IL REGNO DEI GIORNI FELICI
Mondo nuovo, vita nuova.
|
Nuovo inizio La purificazione
di oggi costa dolore, ma ha per scopo di prepararci alla civiltà voluta da Dio per domani: la civiltà dell'amore.
Questo
libro parla dei mutamenti radicali
che Dio intende fare nel mondo, del
perché, del quando
e del come potranno avvenire. Il
mondo nuovo sarà bellissimo –
come la sala delle nozze della
parabola evangelica – ma coloro
che nel frattempo si saranno addormentati non vi potranno entrare: chi dorme non piglia pesci. * *
Le spiegazioni di questo
libro si basano sui messaggi
dei Profeti cristiani contemporanei ai quali l’autore associa le Rivelazioni della Bibbia, garanzia di verità. (Per
fare un esempio, rileggere Is 65,17-25: La Nuova Creazione.)
|
Questo libro è disponibile presso la
ditta:
Edizioni Gamba
24049, Verdello (Bergamo) – Via Camozzi,
10-12
Telefono 035.4829515 – Fax 035.4829595
E-mail: info@gambedit.com - www.gambedit.com
INDICE
– I − "PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA" 1
- Nuovo inizio per l’Umanità. 2
– La Formula della Creazione (triplice come la Trinità). 3
- Settimo millennio = Millennio felice. 4
- Connubio mistico tra Dio e l’uomo. 5
- Millennio felice ≠
Millenarismo. 6
- Le tre venute di Cristo (“Parusie”). 7
- Amore divinizzante. 8
- Il fuoco sotto la cenere (durante la grande Apostasia). 9 - Occhi profetici
di Maria Valtorta. − II − "TRASFORMAZIONE
DEL MONDO RIVELATA" 1
- “Morte” e risurrezione della Chiesa. 2
- Lo “Scandalo della Croce”: versione attuale. |
3
- Un falso Papa? 4
- Cambiamenti radicali. 5
- Messaggi profetici a Garabandal. 6
- Messaggi profetici a Dozulé.
7 - Previsioni in
senso spirituale. − III − "NUOVI CIELI E NUOVA TERRA RIVELATI" 1
- Splendore del mondo nascituro. 2
- Felicità terrestre degli eletti all’Era nuova. 3
- Madre Venturella: la Pentecoste
universale. 4
- Messaggi del Cielo sull’Era nuova. 5
- La risurrezione della Chiesa secondo S. Giovanni, don Gobbi, Maria
Valtorta. |
6
- Luisa Piccarreta: i tre “Fiat”
della Trinità. 7
- Luisa Piccarreta: ritornare al Divin
Volere (rinunziando al
volere umano, il nostro). 8 - Divin Volere: Tre esempi. 1
- Il catalizzatore della felicità. 2
- La sete della sorgente. 3
- L’Albero delle Devozioni. 4
- Il Cielo visto da me. 5
- Gli atleti e lo stadio. 6
- La centrale idroelettrica. 7 - L’arancia
(sull’Eucaristia) 1 - Fernand Crombette e profezie recenti. 2 - Fernand Crombette e calendario copto. |
Capitolo I
PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA
1 - Nuovo inizio
per l’Umanità.
Quasi tutti sanno giocare a
carte. Se al gioco delle carte un giocatore si accorge che nella distribuzione
è subentrato un errore, la partita è annullata, e chi ha
sbagliato di dar fuori le carte deve ricominciare il suo lavoro dall'inizio. Da
qui il detto francese: “Qui mal
donne, redonne”, che in riferimento alle carte si può
tradurre: “Se sbagli nel farle, devi rifarle”.
Oggi sappiamo che Dio sta per
rifare la sua Creazione. Lo rivelano i Profeti cristiani contemporanei. Detto
incidentalmente, le suddette rivelazioni non contraddicono quelle della Bibbia.
Se dunque il Genere umano sta per conoscere un nuovo inizio, da che cosa
dipende? Da uno sbaglio iniziale commesso da Dio? È mai possibile che
Dio si sia sbagliato nel dar fuori le carte all’inizio della Creazione?
No. Dio non sbaglia. La sua
Creazione è perfetta. Se adesso è necessario rifarla, il motivo
è che l’uomo ha truffato, si è servito della sua
libertà per truffare. Dio potrebbe abbandonare la partita per
l’offesa ricevuta. Ne avrebbe tutti i diritti. Se accetta invece di
ricominciare tutto da capo, è per pura bontà, perché
è Dio: Dio è amore.
Ma perché l'uomo si
mette a truffare?
Gli esseri umani sono liberi.
Possono scegliere di essere onesti oppure disonesti, di vivere bene oppure
male. La libertà umana di scegliere il bene o il male si chiama
“libero arbitrio”. È un dono che l’uomo riceve alla
nascita, ma i doni di Dio, anche i più eccelsi, diventano nocivi se
l’uomo li usa per il male. Se un essere umano utilizza i suoi doni
naturali per fare del male, i doni suddetti riducono la vita, la minacciano, la
sopprimono, anziché favorirla. È come se un cuoco usasse i coltelli
migliori della sua cucina per tagliarsi un dito, una mano … [1]
A forza
d'abusi di ogni genere l'uomo d'oggi ha messo e continua a mettere in pericolo
la sua stessa sopravvivenza. Che cosa non
accadrà alla Terra se le cose non mutano in meglio? Un pericolo mortale minaccia
l’intero Pianeta sul quale viviamo.
Per fortuna Dio non fa nulla d’importante senza
manifestare in anticipo le sue intenzioni. Lo fa per mezzo dei suoi strumenti,
che sono i Profeti. Questi, oggi, sono molto numerosi, e i loro messaggi
annunciano mutazioni grandiose, cambiamenti radicali per tutta
l’Umanità. [2] Nel
vedere – tempo fa
– che i suddetti messaggi avevano bisogno di essere messi in ordine per
essere ben capiti, l’idea mi è venuta di riunirne alcuni – i
più importanti – in modo ordinato e
significativo.
Ho incontrato subito due ostacoli:
Primo ostacolo: l’Avversario di Dio tenta di seminare confusione
in mezzo alla gente creando messaggi che sembrano veri, ma che in realtà
sono falsi. Per superare tale ostacolo mi son permesso di scartare
sistematicamente tutte le “profezie” che mancavano di coerenza. L’esperienza
dimostra che i messaggi dell’Avversario sanno essere mirabolanti, ma non
coerenti. Dio solo è coerente. [3]
Secondo ostacolo: molti dicono che i Profeti di oggi sono troppo
numerosi, e che questo crea molta confusione. Per rispondere a questa
preoccupazione, che per un po’ di tempo è stata anche la mia, la
Provvidenza mi ha presto guidato sulle parole evangeliche seguenti: «Le pecore sentono la voce del loro
pastore, che le chiama una per una … Esse lo seguono perché
conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via
da lui perché non conoscono la voce degli estranei." [4] Mi sono
detto: se le pecore sanno riconoscere la voce del loro pastore, un cristiano
non dovrebbe essere in grado di fare altrettanto con la voce del suo Dio? Se un
bambino di tre anni sa riconoscere fra mille la voce di suo padre, o di sua
madre, un cristiano adulto non dovrebbe saper fare altrettanto con la voce del
suo Creatore? [5]
2 - La Formula della Creazione (triplice come la
Trinità).
Alla fine di ogni
nostra settimana c’è un settimo giorno che per natura è
diverso dagli altri. La tradizione vuole che anziché servire per il
lavoro, esso serva alla santificazione della nostra anima e al riposo del
nostro corpo. Si tratta della domenica. Stando alla Bibbia anche la Settimana della Creazione possiede la sua “domenica”, il
suo settimo giorno, che è quello in cui Dio smise di creare per
“riposarsi”. [6] Questo ci
permette di capire che la nostra settimana e quella della Creazione hanno la
stessa struttura, riassunta nell’espressione 6 + 1 = 7, dove il numero
“
Quello che si presenta come nuovo (anche se si tratta di
una verità antica che il tempo ha fatto dimenticare) è
l’esistenza della Settimana
universale, concepita da Dio per contenere il suo piano, chiamato “Piano di Salvezza”. La
struttura di questa terza Settimana
è identica a quella delle prime due, perché contiene sette
periodi piazzati nello stesso ordine. Detti periodi sono sette millenni.
Alcuni teologi
rifiutano questa verità. Ma perché? I primissimi Padri della
Chiesa – S. Ireneo di Lione per esempio – hanno parlato apertamente
della Settimana
universale. Anche se il
tempo ha cancellato il ricordo di questo loro
insegnamento, ciò non
basta per dire che detto insegnamento sia da rigettare. Nella sua infinita
sapienza Dio permette che in certi casi un velo nasconda una data verità
finché non ritorni per essa il tempo di riprendere vita. Oggi per
esempio il concetto di Settimana
universale è di ritorno, e non per iniziativa umana ma per
iniziativa divina. È Dio che parla tramite i Profeti cristiani
contemporanei. Se ciò avviene in questo periodo di tempo, un motivo
c’è sicuramente. Il motivo è che oggi nel campo del Signore
il grano che Gesù ha seminato due mila anni fa è giunto a
maturazione. Essendo arrivato il tempo della mietitura, prima di procedere Dio
vuole aiutare coloro che per amore non hanno cessato di mantenersi in suo
ascolto. Aiutarli come? Permettendo loro di riscoprire quello che il tempo ha
distorto o fatto dimenticare.
Un altro esempio
probante è quello che riguarda l’età dell’uomo. Alla
domanda: «Da quanto tempo l’uomo vive sulla
terra?», la scienza umana offre risposte che variano da uno scienziato
all’altro, da un’epoca all’altra, mentre la verità, la
sola e unica verità, è quella che Dio ci rivela. Il brano che
segue, scritto il 29 gennaio 1919 da Luisa Piccarreta, costituisce una prova, una fra tante, di quanto appena
detto. Gesù afferma che l’uomo è sulla terra da 6.000 anni.
[7]
Gesù si esprime in questi termini:
Gesù
a Luisa Piccarreta: «Figlia
mia diletta, voglio farti sapere l’ordine della mia Provvidenza: in ogni
corso di due mila anni ho rinnovato il mondo. Dopo i primi due mila anni lo
rinnovai col diluvio. Dopo i secondi due mila anni i buoni e gli stessi santi
sono vissuti dei frutti della mia Umanità, e a sprazzi hanno goduto
della mia Divinità. Ora siamo al termine dei terzi due mila anni, e ci
sarà una terza rinnovazione. Ecco perciò lo scompiglio generale.
Esso non è altro che un preparativo, appunto, a questa terza
rinnovazione." [8]
Luisa Piccarreta non è l’unico Profeta che
abbordi il tema della Creazione dell’uomo. Ne parlano anche altri
Profeti. Per esempio, il libretto “Cœurs
Unis de Jésus et de Marie” [9] contiene
rivelazioni analoghe. Una di queste ci permette di dedurre che la “Settimana universale” è
formata da sette periodi, e che adesso l’umanità si trova tra la
fine del sesto periodo e l’inizio del settimo. [10] La
citazione seguente è la traduzione italiana del testo che si trova alle
pagine 15 e 16 di detto libretto.
La Voce
interiore all’anima in ascolto: «Sì, voi vi alzate all’alba di un
nuovo giorno. Presso Dio mille anni sono come un giorno, e codesto giorno sarà [simile a] una domenica: l’era dello
Spirito Santo”. Mi sembrava che 4000 anni erano attribuiti al Padre, 2000
anni erano attribuiti al Figlio, e 1000 anni erano attribuiti allo Spirito
Santo."
Questo
messaggio, che per me possiede tutti i caratteri della veridicità, ci
permette di capire che i primi 4000 anni rappresentano la durata
dell’Antico Testamento, mentre i successivi 2000 anni rappresentano la
durata del Nuovo Testamento. Per completare il ciclo totale di 7000 anni
mancano 1000 anni. Questi mille anni sono quelli del millennio che l’Umanità sta iniziando ora. Esso
è l’ultimo della storia perché viene in settima posizione,
e come tale assume il ruolo della “Domenica”.
Siccome la struttura di questa terza settimana, detta universale, è identica a quella delle due precedenti, se
mettiamo assieme le strutture delle tre settimane, ne ricaviamo une formula
che, pur rimanendo semplicissima, è molto eloquente:
6 + 1 = 7
6 + 1 = 7
6 + 1 = 7
Dov’è
l’eloquenza di questa formula? I suoi significati si trovano non solo nella
lettura orizzontale ma anche in quella verticale.
Verticalmente: la prima fila di numeri è composta da tre
“
Verticalmente: la seconda fila di numeri è composta da tre
“
Verticalmente: la terza
fila di numeri è composta da tre “
|
Padre
Martino Penasa,
francescano, esegeta biblico, e autore. |
Deduco da queste considerazioni che il Piano concepito da
Dio è triplice, e che ogni sua terza parte ha la stessa struttura
settimanale.
Riassumendo il tutto:
Settimana della genesi
(6+1) Sette periodi
nel Piano creativo. |
Settimana umana
(6+1) Sette giorni
nel tempo umano. |
Settimana
universale (6+1) Sette millenni nel Piano divino. |
Visto che la
struttura di questi tre piani è sempre la stessa (rappresentata
dall’espressione: 6+1=7) se qualcuno volesse definire i rapporti che
esistono tra questi tre Piani, ne risulterebbe una Equazione proporzionale triplice, enunciabile in questo modo:
Il giorno
di Riposo di Dio sta alla Settimana Creativa,
come la Domenica
sta alla nostra Settimana umana
e
L’Equazione si potrebbe riscrivere nel modo
seguente:
… oppure
nella forma seguente: [12]
R:C = 1:7
D:S = 1:7
M:U = 1:7
Un cristiano un po’
istruito si accorge che l’ordine presente in questa Equazione proporzionale triplice è come un riflesso della
Santissima Trinità, [13] e che il ruolo del millennio che sta iniziando [14] – settimo della storia umana, e ultimo
della serie – è quello di una domenica: la “Domenica” della Settimana universale.
Sapendo che il giorno
domenicale ha come ragion d’essere la nostra santificazione spirituale e
il nostro riposo fisico, la conclusione di tutto questo ragionamento è
che il presente millennio, terzo dell’era cristiana e ultimo della storia umana,
sarà consacrato alla santificazione della collettività umana, un
ideale che porta con sè la pace, la felicità, il benessere.
L’umanità si accorgerà che detto millennio è quello
che S. Giovanni descrive all’inizio del ventesimo capitolo
dell’Apocalisse, un “Millennio
felice”.
Dopo la presente
Purificazione, il mondo sopravvissuto si accorgerà di essersi
guadagnato, con la vittoria sull’anti-Cristo, il permesso di entrare nel Millennio felice, alias Regno messianico. [15] Una cosa è certa: il Millennio che S. Giovanni
descrive all’inizio del ventesimo capitolo dell’Apocalisse non
s’è mai visto prima d’oggi. È dunque normale che esso
sia per il futuro. Futuro prossimo o futuro remoto? I messaggi dei Profeti
cristiani contemporanei ci fanno capire che si tratta di futuro prossimo.
Ciò che Dio fa,
è pensato e realizzato nell’ordine. [16] La firma di Dio è riconoscibile nell’ordine
presente in tutti i progetti da lui concepiti. [17]
3 - Settimo millennio = Millennio felice.
Sostituire l’idea di
Creazione con quella di Evoluzione spontanea della materia è un errore.
Anche se oggi questo errore va di moda, chi ha fede nel Credo cattolico non
esita a dire che la materia da sola non può nulla, e che è Dio
che ha creato l’uomo soffiando la vita ad una materia da Lui preparata a
questo scopo.
Riassumendo il contenuto dei paragrafi precedenti,
possiamo affermare in sostanza che Dio
Creatore ha creato l’uomo sei mila anni fa, che Dio Redentore lo ha redento due
mila anni fa, e che la prossima tappa è riservata allo Spirito Santo,
nostro Dio
Santificatore. La sua azione diretta dovrebbe iniziare in questo nostro
tempo. [18]
In sintesi: come l’Era
del Padre è stata un’era di Giustizia
(Antico Testamento), e l’Era del Figlio un’era di Misericordia (Nuovo Testamento),
così l’Era
dello Spirito Santo sarà un’era di Santificazione (Terzo ed ultimo Testamento). Accettare queste
spiegazioni non dovrebbe essere considerata una cosa troppo ardua perché
le profezie che ce le rivelano sono numerose, coerenti, in sintonia con la
Rivelazione biblica.
La profezia che segue, anche
se è poco conosciuta, è un esempio di coerenza e chiarezza. Ce
l’ha trasmessa Magdalena
Porsat ,
un’umile donna che nel secolo scorso ha vissuto i suoi anni al servizio
di una famiglia della piccola borghesia francese.
Magdalena
Porsat scrive: «Ascoltate ciò che Maria, nostra Madre, mi
ha incaricata di dirvi. Vedo la Fine dei Tempi. Vedo la fine del male e
l’inizio del bene. Non si tratta di un avvenimento qualunque, ma di una
grande epoca che deve cominciare: la terza. All’inizio il Padre ci ha
creati, e questo per permetterci di conoscerlo, amarlo, e servirlo. In un
secondo tempo il Figlio ci ha redenti. Adesso, per nostra consolazione, il
Padre e il Figlio ci mandano lo Spirito Santo trionfatore, con Maria sua sposa.
Questo è un grande miracolo." [19]
Un’altra mistica, Suor Marie-Nathalie, ha ricevuto da
Gesù le parole seguenti:
Gesù a Suor Marie-Nathalie «Non si tratta della fine del mondo, ma della fine
dei peccati. Si tratta di metter fine a questo grande flusso d’anime
verso la dannazione." [20]
4 - Connubio mistico tra Dio e l’uomo.
Il cammino percorso fin qui ci ha fatto capire che alla
fine della Settimana creativa di Dio, come pure alla fine della nostra
settimana, esiste un giorno di riposo chiamato “domenica”. Siccome
questi due piani settimanali si assomigliano nella struttura, ne abbiamo
dedotto che la nostra domenica umana ha un corrispondente nella
“Domenica” del Creatore, e viceversa. Poi abbiamo visto che a
questi due Piani se ne aggiunge un terzo, quello della Settimana universale,
la quale comporta sette millenni. Alla fine, riflettendo sulla struttura della Settimana
universale abbiamo scoperto che il millennio attuale, terzo
dell’era cristiana e settimo della storia umana, è
l’equivalente di una domenica: la “Domenica” della Settimana
universale.
