà per sostituirla con la mia. Più presto farete questo, più presto ritornerò da voi.» (28 luglio 1995).

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-      II -

LOTTA TRA CARISMI SACRI E FORZE MEDIANICHE

 

 

 

1. - Il culto del “Santo Ridere”.

Una visione interiore [40] mi aveva permesso di constatare due cose importanti; la prima, che nella natura Dio ha messo tutti i tipi di energia necessari alla vita; la seconda, che queste stesse energie, normalmente fatte per la vita, possono condurre alla morte se in maniera esplicita noi autorizziamo il nemico di Dio ad immischiarsi nei nostri affari. Avevo capito che il loro abuso (utilizzazione eccessiva, o cattiva utilizzazione) poteva trasformare queste forze vitali in forze mortali, ogni forma di vita in forma di morte. Per finire avevo ricevuto conferma che il maestro dell’abuso e del disordine era veramente colui che per antonomasia viene chiamato “l’Avversario”. In tutto questo mi mancava forse un’ultima parte, perché all’interno di me c’erano altre domande che cercavano di farsi strada. Per esempio, nei momenti di calma mi capitava di pensare: “Visto che le forze presenti nell’universo – visibile e invisibile – appartengono tutte a Dio che le ha create, com’é possibile che l’Avversario possa servirsene per nuocere all’uomo? Chi gli dà tutti questi diritti? In altre parole, come mai Dio, che è onnipotente, sovrano, padrone di tutto, lascia che il demonio utilizzi contro di noi le energie dell’Universo?”

Nella sua bontà, il Signore mi ha mandato una voce immateriale che con pazienza mi ha spiegato di nuovo tutta la verità. Lo ha fatto nel modo seguente:

«Vuoi sapere chi chiama in ballo il demonio, e gli dà tutti i diritti? Siete voi. È l’uomo che decide da chi vuol essere aiutato. E molti di voi scelgono l’Inferno piuttosto che il Paradiso. Dio rispetta quello che voi scegliete. Da quando Dio vi ha creati, si è legato alla decisione di lasciarvi liberi. Il dono che vi è stato fatto del libero arbitrio significa che per decreto divino voi potete scegliere in qualsiasi momento tra il bene e il male, tra Dio e il suo Avversario. Quando scegliete l’Avversario, questi agisce con l’autorità che gli conferite voi. Dio rispetta la vostra scelta. Vorresti che Dio obbligasse Satana a ritirarsi? Certo che lo potrebbe fare, ma non lo fa, e non lo farà mai, perché fin dall’inizio ha preso la decisione di rispettare quella libertà di scelta che vi ha concessa. Siete sempre voi a decidere chi prendere come alleato. E in molti casi preferite Satana.» [41]

Allora qui ho intuito l’importante ruolo della preghiera, il motivo profondo che spinge la Madonna a ripeterci nelle apparizioni: “Pregate, bambini miei, pregate, pregate, pregate”. Il motivo è semplice: visto che una parte degli uomini si accordano il diritto di farsi aiutare dalle forze del male, con culti e preghiere malefiche (cioè cattive), gli altri che rimangono, se vogliono, hanno diritto di farsi aiutare dalle forze del bene, con culti e preghiere benefiche (cioè buone). [42]  Ho intuito che questo diritto diventa persino un dovere per coloro che vogliono il trionfo del Bene, e lo cercano in maniera attiva, anziché aspettare passivamente che il Bene caschi loro addosso.

Ho pure compreso il vero senso della frase di San Paolo ai cristiani di Efeso: “La nostra lotta non è contro creature di carne e di sangue ma contro le Potenze e le Dominazioni”. [43]  Potenze e Dominazioni sono spiriti angelici divenuti demoniaci, e dotati di facoltà e conoscenze superiori a quelle umane. La folgorazione che li ha colpiti al momento della loro ribellione a Dio non ha distrutto le facoltà soprannaturali con le quali sono stati creati, e che ormai fanno parte della loro natura. [44]  E poiché questi angeli-diavoli utilizzano le loro facoltà contro di noi in maniera eccessivamente subdola, Dio ci accorda il diritto di chiamare in nostro aiuto le Potenze e le Dominazioni angeliche rimaste a Lui fedeli. Questi spiriti angelici sono in grado di lottare ad armi pari contro i demoni infernali, nostri nemici, e ci possono aiutare moltissimo. Lo possono fare ogni volta che i diavoli ci minacciano. Tale minaccia è praticamente continua.

La prova che la minaccia è continua è nei testi che seguono, quattro in tutto. Il primo è di Maria Valtorta. Il secondo ed il terzo sono di don Stefano Gobbi, che li ha inseriti nel suo “Libro azzurro”. Il quarto è un articolo apparso nel 1996 in un giornale della città di Ottawa. Esso denuncia delle pratiche che alcuni considerano “carismatiche”, ed altri invece considerano mezze sacrileghe.

1. - Maria Valtorta: “I Quaderni”, vol. 1 (1943), p. 182.

« 19 luglio 1943. Gesù dice: “Lucifero, nelle sue manifestazioni ha sempre cercato di imitare Iddio. Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare, Lucifero le ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Lucifero. L’ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni, non è diverso a seconda degli Stati. È un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso, e perciò dura. Questo ordine può essere enunciato così: “Seminate orrore, disperazione, errori, perché i popoli si stacchino da Dio, maledicendolo. I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione, spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno. E riescono perché trovano già il terreno propizio. Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio. Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il Bene. Viventi in Me. Ne trovano. Ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire. È il caso di ripetere: “Satana ha chiesto di vagliarvi”. E dal vaglio risulta che la corruzione è come ai tempi del diluvio, aggravata dal fatto che voi avete avuto il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè questo non c’era”.»

2. - Messaggio della Madonna a don Stefano Gobbi:

«Milano, 2 ottobre 1993. “Nei tempi della grande prova vi invito a rendere più forte il legame che vi unisce ai vostri Angeli Custodi. Essi hanno un particolare ed importante compito di essere Luce sul vostro cammino. (...)  Ai vostri Angeli Custodi è affidato il compito di proteggervi dalla grande tenebra che vi circonda per farvi camminare sempre nella luce della verità, della santità, della purezza, della umiltà, della fiducia e dell’amore.

Gli Angeli Custodi hanno il compito di essere difesa alla vostra vita. Come sono numerose e subdole le insidie che ogni giorno vi tendono gli spiriti cattivi, i demoni che ora si sono riversati nel mondo ed operano ovunque per condurre le anime all’eterna dannazione. La loro azione è ora diventata potente perché si è associata alla forza che hanno i mezzi di comunicazione, come stampa e televisione. Con subdola raffinatezza viene diffuso il male sotto forma di bene, il peccato come esercizio della propria libertà, la trasgressione alla legge di Dio come nuova conquista da parte di questa povera e pervertita umanità. Come sono forti e continui gli attacchi degli spiriti cattivi per colpirvi anche nella vostra vita fisica, con incidenti, disgrazie, attentati, malattie, esplosioni di violenza, di guerre e di rivoluzioni. ...

Gli Angeli Custodi hanno infine il compito di combattere con voi la stessa battaglia per ottenere la medesima vittoria. Nella grande prova, che ormai è giunta, si rende ancora più forte e sanguinosa la grande lotta fra la Donna vestita di sole e il Dragone rosso, fra le forze del bene e le forze del male, fra Cristo e l’anti-Cristo.

É una battaglia che si svolge soprattutto a livello di spiriti: gli spiriti buoni contro gli spiriti cattivi; gli Angeli contro i demoni; S. Michele arcangelo contro Lucifero. Voi siete coinvolti in questa grande lotta che vi supera immensamente. Allora dovete essere particolarmente uniti a Coloro che sono a voi vicini nel grande combattimento, che hanno grande potenza in questa lotta, che vi aiutano a combattere e vi conducono verso la sicura vittoria”. »

3. Messaggio della Madonna a don Stefano Gobbi:

«Rio de Janeiro, Brasile, 29 settembre 1995.

“Grazie alla risposta che ricevo ovunque da parte dei miei figlioli, io intervengo per accorciare il tempo della grande Prova, così dolorosa per voi. (...)  I tempi saranno accorciati perché la grande lotta che si combatte tra Dio ed il suo Avversario si svolge soprattutto a livello degli spiriti, al di sopra di voi. Questa terribile battaglia si svolge tra gli Spiriti celesti e gli Spiriti infernali, tra gli angeli del Signore e i demoni, tra le Potenze del cielo e le Potenze dell’inferno.

In questa grande lotta, un compito particolare è affidato all’arcangelo Gabriele che vi riveste della stessa forza di Dio; all’arcangelo Raffaele che vi versa un balsamo di guarigione su tutte le vostre ferite; all’arcangelo S. Michele che conduce tutte le coorti angeliche alla vittoria completa sulle coorti infernali. Ragion per cui io vi affido alla potente protezione di questi Arcangeli, a quella dei vostri Angeli custodi, affinché siate guidati e difesi nella lotta che ora si svolge tra il cielo e la terra, tra Paradiso e Inferno, tra San Michele arcangelo e Lucifero stesso. Costui apparirà prossimamente con la stessa potenza dell’anti-Cristo. Così voi siete preparati al grande prodigio che si compirà quando, per il trionfo del mio Cuore Immacolato, scenderà sul mondo la rugiada della Misericordia divina”.»

4. - Il quarto testo, è un articolo di giornale che ho scoperto qualche mese fa. Esso offre una prova supplementare della presenza reale degli Spiriti malefici. Malefici e sornioni, perché si mimetizzano in maniera talmente sofisticata che senza l’aiuto speciale dello Spirito Santo, un aiuto desiderato e umilmente invocato, è quasi impossibile riconoscerli per quello che sono. Che il lettore si senta libero di non credere all’interpretazione dei fatti che qui gli è proposta, ma il rifiuto di credere dovrebbe essere vagliato, messo alla prova, ed il modo migliore per metterlo alla prova sarebbe quello di leggere questo testo con calma, davanti al Santissimo, in spirito d’adorazione. Questo stratagemma è basato sull’umiltà, ed è molto importante se la persona che legge si considera bisognosa d’aiuto soprannaturale, quello di cui ognuno di noi ha bisogno per distinguere il vero dal falso, il bene dal male. [45] 

L’articolo è una testimonianza. La giornalista che scrive riporta i fatti come li ha visti svolgersi davanti ai suoi occhi. Il soggetto è attuale. Si tratta di un nuovo culto che alcuni chiamano “Santo Ridere”, ed altri “Toronto Blessing”, giacché gli appuntamenti internazionali riservati a questo genere di “culto” hanno iniziato a Toronto, nei pressi dell’aeroporto. L’esperienza è stata vissuta nel 1996 dalla giornalista Sylvia Mac Eachern. Il suo racconto è stato pubblicato nel giornale di lingua inglese “The Orator” (vol. 6, n. 1), nella città di Ottawa, col titolo : ADORATORI SECONDO LO STILE “VIGNETO”. [46]

«C’era una folla di circa mille persone, fra le quali alcuni cattolici. Il programma tipo era il seguente:

1) Musica rock (45 minuti).
2) Insegnamenti.
3) “Ministero”.

Durante le sedute chiamate “ministero”, alcuni emettevano grida acute come avviene per l’annuncio di una mortalità, altri si lamentavano come prefiche pagate, o piangevano come neonati, oppure abbaiavano come cani, starnazzavano come galline, cantavano come galli, fischiavano come serpenti, grugnivano come maiali, ruggivano come leoni. Uno di loro emetteva pure dei rumori simili a quelli che producono due fili elettrici che toccandosi scoppiano facendo scintille. [47]

Parecchi dei presenti si contorcevano, tremavano, volteggiavano, si lanciavano in avanti, o indietro. In certi casi le loro contorsioni iniziavano senza l’intervento di nessuno, in altri casi cominciavano quando le due persone incaricate per questo “ministero” pregavano sopra di esse. Le contorsioni si intensificavano durante la preghiera. Il ritornello di queste preghiere era: “Ancora! Signore! Di più Signore! Di più! Ancora di più Signore! Raddoppia Signore! Vacci forte, Signore! Riempi Signore! Riempilo! Riempila!”  Poi c’erano quelli che ridevano senza controllo, quelli che facevano il lecca-lecca, quelli che si rotolavano sul pavimento, quelli che passavano il tempo distesi a terra... e c’era una donna che dava l’impressione di essere alle prese con l’esperienza sessuale numero uno della sua vita. ...

C’era un giovanotto che assomigliava proprio al “Re Leone”, e ruggiva come lui. Emetteva dei profondi ruggiti rauchi e gutturali, come un vero leone. Tentava di staccarsi dal pavimento, si accorgeva che non ci riusciva, scopriva che vi ci era fissato, rideva di non poter alzarsi, poi ruggiva di nuovo. Infine, malgrado questa “santa colla”, questo “santo ridere”, e questo “santo ruggire”, strisciando per terra era riuscito a raggiungere il muro della parete. Ormai si trattava di “santo ubriacamento”. Agiva da uomo ubriaco, molto ubriaco. Cercava disperatamente di mettersi in piedi puntellando il suo corpo barcollante contro il muro. Tentava di rialzarsi, ci riusciva a metà, poi si fermava per valutare la situazione attraverso il suo stupore “ubriaco”. In fin dei conti si è accasciato di nuovo scivolando maldestramente fino al pavimento.

In mezzo a tutta questa folla disordinata, c’erano quelli che si facevano sbattere da forze invisibili. Ricevevano dei veri colpi. Ogni colpo invisibile spediva il loro corpo, o parte del loro corpo, in una direzione nuova. - Schiaffo! - Il torso superiore era spedito in avanti. - Schiaffo! - Il torso ritornava indietro al suo posto. - Schiaffo! - Il torso se ne andava a sinistra. - Schiaffo! - La testa partiva in avanti. Una giovane donna, bella e attraente, dai capelli scuri e fluenti, era sbattuta a destra e a sinistra a una velocità incredibile. Tutto quello che a tratti si poteva vedere attraverso la folla era una criniera di lunghi capelli neri volteggianti nell’aria. Prima passava frustando l’aria in una direzione. Subito dopo si vedevano i suoi capelli scappare via fustigando l’aria in un’altra direzione. Mentre succedeva questo, i membri della coppia incaricata di pregare su di lei se ne stavano da parte ridendo come matti! Due di loro non riuscivano quasi più a stare in piedi!

C’erano corpi nelle corsie, corpi sopra le sedie e sotto le sedie, alla rinfusa. Poi le sedie sono state rapidamente accatastate e rimosse per agevolare il numero crescente di quelli che chiedevano ai ministri la preghiera o l’imposizione delle mani, e di quelli che “riposavano nello Spirito” oppure “rimanevano a mollo” coprendo il pavimento come vere immondizie. Uno spettacolo stupefacente si è prodotto allorché un uomo ha deciso di andare a farsi “amministrare” davanti a tutti. Mentre camminava è improvvisamente inciampato ed è caduto a terra. Nell’abbracciare il pavimento si è messo a ridere, e le raffiche del suo “santo ridere” non si fermavano più. È arrivato un uomo che voleva passare. Quello che stava sul pavimento si è tirato un po’ su, e nel fare questo gesto i due si sono toccati le mani. Allora il secondo è caduto anche lui assieme al primo (si è pure ferito alla testa urtando la carrozzella di un bambino). Ridevano ambedue in modo isterico. È arrivata una donna. Il primo uomo si è allungato per toccarle la caviglia, e appena l’ha toccata, anche questa donna è caduta a terra accanto ai due. Si è messa subito a ridere anche lei, le solite raffiche di “santo ridere”.

Per il sabato pomeriggio l’effervescenza era al culmine. Quasi tutti ormai, persino i gruppi responsabili del “ministero”, erano presi dall’ilarità, dalle contorsioni, dai giramenti, e questo in maniera continua. Anche gli addetti alle preghiere e alle “prese”  [48] erano con la mente altrove, in qualche angolo del paese dei balocchi. Non riuscivano più a stare in piedi. Uno spettacolo che sfida qualsiasi tipo di descrizione.

Per me questi tre giorni sono stati come un violento assalto che i miei sensi e la mia salute mentale hanno dovuto subire. È vero che durante questi raduni non tutte le persone sono cadute a terra, non tutte hanno emesso versi di animali,  non tutte hanno dato segni di ubriacamento. Ma la cosa è capitata ad un grande numero. E di fatto, numerosi sono quelli che ritornano due o tre volte a questo tipo di sedute al fine di diventare degli “adoratori” secondo lo stile “Vigneto”. [49]

Ora i promotori di queste attività dette “religiose” hanno preso l’abitudine di mettere in guardia il loro popolo dicendo: “Non mettete tutta la vostra attenzione sulle manifestazioni”. Ma poi si lanciano in una serie di vari rapporti sulla maniera con la quale “Dio si è mostrato” oppure “Dio è venuto” (espressioni alla moda) durante dei raduni già avvenuti in altri posti. Come prova che “Dio si è manifestato”, essi descrivono questo bel caos, e raccontano lo stato d’inferno che ne è seguito! Più questo stato d’inferno è grande, più i promotori sono convinti che “Dio è venuto”, e che Dio li ha benedetti tramite la sua “presenza manifesta”. Questa “presenza”, essi dicono, è provata dalle manifestazioni.

 

Incendio fuori controllo.

Una fonte di informazione stabilisce che presso il “Toronto Airport Vineyard”, in nove mesi hanno partecipato a raduni del genere circa 80,000 persone. [50] Fra queste persone ci sono stati oltre 4.000 pastori e direttori d’anime giunti dai quattro angoli del globo (Nord America, Gran Bretagna, Cile, Argentina, Svizzera, Francia, Germania, Scandinavia, Sud-Africa, Nigeria, Giappone, Nuova Zelanda, Australia). Il raduno “Catch the fire” tenutosi a Toronto nell’ottobre 1994 ha registrato 2,500 partecipanti venuti da venti nazioni. Era stato organizzato specificatamente per i pastori e i direttori d’anime. Sugli 80.000 che hanno partecipato, circa 30,000 lo hanno fatto per la prima volta. Tra i partecipanti non sono mai mancati i cattolici. Siccome il “Santo ridere” è contagioso quanto una malattia infettiva, i "benedetti" ritornano nelle loro rispettive nazioni ed infettano i membri delle loro associazioni. È facile immaginare quante migliaia di povere anime vengono esposte ed infettate col “Santo ridere” nel mondo intero. Siccome ogni “benedetto” è capace di infettarne un altro, si immagini il risultato... La cosa avanza, avanza, avanza senza sosta, come una piaga. Se è lecito credere ai racconti bizzarri narrati da Dave Roberts, redattore e sostenitore del “santo ridere”, la contaminazione può far presa anche su candidati improbabili o inconsapevoli.

 

Alcuni esempi eloquenti.

Per capire i due episodi che seguono, è bene situarli nel loro contesto, sapere per esempio che molti di quelli che sono “benedetti” hanno la strana abitudine di scoppiare in risate incontrollabili, e questo anche nei momenti più inopportuni. Roberts racconta che una donna era al volante della propria macchina e ascoltava alla radio le parole di Rodney Howard-Browne (Howard-Browne è quell’evangelista Sud-africano che ha fatto scoppiare questa epidemia). La donna è stata assalita da una crisi di ilarità talmente forte che la sua abilità di guidare si è deteriorata. Conseguenza: un agente di polizia l’ha arrestata. Il poliziotto pensava che la donna fosse ubriaca. Qui la storia prende una piega strana. (Se i fatti sono autentici, essa offre una prova della forza che ha questa “benedizione”). Quando il poliziotto ha toccato la donna per aiutarla ad uscire dalla macchina, “ha cominciato a ridere, e per molti minuti non è stato capace di fare altro”. Il poliziotto ha infine ripreso un po’ di contegno, ma alla radio nel frattempo Howard-Browne aveva raggiunto il culmine del suo discorso. Allora il poliziotto, un “pentecostale rimasto un po’ indietro in fatto di religione”, si è messo a piangere, e così la donna ne ha approfittato per “ricondurlo a Dio”. [51]

Il secondo episodio è quasi uguale al primo. Una donna è stata invitata a soffiare nel pallone che misura la quantità di alcool presente nel sangue. Il racconto prosegue: “Appena si è messa a soffiare nel pallone, il poliziotto si è gettato a terra ridendo”. » [52]

Questo articolo mi ha appreso qualcosa di nuovo, e nello stesso tempo mi ha fatto scoprire che nella mia anima c’era ancora qualcosa di non risolto. Desideravo saperne di più sui segni tangibili che permettono agli uomini di riconoscere la presenza di spiriti demoniaci nella loro vita, o in quella degli altri. Parole come: spiritismo, occultismo, satanismo, tarocchi, magia nera, magia bianca (!), malefici, stregamenti, scienze occulte, esorcismi, messe nere, sette, erano per me come esseri viventi, ma oscuri, ermetici, impenetrabili, circondati da mistero. E a questa bella lista si aggiungeva ora un neonato: il culto “Vigneto”, alias “Santo ridere”, alias “Toronto Blessing”. [53] Un giorno stavo riflettendo sull’autentico significato da attribuire all’aggettivo OCCULTO, una parola utilizzata per indicare qualcosa che non si vede, non si nota, non si suppone, ma esiste. Esiste nascosto. Nascosto come? In modo assoluto, oppure ...

− “Sei nato curioso, Johannes. Ma oggi mi devi dire se cerchi il sapere per il sapere, o se lo cerchi per migliorare la tua sorte e quella del tuo prossimo.”

−“Signore, leggete Voi stesso nel mio cuore. Il sapere per il sapere non mi interessa.”

Sul momento questa frase non ha avuto seguito, ma un mese più tardi un amico mi ha dato dei fogli contenenti un messaggio che secondo lui veniva dal Cielo. Visto il numero impressionante di falsi messaggi che circolano tra i fedeli e i mezzi-fedeli, i convertiti e i falsi convertiti, i mistici e i falsi mistici, ho iniziato a leggere detto “messaggio” con la massima diffidenza, pronto a controbattere su quanto mi sarebbe parso contrario all’ortodossia o al buon senso. Ma - sorpresa! - a mano a mano che avanzavo nella lettura avevo l’impressione che detto messaggio era in sintonia con ciò che il Signore Dio mi aveva già insegnato sulle forze cosmiche e le onde elettromagnetiche così ambite dall’Avversario. Il testo, che era redatto in inglese, aveva come titolo: “The Sliders”, ossia: gli insidiosi “Intrufolatori”. Siccome rispondeva, ma non a vanvera, a domande che germinano nello spirito di molti, l’idea di “fare agli altri ciò che vorrei che gli altri mi facessero” mi ha spinto a tradurre il testo in italiano. Il risultato, mi sono detto, finirà senza dubbio tra le mani di persone interessate a questo tipo di affari. E in attesa che la Chiesa si pronunzi, il mio sforzo avrà permesso a queste persone di beneficiare di un minimo di informazione sul soggetto.

Non è sempre facile mantenere il vero e il falso ben separati. Siccome i casi di miscuglio sono sempre più frequenti e difficili da discernere, lo scopo di queste pagine è di fornire agli interessati, soltanto ad essi, una chiave e dei mezzi suscettibili di aiutarli ad evitare la confusione fra questi due mondi. Il pensiero delle proporzioni mi suggerisce di riprodurre nella sezione che segue una versione leggermente accorciata del testo intitolato “Gli Sliders”. Se necessario la versione integrale inglese sarà resa disponibile per altri canali.

 

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2. - Gli “Sliders”. [54]

Voce soprannaturale: «Noi li chiamiamo “Sliders”. Sono entità di un altro mondo, e si insinuano un po’ ovunque nelle onde invisibili di energia naturale che si trova a contatto con la nostra Creazione. Gli occhi umani non possono vedere questi fasci di energia naturale, ma la vostra scienza fa grandi passi nella comprensione di questo fenomeno cosmico. Alcuni gruppi che si dedicano all’occultismo e all’esoterismo conoscono questi fasci di energie, e sanno trarne profitto. Gli esseri umani sono in grado di manipolare queste energie. Le ghiandole pituitaria e pineale, come pure l’ipotalamo del cervello, sono le antenne naturali che assorbono questi fasci di energia cosmica. È proprio da queste ghiandole che il corpo umano viene elettrificato. Questi fasci di energia si possono usare per fare “miracoli” e “meraviglie” a scopo di salute, e anche per muovere oggetti. Si possono pure usare per modificare o influenzare sentimenti e percezioni, primo perché queste dimensioni umane sono parte di un sistema complesso che è biofisico, bio-chimico e bio-elettrico, e secondo perché i campi magnetici possono avere una certa influenza su questo sistema.

(Questo vi aiuta a capire la ragione per cui nella dimensione spirituale, quel che conta per Noi è la volontà umana, soltanto essa. Infatti la volontà umana è sempre libera nelle sue scelte. Essa è guidata e alimentata da una coscienza che la rende capace di trionfare di qualsiasi tipo di influenza naturale, dandole la possibilità di proiettarsi al di là della materialità nella quale si trova, onde abbracciare la nostra Divina Volontà).

Le potenze medianiche utilizzano gli stessi campi magnetici che Noi utilizziamo, ma i medium manipolano le onde di energia naturale per servire unicamente la loro volontà umana. In questo modo essi si servono della nostra Creazione nell’unico intento di raggiungere i loro scopi umani. Certi esseri umani assorbono queste energie come “spugne”. Altri invece hanno la facoltà di amplificare, manipolare, modificare o influenzare il campo magnetico che li circonda. Alcuni sono come dei “segnalatori”, e quindi possono rivelare la presenza di fenomeni. Altri sono come “ricevitori”, o “trasmettitori”. Altri ancora sono tutto questo messo insieme, e possono diventare strumenti per compiere meraviglie e miracoli incredibili. [55]

Indipendentemente dalle loro intenzioni o desideri apparenti, gli individui che accettano di fungere da medium diventano tutti discepoli di Satana e del suo mondo “sotterraneo”, pieno di poteri e di meraviglie naturali. Essi fungono da veri stregoni. Sono gli stregoni dei vostri tempi moderni. Penetrano senza autorizzazione all’interno della sfera spirituale, buona o cattiva che sia, e violano i misteri della nostra Creazione aggirando il nostro Volere santo ed eterno. Manipolano gli individui e il mondo materiale a loro piacimento, secondo il loro capriccio. Creano il disordine in maniera subdola. Saranno giudicati severamente dal nostro Tribunale perché sono spinti dall’orgoglio e dall’arroganza. (...)

In tale mondo di Potere, e di “potenze” non esistono doni carismatici. I veri doni carismatici non sono trasmissibili per contatto umano. Essi non sono delle “energie” che si possono manipolare su vostro comando, secondo la vostra volontà o fantasia. I veri doni carismatici si formano spontaneamente e semplicemente in uno spazio libero particolare dove Noi possiamo realizzare la nostra opera come Noi la vogliamo, quando Noi lo vogliamo, e attraverso uno strumento scelto da Noi, in una relazione di intimità. Attraverso il nostro strumento siamo Noi che esercitiamo il controllo. Questo controllo ci appartiene, e dobbiamo continuare a mantenerlo. Per un sano discernimento è necessaria l’umiltà.

L’energia magnetica naturale può essere manipolata per ottenere Potere e poteri. Satana insegna questi segreti delle nostra Creazione, ed in questo momento prepara di nascosto una strategia di distruzione nel cuore della Chiesa. Al di là delle loro intenzioni iniziali, alcune persone hanno conseguito doni medianici che conferiscono loro dei poteri. Ma col divenire intieramente ricettive a questi fasci di energia naturale hanno aperto le porte dell’inferno. Ora sono contaminati da queste entità le quali restano strettamente incollate a loro come vere sanguisughe. La maggior parte di queste persone non sanno con esattezza quel che succede, ma i discepoli di Satana, quelli veri, si aprono volontariamente e liberamente. Essi invitano ed accolgono queste presenze oscure al fine di aumentare il loro potere  personale [56] tramite le influenze demoniache. Quello che voi chiamate “Santo ridere” o “Toronto blessing” deriva da una fonte medianica connessa con fasci di energia naturale totalmente contaminata da forze diaboliche. La persona che in Sud-Africa ha lanciato codesta “benedizione” è un medium integrale. Le entità creano confusione e “manifestazioni” che imitano le effusioni dello Spirito Santo, ma non sono tali. (...)  Questo tipo di “benedizione” non viene da Dio.

In guardia, figli miei! Presto avrete bisogno di esorcismi e di preghiere di liberazione per fermare l’invasione di questi potenti intrusi che circolano attraverso i circuiti di energia che gli esseri umani, in simbiosi con Satana, si compiacciono di manipolare. Codesti “Sliders” si attaccano a voi come sanguisughe. Contribuiscono a dissipare la vostra vita spirituale ed a spegnerla pian piano, ma inesorabilmente. Lo fanno inducendovi ad imboccare strade che sono come trappole perché non hanno vie di uscita. A Dio non fa nessun piacere vedere i suoi figli che diventano vittime di questi fenomeni diabolici. Queste entità si beffano di tutti voi. Vi trasformano in falsi profeti, e le parole stupide che escono dalla vostra bocca non significano assolutamente nulla, né per voi né per Noi. Siete voi stessi testimoni di quello che vi fanno fare, di come vi trasformano in animali che strisciano, saltano, ringhiano o grugniscono.

Il Principe delle tenebre dispone di un certo potere sulla nostra Creazione. [57]  Le energie naturali sono nostre, fanno parte della nostra Creazione, ma gli “Sliders” che circolano all’interno del mondo invisibile le sanno usare, e ne approfittano in modo abusivo. Calpesteranno le vostre facoltà umane. Vi inchioderanno a terra per meglio controllarvi, onde realizzare il loro piano. Questa “confusione” è ora con voi ed in voi perché voi, Popolo mio, non approfittate della mia Presenza eucaristica. Questa “confusione” invaderà lentamente e potentemente una buona parte della Chiesa. Il movimento carismatico sarà completamente controllato dai poteri medianici, e diventerà settario. Presto appariranno fra di voi le divisioni. Alcuni preti, pastori, e direttori spirituali piangeranno amaramente alla vista del loro ovile devastato. Molti perderanno la fede, e molti perderanno la loro reputazione di bravi direttori di spirito.

Grandi umiliazioni attendono i miei discepoli, e il rinnovamento carismatico finirà per essere completamente annientato. [58]  Questo accadrà perché troppo pochi sono i direttori di spirito che veramente Ci ascoltano, rispondendo al nostro invito di venire nel deserto, per riposare alla Presenza eucaristica che trasforma, purifica, e rinserra con Noi il legame d’amore. Il “Santo ridere” o “Toronto blessing” non è un “rinnovamento”, come dicono alcuni. È una regressione. Una regressione spirituale assoluta. (...)  Come conseguenza di ciò, la Chiesa cattolica crollerà in molte regioni del globo. Dall’esterno tutto sembrerà buono, ma si tratta di una catastrofe spirituale maggiore. Le catastrofi naturali sono un niente in paragone. Gli occhi dell’uomo non vedranno, la sapienza umana e l’intelligenza umana non riusciranno a percepire e a riconoscere la frode, anche se essa sarà molto presente. È così che molti cadranno. La gente si divertirà nel vedere tanti miracoli e meraviglie. La gente si sentirà bene. Molti saranno sedotti da grandi guarigioni, e da “manifestazioni” di ogni genere. Questo sarà chiamato un grande rinnovamento della Chiesa, e sarà percepito come tale. Gli spiriti cattivi creeranno meraviglie per confondere tutte le menti. [59]

Alcuni sacerdoti sono già contaminati dalla testa ai piedi dai poteri medianici trasmessi da codesti “Sliders”. Essi producono autentici “fasci di energia” che controllano la gente. Sono aiutati dagli “Sliders” che insegnano loro come procedere. Le tecniche sono quelle importate dai gruppi esoterici provenienti dall’Oriente. E d’altronde, la maniera con la quale codesti sacerdoti procedono durante il ministero di imposizione delle mani è una tecnica medianica usata per trasferire fasci di energia cosmica direttamente nel cervello. Alcuni sacerdoti e pastori si sono lasciati asservire da gruppi intieri di potenti “Sliders” i quali si servono di essi per distruggere la Chiesa. Il “Santo ridere”, o “Toronto blessing”, è una porta che è stata aperta da un uomo dell’Africa del Sud. Molti hanno già attraversato questa porta. Altri continueranno a farlo. Ma attenzione! È una trappola. (...)  Un tempo di grande confusione invaderà fra poco il Popolo di Dio, la gente di Dio. Questo avverrà perché i loro direttori, sacerdoti, e capi carismatici cercano il potere in funzione di se stessi anziché cercarlo unicamente in funzione di Dio.

Poteri ... Perché voi pensate che la tentazione sia troppo grande, e la prova della croce troppo difficile per essere sopportata con pazienza. [60] 

Poteri ... Perché volete fare la vostra volontà anziché sottomettervi ai decreti della nostra Saggezza Eterna. [61]   

Poteri ... Perché la vera crescita spirituale passa necessariamente attraverso lo spogliamento totale dell’io umano. Chi accetta questa crescita, accetta di attraversare questo lungo deserto che è il nostro. È una prova dura da sopportare, e molti preferiscono non imboccare la via stretta che porta alla Salvezza. [62] 

Poteri ... Perché la vostra ambizione è quella di controllare e dominare, e perché segretamente accarezzate il sogno di diventare il punto di mira di tutto il circondario. Il vostro zelo per il Regno di Dio è falso. Esso è contrario agli interessi della Chiesa. Io stesso, prima di iniziare la mia vita pubblica, ho lasciato che trascorressero molti anni. L’ho fatto con pazienza. E il modo che avevo di svolgere il sacro ministero era umile, ed era breve. La gente cercava gloria, ma davo loro l’amore di Dio. Nel lavoro che fate per il trionfo del Regno di Dio non vi ho chiesto e non vi chiedo di battere nessun record !

Volete il potere? E potere riceverete. Il potere che ricercate lo otterrete dagli “Sliders”, con tutto quello che ci va appresso. Strane “manifestazioni” accadranno in mezzo a voi. Diventerete lo zimbello delle nazioni. Tutto questo perché non volete vivere d’amore, con l’amore, attraverso l’amore del mio Cuore eucaristico, che è l’Alfa e l’Omega di tutta vita spirituale che esiste sulla terra. Questa confusione sarà la vostra punizione. Imparerete nel modo più duro, attraverso umiliazioni ben amare. [63]  I poteri si possono ottenere, e si possono manipolare, mentre i doni carismatici veri e propri, quelli che scaturiscono dallo Spirito di Dio, non si possono utilizzare alla maniera sopra indicata. Per poter arrivare a un discernimento è necessaria la vera umiltà. La chiave è l’umiltà. Ora (...) vi lascio in balia di voi stessi. È ora che mi ritiri, che lasci che le cose vadano per il loro verso. Questa confusione sarà il frutto della vostra ribellione contro di Me. Distolgo il mio sguardo da questo caos. Amen.»