Partendo dal fatto che il millennio attuale è
l’equivalente di una domenica, quante probabilità ci sono che
detta “domenica” sia il Millennio di cui S. Giovanni parla
nell’Apocalisse? [21] A mio avviso le probabilità sono del cento per
cento. Il Millennio suddetto non
può essere se non il Millennio descritto da S. Giovanni. È
mia convinzione che nel corso di questo millennio Dio e l’uomo s’incontreranno per diventare
misticamente quello che l’uomo e la donna diventano umanamente durante il
loro amplesso nuziale. E, in verità, che cos’è un connubio
nuziale se non un pallido riflesso di questo più grande e splendido Connubio mistico? Possedere Dio ed
essere da Lui posseduti! ... Per quale strepitoso miracolo la Maestà
divina permette di essere posseduta dall’uomo? Non esistono parole per
descrivere l’immenso privilegio che costituisce per l’uomo,
semplice creatura, il fatto di poter un giorno essere immerso nella perfezione
assoluta del suo Creatore. Alla creatura umana sarà concessa
l’unione intima col suo Creatore, e tale unione, sembra bene, si
realizzerà anche nel tempo, prima ancora che l’eternità
abbia inizio!... [22]
Questo ci rivela lo scopo vero di ogni Apocalisse. Ogni
Apocalisse, relativa o assoluta che sia, [23] permette un avanzamento qualitativo. Per esempio, se
è normale che il grano maturo sia falciato, raccolto, e poi
battuto (la battitura non è mai stata fine a se stessa, ma ha sempre
avuto come scopo di separare il grano buono dalle varie scorie), altrettanto
normale è che alla fine delle tappe principali della storia umana ci sia
una falciatura di “grano”, seguita da relativa battitura. Il grano
falciato cade come morto, ma essendo maturo la sua “morte” è
una promozione, un avanzamento. Con essa inizia una vita nuova, e di livello
superiore, quella che lo conduce nel granaio del Signore per poi diventare
pane.
Nel caso attuale il grano da falciare – e da
battere – è quello maturatosi nel campo del Signore. E il granaio?
Il granaio è il Regno di Dio, il Regno
messianico. È quel Millennio che Dio ci ha preparato
affinché la felicità sia vissuta non solo in Cielo ma anche in
Terra. Come il buon grano viene trasportato nel granaio, così
accadrà per coloro che Dio giudicherà meritevoli. Saranno ammessi
a vivere nell’Era nuova, la quale nascerà dall’odierna
Apocalisse. [24]
Queste persone sono privilegiate perché
sarà loro concesso quello che dopo il Diluvio fu concesso a Noè,
e che più tardi fu concesso anche a quegli Ebrei che ereditarono la
Terra Promessa. Anche per noi ci sarà una “Terra Promessa”,
preparata da Dio. Si tratta del Regno
messianico. Le persone degne l’avranno ottenuto dopo sei mila anni di
deserto purificatore. Grazie a queste persone, alla santità d’innocenza del Paradiso terrestre
iniziale farà eco la santità di penitenza del Paradiso terrestre finale. [25]
5 - Millenarismo ≠ millennio felice.
Il concetto di Millennio felice e quello di millenarismo sono spesso assimilati
l’uno all’altro, e confusi l’uno con l’altro. Si tratta
di un errore perché il millenarismo
è un concetto condannato dalla Chiesa, mentre il Millennio felice è un passo della Bibbia. Nessuno può
condannare la Bibbia perché è sacra.
Per aiutarci a sciogliere
l’imbroglio che si è formato in questo campo, Dio ci manda oggi
dal Cielo dei messaggi molto interessanti e istruttivi. Chi li legge capisce il
Piano di Dio, e con tale conoscenza
è in grado di vedere dove il mondo si dirige. Chi non li legge (o li
legge col cuore chiuso) continua ad avanzare con gli occhi bendati.
Il Cielo ha
scelto la signora Vassula Ryden [26] come
strumento per trasmetterci dei messaggi importanti, alcuni dei
quali confermano l’imminenza della grande Purificazione e la bellezza
dell’Era nuova che la seguirà. Per esempio, nel quarto volume
della serie: “La Vera Vita in Dio”, io leggo:
Gesù
a Vassula Ryden: «Sì, miei cari, vi darò la sapienza.
Ve la darò affinché vi accompagni lungo la strada, e vi conduca
alla santità; una santità che paralizzerà Satana per mille anni, impedendogli di mettersi
tra voi e il mio Amore. Quando dunque vedrete il cielo dissolversi in fiamme, e
gli elementi fondere nel calore, sappiate che questo è il segno
dell’inizio della promessa che vi ho fatto di darvi nuovi Cieli e nuova
Terra. Ve li darò con il rinnovamento della mia Chiesa, la rinascita
della mia Chiesa, la rinascita dei nostri due Cuori." (19 dicembre, 1990).
Grazie a
questa rivelazione e ad altre che le assomigliano e che fanno da corollario al
passo biblico che parla del Millennio felice (Ap 20, 1-6), noi sappiamo
che dopo la presente Purificazione il genere umano gioirà di un periodo
di pace che durerà probabilmente una decina di secoli, mille anni.
Siccome il
“millenarismo” è stato
condannato dalla Chiesa, parecchi cattolici si sono messi a dire che questa
profezia è falsa, ma un attento esame della questione ci permette di
scoprire che la condanna emessa dalla Chiesa sotto la parola
“millenarismo” non ha nulla a che vedere col numero mille di cui si
usa e abusa. Una buona spiegazione sembra essere quella di Padre Martino Penasa, autore di libri importanti su questo soggetto. Padre
Penasa dice:
Padre
Martino Penasa scrive: «Il Millenarismo condannato dalla Chiesa antica ai tempi di S. Agostino
riguarda non i mille anni, bensì la presenza localizzata e visibile di
Cristo sulla terra, come re supremo di tutto l’orbe terracqueo, per mille
anni, intento a festini di nozze, con banchetti e balletti mondani, come
avveniva presso i pagani di quel tempo, comprese le sbornie degli ubriaconi e
le orge sessuali. Tali “millenaristi” basavano la loro proposta del
preteso “millennio” su quella frase del testo sacro che dice:
“Sono giunte le nozze dell’Agnello; la sua Sposa è
pronta!” “Scrivi: beati gli invitati al banchetto delle nozze
dell’Agnello!”»
In altre parole, Padre Penasa
[27] spiega che il “millenarismo” condannato
dalla Chiesa ai tempi di S. Agostino non è una condanna del passo
biblico che parla del Millennio felice (Ap 20, 1-6) ma della sua
interpretazione materialistica (o politico-materialistica).
Condannare un passo della
Bibbia? Non è possibile condannare la Bibbia in nessuno dei suoi passi. Sarebbe
un errore grossolano.
Padre Penasa aggiunge che nel
1944 la Chiesa ha pure rigettato una versione “mitigata” del
millenarismo, quella che proponeva di eliminare gli abusi culinari e sessuali
durante il Millennio pur conservando l’idea di un Cristo politico. [28]
6 - Le tre venute
di Cristo (o “Parusie”).
Le profezie vere del presente
sono necessariamente in relazione con quelle vere del passato. Per esempio i
messaggi che seguono hanno un legame con il libro dell’Apocalisse. La
Madonna li ha affidati a don Stefano Gobbi nel 1994 e nel 1995.
La Madonna a don Gobbi: 1) «Vi trovate proprio nel cuore di ciò
che vi è stato annunciato nell’ultimo libro della Scrittura
Sacra." (13 maggio, 1994). [29] 2) «Sono la Regina della Pace, e l’alba
che annuncia i tempi nuovi che vi aspettano, e che si avvicinano a grandi
passi. ... Vi offro il rifugio sicuro che la Santissima Trinità vi ha
preparato per questo tempo di bufera, che è quello della grande Tribolazione." (31
dicembre,1995) [30]
Anche il passo che segue
proviene dal “Libro Azzurro” di don Gobbi. Esso prevede il ritorno
imminente di Gesù nella Gloria. La Madonna ci dice:
La Madonna a don Gobbi: «Io sono sempre con voi per dirvi che la
realizzazione di questi segni vi indica con sicurezza che è vicina la Fine dei Tempi, con il ritorno di Gesù nella Gloria." (31 dicembre, 1992).
Sapendo che “Fine dei Tempi” e “Fine del Mondo” sono cose distinte, è naturale che questa seconda
venuta di Gesù come Re sia un’anticipazione della sua terza e
ultima venuta come Giudice. Dio Padre, nel suo Piano di Salvezza,
avrebbe stabilito che Dio Figlio incontri l’Umanità a tre riprese:
la prima come Redentore, la seconda come Re, e la terza come Giudice.
Il triplice quadro seguente ha come scopo di facilitare la visualizzazione
del concetto delle tre venute di Cristo.
1 |
2 |
3 |
Prima venuta. Come Redentore 2.000
anni fa. Inizio
dei tempi. |
Seconda venuta. Come Re Tempo presente Fine dei tempi. |
Terza venuta. Come Giudice Fra
“ Fine
del mondo. |
Sappiamo che ogni volta che
Gesù si manifesta al mondo visitandolo di persona, la sua venuta
è identificata dai teologi col nome di “Parusia”. Le tre
venute di Gesù sono quindi tre Parusie, e la seconda è detta pure
“Parusia intermedia”. È facile costatare che la prima
Parusia ha segnato la fine dell’Era di Giustizia e l’inizio
dell’Era di Misericordia (4.000 anni ha durato la
prima era, 2.000 la seconda); che la seconda Parusia segnerà la fine
dell’Era di Misericordia e l’inizio dell’Era di Santificazione; e che la terza
Parusia, quella che dovrebbe arrivare tra mille anni, segnerà nel
contempo la fine dell’Era di Santificazione, la Fine del Mondo, e
l’Entrata nell’Eternità. Se il mio giudizio non mi
tradisce nell’interpretazione delle profezie sulle quali ho meditato, la
terza ed ultima Parusia dovrebbe aver luogo fra dieci secoli circa, alla fine
del Millennio di Pace, verso l’anno 3.000. [31]
Questa ipotesi delle tre
Parusie è confermata da numerosi messaggi profetici, fra i quali
figurano pure i due passi che qui seguono. Il primo proviene dal “Libro
azzurro” del Movimento Sacerdotale Mariano (don Stefano Gobbi), e il
secondo fa parte degli scritti di Maria Valtorta.
La Madonna a don Gobbi: «La
seconda venuta di Gesù, il suo ritorno nella gloria, sarà prima
della sua ultima venuta per il Giudizio finale, la cui ora è invece
ancora nascosta nei segreti del Padre. Essa assomiglierà alla sua prima
venuta, la notte di Natale, [nel senso che] il mondo si
troverà tutto avvolto nella tenebra della negazione di Dio, del suo
ostinato rifiuto, dalla ribellione alla sua legge d’amore. Il gelo
dell’odio avrà ancora reso deserte le strade del mondo.
Così quasi nessuno sarà pronto ad accoglierlo. Di Lui i grandi
neppure si ricorderanno, i ricchi gli chiuderanno le porte, mentre i Suoi
saranno molto occupati a cercare e ad affermare se stessi. ... “Quando il
Figlio dell’uomo verrà, troverà egli ancora la fede sulla
terra?”. Verrà all’improvviso, e il mondo non sarà
pronto alla sua venuta. Verrà per un giudizio che troverà l’uomo
impreparato. Verrà per instaurare nel mondo il suo Regno, dopo aver
sconfitto ed annientato i suoi nemici. Anche in questa seconda sua venuta, il
Figlio verrà a voi attraverso sua Madre." (24 dicembre 1978).
Gesù a Maria Valtorta: «Quando avrò mondato il Gregge da ciò che è
falso e impuro [con la
Purificazione che avrà preceduto la sua venuta intermedia], nel mio periodo di Re della Pace [il
“Millennio di Pace”] istruirò
i rimasti per l’ultima istruzione. Conosceranno Me come ora solo gli eletti
mi conoscono. Saranno non dodici, ma dodicimila volte dodicimila creature
chiamate alla conoscenza del Re. Cadranno le eresie e le guerre; Luce e Pace
saranno il sole della Terra; si nutriranno del germe vivo della mia Parola e
non saranno più languenti della fame spirituale. Mi adoreranno in
spirito e verità.
Quando l’ultima rivolta
di Satana a Dio avverrà [alla fine del “Millennio di pace”], non mancheranno gli ultimi Giuda fra i chiamati alla conoscenza del Re.
L’oro della Città eterna deve essere depurato per tre filtri [32] per
poter divenire turibolo davanti al trono dell’Agnello glorioso. E questo
sarà l’ultimo filtro. Ma i “fedeli” resteranno fedeli,
conosceranno che Io sono con essi, e che essi sono il mio popolo eterno. Ma fin
da ora, o miei diletti, o anima che mi ami e che amo, sappiate che anche prima
che Io venga a radunare il mio gregge per portarlo agli eterni pascoli del
cielo, voi siete i miei amati agnelli. Prima degli altri entrerete nel mio
Regno, perché voi siete il mio gregge ed Io sono il Signore Iddio
vostro, il vostro Pastore che fra voi prende le sue delizie, e che vi chiama
alla sua dimora per vivere con voi nella Pace serbata ai fedeli di
Cristo." [33]
“Uomo avvisato, mezzo
salvato”, dice il proverbio. Conoscere in anticipo i diversi aspetti
della Parusia intermedia offre un grande vantaggio a chi accetta le
informazioni che riguardano tale avvenimento. Il vantaggio delle persone
“informate” è che avranno il privilegio di trovarsi
“in abito di servizio” quando Gesù sarà di ritorno
come Re di gloria; ma chi non ama Gesù più di se stesso non ha
volontà sufficiente per ascoltare i messaggi che il Cielo invia oggi
alla Terra tramite i suoi profeti. Le rivelazioni di Dio non fanno presa sui
tiepidi, troppo presi dal mondo, o da loro stessi. Questo avrà per
effetto di aumentare la loro vulnerabilità dinanzi alla tempesta che per
forza di cose dovrà precedere il grande avvenimento della Parusia
intermedia. Succederà come alla battitura del frumento: il grano da una
parte, la pula dall’altra. Ma lo scopo della grande tempesta
purificatrice non è il dolore apocalittico presente in essa (come lo
scopo della battitura del frumento non è la battitura in se stessa), ma
la ricchezza che il buon grano rappresenta una volta liberato dalle varie immondezze.
[34]
In sintesi, i messaggi che
abbiamo intesi ci confermano che Gesù sta per tornare sulla terra come
Re di gloria, il che significa che Dio sta per introdurre sulla Terra il suo
Regno, detto messianico. La grande Tribolazione che lo dovrà precedere
non è che un mezzo, il cui scopo sarà la rinascita
dell’Uomo.
Che cosa dovrebbe fare ognuno
di noi per essere annoverato tra gli eletti, ai quali Dio dirà: “Bene,
servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò autorità
su molto”? [35] Le anime di buona volontà conoscono la risposta,
ma le pagine che seguono le aiuteranno a riscoprirla con una chiarezza ancora
più grande.
7 - Amore
divinizzante.
Che succede a due innamorati
che non si amano più? Non trovano più il tempo di stare insieme, di
ascoltarsi. Prima dello sfortunato cambiamento il tempo per ascoltarsi non era
mai un problema. Saltava fuori sempre, magari con qualche acrobazia. Dopo il
cambiamento invece le difficoltà sembrano insormontabili. Tutto è
più difficile, più complicato, più faticoso. Che
cos’è successo? La situazione fa pensare a un impianto elettrico
privo di corrente. Senza elettricità l’ambiente non è
più quello di prima ... Non c’è più luce, non c’è
più calore, e manca l’energia che prima faceva funzionare tutti
gli apparecchi elettrodomestici.
Se l’elettricità
è importante, l’amore lo è altrettanto. L’amore
è importante quanto l’elettricità, e anche di più.
Lo prova il fatto che se l’amore non c’è più il bacio
è senza slancio, il sorriso è senza convinzione, l’abbraccio
o la stretta di mano sono senza sentimento. Senza l’amore tutto diventa
più faticoso e più difficile. È come se mancasse
l’energia necessaria a produrre la luce, il calore, il movimento ...
Anche se i due “innamorati” continuano a dirsi: “Credimi
caro-a, mi è mancato il tempo”, in realtà è lo
slancio spirituale che è mancato, perché non c’è
più, è morto, e la scusa della mancanza di tempo è solo un
pretesto, un’astuzia che si inventa per scansare un ostacolo ormai
fastidioso, imbarazzante.
L’amore ... Ma cos’è l'amore? Non
è forse il più fantastico, il più splendido dei miracoli?
E allora dite: che cosa non fa una persona che ama Dio veramente, sinceramente,
di vero cuore? Non si comporta con Lui come ogni innamorata si comporta col suo
innamorato? Non pensa a Lui costantemente? Certo! L’anima innamorata di
Dio è sempre ansiosa di Lui, e quest’ansia la fa rimanere di
continuo sul chi vive. L’orecchio teso, l’occhio vigile, essa si
chiede continuamente se il suo dolce Amore non sia già là, sulla
soglia di casa. E se si accorge che c’è, corre verso di lui piena
di gioia, pronta ad ascoltare tutto quello che le racconterà oggi,
comprese le inezie. Ah, gli slanci d’amore che abbelliscono la
gioventù! Ricordi? Pieni di vita e di dolcezza. E quanta veemenza nello
stesso tempo!
Immagina ora di essere del tutto innamorato (o
innamorata). E che il tuo amore sia... Dio. Sì, Lui! Sei innamorato(a)
di Dio sapendo che anche Lui è innamorato di te. Pensi a Lui di
continuo, lo aspetti, sei sempre sul chi vive. Hai nel cuore l’ansia, che
è quella dell’amore. È un’ansia che brucia, lo
sappiamo tutti. Allora tu, innamorato(a) che sei, aspetti notizie dalla persona
che ami. Essa vuole arrivare da te al più presto, tu lo sai, ma la cosa
non gli è sempre facile, e quando non riesce a venire, allora ti manda
un messaggero con l’incarico di comunicarti sue notizie. Alle notizie
aggiunge alcuni incoraggiamenti, e qualche consiglio. Il messaggero arriva da
te e ti porge la lettera. È una lettera scritta da Colui che aspetti,
che ami. Ti riguarda da vicino. Allora che fai? Rifiuti la lettera col pretesto
che il messaggero è goffo, è brutto, è sporco, è un
ignorante, è mal vestito, è stanco del viaggio? Se così
è, chi dei due innamorati ha smesso di amare l’altro? Tu Lui,
oppure Lui te?
Tutti sappiamo che una persona innamorata è
ansiosissima di leggere la lettera che gli arriva col nome dalla persona amata.
Ha bisogno di verificare se le parole, il tono, la voce, sono quelli che
conosce. E leggendo capisce, o intuisce. La guida l’istinto.
Eppure alcuni di
noi (che pur si dichiarano di Dio, e fedeli suoi, e innamorati suoi) dicono che
Dio non ha più bisogno di parlare all’Umanità, che ha detto
già tutto quello che aveva da dire, e che la Rivelazione si è chiusa
con la morte dell’ultimo Apostolo. Altri invece dicono che il numero dei
“Profeti” è talmente grande che diventa impossibile
distinguere quelli veri da quelli falsi.