 

Messaggio ricevuto l’11 giugno 1995. (Festa della Santissima Trinità). [64]

 

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3. - Falsi mistici: ecco il “dettaglio” da sorvegliare.

 Il testo sugli “Sliders” ci avverte che oggi più che mai l’Avversario è pronto a travestirsi da Angelo. Tale contesto favorisce l’apparire di profeti, mistici, capi carismatici di tutte le stirpi e categorie. Alcuni sembrano veri pur essendo falsi. Davanti a tale situazione molte persone si chiedono come fare per distinguere il vero dal falso in questo campo.

L’episodio seguente proviene da un importante capitolo della storia moderna, quello di Napoleone, e sembra fornire buoni elementi per rispondere alla suddetta domanda. Esso offre un esempio assai eloquente, suscettibile di aiutare le anime di buona volontà a riconoscere ciò che è di Dio e ciò che non lo è all’interno del Corpo mistico, la Chiesa.

L’episodio è il seguente. Al sommo della gloria che i successi militari gli avevano assicurato, Napoleone Bonaparte decise di farsi incoronare imperatore dal Papa. Voleva che il suo potere, guadagnato con le armi, fosse riconosciuto da tutti come proveniente da Dio, ossia sacro. Preso di sorpresa, il Papa accettò di incoronarlo. Durante la cerimonia di investitura che fu celebrata il 2 dicembre 1804 nella chiesa di Notre-Dame di Parigi, Napoleone non aspettò che il Papa compisse il gesto rituale (di prendere la corona e di incoronarlo), egli stesso prese la corona e se la mise sulla testa. Gli storici dicono che nel fare questo gesto egli abbia  pronunziato la frase: “Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca!” 

Nell’agire così Napoleone ha dimostrato che preferiva incoronarsi da sé anziché farsi incoronare da un altro uomo, fosse pure il Papa. Il suo gesto ha trasformato la cerimonia religiosa d'investitura in una messinscena destinata a far credere alla gente che l’autorità suprema dell’Impero gli veniva conferita da Dio, mentre invece era lui che si serviva da sè, in modo arbitrario. La distanza che separa un titolo ricevuto da un titolo rubato è infinita, quanto può esserlo la distanza che separa il vero dal falso, il bene dal male. Ma nel tempo in cui queste cose sono accadute, nessuno ha osato parlare.

 

L’INVESTITURA DETTA “SACRA” DI NAPOLEONE BONAPARTE

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Quadro di Jacques Louis David. (Museo del Louvre - Parigi).

 

Oggi, sull’esempio di Napoleone, certe persone rifiutano ogni autorità che non sia la loro, e anche se decidono di inginocchiarsi davanti all’altare di Dio, lo fanno più per interesse che per esprimere la loro sottomissione alla Volontà Divina. [65]  Come fare allora per riconoscere le intenzioni reali di una persona che si inginocchia davanti all’altare di Dio? Per fortuna la Provvidenza vuole che questo mezzo esista. È un piccolo dettaglio, piccolo e grande nello stesso tempo, visibile ed invisibile nello stesso tempo. Assomiglia al gesto di Napoleone: il falso capo (il falso mistico) ha talmente premura di vedersi consacrato, incoronato, investito ufficialmente d’autorità, che farà di tutto per impadronirsi del simbolo del potere (la mitra, il pastorale, l’abito, la tiara, la corona, ecc...) prima che questo potere gli sia conferito da chi di dovere, oppure senza che questo potere gli sia conferito da chi di dovere. [66]

 Nei giorni nostri i personaggi che si auto-proclamano vescovi, preti, abati, badesse, papi, e che per meglio sedurre si vestono in conseguenza sono numerosissimi. I loro ammiratori dicono e ridicono: Che male c’é a vestirsi da vescovo, o a camminare con un pastorale? Perché preoccuparsi tanto per un pastorale che in fin dei conti non è che un bastone? A chi può nuocere? A nessuno. Dov’é questo gran male che si pretende, che si sospetta?

 Qui rispondo: forse il male non è visibile, perché il famoso Maestro dell’occulto l’ha occultato, ma esso ben è presente. Non si vede molto perché non è nel pastorale, o nella mitra, o nella corona, o nell’abito, ma nello spirito dell’individuo che si impadronisce di questo simbolo di potere senza che il potere stesso gli sia stato conferito o trasmesso. Questo gesto è l’equivalente di un’auto-proclamazione, mentre noi tutti sappiamo che Dio soltanto ha diritto di auto-proclamarsi. E d’altronde, se nella nostra società civile un cittadino non autorizzato decidesse di vestirsi con l’uniforme di un poliziotto, di un giudice, di un re, di una regina, e di agire in conseguenza, che seguito non avrebbe un tal gesto?

 Dio non vuole che le forze del male tolgano all’uomo ogni mezzo suscettibile di aiutarlo a conoscere la verità. Il “piccolo dettaglio” esiste quindi per permettere all’uomo di buona volontà di verificare se l’Avversario non stia per caso tentando di spingerlo nella direzione sbagliata. [67]

 Per esempio, quando arriverà il momento della grande scelta decisiva, che è quello della Grande Apostasia (che è come dire del Grande Scisma), c’é da aspettarsi che alcuni dei nostri capi carismatici si dichiarino in favore del falso Papa, mentre altri al contrario si dichiareranno contro. Ognuno sceglierà in funzione di quello che veramente è, e non più in funzione di quello che cercava di apparire. Ciò significa che malgrado tutti i loro carismi, talvolta autentici, alcuni di questi grandi “mistici”, nel momento cruciale della grande scelta non avranno il carisma essenziale, che è quello della fedeltà. [68] Mancheranno di fedeltà coloro che avranno utilizzato i loro carismi unicamente in funzione delle apparenze (per darla d’intendere). Succederà l’inevitabile: fra i discepoli dei falsi mistici ci saranno grandi sbandamenti. Le persone vittime d’imbroglio saranno angosciate, perché si sentiranno abbandonate in alto mare senza nemmeno un salvagente.

 Se è vero che la prevenzione è preferibile alla guarigione, l’anima di buona volontà dovrebbe cominciare a prevedere queste cose finché Dio le da tempo. Infatti, quando il Pastore Idolo (il papa-fantoccio, perché impostore) sarà al potere, e i falsi mistici si schiereranno dalla sua parte, la confusione sarà grande, e la disperazione rischierà di impadronirsi di coloro che non saranno stati prevenuti, o che avranno respinto volontariamente ogni forma di preparazione interiore. [69]

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- 3 -

Lotta tra sacro e profano.

 

 

 

1. - “Uomo avvisato, mezzo salvato”.

Il brano presentato in questa prima sezione fa parte dei messaggi che la Madonna ha affidato a don Stefano Gobbi. [70]  Esso parla di una possibile e prossima “abolizione della Santa Messa”. Quello della sezione successiva, la sezione n. 2, è formato da un testo redatto nel 1931 – e accompagnato di un “Imprimatur” ufficiale – sul “valore della Messa come Sacrificio di espiazione”. Tramite questi due testi è facile capire quanto grande sia il privilegio dei cristiani che ancora possono partecipare alla celebrazione della Santa Messa.

La Madonna ci avverte che i segni che precederanno e accompagneranno la Grande Purificazione che preparerà il ritorno di Cristo sono cinque. Il quarto parla di una eventuale abolizione del santo Sacrificio della Messa, abolizione che potrebbe durare per tre anni e mezzo circa.

«Rubbio,  31 dicembre 1992.

“Il quarto segno è l’orribile sacrilegio compiuto da colui che si oppone a Cristo, cioè dall’anti-Cristo. “Entrerà nel tempio santo di Dio, e sederà sul suo trono facendosi adorare lui stesso come Dio”. “Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l’orribile sacrilegio”. [71]

Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge cerchi di comprendere.

“Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi continueranno ad agire empiamente. Nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le comprenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio della desolazione, ci saranno 1290 giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a 1335 giorni”. [72]

La Santa Messa è il Sacrificio quotidiano, l’oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte del mondo, dal sorgere al tramonto del sole. Il Sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario.

Accogliendo la dottrina protestante si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di quello che Gesù fece nell’ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della Santa Messa. In questa abolizione del Sacrificio quotidiano consiste l’orribile sacrilegio compiuto dall’anti-Cristo. La sua durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di 1290 giorni.” »

Se questo è quello che il prossimo futuro ci riserva, fra non molto la vera Santa Messa non sarà più celebrata nelle chiese attuali, ma di nascosto, nelle case private. Le nuove catacombe saranno nelle case private. È probabile che questo succeda quando sul Trono di Pietro siederà l’impostore, il falso Papa. [73]

 

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2. - Testo del 1931. (Sull’Eucaristia).

«Ecco il grandissimo tesoro: la morte in Croce di nostro Signore Gesù Cristo, sul Calvario. Il santo Sacrificio della Messa è la chiave che apre lo scrigno contenente questo tesoro. E Dio ci permette di attingervi a piene mani. Ogni volta che noi assistiamo alla celebrazione della santa Messa, noi otteniamo gli stessi meriti che se fossimo presenti alla morte di Gesù sul Calvario.

Dopo la consacrazione, Gesù è veramente presente sull’altare, presente come quando si trovava con noi in questo mondo, presente di quella presenza storica che iniziò nella grotta di Betlemme, la notte di Natale, di fronte alla Corte celeste rimasta estatica per questo evento straordinario. Sull’altare Gesù si offre per noi, prega con noi, e sostiene le nostre richieste come faceva quand’era con noi sulla terra, prima di ascendere al Cielo. Il Signore ha rivelato a santa Mechtilde che noi possiamo offrire la santa Messa a Dio Padre nel momento in cui il sacerdote la offre, come si offre un tesoro personale, e che la ricompensa che Dio ci riserva è molto generosa. Santa Colette, al momento dell’elevazione, ha visto Nostro Signore sulla Croce, coperto di ferite sanguinose, che pregava per i peccatori. San Lorenzo Giustiniani dice che centinaia di peccatori sono salvati dalle preghiere di Gesù, fatte per loro durante la santa Messa. Quando Gesù scende sull’altare, viene con molti angeli che pure pregano con noi.

Nell’assistere con devozione alla santa Messa noi aumentiamo la gloria di Dio, e raccogliamo più meriti che non con tutte le altre preghiere. Con una sola Messa noi espiamo più peccati che non con le penitenze più austere. La santa Messa ci permette di rendere a Dio, in maniera degna di Lui, tutta la riconoscenza che gli dobbiamo. Una Messa alla quale assistiamo personalmente ci è più utile che molte Messe celebrate per noi dopo la nostra morte. Quando assistiamo alla Messa per onorare un santo, non c’é nulla che gli piaccia o gli convenga più di questo, a tal punto che non riesce più ad abbandonarci. La partecipazione devota alla santa Messa ci tiene lontani dalle sventure che altrimenti ci arriverebbero se volontariamente rifiutassimo questo aiuto. Anche gli affari materiali e temporali vanno meglio grazie alle benedizioni che ci procura la santa Messa.

La santa Messa ci ottiene la conversione dei peccatori, la guarigione di persone ammalate, la remissione dei nostri peccati veniali, quelli che siamo decisi a correggere, la grazia e la forza di superare le tentazioni, e la grazia di fare una buona morte. Ad ogni Messa noi otteniamo un aumento in gloria e di felicità per il Cielo. Grazie alle Messe alle quali partecipiamo con fede e devozione, noi diminuiamo la durezza del nostro purgatorio e possiamo quindi sperare un purgatorio più corto e meno doloroso. Se non ci è possibile far celebrare una Messa particolare in suffragio dei nostri cari defunti, possiamo liberarli interamente dalle “fiamme” del Purgatorio partecipando devotamente ad una Messa, e pregando per loro. Alla fine della nostra vita, quando ci troveremo alla presenza del Giudice supremo con davanti il libro aperto della nostra vita per la resa finale dei conti, le Messe alle quali avremo partecipato devotamente saranno la nostra consolazione.

Il santo Sacrificio della Messa viene offerto giorno e notte se si calcola il giro di tutta la Terra. È dunque possibile vivere in unione con le sante Messe offerte giorno e notte su tutta la faccia della terra. Questo ha come conseguenza di aumentare la portata delle nostre preghiere. Se per negligenza ci priviamo di assistere alla Messa, incorriamo in una ingente perdita. Quando il sacerdote benedice i fedeli, Gesù ratifica questa benedizione, e così viene allontanato da noi il nemico infernale.»

Imprimatur: P.Cloutier (Delegatus Vicarii Capitularis).

Quebec, il 18 agosto 1931

 

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3. - Gesù a Mgr Michelini. (Sull’Eucaristia).

I sei libretti “Confidenze di Gesù a un sacerdote”, scritti da Mgr Ottavio Michelini sotto dettatura di Gesù, non sono più in commercio. [74]  Il brano riportato è quanto si può leggere alle pagine 70-73 del quinto libretto, intitolato: “La misura è colma, il vaso trabocca, l’Umanità, giustiziera di sé stessa    Confidenze di Gesù a un sacerdote”.

Messaggio del 28 maggio, 1978. « Scrivi figlio mio, sono Gesù: ... Oggi è la festa del mio Corpo e del mio Sangue. Questo mistero va accettato e vissuto sulla veridicità della mia Parola. Questo mistero, annunziato più volte nella Sacra Bibbia, da Me rivelato, poi da Me istituito durante l’ultima Cena, è il dono più grande che Dio poteva fare all’umanità, e specialmente alla sua Chiesa. Esso è al centro delle prove richieste dal Padre per l’ingresso nel Regno dei Cieli. È l’oggetto di queste prove, ne forma l’anima, e si trasforma in vita con la speranza e l’amore. Oh! figlio mio, se gli uomini sapessero preservare il loro cuore puro e scevro dal peccato, quale potenza, quale luce troverebbero in questo mistero d’amore! Il mistero del mio Corpo e del mio Sangue è quanto Dio, nella sua infinita munificenza, ha potuto e voluto dare all’umanità come testimonianza del suo Amore infinito.

L’Amore mi tiene prigioniero nel Mistero Eucaristico.

Miracolo continuo, figlio mio, non inferiore al miracolo della Creazione dell’Universo, e a quello della Redenzione. ... L’amore che mi tiene prigioniero nel Mistero eucaristico è lo stesso Amore che mi ha portato sulla Croce. ... Figlio mio, i motivi per credere a questo grande mistero non mancano, anzi, non solo non mancano ma abbondano. Se vi sono cristiani che affermano di non credervi, è solo per voluta e colpevole ignoranza religiosa. Se vi sono cristiani che profanano il mistero dell’amore, è solo perché si sono dati anima e corpo a Satana, il quale è così profondamente penetrato nel loro cuore da esserne diventato l’assoluto dominatore.

L’ora è prossima, ed è inevitabile.

Ci sono sacerdoti    sono tanti, e non solo semplici sacerdoti    che celebrano sacrilegamente il Sacrificio della Messa. Costoro, come gli antichi sacerdoti Ebrei, dominati dalle due concupiscenze, quella dello spirito e quella della carne, non possono né capire né vedere, perché sono avvolti dall’oscurità demoniaca. Per questo si può dire di loro, e con ragione: “Homo animal non percepit ea quæ sunt spiritus Dei”. [75]

Figlio mio, tu ben conosci lo stato di tremenda depressione in cui è piombata la mia Chiesa. Ormai è satura. A nulla hanno valso i richiami. L’ora è prossima, ed è inevitabile, nella quale i nemici miei, i novelli Giuda che si vendono alle potenze oscure del male, saranno distrutti e dispersi come polvere al vento. Prega figlio mio. Ripara con le tue sofferenze. Non importa che tu capisca. Importa che tu, con grande umiltà, abbia a credere fermamente in Me, Parola vivente ed eterna di Dio, presente nella mia Chiesa, presente nel grande mistero d’Amore e di Fede, presente anche se tante volte “solo” nei miei Tabernacoli. »

 

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4. - Messaggio della Madonna a Medjugorje, commento di Frère Éphraïm. (Sull’Eucaristia).

 Il messaggio che la Madonna ha dato il 25 settembre 1995 a Medjugorje tratta della santa Eucaristia. Le parole seguenti sono parte del messaggio:

«Cari figli: Oggi vi invito a consentire di innamorarvi del Santissimo Sacramento dell’Altare. Adoratelo nelle vostre chiese parrocchiali, e così sarete uniti nel mondo. Gesù diverrà vostro amico. ... Figlioletti miei, quando adorate Gesù, voi ed io siamo insieme. Grazie per la vostra risposta.»

Ephraïm, fondatore in Francia e in Italia della “Comunità delle Beatitudini”, ha accolto questo invito della Madonna con le seguenti parole:

«L’Eucaristia è il sacramento dell’Amore, dell’amore estremo, dell’amore che si dà fino a morire. Questo amore divino sarebbe per noi insopportabile se Dio non si nascondesse, se non velasse il suo viso nel Sacramento. Dio si nasconde nell’ostia affinché noi lo cerchiamo e lo troviamo un po’ alla volta. Alcuni santi non prendevano nessun cibo al di fuori dell’Eucaristia, e ogni volta che si comunicavano erano trasportati in un’estasi d’amore.

Allora, come dice la Madonna, è opportuno che noi accettiamo di innamorarci di questa umile presenza, in modo che mentre si sviluppa il nostro amore per Lui si sviluppi pure il nostro modo di accogliere l’amore suo per noi. Così la nostra vita diventerà una Messa. Noi saremo l’ostia, e come l’ostia è trasformata, così anche noi saremo trasformati. Diventeremo amore.

L’adorazione del Santissimo Sacramento è un prolungamento della celebrazione eucaristica. Gesù, nella sua Chiesa, ce la propone da molti secoli, come fa per la devozione al suo Sacro Cuore trafitto. Lo scopo di questa adorazione è di darci la possibilità di esporci alla sua Presenza in modo che ci familiarizziamo con essa. È come esporsi al sole su di una spiaggia. La sua Presenza è un irradiamento d’amore divino che ci guarisce in profondità. Molte guarigioni, a Lourdes per esempio, sono legate all’esposizione del Santissimo Sacramento. Implicitamente la Madonna ci invita ad andare verso i sacerdoti delle nostre parrocchie per domandare loro dei tempi di adorazione, in modo che le nostre chiese diventino dei luoghi di guarigione. Siccome il mondo d’oggi moltiplica i luoghi da dove si irradiano il male e la morte, esso ha bisogno della presenza salutare dei raggi del Sole divino, irradiante la vera Vita. »

 

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5. - Padre Emiliano Tardif. (Sull’Eucaristia).

La rivista “Il Segno del Soprannaturale”, nel suo numero di giugno 1994, informa che il reverendo Padre Emiliano Tardif, dopo aver partecipato a un congresso carismatico organizzato in una città del nord Italia il 26 aprile precedente, accettò di rispondere a delle domande. Una di queste domande era:

Domanda: “Si direbbe che la sofferenza umana non abbia limiti. Che cosa si dovrebbe fare per non cader vittime dello scoraggiamento, della disperazione?”

Risposta: “Ritornare all’adorazione del Santissimo Sacramento. Ridare valore al culto dell’Eucaristia. Adorare maggiormente il buon Dio che tramite l’Eucaristia è realmente presente in mezzo a noi. Bisogna moltiplicare i luoghi dove Gesù è esposto all’adorazione del popolo. Il popolo ha bisogno di Dio. Bisogna darglielo.”

 

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6. - Gesù a Vassula Ryden. Sull’Eucaristia.

Messaggio del 29.09.89. «Come si fa a dubitare del mio Amore?... Come fanno tanti di voi a dubitare della mia Santa Presenza nell’Ostia? La mia Santa Eucaristia non si dovrebbe sprecare, non si dovrebbe trattare come se non fosse Santa. Se voi comprendeste pienamente quello che vi offro, e chi è Colui che ricevete in voi, mi benedireste in continuazione. Pensate! I miei Angeli, che vi contemplano dall’Alto, desidererebbero questo Cibo che voi potete prendere, mentre essi non possono! E tuttavia, molti di voi danno l’impressione di non accorgersi della sua grandezza.(...

Dietro ogni porta di Tabernacolo, Io sono il Prigioniero d’Amore che continuamente aspetta e continuamente spera che vi avviciniate. Avvicinatevi, voi che vagate ancora in questo deserto. Venite a Me, puri e puliti. Lasciate che gioisca in voi. Allora, siate ancora più gradevoli al mio Cuore col riconoscere i vostri peccati, e col confessarli. Non dite: “Perché confessarmi. Non ho niente da dire al confessore”. Non siate di coloro che hanno perso il senso del peccato. Siete lungi dall’essere perfetti. Alcuni di voi si comportano come se fossero senza macchia e avessero già raggiunto la perfezione. Siate umili, siate umili. Riuscirete a vedere facilmente i vostri peccati se pregate con sincerità di cuore, e mi chiedete l’aiuto necessario per vederci chiaro.

Benedetti coloro che obbediscono alla mia Legge, seguono i miei precetti, e onorano i miei santi Sacramenti. »

 

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7. - Kerizinen. (Sull’Eucaristia).

Sul Mistero eucaristico, la veggente di Kérizinen ci dice che Gesù ha parlato così:

1. - «Ai vostri giorni, più che mai, gli uomini sono avidi di vedere miracoli, di sentire novità. E il più bello di tutti i miracoli passa inavvertito agli occhi della maggioranza: la mia Eucaristia. Molti desidererebbero persino vedermi esteriormente, ma tutti questi favori che Io accordo non valgono una sola comunione. Essa vi dona l’Autore di ogni bene. Venite spesso ai piedi del mio altare: sentirete i battiti del mio cuore eucaristico, che sono battiti  d’amore. Il mio cuore vivo nell’Ostia è un miracolo costante, perpetuo. Che cosa volete di più?»  (22 giugno 1962).

2. - «Venite spesso alla santa Tavola. Veniteci malgrado le vostre miserie spirituali, e malgrado i vostri difetti. Veniteci proprio a causa delle vostre imperfezioni. L’Eucaristia non è la ricompensa di un merito e della santità, ma il mezzo per arrivarci. L’Eucaristia fortifica la vita spirituale dell’uomo, riconforta e rifà le vostre anime sotto tutti gli aspetti. Se mi lasciate agire, in poco tempo trasformerò le vostre anime in cibori viventi nei quali potrò vivere costantemente. E allora non si riconoscerà più nulla in voi all’infuori del vostro Gesù, vivente in voi, emanante una scia di luce arricchita dal profumo del suo Cuore. »  (23 giugno 1962).

3. -  «Sono tanto felice di nascere tra le mani di un sacerdote pieno d’amore! Mi appoggio su di lui. Lo stringo sul mio Cuore come ho fatto un tempo con l’apostolo Giovanni, mio discepolo di predilezione. »  (24 giugno, 1962).

4. - «Ho sete di anime. Amo tutte le anime con tenerezza perché ognuna di esse è come una parte de me stesso. Essa è il prezzo del mio Sangue, versato al momento della mia dolorosa Passione. Sono così solo nei miei tabernacoli di pietra! Voglio dei tabernacoli viventi che mi consolino con il loro amore. La mia delizia è di essere con i figli degli uomini. »  (26 giugno 1962).

5. - «Amatemi per coloro che non mi amano, per coloro che mi perseguitano. Se i buoni fossero migliori, i cattivi sarebbero molto meno numerosi. E diventeranno migliori coll’onorare e coll’amare maggiormente il mio Cuore divino nascosto nell’Ostia. »  (27 giugno 1962).

6. - «Cerco ovunque delle anime fedeli, apostoli ai quali confidarmi, ma ne trovo così pochi perché predico e riscatto le anime sulla Croce, le santifico sulla Croce. E questa Croce è per lo più detestata dai miei amici. Ma voi che mi amate con cuore sincero, offritemi il vostro amore, i vostri sacrifici, i vostri desideri di santità. Offritemi spesso le vostre comunioni riparatrici. Siate apostoli di fuoco. Guadagnatemi delle anime. Contemplate il mio Cuore che ha tanto amato gli uomini. Contemplatelo, riempito di obbrobri, nell’Ostia divina. Ascoltate i battiti del suo amore. Guardate le fiamme di carità che lo divorano. Piccole anime, ostie semplici e ben dimentiche di voi stesse, ecco il mio Cuore: ve lo do in cambio del vostro, misero e ingrato. L’accettate? Allora, tendetemi le vostre mani, apritemi le vostre anime per ricevere il dono supremo della mia Misericordia redentrice. Mantenete il vostro sguardo fisso sulla ferita del mio Cuore, e contemplate, attraverso questa piaga divina, il Cuore che vi ha tanto amati. Eccolo a voi, completamente a voi, nel roveto ardente del santo Altare, nella santa Eucaristia. »  (29 giugno 1962).

La Madonna, a sua volta, avrebbe aggiunto questo:

«E adesso, figlia mia, la tua Mamma, io che ti parlo, ti dico di ascoltare sulle labbra di tua Madre il grido d’amore che un giorno mio Figlio ha lanciato per te: “Quando, la vigilia della mia morte, trovavo nel mio Cuore, nella mia Potenza pure, il segreto di essere nello stesso tempo il Dio che parte e Colui che rimane, ho creato l’Eucaristia. (...)  Sforzatevi di comprendere la gioia debordante del mio Cuore divino, quella sera, dopo l’istituzione di questo Sacramento. È là che ho pensato a tutte le anime che lungo i secoli avrebbero trovato forza, gioia, amore e pace nel mio Cuore eucaristico”. »  (4 dicembre, 1964).

 

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8. - Gesù e Maria Valtorta. (Sull’Eucaristia).

“L’ Ora santa” è una meditazione che Gesù ha dettata a Maria Valtorta il 14 giugno 1944, e il brano seguente fa parte di questa meditazione.

« Ma vedete questo eucaristico Pane? Esso ha fatto i martiri. Erano creature come voi: paurose, deboli, viziose anche. Questo Pane ne ha fatto degli eroi. Nel primo punto vi ho indicato il mio Sangue per vostra purificazione. Al terzo punto, per fare di voi dei santi, vi indico questa Mensa e questo Pane. Il Sangue da peccatori vi ha fatto giusti. Il Pane da giusti vi fa santi. Un bagno monda ma non nutre. Rinfresca, ristora, ma non si fa carne nella carne. Il cibo invece diviene sangue e carne, diviene voi stessi. Il mio Cibo diviene voi stessi.

Oh! Pensate! Guardate un piccolo bambino. Oggi mangia il suo pane e domani ancora, e poi domani, e domani. Eccolo che si fa uomo: alto, robusto, bello. È sua mamma che l’ha fatto così? No. Sua mamma l’ha concepito, portato, dato alla luce, allattato e amato, amato, amato. Ma il piccolino, se dopo il latte non avesse avuto altro che bagni, baci e amore, sarebbe perito di inedia. Quel piccolo si fa uomo per il cibo da adulto che prende. Quell’uomo è tale perché prende giornalmente il suo cibo.

Lo stesso è per il vostro io spirituale. Nutritelo del Cibo vero che dal Cielo discende, e che dal Cielo vi porta tutte le energie per farvi virili nella Grazia. La virilità sana e forte è sempre buona. (...)  Il mio Cibo vi farà sani e forti nella virilità dello spirito, e saprete amare gli altri più di voi stessi, come Io vi ho amato. (...)  Il vero amore, anche ferito, sale. Con l’unghia e col becco si arrampica, se più non può volare, per non giacere nell’ombra e nel gelo, per essere nel sole, medicina di ogni male. E appena rinvigorito ecco che riprende il volo. E va da Dio ai fratelli e da questi a Dio, angelica farfalla che porta i pollini dei celesti giardini per fecondare i terrestri fiori, e portare i profumi, rapiti ai più umili fiori, a Dio perché il accolga e li benedica.

Ma guai se si allontana dal sole. Il Sole è la mia Eucaristia, perché in essa è benedicente il Padre, amante lo Spirito, mentre Io, il Verbo, opero. Venite e prendete. Questo è il Cibo che ardentemente chiedo sia consumato da voi. (...)  Rimanete in Me. Fate che il Padre non possa distinguere il tralcio dalla vite, tanto il tralcio è uno con essa. Fate che il Padre non possa capire dove finisco Io e cominciate voi, tanto la somiglianza è piena. Chi ama finisce per prendere dell’amato inflessioni, intercalari e gesti.

Io voglio che voi siate altrettanti Gesù. E questo perché voglio che voi abbiate quanto chiedete  ─ fusi a Me non potete chiedere che cose buone  ─ e non abbiate a conoscere ripulse. E questo perché Io voglio che abbiate più ancora di quanto chiedete, perché il Padre effonde in un continuo flusso d’amore i suoi tesori sul Figlio suo. E chi è nel Figlio fruisce di questa infinita effusione, che è l’amore di Dio che si letifica nel suo Verbo e che circola in Lui. Ora Io sono il Corpo e voi le membra, e perciò la Gioia che mi inonda e viene dal Padre, la Potenza, la Pace, ogni altra perfezione che in Me circola, si trasfonde in voi, miei fedeli che siete parte di Me, inscindibile qui e oltre.

Venite e chiedete. Non abbiate paura di chiedere. Tutto potete chiedere, perché Dio tutto può dare. Chiedete per voi e per tutti. Io vi ho insegnato. Chiedete per i presenti e per gli assenti. Chiedete per i passati, i presenti, i futuri. Chiedete per questa vostra giornata e per la vostra eternità, e per questa e quella di chi amate. Chiedete, chiedete, chiedete. Per tutti. Per i buoni, perché Dio li benedica. Per i malvagi, perché Dio li converta. Dite con Me: “Padre, perdona loro”. Chiedete: la salute, la pace in famiglia, la pace nel mondo, la pace per l’eternità. Chiedete la santità. Sì, anche questa. Dio è il Santo ed è il Padre. Chiedetegli, in un con la vita che vi mantiene, la santità attraverso la Forza che viene da Lui.

Non abbiate paura di chiedere. Il pane quotidiano e la benedizione quotidiana. Non siete tutto corpo, non siete ancora tutto spirito. Chiedete per questo e quello, e vi sarà dato. Non temete di osare troppo. Io per voi ho chiesto la mia stessa gloria, anzi ve l’ho data addirittura, perché siate simili a Noi che vi amiamo, e il mondo conosca che siete figli di Dio. Venite. In questo mio Cuore è il Padre vostro. Entrate, ché Egli vi possa riconoscere e dire: si faccia festa nei Cieli perché ho ritrovato un figlio che amavo”. » [76]

Durante la guerra del 1940-45 Maria Valtorta sperava che Gesù le desse una preghiera da recitare come atto di riparazione per le ostie sparse in mezzo alle macerie delle chiese bombardate e saccheggiate. Il 4 giugno 1943 Gesù le fece dono della preghiera seguente:

«Gesù, che sei colpito nelle nostre chiese per mano di Satana, ti adoro in tutte le particole sparse e distrutte fra le rovine. Prendi me per tuo ciborio, per tuo trono, per tuo altare. Conosco di non esserne degna, ma tu ami stare fra coloro che ti amano, ed io ti amo per me e per chi non ti ama. Mi imporpori come sangue il dolore perché io divenga degno ornamento per ricevere Te, che vuoi essere simile a noi in quest’ora di guerra. Il mio amore sia lampada che arde davanti a Te, Santissimo, e il mio olocausto incenso. Così sia. »

Gesù spiegò a Maria Valtorta che quando le rovine delle chiese bombardate cadevano su di Lui, era come se Lui stesso fosse schiacciato. Poi aggiunse che una persona pia, volendo, poteva servirsi del suo pensiero e del suo amore come ci si serve di una tovaglia di lino, o di un prezioso tappeto, per raccoglierlo, Lui-Eucaristia, colpito, ferito, profanato, cacciato dai suoi tabernacoli... [77]

 

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9. - Don Stefano Gobbi. (Sull’Eucaristia).

I tre testi che seguono in ordine cronologico, sono stati scritti da don Stefano Gobbi. Per leggerli al completo basta consultare il “Libro azzurro” del MSM, alle date indicate.

− Rubbio, 21 agosto 1987.

«Cristo instaurerà il suo regno glorioso nel trionfo universale del suo regno eucaristico, che si svilupperà in tutta la sua potenza e avrà la capacità di cambiare i cuori, le anime, le persone, le famiglie, la società, la struttura stessa del mondo. Quando avrà instaurato il suo regno eucaristico, Gesù vi condurrà a godere di questa sua abituale presenza, che voi sentirete in maniera nuova e straordinaria, e vi condurrà  a fare l’esperienza di un secondo, rinnovato e più bel Paradiso terrestre. (...)  Andate davanti al Tabernacolo per stabilire con Gesù un rapporto di vita semplice e quotidiano. (...)  Con la stessa naturalezza con cui cercate un amico, vi fidate delle persone che vi sono care, sentite il bisogno di amici che vi aiutino, così andate davanti al Tabernacolo a cercare Gesù. (...)  Infatti la presenza di Cristo nell’Eucaristia ha soprattutto la funzione di farvi crescere in una vera esperienza di comunione con Lui, così che voi non vi sentiate mai più soli, essendo rimasto quaggiù per essere sempre con voi. (...)  Attraverso di voi voglio che il culto eucaristico torni a rifiorire in tutta la Chiesa, in maniera sempre più forte.»

− Rubbio, 12 aprile 1990. (Giovedì santo).

«“Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Così Giovanni, l’Apostolo prediletto, introduce nel suo Vangelo il racconto della istituzione della Eucaristia, del nuovo Sacrificio, e del nuovo Sacerdozio. ...

“Gesù li amò sino alla fine”, cioè fino al termine della sua vita, ... fino al vertice di ogni possibilità di amore, ... fino all’estrema esigenza imposta dall’amore, che vuole la presenza della persona amata, perché nell’Eucaristia Gesù rimane sempre con voi, realmente presente col suo corpo glorioso e la sua divinità, come lo è in Paradiso, anche se è nascosto sotto il velo delle specie eucaristiche. “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei secoli”.

“Li amò sino alla fine”, cioè fina al limite della vostra miseria e della vostra povertà, perché nel sacramento della eucaristia Gesù si fa una sola cosa con voi. Diventa carne della vostra stessa carne, sangue del vostro stesso sangue, per comunicare a voi, creature terrene, il dono prezioso della sua vita divina. “Io sono il Pane vivo disceso dal Cielo. Chi mangia di questo Pane vivrà, ed Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

“Li amò sino alla fine”, cioè sino alla fine dei tempi, perché la presenza fra voi di Cristo in stato di vittima, in ogni Tabernacolo della terra, vi dona sicurezza e fiducia, gioia e speranza nel suo glorioso ritorno. “Annunciamo la tua morte o Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. ... In questo giorno, figli prediletti, Io vi domando di rinnovare il vostro impegno d’amore verso Gesù presente nell’Eucaristia. Fate della santa Messa il centro di tutta la vostra pietà, il culmine della vostra giornata sacerdotale, il cuore della vostra azione apostolica. Celebratela con amore, con scrupolosa osservanza delle leggi liturgiche. Vivetela partecipando personalmente al sacrificio che Gesù rinnova per mezzo di voi.