Alle prime persone, quelle del primo gruppo, vorrei dire che se non trovano
più il tempo di ascoltare i messaggi di Dio, quelli odierni, è
segno che hanno smesso di amare Dio con cuore sincero. Una cosa è certa:
non è possibile che Dio abbia perso il diritto di parlare con le sue
creature. Voler negare a Dio questo diritto è come arrampicarsi sui
vetri. Lo dice il buon senso. Alle persone del secondo gruppo invece –
quelle che si lamentano che i Profeti sono troppo numerosi, e che la confusione
che ne deriva impedisce loro di distinguere il vero dal falso – a queste
persone vorrei far notare che l’amore (quello vero!) rende la creatura
capace di distinguere fra mille la voce del suo Creatore. Cani e pecore
riconoscono tra mille la voce della persona che li governa, un bambino riesce a
distinguere fra mille la voce del papà e quella della mamma, per qual
motivo l'uomo non sarebbe più in grado di riconoscere la voce del suo
Creatore?
Prendiamo Noè. I suoi
contemporanei si sono beffati a lungo di lui mentre costruiva l’arca, ma
col diluvio sono morti tutti. L’umanità di oggi si trova nelle
stesse condizioni, ma sembra decisa, malgrado ciò, a ripetere lo stesso
errore. Numerose voci qualificate parlano dell’imminenza di una
purificazione simile a quella del grande diluvio, ma quante sono le persone che
le ascoltano i messaggi di Dio? Pochissime. Gli uomini d'oggi si comportano
come quelli del tempo di Noè, non hanno tempo per
“corbellerie” del genere, e molti sghignazzano in direzione dei
Noè contemporanei.
Eppure i messaggi che Dio ci
manda sono pieni di senso. Ogni uomo dovrebbe preoccuparsi di valutarli.
Succede invece il contrario. Manca forse l’amore? Sì, e siccome
l'amore è come l'energia elettrica, dove manca l'amore tutto si ferma.
Non c’è più interesse per le cose spirituali. Che cosa
rimane? La frenesia materiale. Al posto di Dio e dello spirito c'è la
televisione con mille altri idoli materiali. Malgrado ciò, la persona
che ama la Verità con cuore sincero trova sempre il tempo di parlare con
Dio, e Dio le fa avere anche le prove di cui ha bisogno per credere ai suoi
messaggi.
8 - Il fuoco sotto
la cenere.
Desidero offrire una mia
testimonianza. Tempo fa mi si è presentata alla mente un’immagine
singolare, senza un motivo particolare, ossia senza un contesto immediato
evidente. Mi sono trovato all’interno di una bella e grande casa. Il suo
piano terra era formato da una stanza unica, molto spaziosa, e provvista di un
focolare domestico che troneggiava al centro di essa. Il focolare era aperto
all’intorno, perché fatto all’immagine di quei focolari
domestici che i nostri antenati, quasi tutti contadini, costruivano al centro
della loro casa prima che ci fosse l’elettricità. Era notte, e
probabilmente i membri della famiglia erano già a letto, tutti al piano
superiore. Sul focolare il fuoco non ardeva più, ma
nell’avvicinarmi ho sentito che da esso emanava ancora un po’ di
calore. Ho compreso che nei giorni invernali del tempo passato le famiglie
tenevano il fuoco acceso durante tutta la giornata, e alla sera non lo
spegnevano completamente. La padrona di casa lasciava che le braci si
coprissero lentamente di cenere, intervenendo magari in certi casi per
accelerarne il processo. Ricordo che più di una volta, da bambino, avevo
udito dire dagli adulti che il fuoco “cova” sotto la cenere,
oppure “dorme”, e che in queste condizioni le braci del
focolare potevano durare accese tutta la notte, e qualche volta anche di
più.
Quest’abitudine di lasciare il fuoco acceso sotto
la cenere faceva parte della vita dei nostri bisnonni, anche perché
offriva un duplice vantaggio, quello di mantenere la casa leggermente riscaldata
durante la notte invernale, e quello di permettere alla padrona di casa di
riaccendere il suo fuoco in maniera più veloce la mattina seguente.
È più semplice ottenere un fuoco aggiungendo dei ramoscelli
secchi ad alcune braci ancora vive, già pronte, che non iniziando da
capo tutto il processo di accensione.
Così com’era venuta, quest’immagine si
è anche allontanata, ma siccome la sua traccia era ormai impressa nella
mia mente, il risultato era che essa avrebbe potuto riprendere vita in me in
qualsiasi momento, o per impulso volontario, o per riflesso condizionato, e
cioè per “associazione” d’idee. Il riflesso si
è effettivamente prodotto in me a distanza di qualche anno mentre in
casa di un amico partecipavo alle preghiere da lui organizzate in onore della
Madonna, secondo lo spirito del Movimento Sacerdotale Mariano. A provocarlo
è stata la lettura di un messaggio profetico che la Madonna aveva
affidato a don Stefano Gobbi qualche anno prima, l’11 giugno del 1988. Durante la lettura di
detto messaggio mi si è ripresentata alla mente la scena della casa e
del focolare domestico, così, per associazione d’idee. Per capire
il cammino che le mie idee hanno percorso nell’associarsi è
necessario conoscere il contenuto del famoso messaggio che la nostra guida ci
leggeva. Tale messaggio aveva per titolo: “La grande Apostasia”.
La grande
Apostasia: messaggio affidato dalla Madonna a don Stefano Gobbi
l’11 giugno 1988.
La Madonna a don Gobbi: «Sono giunti i tempi della generale confusione e del più
grande turbamento degli spiriti. La confusione è entrata nelle anime e
nella vita di tanti miei figli. Questa grande Apostasia si diffonde sempre di più, anche
all’interno della Chiesa cattolica. Gli errori vengono insegnati e
diffusi, mentre con tanta facilità sono negate le verità
fondamentali della fede che il Magistero autentico della Chiesa ha sempre
insegnato ed energicamente difeso contro qualsiasi deviazione ereticale. Gli
episcopati mantengono uno strano silenzio, e non reagiscono più. Quando
il mio Papa parla con coraggio e riafferma con forza le verità della
fede cattolica non viene più ascoltato, anzi è pubblicamente
criticato e deriso. C’è una sottile e diabolica tattica, intessuta
segretamente dalla massoneria, che si usa
oggi nei confronti del Santo Padre per mettere in ridicolo la sua Persona e la
sua opera, e per rendere vano il suo Magistero. Vittime della grande Apostasia
sono i miei figli che, spesso inconsapevolmente, si lasciano trascinare da
questa ondata di errori e di male. Vittime della grande Apostasia sono molti
vescovi, sacerdoti religiosi e fedeli.
In questi tempi nella Chiesa
cattolica rimarrà un piccolo resto che sarà fedele a Cristo, al
Vangelo, e a tutta la sua verità. Il piccolo resto formerà un piccolo
gregge, tutto custodito nel profondo del mio Cuore Immacolato. Questo piccolo
gregge sarà formato da quei vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli che
resteranno fortemente uniti al Papa, tutti raccolti nel Cenacolo del mio Cuore
Immacolato, in atto di preghiera incessante, di immolazione perenne, di offerta
totale, per preparare la via dolorosa alla seconda e gloriosa venuta di mio
figlio Gesù." (11 giugno
1988).
La lettura di questo
messaggio mi ha riportato alla mente l’immagine di quella casa, di quel
focolare, e di quelle braci rimaste vive sotto la cenere. Ho capito che la
notte invernale rappresentava l’Apostasia generale, e che la padrona di
casa, di cui sentivo la forte presenza anche se non la vedevo, era la nostra
Mamma celeste. Ho intuito che le braci che nel focolare domestico permettevano
di mantenere il fuoco vivo sotto la cenere durante la notte invernale (la notte
fredda dell’Apostasia) erano quel “piccolo resto” di
cui la Madonna parla nel brano già citato. Come una brava padrona di casa
la Madonna sa quel che ha da fare per conservare il “suo”
fuoco durante la notte invernale in modo che duri fino al giorno seguente.
Per sopravvivere quindi alla
notte invernale, che è quella della Purificazione, la cosa migliore
è di far parte di questo “piccolo resto”. Se un uomo,
infatti, legge i messaggi del “Libro azzurro”, il segreto dei tempi
attuali non è più un segreto per lui, e se in più ne mette
in pratica i consigli, con questo egli si prepara agli avvenimenti da essi
annunciati. Tuttavia, siffatti messaggi sono capiti meglio dai cuori semplici.
Questo è quanto dice la Madonna, che a varie riprese afferma che solo i
piccoli, i poveri, gli umili, i puri, sono in grado di accogliere i suoi
messaggi. Il brano che segue mostra in che modo la Madonna si esprime su tale
argomento.
La Madonna a don Gobbi: «Io rivelo il mio segreto solo al cuore dei
piccoli, dei semplici, dei poveri, perché da essi viene accolto e
creduto. Per questo Gesù sta operando fortemente in questi tempi, per
preparare il suo avvento nella vita dei semplici, dei poveri, dei puri, dei
piccoli. Con un piccolo numero di questi bambini il Signore instaurerà
presto sulla terra il suo glorioso regno d’amore, di santità, e di
pace." (13 ottobre 1990).
9 - Occhi
Profetici di Maria Valtorta.
Le Scritture sacre si
lasciano leggere dall’inizio alla fine, ma vi sono parti che non si
lasciano penetrare prima del tempo stabilito. Stabilito da chi? Da Dio. E
quando arriva il tempo suddetto, Dio interviene tramite i suoi porta-voce per
far comprendere all’uomo i passi biblici che fino allora erano rimasti
nell’oscurità.
Maria
Valtorta [36] è certamente uno di questi porta-voce. Le sue
rivelazioni, soprattutto quelle contenute nei tre volumi intitolati “I
Quaderni”, scritti tra il 1943 ed il 1950, ci permettono di
intravedere il futuro dell’umanità, e di riassumerlo.
Il quadro sinottico che qui
è proposto offre il vantaggio di riassumere tale futuro in nove tappe
successive. Che il lettore lo consideri come un tentativo umano destinato ad
interpretare il più onestamente possibile i progetti divini, non come un
assoluto categorico (non lo potrebbe mai essere, giacché il futuro
appartiene a Dio, che lo può anche modificare se così gli piace).
QUADRO SINOTTICO
(Avvenimenti futuri: le nove tappe)
1. Ultimo precursore
dell’anti-Cristo. 2. Tregua provvisoria e
precaria (il tempo presente). 3. Inizio del potere
dell’anti-Cristo. Falso Papa. Abolizione del Sacrificio perpetuo (la Messa).
Nuove Catacombe (nelle case private). Realizzazione dei segni profetizzati a
Dozulé, Medjugorje, Garabandal. (Grande Avvertimento. Grande Miracolo.
Grande Castigo) 4. Interventi celesti.
Evangelizzazione della Terra. Riunificazione delle Chiese nella Chiesa.
Conversione degli Ebrei. 5.
Scatenamento finale dell’anti-Cristo 6. Rapimento
della Chiesa nelle nubi. Sconfitta dell’anti-Cristo. Parusia
intermedia. Inizio della Nuova Era. 7. Nuova Era = Millennio felice = Paradiso terrestre
finale. 8. Fine del Millennio felice. Scatenamento di
Satana in persona. (Periodo peggiore di quello dell’anti-Cristo).
Apocalisse finale. Fine del Mondo. 9. Parusia
di Cristo (la terza, l’ultima). Risurrezione della carne. Giudizio
Universale. |
Domande frequenti: Come
sarà l’anti-Cristo? Quando farà la sua apparizione?
Quand’è che gli eletti saranno sollevati da terra? Come
sarà la Chiesa dopo la sua risurrezione? Come fare per ben comprendere
l’Apocalisse?
Le risposte che Dio ci da
tramite Maria Valtorta ci permettono di penetrare le varie parti del libro dell’Apocalisse.
I passi che qui seguono ne offrono degli esempi: [37]
Gesù a Maria Valtorta: «Anche nell’Apocalisse pare che i periodi si confondano,
ma non è così. Sarebbe meglio dire: si riflettono nei tempi
futuri con aspetti sempre più grandiosi. Ora siamo al periodo che Io
chiamo: dei precursori dell’anti-Cristo [punto 1 del quadro sinottico, poiché il dettato di Gesù
è del 1943]. Poi verrà il periodo dell’anti-Cristo
[punto 3 del q. s.], che è il precursore di Satana [precursore di
Satana quale apparirà nel punto 8 del q. s.]. Questo [precursore
di Satana] sarà aiutato da manifestazioni di Satana: le due bestie
nominate nell’Apocalisse. Sarà un periodo peggiore
dell’attuale [1943]. Il Male cresce sempre più.
Vinto l’anti-Cristo, verrà il periodo di
pace [punto 7 del q. s.], per dare tempo
agli uomini colpiti dalle sette piaghe e dalla caduta di Babilonia, di
radunarsi sotto il segno mio. [38] L’epoca anticristiana assurgerà
alla massima potenza nella sua terza manifestazione, ossia quando vi
sarà l’ultima venuta di Satana. [punto 8 del q. s.].
Avete
capito? Credere occorre, e non cavillare. ... Come uno a cui prema di fare
intendere una cosa, Io vado sempre dritto alla cosa che più importa, e
che qui è il mio Regno. [Regno terrestre, ma di riflesso anche quello eterno]. Perché nel mio Regno
è la giustificazione del mio essermi incarnato e morto. Perché
nel Regno è la prova della mia infinita potenza, bontà, sapienza.
Perché nel Regno è la prova della vita eterna, della risurrezione
della carne, del mio potere di Giudice. Perciò quando ho parlato per
spiegare l’Apocalisse ho, ai singoli punti spiegati, messo quasi sempre a
corona il mio Giudizio, il mio Trionfo, il mio Regno, la sconfitta di Satana in
se stesso [dopo il “Millennio di Pace”], nella sua
creatura [l’anti-Cristo, prima del “Millennio di Pace”], nei
suoi precursori [Napoleone, Hitler, Stalin, eccetera ...]."
Circa il tempo presente,
Gesù dice:
Gesù a Maria Valtorta: «È il caso di ripetere: “Satana ha chiesto di vagliarvi”.
E dal vaglio risulta che la corruzione è come ai tempi del diluvio ,
aggravata dal fatto che voi avete avuto il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai
tempi di Noè ciò non era.
L’ho già detto:
“Questa è lotta fra Cielo e Inferno”. Voi non siete che un
bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e demoni.
Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana contro
Cristo. Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità, [39] che si avvicina alla sua
ultima ora per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma
purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra.
Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo
Profeta [40] troverà pochi segnati nello spirito dalla
Croce." [41]
Parecchi si domandano come
sarà l’anti-Cristo. L’immagine che Gesù ci dà
tramite Maria Valtorta è la seguente:
Gesù a Maria Valtorta: «Sarà
persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in
un cielo umano, ma un astro di una sfera soprannaturale il quale, cedendo alla
lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà,
l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame
dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo
il nascondimento. ... Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e
l’Oscuro. L’anti-Cristo, per superbia di un’ora,
diverrà il maledetto e l’oscuro dopo essere stato un astro del mio
esercito.
A premio della
sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e
farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che
susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di
Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell’abisso
perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli
strumenti di orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli
uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana
re, e corrano al seguito dell’anti-Cristo, l’unico che potrà
spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso.
Come il Padre ha dato a Me ogni
potere, così Satana darà ad esso ogni potere, e specie ogni
potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle
febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua sfrenata
ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di
Satana, e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di
armi sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il male li
poteva indurre a creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno
finché Dio non dirà il suo: “Basta”, e li
incenerirà col fulgore del suo aspetto [al momento della sua Parusia intermedia]."
In che momento
l’anti-Cristo farà la sua apparizione? Da quel che capisco egli
apparirà assieme al “Pastore-idolo” (che è il falso
papa, l’impostore per eccellenza. Io lo considero e lo chiamo
“papa-fantoccio”). Si sa che costui un giorno sarà
intronizzato, ma quando? Maria Valtorta dice:
Gesù
a Maria Valtorta: «Quando questa
demoniaca vendemmia avverrà nella Corte di Cristo, fra i grandi della sua
Chiesa ... allora verrà il Pastore-idolo, il quale sarà e starà dove vorranno i suoi padroni." [42]
Secondo i messaggi ricevuti
da don Stefano Gobbi nel 1989, la prima Bestia dell’Apocalisse è la Massoneria, e
la seconda è la Massoneria ecclesiastica. Colui che Gesù
identifica come il “Pastore-idolo”, e che nell’Apocalisse
riceve il titolo di “falso Profeta”, sarà probabilmente l’usurpatore del Trono pontificio,
un individuo che si vestirà da Papa. Durante il suo regno, la sua
persona seduta sul Trono pontificio offrirà l’illusione di una
presenza papale, ma la Cattedra di S. Pietro sarà vacante a causa
dell’illegalità di tale presenza. Per capire questo concetto
è necessario distinguere ciò che è Trono pontificio [seggio materiale], e ciò che
è Cattedra di S. Pietro
[seggio spirituale].
Circa il futuro imminente,
Gesù ci dà le indicazioni seguenti:
Gesù a Maria Valtorta: «L’arcangelo che ha vinto Lucifero, e che sta a guardia
del mio Regno e dei figli di esso, sarà quello che sorgerà come
segno celeste nell’ultimo tempo. Sarà questo il tempo in cui
Israele sarà ricongiunto alla Roma di Cristo, e non ci saranno
più i due rami del popolo di Dio: il benedetto e il maledetto per il suo
deicidio, ma un unico tronco detto di Cristo, perché vivente in Me. [43]
Oh! Luce che sei attributo mio, e che farai rifulgenti come stelle coloro
che conobbero la Sapienza, insegnarono la Giustizia e la vissero, come ti
effonderai gioiosa quel giorno sui miei beati! L’ultimo tempo di tre anni
e sei mesi, tremendo come mai l’uomo conobbe, sarà quello in cui
Satana, attraverso il suo figlio [l’anti-Cristo], arso da supremo livore – perché anche
la scissione fra i due rami del popolo di Dio sarà finita, e con essa la
causa di tanti mali materiali, morali e spirituali – userà le sue
perfette ed ultime astuzie per nuocere, rovinare, uccidere il Cristo nei cuori,
e i cuori al Cristo.
I sapienti
comprenderanno il tranello di Satana, gli innumerevoli tranelli di Satana,
perché chi possiede la Sapienza vera è illuminato, e per la loro
fedeltà alla Grazia diverranno candidi e provati come il fuoco, degni
d’essere eletti al Cielo. Gli empi seguiranno il Male e faranno il male
non potendo comprendere il Bene, perché di loro spontanea volontà
avranno colmato il loro cuore di Male. Allora verrà il tempo in cui,
conculcata sino ad un punto mai raggiunto, la Chiesa non sarà più
libera di celebrare il Sacrificio perpetuo, e l’abominazione della
desolazione sarà innalzata sul Luogo Santo e sui luoghi santi,
così come è detto dai Profeti e ripetuto da Me che non
erro."