Circondate di luci e di fiori il Tabernacolo ove viene custodito Gesù eucaristico. Andate spesso davanti al Tabernacolo per i vostri personali incontri d’amore con Gesù che vi attende. Esso diventi per voi il tesoro unico e prezioso che attira come una calamita, il vostro cuore sacerdotale. Esponete ancora Gesù Eucaristico sull’altare per le solenni e pubbliche ore di adorazione e di riparazione, perché il sorgere della nuova era porterà ad un generale rifiorire del culto eucaristico in tutta la Chiesa. Infatti l’avvento del Regno glorioso di Cristo coinciderà con il più grande splendore del suo Regno eucaristico fra voi. Gesù eucaristico sprigionerà tutta la sua potenza d’amore, che trasformerà le anime, la Chiesa, e tutta l’umanità.

Così l’Eucaristia diventa segno di Gesù che ancora oggi vi ama sino alla fine, perché vi conduce fino alla fine di questi vostri tempi, per introdurvi nella nuova Era di santità e di grazia verso la quale siete tutti incamminati, e che incomincerà nel momento in cui Gesù avrà instaurato il suo glorioso Regno fra di voi. »

− Sydney (Australia), 21novembre 1993.

«Il Regno glorioso di Cristo coinciderà con il trionfo del regno eucaristico di Gesù. Perché in un mondo purificato, santificato, completamente rinnovato dall’Amore, Gesù si manifesterà soprattutto nel mistero della sua presenza eucaristica. L’Eucaristia sprigionerà tutta la sua divina potenza, e diventerà il nuovo sole che rifletterà i suoi raggi luminosi nei cuori, nelle anime, e poi nella vita dei singoli, delle famiglie e dei popoli, formando di tutti un unico ovile, docile e mansueto, in cui Gesù sarà il solo Pastore. Verso questi nuovi cieli e questa nuova terra vi conduce la vostra Mamma celeste, che oggi vi raduna da ogni parte del mondo per prepararvi a ricevere il Signore che viene. »

 

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10. - Inno ai Tabernacoli. (Alexandrina-Maria Da Costa).

Alexandrina-Maria Da Costa visse a Balazar, un paese del Portogallo, e morì la sera del 13 ottobre 1955. I suoi funerali furono una vera apoteosi. In segno di rispetto i contadini e gli artigiani del suo paese portarono il lutto per una settimana. Tutti coloro che conoscevano Alexandrina la consideravano una crocifissa dell’Amore.

Oggi la piccola camera deve si è consumato il suo sacrificio, è visitata da gente che arriva da tutti gli angoli della terra. L’autorità ecclesiastica della diocesi ha preso le dovute disposizioni affinché siano raccolte con ordine le testimonianze delle numerose grazie che la gente riceve per sua intercessione. ha scritto una preghiera che i fedeli che la recitano hanno finito per battezzare: “Inno ai Tabernacoli”.

 

(Inserire qui la foto)

 

Alexandrina-Maria Da Costa

Un’anima vittima, chiamata:

“La crocifissa dell’amore”

Morta il 13 ottobre 1955 a Balazar, Portogallo.

 

“Inno ai Tabernacoli”

 

“ Gesù, ecco vostra Madre. Vi prego di ascoltarla. (...)  E voi, cara Mamma, andate ad abbracciare con amore tutti i Tabernacoli del mondo. Vi prego di dar loro un’infinità di baci, accompagnandoli con un monte di carezze. Tutto questo per Gesù che è presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, e per la Santissima Trinità. Moltiplicate i vostri baci di puro amore, ed offriteli per coloro che vorrebbero andare fino là, ma non possono a causa della malattia che li tiene prigionieri.

O mio Gesù, voglio che ogni istante della mia vita, che ogni palpito del mio cuore, che ogni mio respiro ed ogni mio dolore, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli.

Voglio che ogni movimento dei miei piedi, delle mie mani, delle mie labbra, della mia lingua, dei miei occhi, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli.

Voglio che ogni mia lacrima, ogni mio sorriso, ogni mio movimento di gioia o di tristezza, ogni tribolazione, distrazione, o contrarietà sia ricevuto da Voi come un atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli.

Voglio che ogni lettera delle orazioni che dirò o che udrò dire dagli altri, che ogni lettera che pronunzierò o che udrò pronunziare, che ogni lettera che leggerò o che udrò leggere, che scriverò o che vedrò scrivere, che canterò o che udrò cantare, sia ricevuta da Voi come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.

Voglio che ogni bacio che Vi do nelle vostre sante immagini, in quelle della vostra amatissima Madre, che è anche la mia, ed in quelle dei vostri santi e sante, sia ricevuto da Voi come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.

O Gesù, voglio che ogni goccia di pioggia che cade dal cielo sulla terra, che tutta la sabbia del mare, che tutto ciò che il mare contiene, che tutta l’acqua del mondo offerta goccia a goccia, siano ricevuti da Voi come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.

Vi offro le foglie degli alberi e tutti i frutti che gli alberi possono produrre. Vi offro i fiori che sono nel mondo, petalo per petalo, e tutti i grani di seme che sono sulla terra. Vi offro tutto quel che c’é negli orti e nelle campagne coltivate, nelle valli e sulle montagne. Vi offro queste cose come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.

O Gesù, vi offro le piume degli uccelli e i loro canti, il pelo degli animali e tutte le loro voci come altrettanti atti d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.

O Gesù, il giorno e la notte, il caldo e il freddo, il vento, la neve, la luna, i suoi raggi, il sole, l’oscurità, le stelle del firmamento, il mio sonno, i miei sogni, ve il offro con amore in onore dei vostri Tabernacoli.

O Gesù, vi offro tutto ciò che esiste nel mondo, grandezze, ricchezze e tesori. Vi offro tutto quel che mi succede, tutto quello che ho l’abitudine di offrirvi, e tutto quello che si può immaginare di offrirvi. Accettatelo come atto d’amore, in onore dei vostri Tabernacoli.

O Gesù, vi prego di accettare il cielo, la terra, il mare e tutto quello che contengono come se tutto ciò fosse mio, e che io potessi farne ciò che voglio. Vi offro tutto come un atto d’amore in onore dei vostri Tabernacoli.”

 

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11. - Lanciano: il Miracolo Eucaristico.

Si tratta di un vero miracolo, evidenziato con prove scientifiche realizzate in maniera rigorosissima. I risultati delle prove sono tutt’oggi accessibili a Lanciano, piccola città dell’Italia centrale, nella chiesa di San Francesco. Ecco i fatti:

All’inizio del VII secolo un monaco di San Basilio stava celebrando la Messa. Dopo la consacrazione si mise a dubitare che il Corpo ed il Sangue di Cristo fossero veramente presenti nell’ostia e nel calice. Nel medesimo istante vide l’ostia diventare un pezzo di carne viva, ed il vino consacrato diventare sangue. Dopo un po’ di tempo questo sangue si coagulò in cinque grumi di forma disuguale. Diversi secoli dopo, il 17 febbraio 1574, un fatto inspiegabile si verificò a proposito di questo miracolo. I cinque grumi di Sangue coagulato furono pesati davanti all’arcivescovo Rodriguez e alla folla riunita, e con grande stupore si scoprì che ognuno di essi, benché di forma e grandezza differente dagli altri, aveva lo stesso peso degli altri, e che i cinque grumi riuniti anziché dare un peso moltiplicato per cinque, davano ancora lo stesso peso, e cioè quello di ognuno dei cinque grumi presi individualmente. Con questo fatto il Signore vuole forse mostrarci ciò che la Chiesa insegna da sempre: che Gesù Cristo è totalmente presente nella più piccola parte dell’ostia consacrate e del vino consacrato. Questa Carne e questo Sangue miracolosi furono conservati, e molte analisi furono fatte nel corso dei secoli. Si possono venerare ancora oggi nella chiesa di San Francesco, a Lanciano.

Durante gli ultimi esami scientifici che i professori Linoli e Bertelli hanno praticato tra il 18 novembre 1970 ed il 4 marzo 1971, è stato evidenziato scientificamente che queste sostanze organiche, benché siano da secoli esposte all’azione di agenti fisici, atmosferici e biologici, non presentano nessuna traccia di corruzione.

 

 

lanciano

L’immagine mostra come si presenta nella chiesa di San Francesco di Lanciano l’Ostensorio-Reliquario che contiene il Miracolo Eucaristico: i cinque grumi di Sangue si trovano nel calice trasparente che è in basso, la Carne di Cristo si trova nell’ostensorio in alto.

 

(Si tratta di una sezione orizzontale del miocardio, la parte mediana del cuore umano).

 

 

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12. ‑ La Sacra Sindone e l’ADN di Gesù, l’Uomo-Dio.

Grazie ai progressi che la scienza ha compiuto in questi ultimi vent’anni, oggi l’uomo sarebbe in grado di identificare il gruppo sanguigno di Gesù ed il suo ADN. Perché non lo fa? Perché per farlo ci vorrebbe buona volontà, ed è forse quella che manca. Lo dico perché qualche anno fa, nel 1997, le controversie provocate dalla pubblicazione dei risultati dell’analisi della Sacra Sindone di Torino per mezzo della tecnica del carbonio 14 mi hanno fatto ricordare che in un volume scritto da Maria Valtorta, e intitolato I Quaderni, il Signore diceva qualcosa di importante circa la sua Sindone. Dopo qualche ricerca ho ritrovato il suddetto testo alla p. 509‑510 del terzo volume della serie “I Quaderni”. [78]  Il testo, datato del 20 maggio 1949, dice questo:

Gesù a Maria Valtorta. «La mia Sindone, o Maria, per chi sa vedere, è non soltanto testimonianza che io sono veramente morto e sono risorto, ma anche testimonia di come fui concepito e nacqui non secondo le leggi dell’umanità. È quindi conferma alle verità che la Religione mia insegna: il mio concepimento per opera di Spirito Santo; la divina maternità di Maria; la sua verginità perpetua; la mia passione e morte; la mia risurrezione gloriosa. Ma ciò è conferma a chi, nella luce di Dio, è dato di vedere.»

Nel corso dello stesso anno (1997) sono venuto a sapere che qualche mese prima il medico francese Jean Caux, [79] membro di un gruppo scientifico incaricato di far esaminare la Sindone di Torino, aveva proposto a detto gruppo di far prelevare del Sangue sulla celebre reliquia, e di verificarne l’ADN. Lo scopo era di verificare se detto Sangue comportasse 24 geni materni e 24 geni paterni, come tutti gli altri tipi di sangue umano. Sfortunatamente la proposta del dott. Caux non era stata ritenuta dai suoi colleghi di gruppo, che senza ragioni apparenti e senza spiegazioni avevano lasciato da parte il suo progetto circa il Sangue, autorizzando un solo esame, quello sul tessuto. [80]  Noi ora sappiamo che la pubblicazione dei risultati dell’analisi sul tessuto ha provocato una grande confusione tra i fedeli, anche perché la Chiesa ha continuato e continua a considerare la reliquia come autentica. [81]

A questo punto ho voluto mettermi in contatto con il titolare svizzero delle edizioni Parvis, editore della rivista “Stella Maris”, allo scopo di metterlo al corrente di questi fatti. L’editore svizzero, sperando di ottenere conferma delle notizie apprese e desideroso di averne magari di più, si è messo in contatto con il dott. Caux, che a sua volta gli ha spedito per posta le fotocopie di tutti i documenti relativi alla questione. Questi documenti hanno rivelato all’editore svizzero che il 7 gennaio 1996 il dott. Caux aveva reiterato la sua domanda al CIELT (Centre International d’Études sur le Linceul de Turin), sperando che fosse praticata senza altri ritardi un’analisi genetica di questo sangue e, possibilmente, fosse praticato lo stesso tipo di analisi su di un campione di Sangue proveniente dal miracolo di Lanciano, e su un campione di Sangue proveniente dalla santa Ampolla di Bruges. [82]  Gli stessi documenti mostravano all’editore che il dott. Caux, per giustificare le sue reiterate proposte aveva sempre dichiarato ai dirigenti del CIELT che l’esame dell’ADN sul Sangue prelevato alla Sindone avrebbe potuto svelare all’umanità cose molto sorprendenti.

Ora, quanto rivela il testo dettato da Gesù a Maria Valtorta lascia intravedere che il dott. Caux aveva ragione di pensare come pensava, ma purtroppo non è stato ascoltato. È lecito immaginare che se il progetto del dott. Caux fosse stato realizzato, non ci sarebbe più conflitto tra scienza e fede circa l’autenticità della Sacra Sindone.

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Appendice # 1:

L’IDEALE proposto Da Luisa Piccarreta

(Tre immagini mentali per aiutare il lettore a capire che cos’é il “Vivere nel Divin Volere”)

 

 

Sulla base degli insegnamenti di Luisa Piccarreta [83] molti si interrogano sulla differenza che c’é tra fare la Divina Volontà e vivere nella Divina Volontà. Anch’io avevo questo problema. Ho pregato il Signore di aiutarmi, e la spiegazione mi è venuta con tre immagini.

 

1 - Autista privato

In un primo tempo mi sono trovato mentalmente alla guida della mia macchina. Solita posizione. Il volante tra le mani. Sentendo che al mio fianco c’era un passeggero, mi sono girato a destra per vedere chi era. Con sorpresa ho scoperto che si trattava di Gesù. Lui stesso in persona! Stava lì, seduto a mio fianco, tranquillo, e occasionalmente mi dava un buon consiglio su che strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io lo ascoltavo, e seguivo i suoi consigli con gratitudine, anche perché vedevo che erano consigli giudiziosi.

Questo è fare la Volontà divina”, mi sono sentito dire all’interno da una voce silenziosa.

Qualche istante dopo mi sono trovato seduto a destra dell’autista, come passeggero. Guardando a sinistra per vedere chi guidava, ho scoperto con meraviglia che il mio illustre Passeggero di poco prima era diventato il mio autista, il mio chauffeur. Gesù stava al volante della mia macchina e la guidava bene. Ci eravamo scambiati di posto, e con Gesù come chauffeur  mi sembrava che il mondo non era più come prima. Con Lui al volante non mi sarebbe potuto mai capitare un incidente grave. Mi sentivo al sicuro. Avrei persino potuto chiudere gli occhi e riposarmi la mente mentre Lui guidava.

“Questo è vivere nella Volontà divina”, mi ha suggerito dall’interno la voce silenziosa.

Ricordo di aver pensato, forse anche ad alta voce: Ma è normale tutto questo? È mai possibile che Dio mi faccia ora da chauffeur? Non ci posso credere! A queste mie parole, dette o pensate, Gesù ha risposto: Cos’é più facile, morire in croce o farti da autista? E siccome continuava a guidare con naturalezza, gli ho detto ancora: col privilegio dell’autista uno può chiudere gli occhi, riposarsi la mente se così gli piace. E se mi addormento? Senza distrarsi troppo dalla guida il mio adorabile “Chauffeur” ha sorriso, e poi mi ha detto: se ti addormenti, penserò Io a tutto.

Da qui ho capito che quando un uomo rinuncia alla propria volontà per vivere nella Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della propria macchina, cioè la guida della propria vita. I vantaggi che ha sono innumerevoli. [84] Ho pure capito che il Vivere nel Divin Volere diventa il privilegio più grande che Dio possa concedere a una creatura concepita e creata dal suo Pensiero onnipotente. L’uomo che accetta questo privilegio diventa proprio il “re del Creato”, la “creatura delle creature”. Questo mi fa credere che questo privilegio sia grandissimo: il “Privilegio dei privilegi”.

 

2 - Gli scacchi

Mi sono permesso di dire al Signore: Signore, non vi sembra che manchi qualcosa per far comprendere ancora meglio, e a tutti, quello che per grazia mi è concesso di capire? Non avete un’altra immagine per coloro che, spinti dalla buona volontà, hanno sete di capire ancora meglio questa lezione? Mi sembra...

Come al solito, ma la sorpresa è comunque sempre grande, mi si presenta un’immagine. Vedo due Esseri che stanno giocando a scacchi. Da me solo non sarei riuscito mai ad immaginare Dio padre che gioca a scacchi col diavolo, suo Avversario. Eppure... Ma qualcosa mi dice che devo applicarmi a capire l’immagine. Allora mi applico, e guardo l’immagine. Mentre guardo intuisco che i pezzi che si muovono sulla scacchiera rappresentano gli esseri umani. Mi riconosco quasi in una pedina... Mi accorgo che in questo gioco una pedina può diventare preziosissima se al momento giusto viene a trovarsi al posto giusto. Tutto dipende dalla strategia di colui che pensa il gioco e muove i pezzi.

Mentre osservo il gioco, mi diventa evidente, sempre più evidente, che il mio caro Papà (il Buon Dio) è in posizione di svantaggio. Penso: “È impossibile. Dio è più forte del diavolo. Il diavolo è una semplice creatura e non può vincere contro il suo Creatore. Il Creatore è necessariamente più intelligente della sua creatura, anche se quest’ultima è la più intelligente di tutti gli esseri creati”.

Eppure... Lo svantaggio del Papà Buon Dio è ben visibile. Allora mi metto a guardare il mio caro Papà, mio Creatore. Sono come un bambinello che guarda suo padre, lo sa onnipotente, e malgrado ciò lo vede perdere terreno e indietreggiare di fronte ad un brutto avversario vestito di nero. Peggio, a tratti lo vedo che piange, o quasi, perché il gioco lo obbliga a cedere un pezzo prezioso. Il bambino che sono nella visione si ribella all’idea che suo papà tanto bello possa perdere terreno con un avversario così brutto. Bambino in tutto, scopro per la prima volta l’esistenza di un male che sconfigge il bene, lo uccide. Scopro l’esistenza della morte, e ne soffro, perché non riesco a concepire che la morte possa vincere la vita, nemmeno per un istante. Il fanciullino che sono ha bisogno di un po’ di aiuto, di una qualche spiegazione, di una qualche luce che mi permetta di respingere un dubbio così atroce, così schiacciante... Non potendone più, mi metto a dire, quasi piangendo: Papà! Papà! Non lasciatevi vincere. Fate qualcosa. Siete Onnipotente. Siete Dio. Io lo so, e  allora non dovete perdere. Dovete vincere, dovete...

Sono sconcertato, accasciato dal dolore, e con smarrimento i miei occhi si mettono a fissare la scacchiera. Mentre la fisso, senza chiedermi perché la guardo, di punto in bianco... oh!...  Eccola lì, la spiegazione! Mi accorgo che i pezzi di mio Papà hanno tutti il privilegio di essere liberi. Sono tutti dotati di libertà, ed alcuni di essi, credendosi in posizione di svantaggio, si spostano da soli, chi verso un quadrato vicino, chi più lontano ancora. E questa loro mancanza di fiducia finisce per provocare la loro perdita. Capisco che mio Papà è onnipotente, sì, lo è davvero, ma la libertà che la sua legge d’amore esige nei riguardi dei pezzi presenti nel suo gioco lo mettono in una posizione di svantaggio di fronte al suo Avversario. Invece nel campo dell’Avversario non regna la libertà. Regna la paura, ed è proprio tramite la paura che l’Avversario riesce a mantenere ogni suo pezzo ancorato al quadratino che la sua diabolica intelligenza sceglie per lui ad ogni movimento. [85]

Poi mi ritrovo da questa parte della realtà, quella di tutti i giorni, e la voce silenziosa mi dice: Mia cara, piccola pedina, ti ricordi quel testo che diceva che qualsiasi cosa avvenga, Io ricostruirò la mia Chiesa? Me lo ricordo, sì, ma non ricordo le parole esatte. Allora mi metto a cercare il testo, e finisco per ritrovarlo. Lo rileggo con molta attenzione. Porta la data del 19 marzo, 1969, e dice: «Il mondo moderno è la mia rinnovata Passione. Anche se tutti i miei Sacerdoti mi abbandonassero come fu il caso per i miei Discepoli, e uno solo rimanesse, come fu il caso per Giovanni sul Golgota, attraverso quel Giovanni rinnoverò il mondo.» [86] Riflettendo su questo testo capisco che la vittoria finale è sempre di Dio, ma che durante la grande “partita” (che è una grande lotta) che avviene tra Lui e il suo Avversario ci possono essere delle vittorie apparenti dell’Avversario. Ma anche se l’Avversario trionfa, e con lui la morte, il suo “trionfo” è sempre provvisorio. Ha per scopo di separare il bene vero dal male vero (la vita vera dalla morte vera). La vittoria finale è quella che conta. Essa sola è definitiva.

Riflettevo su quanto avevo appena vissuto. Mi aspettavo un commento da parte della Voce silenziosa. Siccome non è venuto ne ho dedotto che l’esperienza appena vissuta era probabilmente abbastanza chiara ed eloquente di per se stessa.

Per me lo era, ma per gli altri? Sentivo che per coloro che non amano la Verità con tutto il cuore e con tutta la mente queste immagini non sarebbero state sufficienti. Allora mi chiedevo che cos’é che impedisce certe persone di essere soddisfatte delle spiegazioni che la Provvidenza manda a tutti. Qui la Voce silenziosa mi ha risposto:

« Esistono due tipi di persone dal punto di vista del comportamento. Le prime si accontentano di quello che la Provvidenza offre loro, le seconde invece non si accontentano. Le prime credono alla Provvidenza, le seconde non ci credono. Le prime hanno un’anima di buona volontà, nelle seconde la buona volontà è assente. Le prime sono come bambinelle che inventano la loro gioia a partire da quello che ricevono dalle mani adulte. Le seconde invece non sono mai contente di quello che ricevono. Hanno un’anima che assomiglia a quella dei contestatori professionali. Non c’è nulla che li convinca che la Verità merita di essere accolta quando qualcuno la offre. Per esse la Verità non esiste, o se esiste non ha valore. Esse non amano la Verità, la odiano. Se si accorgono che sta per nascere, le negano in anticipo il diritto di esistere. Non la fanno nascere, la fanno abortire. Come conseguenza, se un testimonio non dà il suo nome, la sua testimonianza non è valida, se invece lo dà, è il suo nome che non è valido. Se un libro si presenta con un “Imprimatur”, si tratta di vecchio paternalismo, se invece non ce l’ha, guai a colui che ha osato scriverlo e pubblicarlo in simile stato! »

A queste condizioni, mi dico, a che scopo indugiare oltre? È meglio che continui per la mia strada senza perdere altro tempo, che faccia quel che Virgilio consigliava di fare al suo caro compagno Dante Alighieri durante il viaggio che insieme fecero tra i meandri dell’inferno: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. [87]

 

3 - L’amore al suo apice.

Esistono tre tipi d’amore sincero: quello 1) primitivo, quello 2) umanizzato, quello 3) divinizzato. Chi desidera vederci un po’ più chiaro è invitato a leggere quanto segue.

Tempo fa mi è stato dato di vedere spiritualmente tre coppie di novelli sposi. Le tre coppie erano tutte nel loro periodo detto “luna di miele. Ho notato che gli sposi di ogni coppia avevano l’un per l’altro gli stessi gesti di gentilezza, di affetto, di attaccamento reciproco e di passione amorosa. Ma appena mi è stato concesso di “vedere all’interno della loro anima, ho constatato che malgrado l’apparente identità dei loro gesti esteriori, le tre coppie non si amavano allo stesso modo. 1) Negli sposi della prima coppia la passione era presente come conseguenza del bisogno che ognuno di essi aveva di ricevere amore; 2) negli sposi della seconda era presente come conseguenza del bisogno che ognuno di essi aveva di dare amore (oltre che riceverlo); 3) negli sposi della terza coppia la passione era presente come conseguenza di un bisogno speciale: quello di amare Dio insieme [88]  (oltre che dare e ricevere l’amore reciproco).

Nel vedere questo ho scelto istintivamente la terza coppia. Il perchè? È che attraverso quella coppia il mio Interlocutore interno mi ha fatto capire che l’amore umano è un amore creato, e che i più solidi e veri degli amori creati sono quelli che insieme anelano a sposare la forma, o modello, dell’Amore Increato.

Di questi tre tipi d’amore, il terzo, a mio avviso, è quello che più conviene al “Regno di Dio in terra”, quel Regno che Luisa Piccarreta ci presenta e come il Regno del Divin Volere, un Regno di vero Amore, un Regno d’Amore a sapore universale.

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Appendice # 2:

Il “peso” del corpo e le ali dell’amore.

 

 

Mi trovavo interiormente alle prese con l’immagine di un uccello. Faceva talmente pena che esito a descriverlo. Gli mancavano le ali. Camminava assieme ad altri della sua specie, ma mentre questi potevano in qualsiasi momento decidere di volare via, lui non poteva, perché privo di ali. Il difetto, oltre a renderlo ridicolo, gli dava l’aspetto di un fallito in tutto quello che faceva. L’immagine non partiva da me. Sentivo che mi era inviata dall’alto, che mi era donata, cioè ispirata, da Colui che nell’eternità procede dal Padre e dal Figlio. La cosa mi sembrava strana, un po’ troppo per sopportarla senza dire niente. Mi sono quindi permesso di fare una domanda, la quale ha provocato una risposta, che a sua volta ha provocato un’altra domanda, e così via. Un dialogo è nato tra me e lo Spirito d’Amore. Per gli interessati ecco il dialogo :

Io: Signore, che scopo ha un’immagine così grottesca? Perché mostrarmi un caso del genere? Mi sembra che il privare un uccello delle sue ali sia cosa crudele. L’immagine non rispetta le leggi della natura. Non esistono uccelli senz’ali.

Lo Spirito d’Amore: Ti sbagli, Johannes. Ti assicuro che esistono. Oggi gli “uccelli” che hanno perso le ali sono la maggioranza.

Io: Di che parlate Signore? Non vi capisco.

Lo Spirito d’Amore: L’uccello privo di ali rappresenta l’uomo che ha perso l’amore. L’amore che ricevete da Me alla vostra nascita equivale ad un paio d’ali che va con il resto di quello che siete. Se perdete l’amore ricevuto, diventate come questo povero uccello.

Io: Signore, non è sempre facile amare; amare se stessi nel modo dovuto, amare gli altri nel modo dovuto. Il peso materiale del corpo che abbiamo non ci rende la cosa facile. Il nostro corpo è materia. Ci trascina continuamente verso il basso…  

Lo Spirito d’Amore: È vero. Il vostro corpo è fatto di materia, e la materia è pesante. Vi trascina verso il basso... Ma grazie alle ali che ognuno di voi riceve da Me alla sua nascita, vi è possibile vincere il peso della materia e salire verso il cielo. Il vostro elemento è il cielo. Come l’uccello spicca il volo grazie alle sue ali, così voi lo spiccate grazie all’amore. L’uccello è fatto per volare, voi per amare.

 Io: Spirito d’Amore, le vostre parole mi toccano profondamente. In certi casi mi sento proprio giù di morale, oppresso dal mio corpo fisico, e questo a causa delle lacune che lo caratterizzano. Sono cose che senza dubbio sapete già…  Vi ricordate la grande crisi che ho avuta nove anni fa, quando volevo abbandonare la vita perché il suo peso mi sembrava insostenibile?

Lo Spirito d’Amore: Era una tentazione…  e fortunatamente l’hai respinta. Il vostro trapasso non è da anticipare o da ritardare, ma da accettare con semplicità quando arriva la sua ora. Per quel che riguarda i momenti difficili, li potete vincere tramite l’amore. Per esempio, se alle volte volete staccarvi dalla terra, abbandonarla per volteggiare un po’ nella libertà del cielo, basta che facciate appello alle vostre ali (al vostro amore) e in pochi istanti siete al di sopra delle miserie terrestri. Il cielo vi ritempra dandovi l’equilibrio di cui avete bisogno. Battendo le ali scoprirete che il vostro corpo non è inutile. Mentre le ali gli rendono servizio sostenendolo in aria, lui a sua volta rende servizio alle ali impedendo loro di partire al vento come piume alla deriva. Ecco la ragione del vostro corpo, del suo peso di materia: far lavorare il vostro amore, renderlo effettivo. [89] Tutto ha un perchè. Dio Padre ha voluto che le vostre ali siano fatte per voi e voi per le vostre ali, che l’amore sia fatto per voi e voi per l’amore. Il peso del vostro corpo non vi deve scoraggiare oltre misura visto che con le ali che vi ho date potete spiccare il volo verso la libertà del cielo in qualsiasi momento. Se è vostra intenzione glorificare il Creatore, il peso del corpo non vi sarà di ostacolo. Basta che il vostro amore se lo prenda a carico. [90]

Io: Allora, se ho ben capito, il nostro spirito viene posto in un blocco di materia, [91] ma Voi ci fornite le ali spirituali, quelle dell’amore, con le quali noi possiamo in qualsiasi momento salire verso il cielo malgrado il peso delle nostre miserie. È così?

 Lo Spirito d’Amore: Sì. Il peso delle vostre miserie è utile se non rinunciate alle ali dell’amore, il cui scopo è quello di sostenervi quando c’é bisogno di volare. Ma per arrivare a questo, il concorso della vostra volontà è essenziale. Per esempio: Martin Lutero e i suoi seguaci sono caduti nella trappola del: “Pecca fortiter, sed crede fortius”, [92] come se Gesù, vostro Redentore, potesse e volesse salvarvi senza il concorso della vostra volontà, e senza sforzo da parte vostra. [93] Ti confermo, Johannes, che la Salvezza è gratuita, ma non imposta. Se qualcuno la vuole, deve allungare il braccio. Dio Padre gli permette di coglierla gratuitamente, ma un atto di volontà è necessario da parte di chi desidera coglierla. E l’atto implica uno sforzo, piccolo o grande, a seconda della distanza che vi separa dalla Salvezza che cercate. In altre parole: un atto di volontà è necessario per dire alle ali del vostro amore di mettersi in movimento.

Io : Grazie Signore.

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Appendice # 3:

IL CARBONIO 14, E LA SINDONE.

 

 

 

Questo è l’inizio di un articolo apparso in Magistère Information . [94] 

“Duro colpo per il Carbonio 14: Un gruppo del Centro delle radioattività deboli (CFR), laboratorio comune al CNRS e al CEA, ha appena concluso che le datazioni al Carbonio 14 dovevano essere sistematicamente riviste per tener conto delle variazioni nel tempo del campo magnetico terrestre. Secondo i periodi, gli errori costatati si avvicinano ai 2000 anni, il che dovrebbe portare, secondo M. Denis Vialou, professore al Museo di Storia Naturale “a modificare un certo numero di ipotesi sulle classificazioni.

 “Il Carbonio 14 data sbagliato, aggiunge M. Fontugne, responsabile del servizio di datazione al Carbonio di Gif-sur-Yvette, e lo si sa da 40 anni”.

Nel momento in cui vengono pubblicati questi risultati, la rivista razionalista “Sciences et Avenir” (Gen. 1996, p. 87) dedica un dossier alla Sacra Sindone. Gli scienziati ammettono che i “segreti” del sudario non sono stati squarciati. Invece i lettori di “Science et Foi” sanno già cosa pensare del valore delle analisi al Carbonio 14 e dell’autenticità del lenzuolo di Torino. Così per noi è sufficiente confermare la riconoscenza ufficiale della Chiesa.

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Per raggiungere l’autore, utilizzare l’indirizzo E-mail: parvulis@parvulis.com

 

 

 

 

 



[1]  Don Stefano Gobbi ha fondato il Movimento Sacerdotale Mariano (MSM) nel 1973. Questo Movimento permette ai sacerdoti e ai laici che lo desiderano di riunirsi periodicamente per pregare. Durante questi incontri di preghiera, chiamati “cenacoli”, i partecipanti pregano e poi ascoltano la lettura di un messaggio tratto dal “Libro azzurro”. Tramite questi messaggi la Madonna comunica il suo pensiero, il suo insegnamento, e rivela cose che alle volte sono nuove, adatte ai tempi nuovi. L’insieme mondiale di questi “cenacoli” finisce per costituire un grande "piccolo gregge", che la Madonna tratta con molto affetto perché lo considera “il suo”.

[2]  “J.N.S.R.” è uno pseudonimo che significa: “Je ne suis rien”. (Traduzione: “Sono un niente”). Il suo 4o volume della serie: “Témoins de la Croix” è stato pubblicato l’8 dicembre 1997 dall’editore francese Resiac.

[3]  La missione di Vassula Ryden riguarda la riunificazione delle chiese cristiane. Benché di fede ortodossa, Vassula non esita a trascrivere i messaggi di fedeltà al Papa Giovanni-Paolo II, come Gesù le chiede di fare. La cosa le attira quantità di nemici sia da parte ortodossa che da parte cattolica. Da parte ortodossa perché la tradizione degli ortodossi è di rifiutare il Papa di Roma, e da parte cattolica perché alcuni prelati di alto rango rifiutano l’inesorabile severità di alcuni suoi messaggi, oppure l’idea che Dio abbia scelto un’ortodossa per una missione così importante. La situazione fa pensare alle parole di Gesù: “Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi”.

[4]  Coltivatore americano (anonimo): “Messaggi del Cielo dedicati ai due Cuori”. Si tratta di 68 pagine dattiloscritte e poi fotocopiate, contenenti i messaggi che un coltivatore americano ha ricevuti dal Cielo tra il 26 marzo e il 30 ottobre 1995. Il fascicolo originale è in inglese, ma esiste una traduzione francese che circola tra i gruppi di preghiera del Québec, ed è quella di cui mi sono servito per tradurre in italiano i passi qui riportati. (J. De Parvulis).

[5]  Come si pecca contro lo Spirito Santo? Il catechismo tradizionale parla di  “SEI peccati contro lo Spirito Santo”, ma in realtà si tratta di sei versioni dello stesso peccato, che è un’offesa alla Verità conosciuta e poi rifiutata. Dette versioni si enunciano nel modo seguente: 1−Presunzione di salvarsi senza merito. (l’Inferno non c’é e tutti si salvano: falso). 2−Impugnare la Verità conosciuta. (Lottare contro la Verità dopo averla conosciuta). 3−Invidia della grazia altrui. (Invidiare con rancore coloro che ricevono da Dio dei carismi o dei favori speciali). 4−Disperazione dei peccati. (Dire che Dio non può perdonarmi perché i miei peccati sono eccessivi). 5−Ostinazione nei peccati. (Ripetere gli stessi peccati, non per debolezza ma con orgogliosa ostinazione). 6−Impenitenza finale. (Arrivare in punto di morte e rifiutare i sacramenti che ci vengono proposti).