Gesù
a Maria Valtorta: «Daniele dice: Vi saranno 1290 giorni [di questa persecuzione]. Beato chi aspetta e giunge a 1335. [44] Ciò vuol dire che nei tre anni e sei mesi che
precederanno la fine [la Fine dei Tempi], un piccolo
tempo sarà serbato in fine ai fedeli per riunirsi ad ascoltare
l’ultima Parola risuonante nei loro spiriti come invito al Cielo, mentre
Michele con i suoi angeli vincerà Satana ed i suoi demoni. “Beato
chi aspetta e giunge a 1335 giorni” vuol dire: “Beato chi
avrà perseverato sino alla fine”, poiché sarà
salvo." [45]
È forse a questo punto
che gli eletti saranno sollevati da terra? È possibile da quanto
traspare leggendo i due brani che qui mi permetto di riportare. Il primo
è tratto dagli scritti di Maria Valtorta, e il secondo dagli scritti
di una mistica francese il cui nome è Lucie.
Gesù
a Maria Valtorta: «Nessuna forza
umana potrà come turbine devastare la mia Chiesa al punto di
distruggerla. Io sarò con lei, a far da piolo e da corda. Quando
l’ora sarà in cui la terra cesserà d’essere [punto 6 del q. s.] dagli angeli sarà trasportata in Cielo la mia Chiesa, che non
può perire perché cementata dal sangue di un Dio e dei suoi
santi." (30 luglio 1943). [46]
Gesù a Lucie: «Ti ho scelta per aiutare le mie anime a percorrere questo
cammino di gloria: dal Golgota al monte Tabor. La nuova Pentecoste sarà
un nuovo monte Tabor. Questo cammino lo facciamo insieme, perché il mio
amore, la mia presenza, e la mia grazia vi accompagnano. Quando il momento
sarà venuto, vi lascerò ai piedi del monte Tabor, il che
significa che non vi parlerò più, ma vi chiederò di alzare
gli occhi al cielo, scrutandolo, finché vedrete apparire il Figlio
dell’uomo nella gloria del Padre. [...] Appena lo vedrete vi alzerete da
terra senza nemmeno rendervene conto, e verrete davanti a Me, assieme agli
angeli ed ai santi. Il percorso finale fino alla cima [del Tabor], lo farete trasportati dalla mia gloria, che si
sarà impadronita di voi!
Ancora non potete capire tutte queste cose perché ho legato la
vostra immaginazione. I miei messaggi conservano un certo mistero,
perché non è bene che Dio riveli tutto agli uomini. Vi alzo il
velo un po’ alla volta, lasciando che vediate l’opera di Dio mentre
si svolge sotto i vostri occhi. ... Faccio questo per fortificare la vostra
fede, la vostra speranza, e la vostra carità, o miei cari. Così
vi rendete conto di come vi amo tutti, e di come desidero accogliervi tutti
sulla mia alta montagna, nello splendore della mia gloria che vi
trasfigurerà. Udrete allora il canto degli angeli, e le vostre voci si
uniranno alle loro per cantare: “Santo, santo, santo, Dio
dell’universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria”.
In quel momento vi
accorgerete di essere entrati nella Nuova Gerusalemme. Tu portami molte anime
ai piedi della mia montagna gloriosa, e da là le attirerò a
Me." (1998) [47]
Come sarà la Chiesa
dopo la sua risurrezione?
Gesù a Maria Valtorta: «Spingiamo insieme lo sguardo nei tempi che, come placida alba successa
a notte di bufera, precederanno il Giorno del Signore. ... I cattolici –
tutto l’orbe conoscerà allora la Chiesa romana, perché il
Vangelo risuonerà dai poli all’equatore, e da un lato
all’altro del globo, come una fascia d’amore, andrà la
Parola – i cattolici, usciti da lotta ferocissima, di cui questa è
unicamente il preludio, [48] sazi di uccidersi e di seguire brutali dominatori, dalla sete di
uccidere insaziabile e dalla violenza insuperabile, si volgeranno verso la Croce
trionfante ritrovata dopo tanto loro accecamento. ...
Sarà Roma che parlerà, quella che ha vinto i Cesari, che li
ha vinti senza armi e senza lotte, con un’unica forza: l’amore; con
un’unica arma: la Croce; con un’unica oratoria: la preghiera.
Sarà la Roma dei grandi Pontefici che in un mondo oscurato dalle
invasioni barbariche e inebetito dalle distruzioni, ha saputo conservare la
civiltà e spanderla tra gli incivili. Sarà la Roma che ha tenuto
testa ai prepotenti, e per bocca dei suoi santi Vegliardi ha saputo prendere la
parte dei deboli e mettere l’aculeo di una spirituale punizione anche a
quelli che in apparenza erano refrattari a qualsiasi rimorso. ...
Verrà quel giorno in
cui, disillusi degli uomini, vi volgerete a Colui che è già
più spirito che uomo, e dell’umanità conserva quel tanto
necessario a farvi persuasi della sua presenza. Verrà dalla sua bocca,
che Io ispiro, la parola simile a quella chi Io vi direi, Io, Principe della
Pace. Vi insegnerà la perla preziosissima del perdono reciproco, e vi
persuaderà che le armi più belle sono quella del vomere che
ferisce le glebe per renderle opime, e quella della falce che taglia le erbe
per farle più belle. Vi insegnerà che la fatica più santa
è quella che si compie per procurare un pane, una veste, una casa ai
fratelli, e che solo amandosi da fratelli non vi è più conoscenza
di veleno d’odio e di torture di guerre. Figli ... iniziate questo
novello esodo verso la nuova Terra che Io vi prometto, e che sarà la
vostra stessa Terra, ma mutata dall’amore cristiano." [49]
Nel testo seguente
Gesù conferma la necessità della sua Parusia intermedia.
Gesù
a Maria Valtorta: «Quest’ira
delle nazioni [1943] è
il prodromo dell’ira mia, poiché così deve avvenire. Ora
penosa, poveri figli miei che la subite, ma è inevitabile che ci sia
perché tutto deve essere compiuto, di Bene e di Male, sulla Terra, prima
che venga la mia ora. Allora dirò: “Basta” e verrò
come Giudice e Re ad assumere anche il Regno della terra [sarà la
Parusia intermedia], e a giudicare i
peccati [50] e i meriti dell’uomo." [51]
- II -
TRASFORMAZIONE DEL MONDO RIVELATA.
1 - “Morte”
e risurrezione della Chiesa.
Fatima, La Salette, e molti
Profeti cristiani contemporanei annunciano la “morte” prossima della
Chiesa di Cristo, la Chiesa cattolica, provocando reazioni violente in numerose
persone. Il vangelo dice infatti che “le porte dell’inferno non
prevarranno contro di Essa (Chiesa)”, e questa frase non è
intesa da tutti allo stesso modo. I nostri vescovi e i nostri sacerdoti, quasi
tutti, reagiscono come reagirono gli Apostoli due mila anni fa, quando
Gesù li avvertì dell’atroce morte che lo attendeva:
sordità e rifiuto. È come se un consacrato “normale” non
potesse permettersi di pensare che Cristo (2000 anni fa) o la Chiesa di Cristo
(oggi) possano morire.
Su tale soggetto esiste un
messaggio che Mgr Ottavio
Michelini ha ricevuto da Gesù nel 1975, l’otto di
ottobre. Il messaggio dice:
Gesù
a Mgr Michelini: «Neppure gli Apostoli
vollero mai accettare l’idea della mia Passione e Morte. Non vollero
credere alle mie parole. La presunzione impedì loro di veder chiaro, e
cioè li privò del dono di Sapienza. Ora, per molti si ripete la
stessa cosa..." [52]
Che significa
l’espressione “non prevarranno” ? Che la Chiesa di
Cristo non può morire? Chi lo pensa dimentica che la morte fisica non
è vera morte, ma passaggio a livello superiore. [53] Per
questo sarebbe più esatto dire che l’espressione: “Le
porte degli inferi non prevarranno contro di essa” significa che la
Chiesa di Cristo non può morire in senso assoluto, cioè di morte
spirituale, o eterna (morte spirituale = morte eterna, assoluta). [54] Da venti
secoli il cristiano vede nella morte di Cristo la base della sua salvezza. Che
senso avrebbe impedirgli oggi di interpretare la morte della Chiesa allo stesso
modo? Se è vero che Cristo è morto, morto per davvero, che
meraviglia c’è se anche la sua Chiesa – che è il suo
Corpo mistico – fosse destinata a vivere la stessa esperienza? [55]
Il 3 aprile 1969, Gesù
ha dettato le parole seguenti a una religiosa di clausura che ha chiesto di rimanere anonima.
Gesù
a una religiosa: “Lascerò
che la Barca di Pietro vada a fondo, e poi la tirerò in salvo”. [56]
La Barca di Pietro
è la Chiesa cattolica, e secondo questa profezia detta Barca farà
naufragio, ma non rimarrà a lungo in fondo al mare. Gesù la
rimetterà a galla, lavata e purificata.
Qualche anno fa un cardinale di nome Ottaviani,
dopo aver letto il segreto di Fatima disse che la versione diplomatica redatta
da Paolo VI non era che un pallido riflesso del vero segreto. E avrebbe
aggiunto alla fine: “soprattutto per quanto riguarda la Chiesa
cattolica”. Questo ci permette di supporre che il terzo Segreto di Fatima
non si limiti a parlare della grande Apostasia ma annunci pure
ciò che molti prelati rifiutano di ammettere: una “morte”
eventuale della Chiesa di Cristo.
L’inno religioso latino
Rorate cæli è come una profezia. Anni fa veniva cantato nel
periodo dell’Avvento, ma oggi non più. Eppure le sue parole sono
attuali. Qui ognuno può giudicare da se stesso:
TEMPORE ADVENTUS Rorate In latino: «Ecce, Civitas Sancti facta est deserta, Sion deserta
facta est, Jerusalem desolata est. Domus sanctificationis tuæ et
gloriæ tuæ, ubi laudaverunt te patres nostri, desolata est.» Ritornello: Rorate cæli
desuper, et nubes pluant Justum. Traduzione: «Ecco,
la Città Santa è divenuta un deserto. Gerusalemme è come
un deserto. Sion è devastata. La casa delle tue lodi e della tua
gloria, dove i nostri padri hanno inneggiato alla tua gloria e a quella del
tuo santo nome, altro non è che desolazione.» Ritornello: Che
i Cieli facciano scendere il Giusto come una pioggia, come una rugiada. |
Le parole di questo inno
descrivono la notte della Chiesa (Civitas
Sancti = la Chiesa), il suo stato di morte. È evidente
la nostalgia espressa da coloro che da lontano oppure di nascosto ne piangono
il lutto. Il ritornello Rorate invoca il ritorno del Giusto.
L’umanità ne ha bisogno come la terra ha bisogno di pioggia e di
rugiada quando è arida. I tre brani che seguono, di don Stefano Gobbi, sembrano confermare le parole di questo inno,
dichiarandole attuali:
La Madonna a don Gobbi: – «La grande prova è giunta per
la vostra Chiesa. Si sono continuati a diffondere gli errori che hanno portato
alla perdita della fede. Molti Pastori non sono stati attenti nè
vigilanti, ed hanno permesso a tanti lupi rapaci, vestiti da agnelli, di introdursi
fra il gregge a portare disordine e distruzione. Quanto grande è la
vostra responsabilità, o Pastori della santa Chiesa di Dio! Si continua
sulla strada della divisione al Papa, e del rifiuto del suo Magistero; anzi, di
nascosto si prepara un vero scisma che presto potrà diventare aperto e
proclamato. Allora rimarrà solo un piccolo resto fedele, che Io
custodirò nel giardino del mio Cuore Immacolato. La grande prova
è giunta per tutta l’umanità. Sta per giungere il castigo,
da Me predetto a Fatima, e contenuto in quella parte del segreto che non vi
è stato ancora svelato. È arrivato sul mondo il grande momento
della divina giustizia e della misericordia." (15 novembre 1990)
La Madonna a don Gobbi: – «In questi tempi la Chiesa è
chiamata a vivere le ore dell’agonia e del Getsemani; le ore della
passione redentrice; le ore della sua cruenta immolazione sul Calvario. (...)
È vicino per la mia Chiesa il momento dello spargimento di sangue e
della sua cruenta immolazione. Soprattutto in questi tempi io sono sempre
accanto a questa mia figlia sofferente e agonizzante, come lo sono stata sotto
la Croce su cui Gesù veniva immolato per la nostra redenzione. Pregate,
figli prediletti, perché ormai siete entrati nel tempo del grande
castigo che il Signore manderà per la purificazione della terra."
(1 gennaio. 1991)
La Madonna a don Gobbi: – «Siete ora entrati negli ultimi anni
che vi preparano a questo nuovo e secondo Avvento. Sono anni importanti più che mai,
difficili, dolorosi, sanguinosi più che mai, perché in essi
devono compiersi gli ultimi avvenimenti che vi ho predetti." (Messaggio del 1o gennaio 1995).
Da tutti
questi messaggi si deduce che il motivo principale della nostra crisi, che in
fin dei conti è una purificazione, è di prepararci alla grande Pentecoste
e a tutto ciò che essa rappresenta per i secoli futuri. Il brano che
segue, di Mgr Ottavio Michelini, ne costituisce
una prova supplementare.
Gesù
a Mgr Michelini: «La Purificazione non è un avvenimento di
cronaca quotidiana. È un fatto unico nella storia del genere umano,
perché è una svolta decisiva non per una nazione soltanto ma per
tutta l’umanità, di cui ne cambierà il volto. Come per la
"creazione" intervenne Dio Onnipotente con un atto della sua divina
Volontà, così per la purificazione, da Dio non voluta ma da Lui
permessa, ci sarà l’intervento diretto di Gesù, Dio Uno e
Trino, e della Madre sua santissima per ripristinare l’armonia e
l’ordine del creato così gravemente compromessi dalla perversità
e cecità del genere umano." [57]
È lecito immaginare
che la morte della Chiesa di Cristo assomigli a quella di Cristo stesso, suo
divino Fondatore, a tal punto che un cristiano poco preparato correrà il
rischio di perdere la Fede, vittime dello scandalo o dello scoraggiamento
generale. Stando così le cose, Dio Padre si preoccupa di avvertirci del
pericolo, e lo fa attraverso le sue voci profetiche. Oltre ai nomi già
citati, da qualche tempo esiste anche una mistica francese di nome Françoise. [58]
Recentemente Gesù le ha affidato dei messaggi importanti a carattere
profetico. Eccone alcuni esempi:
Gesù a
Françoise: 3 ottobre 1997. «Presto
tuoneranno le mie folgori, e il fuoco scenderà su quelli che mi
feriscono, mi crocifiggono all’interno della mia Chiesa. Una grande parte
di coloro che bestemmiano contro di Me sarà incenerita dal fuoco. Gli
altri, che sono fedeli, mi rimarranno vicini ed Io li proteggerò. Prima
che ciò arrivi dovrai avanzare ancora un po’ per la tua strada. In
modo da poter riportarmi le pecorelle smarrite. Nemmeno una dovrà poter
dire: “Non sapevo”."
Gesù a
Françoise: 4 ottobre 1997. «Come
ho cacciato i mercanti del Tempio, così ora ritorno, con la frusta in
mano, per cacciare coloro che non mi appartengono. Sono pronto a penetrare in
seno alla mia Chiesa per denunciare gli impostori. Non insulteranno più
la mia gloria. Non lo sopporto. Li rovescerò dai loro troni, e mai
più vi saliranno. Ritorno con un’armata di piccoli per rifare
della mia Chiesa un Corpo santo e puro. Restaurerò la mia Chiesa. L’ho
deciso."
Gesù a
Françoise: 6 ottobre 1997. «Il
male rode attorno a te e in te, o Chiesa, Figlia mia. Ecco perché mando
i miei piccoli, a rivelarti il tuo errore. ... All’interno di te ospiti
delle vipere che ti morderanno e ti distruggeranno, se non fai attenzione.
Ospiti dei malfattori che usurperanno il mio Trono, se non faccio giustizia.
Allora ascolta ... rovescerò gli invasori, e li rimpiazzerò con
il mio gregge sano e fedele. Nei tuoi membri malsani tu sarai gettata fuori,
lontano da Me."
Gesù a
Françoise: 8 ottobre 1997. «Fra
poco gli angeli verranno a fare la separazione fra coloro che vogliono servirmi
e coloro che mi disonorano. Costoro saranno cacciati perché Dio, Padre
mio, più non li sopporta. Va dunque, piccola anima, adunare gli uni e
gli altri affinché questo piccolo intervallo serva a convertire gli uni,
e ad allontanare gli altri, quelli che non sono miei, e che non lo vogliono
essere."
Gesù a
Françoise: 9 ottobre 1997. «La
rapidità improvvisa con la quale agirò ne lascerà alcuni
sbalorditi, alcuni altri morti, talmente li spazzerò col fuoco della mia
Gloria."
Gesù a
Françoise: 13 ottobre 1997. «I
miei angeli sono al lavoro per unire e santificare i miei, coloro che mi devono
appartenere per l’eternità. Satana, lui, sta facendo cadere il
più gran numero possibile di anime, per segnarle col suo marchio
diabolico. Si tratta di un vero combattimento tra la luce e le tenebre. Presto
apparirà Maria, e con il suo sguardo spazzerà il male rimasto
sulla terra. Satana dovrà obbedirle, e sarà cacciato. Sulla terra
rimarranno i piccoli, quelli che hanno sempre cercato il bene, la giustizia,
l’equità, ed hanno dato a Dio il primo posto."
Molti si assurgono contro
questi messaggi, che secondo loro contengono solo minacce. Se Dio si preoccupa
di avvertirci su quanto deve accadere, non è forse per bontà? La
prevenzione di un malanno costerà sempre meno della sua guarigione! S.
Giovanni Bosco, maestro e pedagogo, diceva ai suoi assistenti che era bene
avvertire gli allievi almeno due volte prima di castigarli: la prima mostrando
i vantaggi dell’obbedienza, e la seconda mostrando gli svantaggi della
disobbedienza e la natura del castigo in arrivo. Se Dio ispira i suoi santi ad
agire in questo modo, non c’è bisogno di stupirsi che poi ci
applichi la stessa pedagogia.
Queste informazioni sono
l’equivalente di quell’olio che le vergini sagge della parabola
evangelica hanno saputo prendersi come scorta, mentre le meno sagge lo hanno
trascurato. [59] Dato che lo scopo del nostro sforzo è di
preservare in noi la Fede cristiana, è consigliabile la prudenza
preventiva. Gli scogli da superare sono due: l’oscurità della
notte e l’apparente ritardo dello Sposo. Lo sposo si è annunciato,
e noi tutti lo aspettiamo da un momento all’altro. Non arriva? È
in ritardo? Come mai non rispetta l’ora? Se non la rispetta, è
perché così deve essere. Se così non fosse, come
avverrebbe la selezione tra chi ama e chi non ama, e magari pretende di amare? I veri innamorati
non si scoraggiano subito, subito. Sanno aspettare anche al di là dei
limiti di tempo. Lo esige il loro istinto d’amore. [60]
2 - Lo
“Scandalo della Croce”: versione attuale.
Oggi, come due mila anni fa, si rinnova lo scandalo della Croce, col
Mistero d’Iniquità, ma al posto di Cristo c’è il suo
Corpo mistico, la Chiesa.
Nei suoi “Quaderni”,
Maria Valtorta ci apprende che nel momento della crocifissione della Chiesa ognuno di noi
finirà per partecipare al nuovo Sacrificio d’immolazione secondo i
sentimenti che si sarà abituato a coltivare in fondo alla propria anima.
Questo condurrebbe alla formazione di tre categorie di persone:
1)
quella dei veri amici di Cristo, 2)
quella dei veri nemici di Cristo, 3) quella
degli indifferenti a Cristo. |
I sentimenti che ognuno si
sarà abituato a coltivare in fondo al proprio cuore, anche se nascosti
lo spingeranno a far parte di uno di questi gruppi, e il quadro finale
avrà le stesse caratteristiche di quello che due mila anni fa si
formò alla morte di Cristo. Ma noi sappiamo che in quell’ora un
apostolo su dodici, uno solo, ha avuto il coraggio di seguire Gesù lungo
il Calvario: Giovanni. Uno su dodici ha scelto di tradire, per poi suicidarsi: Giuda Iscariota. Dieci su dodici sono spariti dalla scena, dandosi chi più e chi
meno alla fuga. [61]
Se Maria Valtorta dice il vero,
c’è da aspettarsi che nell’ora fatale, che è
prossima, non tutti i vescovi sapranno imitare l’apostolo Giovanni, e non
tutti i laici sapranno imitare il Cireneo, la Veronica, Maria Maddalena, le pie Donne. Un consacrato su
dodici seguirà l’esempio di Giuda, il traditore. Uno su dodici
farà come l’apostolo Giovanni, che ha seguito il Condannato sulla strada del Calvario, ed è
rimasto davanti alla Croce fino alla fine del grande Sacrificio. Dieci su
dodici, presi da timore, cercheranno riparo lontano dagli sguardi feroci delle
masse. Ciò che eventualmente ci sarà dato di vedere
nell’ora della “morte” della santa Chiesa di Dio è
questo: un Corpo mistico odiato, tradito, torturato, beffeggiato, oppure un
Corpo mistico amato, sostenuto, difeso, e pianto, come avvenne con Cristo due
mila anni fa. Con ogni probabilità questo è quanto si
riprodurrà alla “morte” della santa Chiesa di Dio.
A quei dieci Consacrati che
si nasconderanno, o che per paura si daranno alla fuga, sarà comunque
concessa, ma più tardi, una possibilità di ripresa: la grazia del
martirio, la stessa che fu concessa pure agli Apostoli, che al termine della
loro missione terrena accettarono di morire per Cristo. L’apostolo
Giovanni è l’unico cui Dio non chiese il martirio cruento, visto
che lo aveva già vissuto in modo incruento ai piedi della Croce.
(Giovanni visse il martirio in modo spirituale).
3 - Un Papa falso?
Esiste forse qualcosa di
più desolante e abominevole che il vedersi costretti a subire il giogo di
un falso papa al posto del Vicario di Cristo? Benché inaudita e
apparentemente inammissibile quest’idea non è una semplice
ipotesi. Dai messaggi di don Gobbi si capisce che il “Falso Pastore” riuscirà ad
arrampicarsi fino al Trono pontificio, e ad
occuparlo. Ecco due messaggi, fra i più recenti, ripresi dal
“Libro azzurro” del Movimento Sacerdotale Mariano.
La Madonna a don Gobbi: – «Il 666 indicato tre volte,
cioè per 3, esprime l’anno
La Madonna a don Gobbi: – «Sono particolarmente vicina alla
Chiesa in questi ultimi tempi nei quali dovrà vivere l’ora
sanguinosa della sua purificazione e della sua grande tribolazione. Anche per
essa il disegno del Padre celeste deve compiersi; così essa è
chiamata a salire il Calvario della sua immolazione. La mia amatissima Figlia
sarà colpita, ferita, tradita, spogliata, abbandonata e condotta al
patibolo, dove sarà crocifissa. L’Empio entrerà nel suo seno e porterà al sommo
l’abominio della desolazione profetizzata nelle Scritture sacre." [63] (1
gennaio, 1994).
A prima vista tutto questo
può sembrare improbabile. Com’è possibile che succedano
cose del genere? In che modo potrebbero prodursi? Le risposte più chiare
ci vengono dai messaggi ricevuti da don Stefano Gobbi nel 1989, quelli che spiegano i simboli
dell’Apocalisse. Per esempio, nel messaggio del 13 giugno 1989 si possono
leggere le parole seguenti:
La Madonna a don Gobbi: «La Bestia nera simile a una PANTERA indica la Massoneria. La Bestia con due
corna, simile a un AGNELLO, indica la Massoneria infiltrata all’interno
della Chiesa, cioè la Massoneria ecclesiastica che si è diffusa
soprattutto fra i membri della gerarchia. Questa infiltrazione massonica all’interno della Chiesa vi è
già stata da Me predetta in Fatima, quando vi ho annunciato che Satana
si sarebbe introdotto fino al vertice della Chiesa. Se il compito della
Massoneria è di condurre le anime alla perdizione portandole al culto di
false divinità, lo scopo della Massoneria ecclesiastica è invece
quello di distruggere Cristo e la sua Chiesa, costruendo un nuovo idolo,
cioè un falso Cristo ed una falsa Chiesa." (13 giugno, 1989).
La stessa fonte ci informa sul significato del marchio sulla fronte e sulla
mano. Si tratta del messaggio dell’8 settembre 1989, di cui ecco un
estratto:
La Madonna a don Gobbi: «Questi
sono i tempi in cui i seguaci di colui che si oppone a Cristo vengono segnati
con il suo marchio sulla fronte e sulla mano. Il marchio sulla fronte e sulla
mano è espressione di una totale dipendenza da chi viene significato da
questo segno. (...) Il marchio è impresso sulla fronte e sulla mano. La fronte indica
l’intelligenza perché le mente è sede della ragione umana.
La mano esprime l’attività umana, perché è con le
sue mani che l’uomo opera e lavora. Pertanto è la persona che
viene segnata con il marchio dell’Anti-Cristo nella sua intelligenza e
nella sua volontà.
Chi si lascia segnare dal marchio sulla fronte viene
condotto ad accogliere la dottrina della negazione di Dio, del rifiuto della
sua legge, dell’ateismo che in questi tempi viene sempre più
diffuso e propagandato. Così è sospinto a seguire le ideologie
oggi di moda, ed a farsi propagatore di tutti gli errori. Chi si lascia segnare
dal marchio sulla mano viene obbligato ad agire in maniera autonoma e
indipendente da Dio, ordinando la propria attività alla ricerca di un
bene solo materiale e terreno. Così sottrae la sua azione al disegno del
Padre, che vuole illuminarla e sostenerla con la sua divina Provvidenza;
all’amore del Figlio che rende la fatica umana un mezzo prezioso per la
sua stessa redenzione e santificazione; al potere dello Spirito che agisce
ovunque per rinnovare interiormente ogni creatura.
Chi è
segnato dal marchio sulla mano lavora solo per se stesso, per accumulare beni materiali. Fa del denaro il suo
dio, e diviene vittima del materialismo. Chi è segnato dal marchio sulla
mano opera solo per l’appagamento dei propri sensi, per cercare il
benessere ed il piacere, per dare piena soddisfazione a tutte le sue passioni,
specialmente a quella dell’impurità, e diviene vittima
dell’edonismo. Chi è segnato dal marchio sulla mano fa del proprio
io il centro di tutto il suo operare, guarda gli altri come oggetti da usare e
da sfruttare per il proprio tornaconto, e diventa vittima dell’egoismo
sfrenato e della mancanza di amore. Se il mio avversario segna, con il suo
marchio, tutti i suoi seguaci, è giunto il tempo che anch’io,
vostra celeste Condottiera, segno con il mio materno sigillo tutti coloro che
si sono consacrati al mio Cuore Immacolato, e fanno parte della mia schiera.
Imprimo sulla vostra fronte il mio sigillo con il segno santissimo della Croce
di mio figlio Gesù. Così apro l’intelligenza umana ad
accogliere la sua divina Parola, ad amarla, a viverla. Vi conduco ad affidarvi
completamente a Gesù che ve l’ha rivelata, e vi rendo oggi
coraggiosi testimoni di fede. Ai segnati sulla fronte con il marchio blasfemo,
Io contrappongo i miei figli segnati con la Croce di Gesù Cristo. Poi
ordino tutta la vostra attività alla perfetta glorificazione della
Santissima Trinità. Per questo imprimo sulla vostra mano il mio sigillo,
che è il segno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo." (8 settembre, 1989).
Subire il giogo di un falso
papa al posto del Vicario di Cristo sarebbe veramente il colmo
dell’abominio. Tuttavia coloro che di fronte a tali rivelazioni si
sentono deboli e sprovveduti, hanno invece tutte le ragioni del mondo per non
perdersi di coraggio. La prima di queste ragioni è che Cristo è
risorto. Se Cristo è risorto è normale che anche la sua Chiesa
risorga, perché è il suo Corpo mistico, e perché sta
scritto che “le porte della morte non prevarranno contro di
essa”. La risurrezione della Chiesa essendo cosa inevitabile,
l’interesse del cristiano è di mantenere viva la propria Fede,
anche se la notte sembrerà lunga e la tempesta violenta.
4 - Cambiamenti
radicali.
I cambiamenti radicali che si
annunciano possono essere qualificati di apocalittici. Questa parola non ha
solo un senso distruttivo ma anche, e soprattutto, un senso costruttivo.
Infatti, come l’oro si purifica nel crogiuolo, così pure il mondo.
Bisogna che muoia se vuol conoscere la gioia della risurrezione. Il passo
seguente è di don Stefano Gobbi, e porta la data del 22 novembre 1992.
La Madonna a don Gobbi: «Per giungere a questi cieli nuovi e a questa
nuova terra occorre passare attraverso la prova dolorosa e sanguinosa della
purificazione, della grande tribolazione e del castigo. Miei prediletti e figli
consacrati al mio Cuore Immacolato, ascoltate le parole della vostra Mamma
celeste. Sono ormai giunti i tempi che vi sono stati predetti dal Profeta
Zaccaria: “Oracolo del Signore. Percuoterò il pastore, ed il gregge andrà tutto disperso; allora volgerò la mano
sopra i deboli.” ... “In tutto il paese due terzi saranno
sterminati e periranno; un terzo sarà conservato. Farò passare
questo terzo per il fuoco; lo purificherò come si purifica l’argento,
e lo proverò come si prova l’oro. Invocherà il mio nome, ed
Io lo ascolterò; dirò: questo è il mio popolo, ed esso
dirà: il Signore è il mio Dio”." [64]
“Percuoterò il
pastore”. Chi è questo pastore?
Giovanni-Paolo II? E chi, se non lui? Sarà dunque “percosso”
come Gesù? Sì, e la nave della Chiesa rimarrà senza timoniere; peggio ancora, al posto del timoniere amico ci
sarà un timoniere nemico travestito da amico. Ecco l’abominio, il
massimo della desolazione! Chi potrà sopravvivere? Sopravvivrà
chi avrà invocato il nome del Signore e si sarà consacrato al
Cuore Immacolato di Maria.
Nel fascicolo intitolato: “Messaggi
del Cielo dedicati ai due Cuori”, [65] in data 5 giugno 1995 si incontrano le seguenti parole
che il Cielo ha trasmesso a un coltivatore americano:
Gesù a un coltivatore americano: «Fra
poco il Pastore sarà percosso e il suo gregge disperso. Colui che
vuole impossessarsi della Cattedra di Pietro possiede le più alte
conoscenze, ed è considerato uno dei più grandi sapienti della
vostra epoca. Non si preoccupa del mio gregge ma solo del suo potere. In cambio
di una sola ora di potere ha concluso un patto con le forze nemiche. Non vede
l’ora di profanare i miei altari e di negare la mia divinità.
Molti lo seguiranno volentieri perché le sue parole suoneranno gradevoli
ai loro orecchi. Offrirà loro quel famoso frutto corrotto che molti di
voi hanno già assaggiato o vogliono assaggiare.
Sì, l’hanno già assaggiato. Satana li ha convinti che
questo frutto li farà diventare come Dio. Ha detto loro che esso
proviene dall’albero della conoscenza. Ma è un inganno, una
falsità! Mentre l’aspetto esteriore del frutto è chiaro e
brillante, l’interno è amaro e putrido, pieno di un veleno che
corrompe le vostre papille gustative, rendendole poi inabili a gustare i frutti
buoni. Allora la confusione nella mia casa diventerà grande quanto
quella che spinse gli apostoli a disperdersi al momento del mio arresto, quando
fui arrestato, e per redimervi soffersi la mia Passione, e fui messo a morte.
Nel momento in cui la mia Chiesa salirà lungo il Calvario camminando
sulle mie orme, soltanto un piccolo gruppo si manterrà nella
Verità e seguirà la mia vera dottrina com’è accaduto
all’ora della mia Passione.
Uno su dodici farà un mercato con Satana, e mi
tradirà di nuovo con colui che occuperà il mio Trono. Solo uno su dodici rimarrà fedele. Tutti gli altri saranno come un gregge
disperso... Per continuare a far parte del fedele piccolo resto dovete rimaner
vicini a mia Madre, come fece il mio fedele discepolo Giovanni sul
Calvario." [66]
Gesù a Mgr Michelini: «Non è la prima volta che nella storia
dell’umanità si verifica questo triste fenomeno per cui, per
Volontà permissiva di Dio, l’umanità viene distrutta nella
sua quasi totalità. Al tempo del Diluvio tutti gli abitanti della terra
sono stati distrutti, salvo Noè con i figli e i figli dei suoi figli.
Siccome oggi le condizioni sono come quelle precedenti al Diluvio,
l’umanità sarà distrutta ad eccezione di quelli che il
Signore ha decretato di salvare. È necessario dire che gli esseri umani,
in grande maggioranza, sono rimasti sordi alle numerose chiamate di conversione
che Dio ha indirizzato loro. ... Figlio mio, ti confermo ancora una volta
l’ora della purificazione, dopo di che vi saranno cieli nuovi, terra
nuova, e Chiesa nuova. Evidente apparirà a tutti l’intervento
decisivo della Madre mia, Regina delle vittorie, e la gloria e la potenza di
Me, vero Dio e vero Uomo. Una nuova Era avrà corso nella storia
dell’umanità." [67]
Nel libretto italiano:
«Il Gran Messaggio d’Amore», in data del 31 agosto 1968,
l’autrice del libro, una Monaca di clausura, testimonia del dialogo
seguente tra lei e la Voce divina:
Voce divina a una Monaca di
clausura: «Mia Madre, in altri tempi, aveva predetto il
castigo, ma adesso l’ora è molto più vicina. I popoli
più forti demoliranno quelli più deboli. Ogni umano diritto
sarà sopraffatto. Sangue e fuoco sopra tutta la terra. Cose mai viste
fin dalla fondazione del mondo! Il cielo non avrà che i riflessi del
fuoco, non sarà più azzurro, ma carico del fumo dei mezzi di distruzione.
... Farà buio su tutta la terra, ... e la terra sarà avvolta in
un nero mantello."
La monaca: «O Signore! Si direbbe
l’Apocalisse!»
Voce divina: «Il tempo della vera Apocalisse è molto
lontano, e sarà voluto da Dio, mentre questo sarà voluto e
preparato dall’uomo! Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte ho voluto
radunare i tuoi figli come la gallina raduna i pulcini sotto le sue ali, e tu
non hai voluto! Questo è il messaggio di cui ti parlavo l’altra
notte. Messaggio d’amore e di dolore. Te lo affido!"
La monaca: «Ma, Signore! Se il mondo potesse almeno
sapere quel che mi dici!"
Voce divina: «Questo mondo incredulo e infedele non crede
facilmente a certe cose, perché è più facile vestirsi di
scetticismo che di verità. Fa più comodo! Ancora una volta ti
dico che nessuno è Profeta in casa sua. Il mondo ha bisogno di un segno
per credere, e lo avrà." (31 agosto, 1968). [68]
Le parole suddette confermano
che la vera Apocalisse (quella assoluta della Fine del Mondo), è ancora lontana
nel tempo. Essa arriverà fra una decina di secoli, non ora che siamo
alla Fine dei tempi (o fine del “Tempo delle nazioni”), un
periodo che corrisponde alla fine del sesto millennio della storia umana, che
in tutto ne comporta sette, come già abbiamo visto. [69]
L’ultimo millennio della storia umana dovrebbe terminare verso
l’anno 3000. [70] Le opere di Dio riflettono l’ordine, e una persona
che ama l’ordine non ama seguire l'Avversario, che è padre del
disordine. [71]
* * *
PICCOLA DIGRESSIONE:
L’ora della supremazia ebraica.
Gli Ebrei aspettano da secoli il Regno promesso da Dio al
Popolo eletto. Anche gli Apostoli di Gesù l’aspettavano.
Verrà? Quando verrà? La promessa divina dice che alla maturazione
dei tempi i figli d'Israele guideranno il mondo. In che modo? Spiritualmente o
materialmente?
Gli Ebrei non concepiscono tutti il “Regno
d’Israele” allo stesso modo. Alcuni lo aspettano dal Cielo, gli
altri dalla terra. [72] Quelli che lo aspettano dal Cielo accettano il progetto di Dio, gli altri scelgono il progetto di Satana.
Quello di Dio dice: 1) Supremazia spirituale; 2) concepita e voluta da Dio; 3)
destinata al Popolo ebreo nel suo insieme. Quello di Satana dice: 1) Supremazia
politica; 2) concepita e voluta da menti ebraiche; 3) destinata a un pugno d’individui
a mentalità elitistica: i Farisei.
I Profeti cristiani contemporanei ripetono che il
progetto di Satana è una contraffazione di quello di Dio. Aggiungono che
il suo successo sarà effimero, essendo permesso da Dio unicamente allo
scopo di dare ai reprobi come agli eletti la possibilità di mostrare il
loro rispettivo valore, negativo da un lato, positivo dall’altro.
FINE DELLA DIGRESSIONE.
* * *
Tornando al tema principale
del capitolo, che è la Purificazione, è lecito chiedersi in che
modo essa avverrà. Maria Valtorta parla di collera divina, ma
è Dio stesso che parla attraverso di lei:
Gesù a Maria Valtorta: «Non occorrono
folgori perché questa collera divina sia manifesta. Non cataclismi. Non diluvi.
Basta che Dio vi lasci in balia di voi stessi, ed ecco che voi stessi vi date
la morte, l’angoscia, la disperazione. L’ira di Dio, quella vera e
immutabile, più che manifestarsi con castighi si manifesterà
coll’abbandono di Dio a voi stessi. Quelle che voi chiamate “ira di
Dio”, le guerre, i mezzi atroci di distruzione, i cataclismi, le
pestilenze, ancora non sono ira senza mutazione, ira assoluta. Sono rimproveri,
sono richiami da parte di un Padre offeso sì, ma ancora premuroso di
dare soccorso e perdono ai figli colpevoli. Ma quando ogni
“empietà e ingiustizia” sarà nel cuore del 99%
dell’umanità, quando empietà e ingiustizia mentale o
materiale avranno invaso ogni classe sociale, e financo l’abominio
sarà penetrato nella casa di Dio, l’abominio della desolazione di
cui parla il Profeta (e lo conferma il Verbo, né ancora avete dato il
giusto significato alla parola “desolazione” di cui è detto
che sarà il segno della fine, e lo sarà) allora Dio non vi riprenderà
più con paterni castighi che purtroppo, è vero, ne salvano pochi,
ma perché i più sono già servi di Satana, ma vi
abbandonerà a voi stessi.