[6]  “Voi siete il sale della terra”. Se il sale diventa insipido a che serve? “Voi siete la lanterna che sta sul moggio”. Se la lanterna si spegne, a che serve?

[7]  Nei messaggi che don Gobbi ha ricevuto nel corso dell’anno 1989, la Madonna svela i significati del libro dell’Apocalisse. Nel messaggio del 17.06.1989, è spiegato il mistero della Bestia e del suo numero: 666. In quello del 13.06.1989 è spiegato il mistero della bestia nera, simile a una pantera, e della bestia con due corna, simile a un agnello. La Madonna dice che la bestia nera, simile a una pantera, è la Massoneria, e che la bestia con due corna, simile a un agnello, è la Massoneria infiltrata in seno alla Chiesa. La Madonna spiega che lo scopo di quest’ultima è di distruggere il Cristo e la sua Chiesa, costruendo un nuovo idolo, e cioè un falso Cristo e una falsa Chiesa. La Madonna rivela parecchi dettagli salienti sul funzionamento segreto della Massoneria ecclesiastica, dicendo per esempio che essa riceve ordini e potere dalle diverse logge massoniche, e che lavora per portare segretamente tutti quelli che può a far parte di queste organizzazioni segrete. Gli ambiziosi aderiscono perché viene prospettata loro la possibilità di facili carriere.

[8]  Ap 12, 10.

[9]  Mt 24, 4-5.

[10]  2 Ts 2,3.

[11]  2 Pt 2, 1-3.

[12]  Mt 16, 19. Se necessario, vedere anche At 2, 14.

[13]  Ma è poi certo che siano in minoranza? Probabilmente no, ma la paura dello scisma aperto (e fors’anche l’amore del quieto vivere) chiude la bocca a un bel numero di essi.

[14]  Se necessario, rivedere le sezioni 3 e 4 del presente capitolo.

[15]  Tutto ci spinge a credere che l’Umanità sia alla vigilia di un secondo "Scandalo della Croce", e che questa volta al posto di Cristo si voglia sacrificare il suo Corpo Mistico (la Chiesa). Ma le parole della Scrittura non cambiano: "Guai a colui per chi arriva lo scandalo". Se i responsabili della morte di Cristo hanno pagato il loro crimine con due mila anni di esilio, e mille persecuzioni, i responsabili della morte del suo Corpo Mistico potranno forse sperare un trattamento migliore?

[16]  Lo "Scimmiottatore di Dio" è Lucifero. L’ex-angelo di luce conosce i progetti divini e ne fabbrica delle versioni negative destinate a creare il disappunto tra i fedeli meno ferventi. Ci riesce lanciando queste sue scimmiottature prima dei progetti divini. Deluse dalla falsità di questi fenomeni, le persone poco ferventi o superficiali rifiutano tutte le manifestazioni del soprannaturale, comprese quelle vere, le quali danno tutte le informazioni e gli incoraggiamenti necessari ai tempi nostri. Alla fine, nel momento della grande scelta (l’Apostasia generale), il buio mentale di queste persone sarà tale da renderle simili alle cinque vergini stolte della parabola di S. Matteo. (Mt 25, 1-13).

[17]  C’é sicuramente una distinzione da fare tra: 1) Trono pontificio (seggio materiale), e 2) Cattedra di S. Pietro (seggio spirituale). Se al posto del Papa c’é un corpo estraneo, la Cattedra di S. Pietro è vuota (vacante) anche se il Trono pontificio è occupato. Per comprendere questa parte del Mistero di Iniquità, basta pensare alla liturgia della Settimana santa. Dal Venerdì al Sabato santo non c’é la Messa, e il Tabernacolo è vuoto, come lo sarà la Cattedra di S. Pietro durante il periodo del falso papa. (Fatto da notare: i profeti dicono che l’abolizione della Messa avverrà durante il regno dell’anti-Cristo. Ora sembra che sia proprio in questo periodo che il Trono pontificio sarà occupato dal falso-papa. Questo spiegherebbe l’espressione scritturale: Abominio della Desolazione).

[18]  Esistono due espressioni simili ma che, a mio avviso, meritano di non essere confuse. Si tratta dell’espressione “anti-papa”, e dell’espressione “falso papa” (papa-fantoccio). L’espressione “anti-papa” implica l’esistenza di due papi, di cui uno sarebbe falso e l’altro vero. Questa realtà è già esistita in passato. Invece l’espressione “falso papa” suppone (sottintende) l’esistenza di un solo personaggio papale, che per uno strano concorso di circostanze sarebbe falso. Questa realtà non si è ancora mai verificata nella storia della Chiesa. Nel caso però che un giorno si dovesse verificare è meglio chiamarla con il suo vero nome. Chiamare le cose con il loro vero nome significa diminuire i rischi di confusione.

[19] Se un qualcosa è stato già dichiarato vero o falso dal Magistero, la verità o la falsità dichiarata rimane. Il Magistero si applica solo agli articoli di fede, dottrina e morale cristiana. Esso esclude ciò che non riguarda la religione. Gli sfortunati abusi di cui l’Inquisizione si è resa colpevole in passato sono stati condannati da Giovanni-Paolo II, che ha pure chiesto perdono alla cattolicità per questi abusi. (Con questo gesto il Papa non ha condannato il Magistero, ma il modo con il quale l’Inquisizione ha agito, servendosi del Magistero in maniera abusiva).

[20]  Anche se probabilmente queste condizioni saranno tutte presenti, è bene ripetere che la presenza di una sola di esse è sufficiente a provare che il papa è falso.

[21]  Questo brano si trova nel “Bulletin du M.S.M. pour la France et la Suisse Romande”. (Luglio 1995, pp. 4-5). La traduzione italiana del brano qui riportato è dell’autore.

[22]  L’elezione del Sommo Pontefice deve essere valida altrimenti la Cattedra di S. Pietro rimane vacante anche se il Trono pontificio è occupato.

[23]  Se necessario, rileggere l’ultima nota della sezione precedente (nota n. 6).

[24]  Se necessario, rileggere la sezione n. 6: Primato di Pietro.

[25]  Anche se gli uomini vestono la democrazia con gli abiti della teocrazia, la democrazia rimane quello che è: una creazione umana.

[26]  Coltivatore americano (anonimo): “Messaggi del Cielo dedicati ai due Cuori”. (Se necessario, rivedere la nota 4 della prima sezione).

[27]  Il 6 maggio 1997 Gesù avrebbe detto a Vassula: “Mia amata, Io ti ho unta affinché tu parta e proclami ovunque che sto per rinnovare la mia Creazione, e che il mio ritorno è imminente.”  (“La Vera Vita in Dio”. Novembre 1997).

[28]  “La Vera Vita in Dio”. Vol. n. 3, p. 106. Coloro che non accettano le parole di Vassula, assieme al messaggio rigettano anche la messaggera, e la perseguitano. Gesù ha subìto lo stesso trattamento da parte dell’ “establishment” del suo tempo, e ha avvertito i suoi apostoli: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Ha pianto sopra Gerusalemme dicendo: “Gerusalemme, Gerusalemme, che ammazzi i tuoi profeti, e lapidi coloro che ti sono inviati...”. Malgrado tutti questi sforzi di redenzione, alla Crocifissione di Gesù i capi del sinedrio hanno gridato: “Che il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”. Quaranta anni dopo cadeva Gerusalemme, col Tempio di Salomone. E cadevano tutti quei giudei che si erano trincerati nella fortezza di Massada. Un esilio di quasi due mila anni aspettava gli ebrei superstiti. (Su Vassula, rivedere volendo la sezione # 1, nota 3).

[29]  “La Vera Vita in Dio”. Supplemento n. 10.

[30] La missione che Gesù ha affidato a Vassula Ryden riguarda la riunificazione delle Chiese cristiane. Benché di fede ortodossa, Vassula non esita a trascrivere i messaggi di fedeltà al Magistero di Papa Giovanni-Paolo II, come Gesù le chiede di fare. Questo le attira molti nemici, sia da parte ortodossa che da parte cattolica. Da parte ortodossa perché la tradizione degli ortodossi è di rinnegare il Papa di Roma (lei lo rispetta), e da parte cattolica perché alcuni prelati cattolici non digeriscono la severità inesorabile di certe sue parole che denunciano l’infedeltà di alcuni di essi al Magistero di Giovanni-Paolo II. La situazione di Vassula fa pensare alle parole di Gesù: “Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno anche voi”. I messaggi che Gesù ci invia tramite Vassula sono talvolta veementi perché hanno per scopo di smascherare l’avversario ed i suoi complici umani. Per esempio, col testo seguente Gesù si rivolge direttamente a Satana per smascherarlo: “Il giorno in cui ti mostrerai, rivelerò alle nazioni l’intero tuo piano di distruzione. Rivelerò al mondo intero le intenzioni che nascondi.” (Cf.: “La Vera Vita in Dio”. Supplemento n. 10).

[31]  Rm 6, 23: “Il salario del peccato è la morte”.

[32]  Traduzione fatta a partire dal testo francese parso in: “À l’aube d’une Ère nouvelle”, Parvis, p. 39. (Vedere anche: 2Tm 2, 1-12).

[33]  Nel messaggio del 31 dicembre 1992 a don Stefano Gobbi, la Madonna conferma che il Sacrificio Quotidiano è quello della Messa, e che l’orribile sacrilegio consiste nell’abolizione di questa Messa. “La santa Messa è il sacrificio quotidiano, l’oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte, dal sorgere al tramonto del sole. Il sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa.”  (Consultare volendo: Dn 12, 9-12; Mt 24, 15; 2 Ts 2, 3-4).

[34]  Secondo questo testo, la morte della Chiesa e quella dell’umanità si riflettono l’una nell’altra. In Za 13, 7-9 è detto che due terzi dell’umanità spariranno, e un terzo sopravvivrà.

[35]  La lezione è che l’amore vero preferisce sacrificare se stesso piuttosto di sacrificare la Volontà di Colui che lo dirige dall’alto. La caratteristica principale dell’amore (quello vero) è di essere innestato su Dio, non su se stesso. Per apprendere a far passare la Volontà di Dio prima della nostra volontà umana, il miglior insegnamento è quello che Dio ci offre tramite Luisa Piccarreta. (Se necessario, rivedere le sezioni 6 e 7 del terzo capitolo del libro intitolato: “MONDO NUOVO, VITA NUOVA”).

[36] è possibile amare in modo disordinato, o malaticcio, o troppo feroce, o troppo esclusivo. Ciò impedisce alle persone che amano, o sono amate, di approfittare dei reali benefici dell’amore.

[37]  “Messaggi del Cielo dedicati ai due Cuori.”  Il brano riportato si trova alla pagina 27 del manoscritto identificato nella nota n. 4 della prima sezione di questo capitolo.

[38]  Luisa Piccarreta è la messaggera che Dio ha scelta per parlare di questo ideale all’umanità del Millennio Felice, che San Giovanni descrive in Ap 20, 1-6.

[39]  “Messaggi del Cielo dedicati ai due Cuori”, pp. 44-45. (Se necessario, rivedere la nota n. 4 della prima sezione di questo capitolo).

[40]  Si tratta dell’immagine della centrale idroelettrica. (Se necessario, leggere la sezione intitolata: “La Centrale idroelettrica”).

[41]  Il libero arbitrio, dono di Dio, è la facoltà che l’uomo ha di poter scegliere tra il Bene e il Male. Scegliendo il Bene l’uomo guadagna il Paradiso, scegliendo il Male lo perde.

[42]  Le forze del Male sono gli spiriti infernali, o demoni; le forze del Bene sono gli Spiriti celesti, o angeli.

[43]  Ef 6, 12.

[44] Le nostre facoltà, intelligenza, forza, ecc... sono appesantite dalla materia che ci compone. (Carne e sangue sono sostanze materiali).

[45]  La lettura frettolosa di questo brano non ha senso, specie se fatta per pura curiosità. Questa è una lettura che idealmente si dovrebbe fare davanti al Santissimo, o mettendosi alla presenza di Dio.

[46]  Vigneto traduce la parola inglese “vineyard”. Il testo che qui si riporta è ripreso dall’articolo che la giornalista Sylvia MacEachern ha pubblicato nel giornale “The Orator”, marzo/aprile 1995. (Indirizzo del giornale: P.O. Box 71022, Ottawa, Ont., K2P 2L9 - Canada). L’articolo descrive quello che la giornalista ha visto e udito durante un raduno di “Santo ridere” organizzato dal “Gruppo del Vigneto”, tenutosi all’ “Auberge Tudor Hall” di Ottawa, dal 30 marzo al 1 aprile 1995, col titolo: “Il Padre ci ama”. (La traduzione italiana utilizzata in questo libro è stata preparata da J. De Parvulis).

[47]  Puro caso o frase-testimonio? Se necessario, leggere in appendice il testo intitolato: “La Centrale idroelettrica”, dove è spiegata la differenza che c’é tra una luce normale (costante, utile, non pericolosa), e quella che emana da un cortocircuito in azione (luce irregolare, luce pericolosa per gli incendi che può causare). L’ideale carismatico vero è come una luce costante, benefica, controllata da Dio, ma le sue imitazioni fanno pensare alla luce dei cortocircuiti in azione. Al di fuori dell’artificiosità spettacolare, un cortocircuito in azione non ha nulla di attraente. (Lo scoppiettio di un cortocircuito in azione può sembrare attraente sul momento, ma non è luce che dura, capace di rischiarare in maniera costante. è energia fuori controllo, pericolosa).

[48]  In questi raduni, gli addetti alle “preghiere” hanno il compito di pregare in coppia con le mani tese sulla persona che lo richiede. Gli addetti alle “prese” (la parola inglese è “catchers” che letteralmente significherebbe “prenditori”) hanno il compito di "prendere" nelle loro braccia la persona che durante tali “preghiere” potrebbe cadere all’indietro.

[49]  Alcuni cattolici hanno appreso che certi loro confratelli hanno partecipato a questi avvenimenti. Dire che sono rimasti atterriti è dir poco. Visto il successo che questo “santo ridere” ha ottenuto presso certe comunità carismatiche di cattolici, la conclusione più ovvia è che in futuro ci sarà di che rimanere ancor più atterriti o allibiti. Prova ne è che i “ministri del vigneto” promettono prodigi ancor più mirabolanti per i tempi a venire. Cosa può portare “di più” un caos del genere? Preti che durante un attacco di “Santo ridere” lasciano cadere a terra l’Ostia Santa? Oppure versano per terra il Preziosissimo Sangue?

[50]  Traduzione: “Vigneto dell’aeroporto di Toronto”. Le informazioni qui riportate hanno come fonte : Guy Chevreau: "Catch the fire", Harper Perennial - Harper Collins - 1995, p. 17 e 18.

[51]  Cf.: Dave Roberts, The “Toronto blessing”, Kingsway Publications Ltd.; Sussex, GB, 1994, p. 32.

[52]  Cf.: Dave Roberts, stessa referenza di sopra. Incidenti come questi hanno spinto il giornale di Londra: “The Dayly Telegraph”, ad usare il titolo seguente «Vietato guidare la macchina per i “benedetti”». (Londra, Inghilterra, 20 novembre 1994). Secondo l’Istituto Cristiano di Ricerca (il “Christian Research Institute”), tutto questo ha lo stampo di una seria “eresia carismatica”.

[53]  «La Benedizione de Toronto, detta pure: “Santo Ridere”, iniziò a Toronto nel 1994 durante un soggiorno di tre mesi che Randy Clark, pastore della chiesa Vineyard (=Vigneto) dello stato americano del Missuri, trascorse alla chiesa dell’aeroporto di Toronto. Da quel momento la parola Vineyard è diventata sinonimo di “Santo Ridere”. Quando Randy Clark arrivò a Toronto, aveva già ricevuto la “Benedizione” da Rodney Howard-Browne, e l’aveva pure trasmessa ai membri della sua congregazione, e ai vari animatori della sua chiesa Vineyard. Avendo saputo di queste cose, Jean e Carol Arnott (Arnott era pastore dell’aeroporto di Toronto) invitarono Clark alla chiesa dell’aeroporto di Toronto per parlare e fare un po’ di “ministero”, questo per la durata di quattro giorni. I quattro giorni, iniziati il 20 gennaio 1994, durarono tre mesi, ma i “segni e meraviglie”, ossia le manifestazioni bizzarre che normalmente sono associate a questa “Benedizione”, continuarono a prodursi anche dopo la partenza di Randy Clark. La notizia si è sparsa nel mondo, e la gente ha iniziato ad affluire in gran numero per vedere ed esperimentare questo nuovo tipo di “rinnovamento”. Malgrado un insegnamento dubbio, e malgrado i legami che a quanto sembra esistono tra questa chiesa e un gruppo già accusato di eresia carismatica, questi fenomeni si espandono ad una velocità vertiginosa. » N.B. Lo stesso giornale che dà queste informazioni (The Orator, vol. 6 , n. 1) dice che le manifestazioni che sopravvengono durante queste assemblee “carismatiche” assomigliano molto a quelle dei “Convulsionari di San Medardo”, giansenisti fanatici che si sono manifestati tra il 1731 e il 1735.

[54]  Traduzione proposta : «Coloro che si intrufolano per ingannare. »

[55]  Es 7, 11 & 22; 8, 3;  Mt 7, 20-23.