Si ritirerà. Non farà più atto. Sino al momento in cui
un baleno del suo volere ordinerà ai suoi angeli di aprire i sette
sigilli, di suonare le quattro trombe, di liberare l’aquila dei tre guai,
e poi, orrore, sarà dato fiato alla quinta tromba, e il Giuda dei tempi
ultimi aprirà il pozzo d’abisso per farne uscire ciò che
l’uomo avrà desiderato più di Dio. ...
E allora, come astro pacifico
sull’orrore e terrore delle onde in tempesta – tutta la Terra
sommossa come mare in tempesta, e tutti gli uomini naufraganti come in mare in
tempesta, meno i servi di Dio raccolti sulla barca di Pietro, fedeli al Nauta
santo – e allora verrà l’aurora della Stella del Mare,
precorritrice al sorgere, all’apparire ultimo della Stella del
Mattino." [73]
La Stella del Mare è
la Madonna. La radiosa Stella del Mattino, è Gesù. Da anni la
Madonna è fra noi, e si mostra in parecchi punti della terra, come per
esempio a Medjugorije, S. Damiano, Naju, Akita, Kibeo, S. Martino di Schio,
Fatima, Garabandal... In tutti questi posti essa annuncia l’imminente
ritorno di Gesù nella gloria, e invita i cristiani a prepararsi per
questo suo secondo avvento, che segna l’inizio del meraviglioso
Testamento futuro. L’ora del mutamento è ormai prossima, anche se
coloro che ascoltano il Cielo sono un piccolissimo gruppo, quelli che la
Madonna soprannomina: il suo “piccolo gregge”.
5 - Garabandal: messaggi profetici.
Dal 1961 al 1965 la Madonna è apparsa a quattro bambine del paesetto
spagnolo di Garabandal. I messaggi profetici che la Madonna ha dato loro,
ignorati all’inizio dalla gerarchia ecclesiastica, oggi si rivelano
talmente importanti che per capire qualcosa sui tempi attuali è
necessario prenderli in considerazione.
A Concita, che a quel tempo
aveva 14 anni e non conosceva la differenza tra “Fine del Mondo” e
“Fine dei Tempi”, la Madonna fece sapere che dopo il Papa Giovanni
XXIII rimanevano soltanto tre Papi prima della “Fine dei Tempi”.
Quando la madre di Concita chiese a sua figlia se questa “Fine dei
Tempi” era la Fine del Mondo, Concita non potè far altro che
rispondere: La
Madonna non ha detto: Fine del Mondo, ha detto: Fine dei Tempi. Oggi la
differenza tra i due concetti è chiara per tutti, ma a quel tempo, chi
sapeva? Nemmeno Concita sapeva di questa differenza, eppure si sentì
obbligata a rispondere nel modo suddetto perché così si era
espressa la Madonna. [74]
Le veggenti di Garabandal,
sulla base delle rivelazioni ricevute, hanno detto che alla “Fine dei Tempi” ci saranno tre avvenimenti successivi, e cioè:
1 Grande
Avvertimento |
2 Grande
Miracolo |
3 Grande
Castigo |
1.
– Il Grande Avvertimento è il primo di questi tre avvenimenti, ed è
stato descritto dalle veggenti di Garabandal nel modo seguente:
Concita ha detto: «L’Avvertimento
sarà una cosa che incuterà timore. Attirerà i buoni
più vicino a Dio, e avvertirà i cattivi che la Fine dei Tempi si
avvicina. L’Avvertimento sarà dato al mondo intero perché
si converta.»
Giacinta ha detto: «L’Avvertimento sarà qualcosa che si vedrà prima di tutto nell’aria, ovunque nel mondo, e che sarà immediatamente trasmesso all’interno delle nostre anime. Il fenomeno durerà pochissimo tempo, ma ci sembrerà lunghissimo a causa dell’effetto che produrrà in ognuno di noi. L’Avvertimento sarà dato per il bene delle nostre anime, per permetterci di vedere lo stato della nostra coscienza come se fossimo già davanti a Dio... così da permetterci di vedere il bene che per negligenza non abbiamo fatto, e il male che abbiamo fatto." [75]
Una delle quattro veggenti ha
detto: “...nel
momento dell’Avvertimento il Papa fuggiva da Roma”.
Il fratello di Concita ha detto: «L’Avvertimento non è imminente, esso si produrrà più tardi, quando nella Chiesa inizierà uno scisma."
2. – Il Grande Miracolo, è il
secondo di questi tre avvenimenti, e in base alle testimonianze delle veggenti
si dovrebbe produrre al di sopra dei Pini, non più di un anno dopo
l’Avvertimento. Si sa che lascerà un segno visibile permanente. Si
sa pure che tutte le persone presenti saranno guarite dalle loro malattie.
3. – Il Grande Castigo, è
l’ultimo degli avvenimenti profetizzati da Maria. Che sarà? Paolo
VI, qualche anno prima di morire, a seguito dei numerosi discorsi ascoltati in
Concilio ha gridato al mondo: “Il
fumo di Satana è entrato nel Tempio santo di Dio”. Sono
parole dense di significato. È possibile che un giorno il Papa sia
costretto a fuggire dal Vaticano? … che un’elezione papale sia
falsificata? … che un falso papa sia nominato? … che
l’abominio s’installi nel Santuario? … che la desolazione
invada la terra? Se è vero che il Papa fuggirà da Roma, e che
l’Avvertimento si produrrà in quel frangente (come ha detto la
veggente di Garabandal) questo fatto potrebbe servire da preavviso per gli
avvenimenti che dovrebbero seguire.
6 - Dozulé.
La Croce Gloriosa.
In occasione
dell’undicesima apparizione che Madeleine Aumont ha avuto a Dozulé il
5 ottobre 1973 [76] Gesù le avrebbe dettato questo messaggio:
Gesù
a Madeleine Aumont: «Rimanete nella gioia, sempre.
Non lamentatevi sul cataclisma generale di questa generazione, perché
tutto questo deve accadere. Ecco che apparirà nel cielo il Segno del
Figlio dell’Uomo. Sta per compiersi il Tempo delle Nazioni. [77] Ognuno si batterà il petto. Quando il mondo
sarà tutto evangelizzato, allora verrò nella gloria." [78]
“Tempo delle
Nazioni” è un’espressione che riguarda il Popolo ebreo. Per
capire ciò che riguarda il Popolo ebreo è quasi d’obbligo
scrutare la Parola di Dio. Per esempio, nel vangelo di S. Luca è detto: “Gerusalemme sarà
calpestata dai pagani fino a quando il Tempo dei Pagani non sarà
compiuto”. [79]
In altre parole: Gerusalemme, capitale della vostra
patria, apparterrà a degli stranieri che la calpesteranno per tutto il
tempo che durerà il vostro esilio. [80]
Siccome nel 1948 gli Ebrei
hanno cominciato a riorganizzare il loro antico Stato, [81] per
l’umanità sembra giunto il periodo della Fine dei tempi, cioè dei secoli che gli Ebrei hanno dovuto vivere in esilio dopo la sconfitta
subita nel 70 d.C. da parte dei Romani. È quindi vicina la Purificazione
annunciata da Gesù nella sua undicesima apparizione, dopo di che
apparirà in cielo il “Segno del Figlio dell’Uomo”,
cioè la Croce.
Una croce altissima avrebbe
dovuto essere costruita a Dozulé secondo il desiderio espresso da
Gesù tramite la sua messaggera, ma il vescovo del luogo non ha creduto
al Messaggio, e così la croce non è stata costruita.
|
DOZULÉ: LA CROCE GLORIOSA
|
Stando ai messaggi ricevuti da
Madeleine Aumont, la grande Croce che l’uomo di Chiesa ha rifiutato di
costruire, un giorno apparirà nel cielo. Questo accadrà “alla fine della Tribolazione e
della grande Purificazione”. Madeleine aggiunge che in
quel momento tutti vedranno la suddetta Croce (anche coloro che avrebbero
preferito non vederla). Se Gesù potesse parlarci individualmente,
è probabile che ci ripeterebbe le parole seguenti:
Gesù
a Madeleine Aumont: «Il Padre
mio, la cui bontà è infinita, vuole salvare
l’umanità che è sull’orlo dell’abisso. È
necessario che vi prepariate in virtù di quest’ultimo
Messaggio." (2 gennaio 1976).
Questi avvertimenti sono confermati da altri Profeti, e
soprattutto da don Stefano Gobbi. Per esempio, nel 1994 don Stefano Gobbi ha avuto questa locuzione:
La Madonna a don Gobbi: «La Croce luminosa che apparirà nel cielo,
e andrà da oriente a occidente, sarà il segno del ritorno di
Gesù nella gloria. La Croce luminosa, da patibolo si trasformerà
per Lui in trono di trionfo, perché Gesù verrà su di essa.
… La croce luminosa che apparirà nel cielo alla fine della
purificazione e della grande tribolazione, sarà la porta che apre il
lungo e tenebroso sepolcro nel quale giace l’umanità, per condurla
nel nuovo Regno di vita che Gesù instaurerà col suo ritorno glorioso."
(1 aprile 1994).
Secondo questa profezia, la Croce gloriosa
prenderà l’aspetto di una grande Croce luminosa che
apparirà nel cielo, e che tutti potranno vedere prima della nuova
Evangelizzazione. Codesta precederà di poco il ritorno di Gesù
nella gloria. In sintesi, a Dozulé Gesù annuncia tre periodi
successivi:
1) –
Primo periodo: Le Tribolazioni, seguite dall’apparizione della Croce
gloriosa nel cielo.
2) –
Secondo periodo: La nuova Evangelizzazione mondiale. Unificazione delle Chiese
nella Chiesa.
3) – Terzo periodo: Il Ritorno di
Gesù nella gloria. Fondazione della futura Gerusalemme (che è il
nuovo Corpo mistico di Cristo, la
nuova Chiesa).
Ho voluto associare le
profezie di Garabandal a quelle di Dozulé per vedere se esiste tra di
esse un’eventuale successione cronologica. Sembra che i tre grandi
avvenimenti predetti dalla Madonna a Garabandal facciano parte del primo dei
tre periodi annunciati da Gesù a Dozulé (quello delle
Tribolazioni). [82]
7 - Previsioni in
senso spirituale.
L’esistenza di un
servizio meteorologico offre dei vantaggi che noi tutti apprezziamo,
soprattutto quando i tecnici di tale servizio ci annunciano l’arrivo del
bel tempo. Ma il bel tempo non è sempre possibile. Il 17 marzo 1993, il
Signore avrebbe dettato a Vassula Ryden le parole seguenti:
Gesù a Vassula Ryden: «Desidero avvertire la mia casa che è
in arrivo una grande tribolazione. La mia Chiesa avanza sempre più verso
una grande tribolazione. Rimanete fermi, e mantenete le tradizioni che vi sono state
insegnate. Qualsiasi cosa arrivi, obbedite al mio Papa. Vi scongiuro di
rimanere a lui fedeli, mantenendovi a debita distanza da chiunque si ribelli
contro di lui. Evitate soprattutto di ascoltare coloro che lo rigettano. Fra
breve sarete confrontati a una prova mai conosciuta in precedenza. Il Papa
dovrà molto soffrire. Non lasciatevi imbrogliare da nessuno. Se qualcuno
v’incontra per strada e vi dice: “La fedeltà che avete per
questo Papa, cambiatela con il solido movimento di un altro”, non cambiate!
State attenti. Non permettete a nessuno di imbrogliarvi." [83]
Ormai siamo tutti abituati
alle previsioni del tempo. Se le previsioni dicono che farà bello, ci
prepariamo in conseguenza; se ci dicono che farà brutto, ci prepariamo
pure in conseguenza. Se le stesse previsioni ci annunciano un uragano, una
tempesta di neve, o di ghiaccio, in cuor nostro noi ringraziamo i tecnici delle
previsioni, e passiamo subito all’azione per evitare il peggio. La
prevenzione di un malanno costa meno della sua guarigione. Nel caso attuale di
tempesta annunciata, e di segni premonitori captati sempre più spesso,
da svariate persone, non sarebbe logico che la nostra reazione fosse un
po’ simile a quella che adottiamo nelle previsioni del tempo? Che
reazione avremo di fronte ai venti violenti dell’uragano che incombe su
di noi?
Il 20 luglio 1997, tramite la
sua messaggera francese che si firma JNSR (Je Ne Suis Rien),
Gesù ci dà il messaggio seguente.
Gesù a JNSR: «Tutto avanzerà simultaneamente,
perché il momento è arrivato. Non desidero altro che la vostra
volontà nella mia Volontà, e così, insieme, vinceremo il
male del vostro tempo. Il sornione vuole farsi riconoscere come l’inviato
di Dio per il vostro secolo così perturbato. Alcuni, troppo numerosi,
vedranno in lui il Figlio di Dio. Utilizzerò la mia forza d’Amore
per lottare contro la forza di distruzione che crescerà ovunque. Il
sornione impiega tutta la sua forza per demolire il Bene di Dio.
La santa Chiesa e i suoi membri più preziosi saranno minacciati, rigettati,
sballottati. Questo sdegno, presente in tutti i luoghi, causerà la
sventurata perdita di molte anime, e in mezzo ad esse si vedranno dei bambini
abbandonati a se stessi, manipolati, malgrado la loro tenera età, in
questa oscurità crescente che si stabilirà anche nei cuori dei
loro genitori, che li lasciano liberi, cioè abbandonati al Male. La
libertà che vi ho dato è profanata ogni giorno. Dovevate
ritornare verso di Me liberamente, di tutto cuore, ma la vostra scelta si
è girata verso una libertà senza Dio.
Oggi chiamo tutti quelli che mi amano e mi servono lealmente. Anche gli
operai dell’ultima ora udranno la chiamata in essi, perché il Raduno
è tra breve. Arrivano da ogni parte, assetati di giustizia, ripieni di
bontà, di gioia. ... Sono felici. ... Il dolore non li ha resi acerbi,
le pene sofferte li hanno fortificati. La loro vita è un atto di offerta
a Dio. ... Vi riconoscerete a questo segno che è in voi, in ciascuno di
voi: la mia santa Croce. Essa è impressa nel vostro corpo, nella vostra
anima, e nel vostro spirito. Dio ha scelto l’ora e il luogo di questo
incontro per parlarvi come Io parlavo un tempo alle folle che mi seguivano
lungo le sponde del Mare di Galilea, fin sulla montagna.
Vi devo parlare. Dovete ascoltarmi attentamente. Per questo vi
riunirò. Non ho detto che là mi rivedrete. Voi mi sentirete. Per
questo vi riunirò, e vi informerò di quello che farete. Tutti
nello stesso tempo riceverete lo Spirito Santo. Sì, è la Seconda Pentecoste d’Amore, e
questo avverrà quando la Madonna, mia santissima Madre e vostra Madre
pure, salirà presso l’Eterno Padre, chiamata da Lui. La vostra Madre vi manderà lo Spirito d’Amore che la abita.
Essa ha percorso tutta la vostra Terra. Vi ha dato il suo Cuore, come Io vi ho
dato il mio. I nostri due Cuori santamente uniti vi chiamano ad ogni Croce
d’Amore. Veniteci per pregare per il trionfo della vostra amata Regina, e
per il ritorno glorioso del suo divin Figlio, il vostro amato Re. Alcuni di voi
vedranno la seconda Assunzione di Maria
come i miei Apostoli videro la mia adorabile Ascensione. Questa Pentecoste d’Amore vi riunirà per ricevere il fuoco
d’amore dello Spirito Santo. La Santissima Trinità coprirà
Maria santissima, e da questa sublime fusione nascerà il Fuoco divino
dello Spirito Santo che avvilupperà lo spirito degli uomini come una
nube luminosa, simile a quella che coprì Pietro, Giacomo e Giovanni al
momento della Trasfigurazione. ... [84]
Sarete riuniti, e uniti, per fare un corpo unico nella Volontà del
Padre. Sarete UNO nell’Amore unico e vero della santissima
Trinità, per Maria santissima corredentrice, avvocata incontestata,
madre di tutti i figli di Dio che le sono stati affidati ai piedi della Croce.
Apostoli di Gesù e di Maria, riempiti di Spirito Santo davanti a voi si spalancheranno
tutte le porte per proclamare la venuta di Dio su tutta la Terra. Avrete delle
ali ai piedi, per percorrere intere regioni, e visitare popoli interi, leggeri
come delle piume trasportate dal vento. Avrete la forza di camminare per ore e
ore, giorno dopo giorno. Avrete i sette Doni dello Spirito Santo, e li
utilizzerete tutti e sette. Il dono della mia parola sarà in voi come
una sorgente che non si asciuga mai. Dio avrà scelto i migliori dei suoi
Messaggeri per convertire il mondo intero.
L’Evangelizzazione sarà come un grandissimo bastimento, portato sulle onde di un mare limpido, dalle acque unite, rapido, audace, perché il tempo che mise Giona per attraversare la città di Ninive per convertire i suoi abitanti sarà il tempo che vi accorderò allora. E questo tempo sarà rispettato, perché sufficiente. Dopo l’Evangelizzazione del mondo intero, allora scenderò dai Cieli, e il mio Nome sarà cantato anche dagli uccellini del nido. La natura intera canterà il mio Ritorno glorioso. Il Vento d’Amore è già alle vostre porte, ed ecco che Io vengo. Amen." (Ricevuto il 20 luglio, 1997).
In questo testo Gesù
dice che subito dopo la Seconda
Assunzione di Maria in Cielo avverrà la Seconda Pentecoste.
Aggiunge che questa grande Pentecoste
sarà seguita da una grande Evangelizzazione,
e che dopo questa grande Evangelizzazione assisteremo al suo Ritorno in gloria.
Disponendo gli elementi di questa profezia in senso cronologico, ne deriva il
quadro che segue.
SECONDA ASSUNZIONE di MARIA IN CIELO 1) – Grande Pentecoste. 2) – Grande Evangelizzazione
(giorni). 3) – Ritorno di Gesù
nella gloria. |
La mia domanda è la
seguente: la Seconda Assunzione di Maria in Cielo è forse il Grande
Miracolo che deve arrivare a Garabandal dopo l’Avvertimento, e prima del
Grande Castigo? [85] Un testo riguardante questo tema si trova negli scritti
di Maria Valtorta, nel primo volume (1943)
de: “I
Quaderni”, alla pagina 548. Eccone una parte:
Gesù à Maria
Valtorta:
«Riunirò i miei santi. Sì, colui che mi ama e mi segue
nell’obbedienza e nella fedeltà è un santo. Li
radunerò dai quattro angoli della Terra. In nome del loro amore
perdonerò agli uomini le loro iniquità. La bontà dei santi
spegnerà il rigore della Giustizia, e la Terra sarà purificata
dal fuoco del mio amore, unito a quello dei santi. La Terra, in pace con se
stessa e con il suo Dio, sarà come un vasto altare propiziatorio. E su
quest’altare il Maestro istruirà gli uomini alla conoscenza esatta
della Verità, affinché i buoni non vacillino quando Satana,
furioso di vedere che l’Umanità adora il Cristo, si
scatenerà per l’ultima battaglia [vedi punto 8 del quadro sinottico che appare nel
secondo capitolo, alla sezione # 10]».
Prendendo
come punto di riferimento le spiegazioni che Gesù ha dato a Maria
Valtorta sul modo di interpretare le Scritture, si può dire che i pochi
giorni che dovrà durare la Grande
Evangelizzazione sono una figura anticipata del “Millennio di
Pace”, [vedi punto 7 del quadro sinottico, secondo capitolo, sezione #
10]. Come saranno gli apostoli di questa Grande
Evangelizzazione? Maria Valtorta ne parla nei due
testi che seguono, scritti da lei nel 1943. [86]
Gesù a Maria Valtorta: «Ciò che ora risuona in
voi, queste parole che mio Figlio riserva ai suoi fratelli prediletti, le sentirete
risuonare ai quattro angoli della Terra, e vedrete gli uomini accorrere alla
loro ricerca, spinti dalla sete di vera Scienza. Uomini, non bruti vestiti da
uomini, non demoni dal viso umano, non Giuda sempre pronti a vendere mio
Figlio, e con questo mercato ferire l’Amore trinitario che è
Unità indivisibile. (...)
Nel tempo futuro numerosi giusti lavoreranno la Terra per prepararla a
ricevere la Parola, che infine avrà il suo periodo di trionfo, il
solo.» 18 novembre 1943.
Gesù a Maria Valtorta: «Coloro
che avranno l’incarico di riunire le masse attorno alla Croce in vista
del raduno di Cristo saranno come dei padri e dei re. Non una razza
mancherà all’appello, con i suoi figli migliori. Io stesso
verrò per mettere il mio potere al servizio della Gerusalemme terrestre
la Chiesa militante in modo che sia protetta contro i tranelli, le astuzie, gli
attentati, e i delitti che Satana avrà preparato contro di lei.
Farò scendere il mio Spirito su tutti i redenti della terra, anche su
quelli che ora soffrono in espiazione delle colpe dei loro antichi padri [il Popolo ebraico], e che non riescono a trovare la salvezza perché
non osano rivolgersi a Me. Anche loro troveranno la pace. La troveranno
perché invocheranno su di loro il Sangue che fu versato, e che senza
fine sgocciola dalle membra di Colui che i loro antichi padri hanno crocifisso.
Essi lo invocheranno ancora, questo Sangue, ma in una maniera molto diversa da
quella con la quale i loro padri l’hanno un tempo invocata. Lo
invocheranno battendosi il petto. Sarò come una fontana al centro del
mio gregge ricomposto, e mi incaricherò Io stesso di lavare quegli
errori passati, che il loro pentimento avrà già cominciato a
cancellare.» 11 dicembre 1943.
Questo svolgimento non sembra
lontano nel tempo, perché una volta che si sarà iniziato il
periodo purificatore, gli altri avvenimenti si succederanno con
rapidità. E siccome il periodo di purificazione dovrebbe iniziare con
l’Avvertimento, ecco dei passi, quattro in tutto, che ci parlano di esso.
Il primo testo è di Mirjana, una delle veggenti di Medjugorje. Contiene una rivelazione che fu resa
pubblica nel 1992.
Mirjana ha
detto: «Quando i segreti saranno realizzati, il potere di Satana
sarà distrutto. [87] Ecco perché è così aggressivo in questi tempi. A Satana
è stato concesso un immenso potere nel corso del ventesimo secolo, un
potere che non aveva mai avuto prima, e che non avrà mai più in
futuro.»
Il secondo testo è di
una mistica spagnola, Amparo
Quevas. Il 26 febbraio 1982 Amparo avrebbe ricevuto dalla
Madonna il messaggio seguente:
La Madonna ad Amparo Quevas: «Il suono
della tromba risuonerà molto presto. In quel momento la terra
tremerà. Il sole girerà su se stesso, con delle grandi
esplosioni. La luna si oscurerà, e questi fenomeni sanno visibili su
tutto il globo terrestre. Un astro illuminerà la Terra. Essa
apparirà avvolta di fiamme. Questo durerà venti minuti. Ci sarà
panico dappertutto. Tutti quelli che credono in Dio e nella Madonna rimarranno
come in estasi durante questi venti minuti. Questo è molto vicino,
figlia mia." [88]
Il terzo testo è di Suor Marie-Nathalie.
Suor
Marie-Nathalie dice: «D’improvviso i cuori della gente si
intenerirono di benevolenza reciproca, pieni di pentimento e di spirito di
penitenza. Le anime si sentivano come liberate dal peso dei loro peccati.
Ognuno si precipitava in ginocchio “nella polvere delle proprie
colpe”. Salvo qualche eccezione, tutti gridavano pietà con le mani
e gli occhi tesi verso il cielo. Tra quelli che si ostinavano ne vidi morire
alcuni. Questa visione è il segno che precede il grande Miracolo
promesso al mondo. È per questo che la Madre di Dio continuava a planare
al di sopra di noi, mentre si allontanava verso quel luogo.
(Garabandal).» [89]
Il quarto testo è di
una Mistica anonima. La Voce divina le parlò nel 1991, per dire questo:
Voce divina: «L’Avvertimento
sarà un momento unico nella storia del mondo. Ad ogni uomo verrà
concessa la stessa lucidità spirituale che gli è data al momento
della morte. Sarà il mio più grande gesto di misericordia. Tutti
cesseranno le loro attività. Il dolore e la confusione saranno generali.
Le persone chiederanno perdono. I sacerdoti dovranno confessare giorno e
notte.»
Nel “Libro
azzurro” di don Stefano
Gobbi, in data del 13 maggio 1991 si può leggere quanto
segue:
La Madonna a
don Gobbi: «Quando
questo Papa avrà compiuto la missione che Gesù gli ha affidato,
ed Io scenderò dal cielo per accogliere il suo sacrificio, sarete tutti
avvolti in una densa tenebra di apostasia, che allora sarà diventata
generale. Rimarrà fedele solo quel piccolo resto che in questi anni,
accogliendo il mio materno invito, si è lasciato racchiudere dentro il
rifugio sicuro del mio Cuore Immacolato. E sarà questo piccolo resto fedele,
da Me preparato e formato, che avrà il compito di ricevere il Cristo che
tornerà a voi nella gloria, dando così inizio all’Era nuova
che vi attende.»
- III -
NUOVI CIELI E NUOVA TERRA RIVELATI.
1 - Splendore del mondo nascituro.
L’umanità
è in cammino sulla Terra da secoli, [90] ma anziché camminare, e nella buona direzione,
essa dà l’impressione di trascinarsi sulle ginocchia. Finora,
escludendo i primissimi istanti, è stato sempre così, ma è
lecito chiedersi se in futuro sarà ancora così. Per fortuna
sembra di no. I Profeti cristiani contemporanei dicono che per questa nostra
umanità è imminente un rinnovamento singolare. Stando alle loro
profezie, l’umanità è in procinto di rialzarsi. Essa sta
per riprendere la sua posizione normale al fine di e proseguire il suo cammino
con l’andatura che Dio le aveva dato prima del Peccato originale.
Il messaggio che segue è di quelli che Suor Marie-Nathalie [91] ha ricevuto nell’autunno del 1985. Esso parla
della nostra prossima risurrezione.
Suor Marie-Nathalie dice: «All’umanità,
sottomessa per il momento alla purificazione che la farà rinascere alla
grazia, verrà concesso fra poco il privilegio che avevano i nostri
Progenitori nel Paradiso terrestre. La felicità di quel paradiso attende
tutti quelli che si convertono e vivono nell’amore delle otto
Beatitudini." (21 novembre 1985). [92]
A qualcuno potrà sembrare assurdo che il Paradiso
terrestre debba ritornare sulla terra, ma non c’è nulla nella
Bibbia che neghi una tale possibilità. La vera assurdità, a
pensarci bene, sarebbe che il mondo continuasse fino alla fine nelle condizioni
attuali. Il messaggio di Suor Marie-Nathalie che abbiamo appena letto non
è l’unico ad annunciare il ritorno del Paradiso terrestre. Negli
anni ‘80, don Stefano Gobbi [93] ha ricevuto dalla Madonna parecchi messaggi, molti dei
quali confermano le parole di Suor Marie-Nathalie. Per esempio:
La Madonna a don Gobbi: – «Un’era di grazia, d’amore
e di pace sta per nascere dai giorni dolorosi che vivete." (31
dicembre 1980).
La Madonna a don Gobbi: – «Quando avrà instaurato il suo
Regno, regno eucaristico, Gesù vi condurrà a godere di questa sua
abituale presenza, che voi sentirete in maniera nuova e straordinaria, e vi
condurrà a fare l’esperienza di un secondo, rinnovato, e più
bel Paradiso terrestre." (21 agosto 1987).
DON STEFANO GOBBI Fondatore del Movimento Sacerdotale
Mariano, e autore del “Libro azzurro”: “Ai Sacerdoti,
figli prediletti della Madonna”. |
|
Se questi testi profetici
dicono il vero, Dio vuole che la Creazione abbia un finale degno del suo
inizio. Per questo avrebbe concepito un Paradiso terrestre finale
all’immagine di quello iniziale, e forse superiore. Troppo bello
perché sia vero? La nostra sorpresa non dovrebbe essere eccessiva
dinanzi a questa scoperta che forse oltrepassa le nostre speranze. Le opere di
Dio sono meravigliose sotto tutti gli aspetti. Questo Piano di Santificazione
generale ne offre una prova supplementare. È un Piano degno in tutto
della grandezza divina, come il Piano della Creazione e quello della
Redenzione. Se questa scoperta è per noi sorgente di gioia, dovremmo
approfittarne per ringraziare Dio, nostro Padre e Creatore, anziché
negare tutto per ostinato pessimismo. Dio ci rivela, e lo fa in mille modi
diversi ma concordanti, che ha concepito le cose in modo che la Terra sia
ricondotta alle condizioni di vita che esistevano prima del Peccato originale, quando la
santità innocente di Adamo ed Eva gli permetteva di avvicinarsi ad essi,
e di conversare con essi “nel venticello della sera”. E
quando queste condizioni di vita saranno ripristinate, è certo che Dio
tornerà ancora, e volentieri, a dialogare con l’essere umano
“nel venticello della sera”. E gli esseri umani non faranno a
meno di mostrare la loro gratitudine dicendo:
“Grazie di averci
creati, di averci riscattati per opera della seconda Persona, il Figlio, e di
accordarci ora la grazia della santificazione per opera dello terza Persona, lo
Spirito Santo!”
2 -
Felicità terrestre degli eletti all’Era nuova.
In passato il Cielo non
è mai intervenuto come ora sta facendo per richiamarci alla memoria
l’imminenza di quell’età che i Profeti-poeti del vecchio
testamento chiamavano l’Età d’oro, l’era in cui
l’agnello e il lupo “cammineranno alla pari”. [94] A proposito di questo tema, una profezia recente
descrive questa Età d’oro in questo modo:
Voce divina
alla Monaca di clausura: «Il rinnovamento sarà come una nuova
creazione, e allora molti crederanno in Me. Da tanto male tirerò fuori
tanto bene. Ora voi gemete come una madre nelle doglie del parto. Piange e si
rattrista la Chiesa tutta, il Papa, il popolo di Dio, dinanzi a tanti lutti, a
tanto disordine che grava su tutta l’umanità, ma quando
sarà nato l’uomo nuovo, quando il mondo sarà rinnovato nel
suo dolore e nella sua pena, allora il vostro pianto si muterà in grande
gioia. Sarà questo il nuovo giorno, la nuova epoca che finalmente
sostituirà all’odio l’amore. Nel mio Nome gli uomini
diventeranno davvero fratelli fra di loro. (...) Quando tutto sembra perduto,
allora tutto è guadagnato. Non temete, o piccolo gregge! Il mio nome
è Redentore e Salvatore!" 6 aprile
1969. [95]
Sullo stesso soggetto, il 26
luglio 1988 la signora Vassula
Ryden ha scritto le parole seguenti:
Gesù
a Vassula Ryden: «Sono Io, il Signore, che ricostruirò la
mia nuova Gerusalemme. Rinnoverò le sue mura, la renderò bella
affinché possiate tutti vivere su di una Terra nuova, e sotto un tetto
nuovo, un Cielo nuovo. L’Amore ritornerà a vivere fra voi come
Amore. Sarò il vostro Dio, e sotto il mio Nome vivrete tutti in pace. Il
vostro spirito sarà pieno di santità e di purezza. Sì, Io
scenderò dall’alto come un baleno e rinnoverò completamente
la mia Gerusalemme." [96]
Il 16 settembre 1943 Maria Valtorta aveva scritto qualcosa di simile. Il testo dice:
Gesù
a Maria Valtorta: «Dopo le guerre tremende che Satana avrà
portato alla Terra attraverso il suo messo di tenebre, l’Anti-Cristo,
verrà il periodo della tregua in cui, dopo avervi mostrato con la
cruenta prova di che doni può essere autore Satana, cercherò di
attirarvi a Me, colmandovi dei doni miei. Oh, i miei doni! Saranno la vostra
dolcezza! Non conoscerete fame, stragi, calamità. I vostri corpi, e
più le vostre anime, saranno pasciute dalla mano mia. La Terra
sembrerà sorgere per una seconda creazione, tutta nuova nei sentimenti,
che saranno di pace e concordia fra i popoli, di pace fra Cielo e Terra,
perché farò dilagare su voi lo Spirito mio, che vi
penetrerà e vi darà la vista soprannaturale dei decreti di Dio.
Sarà il Regno dello Spirito, il Regno di Dio, quello che voi chiedete e
non sapete ciò che chiedete perché non riflettete mai col
"Pater noster". Dove volete che avvenga il Regno di Dio se non nei
vostri cuori? È da lì che deve iniziarsi il Regno mio sulla
terra. Regno grande, ma sempre limitato [il “Millennio di Pace” sarà limitato
nello spazio e nel tempo]. Dopo [dopo il “Millennio di Pace”
e l’ultima persecuzione] verrà il
Regno senza confini nè di terra nè di tempo. Il Regno eterno che
farà di voi degli eterni abitatori dei Cieli.» [97]
Tutto concorda per
assicurarci che questi Tempi di felicità sono alle porte, e che la morte
purificatrice che li precederà ne è solo la porta di accesso.
Questa “morte” significa la fine dell’impero del male sulla
terra. È come la fine del deserto, seguita dall’entrata del Popolo
eletto nella Terra Promessa. Per aiutare la nostra speranza a non morire,
Gesù ci fa altre rivelazioni tramite Marie Sevray: [98]
Gesù
a Marie Sevray: – «Alla Fine dei Tempi [99] (...) mi riporto all’inizio, e prima di chiudere il
Tempo voglio come sfruttare al massimo tutta la mia forza creativa! Ci
sarà un rinnovamento magnifico, come uno splendido concerto universale,
ogni anima dicendo la sua nota, quella che avrà appreso dallo Spirito di
Luce e d’Amore, lo Spirito delle divine trasformazioni. Periodo luminoso
e pacifico! Tutto sulla terra mi loderà! Ogni creatura mi dirà
sulla terra quello che i miei eletti mi dicono in Cielo!"
Gesù
a Marie Sevray: – «Ho serbato
le mie più grandi prodigalità per questi ultimi secoli del
mondo.»
Gesù
a Marie Sevray: – «Sono
venuto per realizzare il più possibile il mio Piano iniziale, nonostante
la caduta. Era così bello, il mio Piano, che non l’ho più
abbandonato!"
Gesù
a Marie Sevray: – «Ho molta
sete di comunicarmi alle anime, soprattutto in questi ultimi secoli del mondo,
come all’inizio. ...»
Gesù
a Marie Sevray: – «Allora...
lo Spirito soffierà il suo soffio infuocato di trasformazioni possenti!
E poiché nessun ostacolo sarà in grado di chiudergli la
strada, andrà come un gigante, attraversando regioni intere
nell’anima umana, penetrando fino a profondità non ancora
esplorate! Si faccia posto allo Spirito d’Amore, allo Spirito di fuoco,
allo Spirito delle divine trasformazioni! Così, in questi ultimi secoli
del mondo mi potrò ripagare per gli scompensi subiti, operando
trasformazioni profonde nelle anime aperte alla mia azione.»
Gesù
a Marie Sevray: – «Prima di
chiudere il tempo, Io Creatore voglio godermi (...) la mia creatura. La voglio
vedere bella, risplendente, prima di distruggere la terra che ho formato.
..." [100]
3 - Madre Venturella: la Pentecoste universale.
Qualche anno fa Gesù ha predetto a Madre Carolina Venturella, soprannominata da lui “La Povera
Anima”, che presto ci sarà sulla terra una Pentecoste
universale. [101]
Se il Regno di Dio è
destinato a venire su questa terra (e tutto sembra confermare tale ipotesi)
è probabile che la Pentecoste Universale ne sia l’avanguardia.
L’umanità purificata e invasa dallo Spirito d’Amore tramite
la Nuova Pentecoste sarebbe in grado di ritornare a uno stato di grazia (e
quindi di felicità) simile a quello che Adamo ed Eva conobbero prima del
Peccato originale. Se le cose stanno così, come lo spera ogni anima di
buona volontà, ciò significa che il piano iniziale di Dio,
malgrado l’interruzione del Peccato originale, è destinato a
ritornare alla sua perfezione primordiale. Significa pure che quelli che riusciranno
ad attraversare con successo la prova della presente Purificazione saranno
riempiti di una gioia e di una pace mai conosciute prime, benché sempre
sperate.
Molti dicono che oggi la
terra avrebbe bisogno di una grande purificazione. E d’altronde un
Regno di Dio in terra, Paradiso Terrestre vero e proprio, non sarebbe
concepibile su di una terra invasa dall’orgoglio, dall’egoismo,
dalla ribellione, dal disordine, come lo è adesso. Il testo seguente,
preso alla pagina 145 del libro “Potenza Divina d’Amore”,
che contiene le rivelazioni ispirate da Dio alla Povera Anima,
parla dell’urgente necessità di una Purificazione destinata a
preparare l’Umanità a ricevere la Pentecoste Universale.
La Voce divina a Madre Venturella: «Ora il mondo corre alla sua perdita ...