[56]  Tra “potere” e “carisma” c’é un abisso. Nel libro: “Il Gran Messaggio d’Amore”, parlando all’interlocutrice che le serve da strumento, la Voce Divina dice: “Sei uno strumento, e lo strumento non agisce mai per volontà propria, ma per Volontà di Colui che l’adopera”. Spiegazione: nelle persone carismatiche i carismi assomigliano a dei poteri personali, ma tali non sono, perché la persona carismatica è uno strumento nelle mani di Dio, uno strumento che agisce in nome di Dio, senza poteri personali. (Colui che fa e decide è Dio, non la persona carismatica).

In certi casi però una persona carismatica può innamorarsi del carisma che esercita, innamorarsene al punto da volerlo per sè. Se ciò avviene, tale peccato obbliga Dio a ritirarsi, e quando Dio si ritira, con lui si ritira anche il carisma. Ma ecco che alle volte, malgrado l’assenza di Dio il carisma sembra ancor presente e operante nella persona ex-carismatica. Come mai? Il motivo è che di nascosto il nemico di Dio si è sostituito a Dio nella persona carismatica decaduta. Allora in questo caso non si tratta più di carismi, ma di “poteri” provenienti da Satana. Per Gesù Satana è un “sornione” perché fa credere alle sue vittime che il potere che esse esercitano è una loro qualità, anche se in realtà è lui che agisce tramite essi. In conclusione, diciamo che la differenza che separa carismi e poteri è più nella sostanza che nella forma. Esempio: tra il monaco Rasputine e Padre Pio c’é poca differenza di forma, giacché i prodigi del primo si possono paragonare ai miracoli del secondo, ma la differenza è nella sostanza, e cioè : mentre Padre Pio con i suoi carismi serve Iddio, Raspoutine con i suoi poteri serve un padrone che non è Dio.

[57]  Lc 4, 5-8.

[58]  È da escludere che le parole di condanna di questo messaggio possano riguardare l’IDEALE carismatico, ma è possibile che riguardino quei movimenti che di carismatico non hanno più che il nome. La “luce” irregolare di questi movimenti fa pensare alle scintille dei cortocircuiti, che emettono luce, sì, ma luce irregolare, che esplode, ed è pericolosa.

[59] Mt 24, 22-28.

[60]  Mc 14, 36; 15, 29-32.

[61]  Gv 4, 34; 17, 4.

[62]  Cf. Esodo.

[63]  2 Ts  2, 8-12.

[64]  Am 7, 7-17. Per approfondire, leggere il brano seguente, di Maria Valtorta, citato da J. De Parvulis nel suo libro: “Mondo nuovo, vita nuova”, pp. 132-133 (edizioni Segno, anno 2000).

«Non occorrono folgori perché questa collera divina sia manifesta. Non cataclismi. Non diluvi. Basta che Dio vi lasci in balia di voi stessi, ed ecco che voi stessi vi date la morte, l’angoscia, la disperazione. L’ira di Dio, quella vera e immutabile, più che manifestarsi con castighi si manifesterà coll’abbandono di Dio a voi stessi. Quelle che voi chiamate “ire di Dio”, le guerre, i mezzi atroci di distruzione, i cataclismi, le pestilenze, ancora non sono ira senza mutazione, ira assoluta. Sono rimproveri, sono richiami da parte di un Padre offeso sì,  ma ancora premuroso di dare soccorso e perdono ai figli colpevoli.

Ma quando ogni “empietà e ingiustizia” sarà nel cuore del 99% dell’umanità, quando empietà e ingiustizia mentale o materiale avrà invaso ogni classe sociale, e financo l’abominio sarà penetrato nella casa di Dio  -  l’abominio della desolazione di cui parla il profeta, e lo conferma il Verbo, né ancora avete dato il giusto significato alla parola “desolazione” di cui è detto che sarà il segno della fine, e lo sarà  - allora Dio non vi riprenderà più con paterni castighi  -  che purtroppo, è vero, ne salvano pochi, ma perché i più sono già servi di Satana  -  ma vi abbandonerà a voi stessi. Si ritirerà. Non farà più atto.

Sino al momento in cui un baleno del suo volere ordinerà ai suoi angeli di aprire i sette sigilli, di suonare le quattro trombe, di liberare l’aquila dei tre guai, e poi, orrore, sarà dato fiato alla quinta tromba, e il Giuda dei tempi ultimi aprirà il pozzo d’abisso per farne uscire ciò che l’uomo avrà desiderato più di Dio.»

[65]  San Paolo dice che la Volontà divina si esprime attraverso l’autorità umana. (Rm 13). Ma l’autorità umana deve essere legittima. Da qui l’importanza per Napoleone di farsi consacrare imperatore dall’autorità che il popolo in generale considerava come suprema, il Papa di Roma. Ma Bonaparte agì per calcolo, non per fede. Ne diede la prova qualche anno dopo imprigionando lo stesso Papa che gli aveva conferito l’investitura.

[66]  è per decreto divino che questo piccolo dettaglio è presente. Lo è sempre. Se non ci fosse, la lotta tra terra e inferno non sarebbe ad armi pari. Ma la persona che giudica deve essere un po’ esperta, e prestare attenzione. Quando si tratta di una apparizione soprannaturale, il dettaglio può essere dato da un’imperfezione qualsiasi: un dito storto, un’unghia spuntata, un abito sgualcito, eccetera; ma quando si tratta di una persona reale, il dettaglio è un comportamento eterodosso, strano, simile a quello di Napoleone al momento della sua “pseudo-investitura sacra”.

[67]  è necessario avere un minimo di stima per la verità. Senza di essa nessun obiettivo vitale è raggiungibile. Chi cammina nella foresta, o nel deserto, ha bisogno di una bussola. E per sapere se avanza nella buona direzione ha bisogno che la bussola gli dica la verità. Mi è capitato di udire un personaggio pronunciare le parole seguenti: “Vero o falso, non me ne importa niente. La verità e la menzogna sono un’opinione. Si tratta di due principi equivalenti. Anche il bene e il male sono equivalenti. Ciò che è bene per te, può non esserlo per me.”  Sono rimasto di stucco. Come fa un essere ragionevole a pensare che il vero e il falso siano equivalenti? Che ne sarebbe di quel capitano che a bordo di una nave, o di un aereo, dicesse ai suoi passeggeri: “Gli strumenti di bordo? Che dicano il vero o il falso non ha nessuna importanza. La verità è un’opinione!”.

[68]  Come fare per riconoscere i falsi santi, i falsi mistici, i falsi carismatici? La risposta che tutti danno è: “Un albero si riconosce dai suoi frutti”. D’accordo, ma a che momento si deve giudicare della qualità di un frutto? Prima di mangiarlo o dopo averlo mangiato? Chi non sa di Biancaneve, e della mela che mangiò? Sembrava buona come frutto, eppure non lo era affatto. Qualcuno di nascosto le aveva iniettato del veleno. Frutti che sembrano buoni ma che in realtà non lo sono, perché il Gran “Sornione” vi ha iniettato del veleno, ce n’é ancora, ma la Grande Apostasia separerà il vero dal finto. Tutto sarà rivelato. I falsi santi, i falsi mistici, i falsi carismatici non ce la faranno più a passare per veri. (Applaudiranno d’istinto al falso papa).

[69]  Rileggere Mt 25 1-13: «... A mezzanotte, un grido: Ecco lo sposo! Andategli incontro! ... Le stolte andarono infine a comperarsi dell’olio. ... Troppo tardi! Durante quel tempo arrivò lo sposo. ...»  N.B. Dove trovare un po’ d’olio per le lampade che rappresentano la nostra Fede? Il Libro azzurro di don Stefano Gobbi ne è pieno. Tutti i libri citati in questo volume ne contengono. Quest’opera stessa ne offre in abbondanza, essendo nata per diffondere i messaggi che il Cielo ci manda per aiutarci a perseverare nella Fede in questo tempo di prova.

   [70]  Don Stefano Gobbi ha fondato il Movimento Sacerdotale Mariano (MSM.) nel 1973. Questo Movimento permette ai sacerdoti e ai laici che lo desiderano di riunirsi periodicamente per pregare. Durante questi incontri di preghiera, chiamati “cenacoli”, i partecipanti pregano e poi ascoltano la lettura di un messaggio tratto dal “Libro azzurro”. Tramite questi messaggi la Madonna comunica il suo pensiero, il suo insegnamento, e rivela cose che alle volte sono nuove, adatte ai tempi nuovi. L’insieme mondiale di questi “cenacoli” finisce per costituire un grande “piccolo gregge” che la Madonna tratta con affetto perché lo considera suo. In sintesi, il MSM è un’opera che la Madonna ha fondata tramite don Stefano Gobbi. Giovanni-Paolo II, sapendo degli attacchi che colpiscono questo Movimento, purtroppo anche per iniziativa di certi membri della gerarchia cattolica, conformemente ad un’antica prassi della Chiesa lo ha affidato ad un “cardinale protettore”, sua Eccellenza Mgr Bernardino Echeverria-Ruiz, arcivescovo di Guayaquil, Equador. Grazie a questa iniziativa del Papa, il 29 giugno 1995 il “Libro azzurro” di don Gobbi ha ricevuto l’ “Imprimatur” ufficiale dal suo Cardinale protettore.

[71]  Mt 24, 15.

[72]  Dn 12, 9-12.

[73] Non bisogna dimenticare che il Trono pontificio e la Cattedra di San Pietro non sono necessariamente la stessa cosa. Il Trono pontificio è un seggio materiale, la Cattedra di San Pietro è un seggio spirituale. Se per caso un giorno il Trono pontificio sarà occupato da un impostore, la Cattedra di San Pietro sarà vacante, e lo rimarrà finché durerà tale situazione d’abominio e di desolazione. Il tabernacolo vuoto del venerdì Santo simboleggia il tempo che Gesù, morto in croce, ha passato nel suo sepolcro, e ambedue prefigurano il tempo di morte che la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, dovrà rimanere nel suo sepolcro in seguito alla sua propria “Passione e Morte”. Questo tempo di desolazione sarà assai breve, ma durante il suo decorso regnerà sulla terra l’abominio, come le scritture hanno predetto a proposito degli Ultimi Tempi, che sono proprio questi, i nostri. (Attenzione: non confondere gli “Ultimi Tempi” con la “Fine del Mondo”. I due si assomigliano, ma non sono la stessa cosa).

[74]  Esiste un’edizione francese di questi sei libretti di Mgr Ottavio Michelini, pubblicata in volume unico dalle Éditions du Parvis, col titolo: “Confidences de Jésus à ses prêtres et à ses fidèles”. Nell’edizione francese i dettati non sono più in ordine cronologico, ma tematico. Mgr Ottavio Michelini visse e morì in Italia. I suoi carismi di profeta gli attirarono moltissime persecuzioni.

[75]  1 Co, 2, 14. Traduzione: «L’uomo naturale non è in grado di accogliere ciò che viene dallo Spirito di Dio. »

[76]  Questo brano è ripreso dalle pagine 83-86 del libretto “Preghiere”, di Maria Valtorta. Le quattro ultime meditazioni le sono state dettate da Gesù (tre), e da Maria (una). Alla fine di questa meditazione (p. 87) Gesù si congeda dicendo a Maria Valtorta: «Ti ho accontentata. Ho parlato sempre Io. Ho voluto parlasse la mia eucaristica Voce. Abbiatela per mio regalo. Benedico te e tutti quelli che l’ascolteranno. »

[77]  Maria Valtorta: “preghiere”, p. 25.

[78] I libri scritti da Maria Valtorta, compresi i tre grossi volumi «I Quaderni», sono pubblicati dal Centro Editoriale Valtortiano, Isola-del-Liri, FR, Italia.

[79] Il dott. Jean Caux abita a Parigi. Egli è membro della « Commissione scientifica internazionale incaricata di esaminare la Sindone di Torino per sapere se esso è veramente il lenzuolo che fu utilizzato per avvolgere il Corpo di Cristo.

[80] Gli scienziati che hanno esaminato questo pezzo di tessuto lo hanno datato del Medio Evo (13o/14o secolo), ma questa datazione contraddice  gli elementi storici, oltre a contraddire i risultati ottenuti in altri campi della scienza da specialisti degni di fede essi pure.

[81] Durante l’estate 1998 Giovanni‑Paolo II si è recato a Torino per venerare pubblicamente la Sacra Sindone che ivi era esposta. In tale occasione il Papa è stato imitato da considerevoli folle di fedeli.

[82] Il dott. Caux ci informa che per la Sindone questi esami potrebbero essere fatti sul pezzo di tessuto che è già stato prelevato a Torino, il 21 aprile 1988. Questo pezzo non è stato utilizzato dai laboratori di Oxford, Tucson, e Zurigo.

[83] Il mondo attuale non conosce Luisa Piccarreta, ma in futuro la conoscerà, e sempre di più. Luisa ha vissuto a Corato (Italia) dal 1865 al 1947. Veniva chiamata “Luisa la Santa”. Ha vissuto delle esperienze mistiche fin dall’età di 9 anni, e queste l’hanno spinta, poco a poco, ad offrirsi a Dio come anima vittima, per amore, per imitare Gesù nella sua Passione. In seguito è caduta ammalata, e la malattia l’ha obbligata a rimanere a letto per il resto dei suoi giorni. Alla sua morte, sopravvenuta all’età di 82 anni, non è stato possibile raddrizzare il suo corpo che durante tutti questi anni di degenza aveva preso la forma di un “L”. Al momento dei funerali è stato necessario costruirle una cassa speciale, fatta anch’essa in forma di “L”.

Oltre alla sua corrispondenza, Luisa ha scritto 36 manoscritti che parlano del Divin Volere in noi. Questi manoscritti sono stati confiscati dalle autorità ecclesiastiche per dei motivi ancora mal definiti, e per 58 anni sono rimasti nascosti negli archivi vaticani. Recentemente sono stati recuperati grazie all’intervento provvidenziale di due vescovi : Mgr Giuseppe Carata e Mgr Carmelo Cassati, ex-titolari della diocesi di Trani, che comprende pure la cittadina di Corato. Ispirati senz’altro dal Cielo, questi due vescovi si sono occupati ed ancora si occupano di riabilitare Luisa, la cui causa di beatificazione è stata da essi stessi introdotta presso le autorità vaticane. Il caso di Luisa Piccarreta assomiglia a quello di Suor Faustina Kowalska, di Cracovia, totalmente riabilitata dopo che i suoi l’avevano rigettata.

[84]  Una persona di mia conoscenza, un po’ scettica di natura, nell’udire queste parole ha detto che a suo parere questa immagine invitava al “quietismo” e alla pigrizia spirituale. Preoccupato dall’osservazione abbastanza pertinente, ho chiesto aiuto al Signore, e il giorno dopo mi è accaduto un fatto singolare. Uno dei miei libri stava per cadere dalla mensola dov’era piazzato, e ho voluto spingerlo per fargli riprendere il suo posto. Nel toccarlo mi è venuta la tentazione di aprirlo. Caso o provvidenza, il mio sguardo si è posato su di una frase che sembrava scelta apposta per rispondere alla mia preoccupazione, e in modo adeguato. La frase era di Gesù, e diceva: “A questa vita interiore si giunge non tanto scegliendo tale metodo di orazione anziché tal altro, ma accettando con piena volontà di lasciarsi modellare, e rimanendo interamente disponibile per questo. Nessuna paura: questa passività non ha nulla di riprovevole perché nel contempo queste anime saranno anime attive, attive nel compimento del loro dovere, e ciò nella misura stessa con la quale si lasceranno modellare dallo Spirito Santo”. (Divins Appels, p. 178. La traduzione italiana che qui si dà è di J. De Parvulis).

[85]  Ed infatti, tutti coloro che in questa vita vendono la loro anima in cambio dei vantaggi materiali che il diavolo promette loro, e che effettivamente è in grado di fornire (soldi, poteri, onori, facili carriere), in un modo o nell’altro perdono la loro libertà, la perdono anche su questa terra. Per esempio, l’iniziazione massonica prevede che il candidato si impegni ad obbedire ciecamente agli ordini che occasionalmente gli potranno arrivare “dall’alto”. Ma chi si trova “in alto”? Visi mascherati.

[86]  “Il gran messaggio d’amore”, p. 78. (In data 19 marzo 1969).

[87]  Dante Alighieri: “La Divina Commedia”, Vol. 1: Inferno, 3, 51.

[88] Questa verità è stata confermata da Vassula Ryden, che un giorno è venuta trovarci in Canada e ci ha parlato di Dio. Ha detto: “Quello che a Dio piace di più, quello che lo glorifica maggiormente, è quando noi lo amiamo tutti assieme”.

[90]  In San Paolo si può leggere: "Mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di Satana incaricato di schiaffeggiarmi perché non cada in superbia. Tre volte ho pregato il Signore di liberarmene, ed egli mi ha detto: ‘Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza’. Mi vanterò quindi più volentieri delle mie debolezze, affinché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle debolezze, negli oltraggi, nelle calamità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte". (2 Cor, 12 : 7-10).

[91]  Victor Hugo, in una delle sue poesie, considera questo blocco di materia come la sua "prigione d’argilla".

[92]  Traduzione: Pecca quanto vuoi, ma credi ancora di più (in Gesù Redentore). Questa interpretazione è una trappola che l’Avversario ha teso all’umanità ai tempi della Riforma protestante. In essa sono caduti numerosi cattolici, divenuti poi luterani.

[93]  Dieci secoli prima S. Agostino aveva già chiarito il concetto con la famosa frase: "Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te".