Ciò rende necessaria una nuova Pentecoste, una nuova ondata di fuoco
dello Spirito Santo, che con il suo calore penetri e riscaldi il cuore degli
uomini."
|
CAROLINA
|
Alla pagina 51 dello stesso libro si può leggere
anche questo messaggio:
La Voce divina a Madre Venturella: «È per la Carità del Padre e del
Figlio che gli uomini sono ritornati a delle relazioni filiali con Dio. Tutto
ciò si è prodotto negli ardori ineffabili dello Spirito Santo.
(...) È ancora per lo stesso
Spirito, che sostiene e governa tutto, che le cose visibili e invisibili
continuano ad esistere. Ecco dunque l’obbligo di un omaggio giustamente
dovuto all’eterno Divino Spirito, omaggio d’una più grande
adorazione, benedizione e amore. (...)
Ci si accorgerà d’avere aperto all’umanità una
via nuova, nella quale le anime saranno più portate a riconoscere e ad
amare Dio, loro Creatore e Redentore. E una nuova Era si aprirà per
tutta l’umanità."
Queste cose sono confermate anche da don Stefano Gobbi, a cui la Madonna ha rivelato, il 22 maggio 1994:
La Madonna a don
Gobbi: «Una effusione dello Spirito Santo, nuova e
universale, è necessaria per giungere ai tempi nuovi tanto attesi.
Bisogna che la seconda Pentecoste venga presto. Essa non può arrivare
che nel Cenacolo spirituale del mio Cuore Immacolato. È per questo che
oggi tutta la Chiesa è invitata ad entrare nel Cenacolo che la vostra
Mamma Celeste ha preparato per gli ultimi tempi. Vi potete entrare attraverso
l’atto di consacrazione al mio Cuore Immacolato. Chiedo che questa
consacrazione, che vi ho proposto con tanta insistenza e ansietà, sia
fatta da vescovi, preti, religiosi, e fedeli. E che tutti la facciano per
accorciare i tempi della grande prova che ormai è arrivata. Lo Spirito
Santo vi condurrà allora alla comprensione della Verità intera.
Lo Spirito Santo vi farà comprendere i tempi che vivete. Lo Spirito
Santo sarà la luce sul vostro cammino, e farà di voi dei
testimoni coraggiosi del Vangelo nell’ora tremenda della grande Apostasia.
Lo Spirito Santo vi farà capire quanto vi rivelerò di ciò
che è contenuto nel libro ancora sigillato. Lo Spirito Santo darà
la sua perfetta testimonianza al Figlio preparando i cuori e le anime a
ricevere Gesù che ritornerà a voi nella gloria.
“Vieni,
Spirito Santo. Vieni per la potente intercessione del mio Cuore
Immacolato.” ...
Sono la divina Sposa dello Spirito Santo. Come per un singolare disegno del
Padre sono divenuta la vera Madre del Figlio, così sono divenuta la vera
Sposa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo si è donato all’anima
mia in una vera unione coniugale interiore, dalla quale è nato il frutto
divino della concezione virginea del Verbo nel mio purissimo seno.
Lo Spirito Santo non può resistere alla voce della sua Sposa che Lo
chiama. Per questo, unitevi tutti a Me, piccoli bambini miei, per invocare oggi
il dono dello Spirito Santo. Che questa vostra implorazione diventi la
preghiera di questi ultimi tempi. Che sia la vostra preghiera abituale,
ripetuta spesso da voi perché vi è stata insegnata e ardentemente
richiesta dalla vostra Mamma Celeste.
“Vieni, Spirito Santo. Vieni per
la potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua diletta
Sposa”. E aprite i vostri cuori alla speranza perché sta per
arrivare su di voi il più grande prodigio, quello della Seconda
Pentecoste."
Coloro che hanno
letto il Vangelo sanno che due mila anni fa la Madonna ha accettato da Dio la
missione di dare al mondo il Redentore. Oggi la Madonna ha per missione di
offrirci lo Spirito Santo. Il motivo è che suo Figlio sta per ritornare
sulla terra come Trionfatore, e Dio vuole che per tale circostanza la Terra sia
purificata, resa degna di accoglierlo. Colui che purificherà la Terra
è lo Spirito Santo.
Quanti messaggi
arrivano oggi al mondo tramite la Madonna! Ognuno è in grado di
constatare di persona ciò che accade in occasione delle sue frequenti
apparizioni. Anche se sotto certi aspetti il mondo è ancora un deserto,
il Cielo dice che con l’Era nuova (essa seguirà di poco la
presente Tribolazione) questa nostra desertica valle di lacrime si
trasformerà in giardino, un giardino bello e accogliente come un nuovo
Eden. I veggenti e le persone mistiche che al giorno d’oggi annunciano
tali eventi sono concordi nel dire che l’inizio di questa grandissima e
bellissima trasformazione coinciderà col trionfo del Cuore Immacolato di
Maria. A tale riguardo, ecco un passo che don Stefano Gobbi ha ricevuto dal
Cielo il 22 maggio 1994.
La Madonna a don Gobbi: «Il trionfo del mio
Cuore Immacolato coinciderà con il grande prodigio della Seconda
Pentecoste. Dal cielo scenderà un nuovo fuoco che purificherà
tutta l’umanità, ridiventata pagana. Sarà come un giudizio
in piccolo, e ognuno vedrà se stesso nella luce della verità di
Dio. Così i peccatori ritorneranno alla Grazia e alla santità;
gli sbandati sulla strada del bene, i lontani alla casa del Padre; gli ammalati
alla completa guarigione. Gli orgogliosi, gli impuri, i cattivi collaboratori
di Satana saranno vinti e condannati per sempre." [102] (22 maggio
1994).
I messaggi di don Gobbi e di Madre Venturella riguardanti
la Pentecoste Universale sono confermati anche da Marthe Robin, la mistica
francese di Châteauneuf de Galaure, deceduta nel 1981. Nel primo incontro
che questa mistica francese ebbe col suo futuro direttore spirituale, essa gli
disse:
Marthe Robin a George Finet: «Dopo la sconfitta
materiale dei popoli, assisteremo all’unità dei cristiani. (...)
Gli errori diabolici saranno distrutti. Ne seguirà una risurrezione, una
grazia immensa: la Nuova Pentecoste d’amore. (...) I laici assumeranno un
ruolo molto importante, e bisognerà formarli." [103]
In che modo saremo noi trasformati dalla Nuova Pentecoste
d’amore? I quattro testi che seguono rispondono a questa domanda. I primi
tre sono di don Stefano Gobbi, il quarto è stato scritto da Vassula Ryden.
La Madonna a don Gobbi: – «Sarà lo Spirito di Amore, con la sua potente
azione di fuoco e di grazia, a rinnovare dalle fondamenta tutto il mondo.
Sarà Lui, lo Spirito di Amore, con la sua grande forza di santità
e di luce a portare a nuovo splendore la mia Chiesa, a renderla perciò
umile e povera, evangelica e casta, misericordiosa e santa. Sarà lo
Spirito di Amore, attraverso il fuoco di innumerevoli sofferenze, a rinnovare
tutto il creato, perché torni quel giardino di Dio, nuovo Paradiso
terrestre in cui Gesù sarà sempre con voi, come un sole di luce
che ovunque rifletterà i suoi raggi." (28 gennaio 1984).
La Madonna a don Gobbi: – «Lo Spirito Santo verrà per instaurare il Regno
glorioso di Cristo, e sarà un Regno di grazia, di santità, di
amore, di giustizia e di pace. Col suo divino Amore aprirà le porte dei
cuori e illuminerà tutte le coscienze. Ogni uomo vedrà se stesso
nel fuoco bruciante della divina Verità. Sarà come un giudizio in
piccolo. Poi Gesù Cristo porterà il suo glorioso Regno nel
mondo." (22 maggio 1988).
La Madonna a don Gobbi: – «Allora lo Spirito Santo
opererà il nuovo miracolo della trasformazione universale nel cuore e
nella vita di tutti. I peccatori si convertiranno, i deboli saranno sostenuti,
gli ammalati otterranno la guarigione, i fuorviati ritorneranno alla casa del
Padre. Le vittime della separazione e della divisione ritroveranno la piena
unità. Sarà così che si compirà il prodigio della
seconda Pentecoste. Essa verrà col trionfo de mio Cuore Immacolato nel
mondo." (4 giugno, 1995).
Recentemente Gesù ha
affidato a Vassula Ryden le parole seguenti: [104]
Gesù a Vassula Ryden: «Io che sono l’autore d’inestimabili
meraviglie, sto per aprire i cieli, e farvi conoscere il mistero del mio
disegno: l’effusione del mio Spirito Santo. Questa promessa è
nelle Scritture. Il mio Spirito agirà sulla creazione come mai
l’avrà fatto prima. La solleverà verso il Cielo in tutte le
maniere. Porterà vicino al Cielo tutto ciò che è sulla
terra, lo porterà il più vicino possibile. Vassula, Io che dirigo
ogni cosa, e decido secondo la mia Volontà, non ho mai tradito una
promessa. (...) Come ti ho detto,
sto per mandare a pezzi le barriere delle vostre divisioni, e questo tramite la
potenza e la grazia del mio Spirito Santo. Sto per unirvi in un solo Corpo, e questo per il
mio onore."
4 - Messaggi del
Cielo sull’Era nuova.
Perché tante apparizioni in questi tempi? Qualche
anno fa questa domanda era sulla bocca di molti, ma ora è svanita
anch’essa, e le persone che danno peso alle apparizioni soprannaturali
sono un numero esiguo. È come se tutti si fossero stancati di ricevere
messaggi celesti. Eppure nulla è più importante di questi
messaggi, che ci dicono e ridicono che questi tempi sono preziosi per preparare
l’Era nuova. Nel “Libro azzurro” di don Stefano Gobbi si
trova il testo seguente:
La Madonna a don Gobbi: – «È
vicino il Regno glorioso di Cristo, che si stabilirà fra voi con la
seconda venuta di Gesù nel mondo. È il suo ritorno nella gloria.
È il suo glorioso ritorno per instaurare fra voi il suo Regno, e
riportare l’intera umanità, redenta con il suo preziosissimo
sangue, allo stato del suo nuovo Paradiso terrestre. Quanto si prepara è
cosa tanto grande che mai è stata dalla creazione del mondo. Preparatevi
con umiltà, con fede, e con intensa preghiera. Preparatevi
raccogliendovi tutti nel Cenacolo spirituale del mio Cuore Immacolato.
Preparatevi nel silenzio e nell’attesa. ... Con un piccolo numero di
questi piccoli bambini, il Signore instaurerà presto sulla terra il suo
glorioso Regno d’amore, di santità e di pace." (13
ottobre 1990).
Come saranno la futura Chiesa e la futura Umanità?
È normale, mi sembra, che il corpo della Chiesa risuscitata sia come
quello di Gesù risuscitato: glorioso.
Su tale argomento il brano seguente è per noi di grande interesse.
Gesù a Vassula Ryden: «Come
in passato già lo dissi davanti a tutti, ve lo ridico ora: un tempo
verrà – e l’ora è vicina – in cui il vostro
spirito, benché in mezzo agli uomini, sarà in Cielo a glorificare
la nostra Santità trinitaria. Mentre il vostro corpo si muoverà
tra gli uomini, la vostra anima ed il vostro spirito, catturati nella mia
Volontà e riempiti della nobiltà della mia Luce, saranno simili a
quelli degli angeli. Camminerete nell’Eden, in Paradiso, tra gli angeli e
i santi, perché la vostra unione con Me sarà completa. (...) Ah!
Sarà la nostra gioia il rispecchiarci in voi. Avrete in voi
l’immagine di quel Dio mai visto, ed in voi Noi contempleremo il Cielo.
Possedendo Noi sarete capaci di condurre quel tipo di vita che ci aspettavamo
da voi, una vita che raggiungerà la conoscenza più completa della
nostra Divina
Volontà, grazie ad una saggezza e a
una comprensione spirituale perfette. La vita che voi condurrete, bambini miei
carissimi, voi che siete stati creati per le nostre Corti Imperiali sarà
sotto tutti gli aspetti conforme al mio Pensiero. Vi santificherò, e
riceverete il potere di diventare devoti completamente. Benché tutte
queste cose siano state già annunciate nel Messaggio di Verità,
molto pochi tra di voi hanno capito la mia Parola. Oggi il mondo sente, ma non
capisce proprio. Vede, ma contempla immagini che per lui non hanno
significato." [105]
|
Vassula Ryden: |
Coloro che accettano le
parole appena ascoltate si rendono conto che a cambiare la faccia della terra
sarà l’ideale del Divin Volere, quello che Dio ci propone tramite
Luisa Piccarreta. La scelta che gli uomini faranno di vivere nel Divin Volere
trasformerà le loro anime in altrettanti Paradisi, e
l’associazione di tutti questi Paradisi individuali finirà per
costituire il grande Paradiso terrestre finale. [106] Tutto questo
ci permette di dedurre che il genere umano, creato nella santità (santità d’innocenza), si spegnerà pure nella santità (santità di penitenza). [107] La grande notizia del tempo presente potrebbe quindi
essere formulata nel modo seguente:
«Il Piano di Dio sarà riattivato là dove il Peccato
originale lo ha interrotto. A riattivarlo sarà un atto di volontà
umana contrario a quello che Adamo ed Eva hanno compiuto rifiutando la
Volontà di Dio (per seguire la loro propria).»
L’esempio che segue è tratto dal mondo delle automobili, e ci
dà un’idea di che mondo ci aspetta. L’umanità attuale
è come un’automobile accidentata. L’incidente che ha avuto
si chiama “Peccato Originale”. Ognuno sa che un’automobile
che già fu coinvolta in un incidente stradale non è più
quella di prima, soprattutto se l’incidente era grave. Nei casi meno
disperati la macchina può ancora avanzare, ma con estrema fatica.
L’incidente l’ha mezza distrutta, e tutto vi è precario:
vetri rotti, carrozzeria contorta, volante incrinato, leve di comando che
funzionano sì e no, freni che frenano e non frenano... Tutto è
precario, e assieme al conforto è sparita la sicurezza. L’uomo
sensato deplora l’incidente, ma non si lascia abbattere oltre misura,
anche perché suo Padre gli ha promesso che un giorno Lui stesso
rimetterà il veicolo a nuovo. Quel giorno è arrivato,
perché Dio Padre ci manda a dire che sta per iniziare un nuovo corso di
eventi. Ci manda a dire che grazie al suo intervento e alla nostra
collaborazione, l’umanità sarà come un’auto rimessa a
nuovo. Dell’incidente non si vedranno più le tracce. Del Peccato
originale rimarrà sì e no il ricordo.
Per inaugurare questo suo
Nuovo Regno, che sarà un regno di giustizia, di verità, e di
pace, Gesù ritornerà nella gloria. Non può non essere
vero. È da credersi. Si tratta della Venuta Intermedia di Gesù, della
sua Parusia Intermedia. Siamo alla vigilia di un’Era Nuova di pace,
quella che S. Giovanni descrive in Apocalisse 20, 1-6. L’Eterno Padre
mantiene la promessa che fece all’Umanità quando Adamo ed Eva
furono cacciati dal Paradiso Terrestre, quello iniziale. [108]
Nel supplemento n. 11 di “La vera vita en Dio”, di Vassula Ryden [109] si possono leggere le parole seguenti:
Gesù a Vassula Ryden: «Ornerò questa
terra in una Primavera, la mia Primavera. Che cos’è la Primavera
di Yahvé? La mia Primavera, o miei eletti, sarà quando la mia
intera creazione brillerà di fulgida luce. Il battesimo della
Purificazione vi avrà riformato secondo la vostra immagine iniziale, e
grazie a questa Purificazione ognuno aspirerà a una più intima
unione d’amore con Me. I vostri cuori cercheranno con ardore la
Verità, la Via, e la Vita. La vostra anima, dotata del mio Spirito di
grazia, sarà resa perfetta nella Verità, e così
potrà gustare sapori inebrianti. Non esisterà più la
vostra immagine opaca perché Io, vostro Sposo, e il più dolce dei
Padri, brillerò su di voi. L’Amore è sulla via del ritorno
per restaurare il suo Regno. Sarà il mio Regno terrestre, e la mia
Volontà sarà fatta sulla terra come lo è in cielo.
L’ora del pentimento è dunque l’ora presente, quella di
adesso. È un’epoca cattiva, ma le vostre vite la devono redimere.
Rinunciate alla vostra volontà e troverete grazia presso di Me
riconoscendo quello che è la mia Volontà. Ah! Vassula benedetta
della mia Chiamata, diffondi le mie parole in fiumi di misericordia e di
speranza. ..."
Perché è bene prepararsi a questa nuova
Era? Perché l’uomo prepara sempre in anticipo le cose importanti
che desidera fare: feste, matrimoni, discorsi, concerti, cerimonie, etc. Nulla
è più importante di questa nuova Terra Promessa.
Gesù a JNSR: «Dopo
l’Evangelizzazione del mondo intero, allora scenderò dal Cielo, e
il mio Nome sarà cantato anche dagli uccellini del nido. La natura
intera canterà il mio Ritorno glorioso. Il Vento d’Amore è
già alle vostre porte. Ed ecco che Io vengo. Amen." [110]
Il lavoro che la Madonna sta
facendo per preparare i nostri cuori a vivere bene i gravi avvenimenti che ci
aspettano, le sue numerose apparizioni, le sue locuzioni interiori, tutto il
suo comportamento attuale fanno pensare a una mamma che si prodiga in tutti i
modi per salvare i suoi figli. Per Maria noi siamo figli, ma figli che
dispongono di un libero arbitrio. In virtù di esso noi siamo
liberi di accettare l’acqua e le cure che ci sono offerte in questi tempi
di siccità, oppure rifiutarle. Se le rifiutiamo, che conseguenze non
avrà il nostro rifiuto?
5
– La risurrezione della Chiesa secondo S. Giovanni, don Gobbi, Maria
Valtorta.
C’è forse un
rapporto fra la risurrezione di cui parliamo dall’inizio di questo libro
e la risurrezione di cui S. Giovanni parla nell’Apocalisse? Il rapporto
c’è, e ci fa pensare che forse si tratta della stessa
risurrezione. Per verificare se ciò è vero, la cosa migliore
è di confrontare i testi che da una parte come dall’altra ci
parlano di risurrezione. A tale scopo siamo in grado di esaminare tre fonti di
informazione: la prima fonte è don Stefano Gobbi (tre testi), la seconda
è S. Giovanni (un passo dell’Apocalisse), la terza è Maria
Valtorta (un passo de: “I Quaderni”). I tre testi di don Stefano Gobbi ci parlano di risurrezione, ce l’annunziano come imminente, ce la
descrivono.
La Madonna a don Stefano
Gobbi: – «La nuova era che vi attende ...
è la Gerusalemme celeste che discende dal Cielo sulla terra, per
trasformarla completamente, e formare così i nuovi cieli e la nuova
terra. (...) La nuova era che vi annuncio coincide con il pieno adempimento
della Divina Volontà, così che finalmente si realizzi quanto
Gesù vi ha insegnato a domandare al Padre celeste: “Sia fatta la
tua volontà come in cielo così in terra”. (...) La nuova
era che vi preparo coincide con la sconfitta di Satana e del suo universale
dominio. Viene distrutto tutto il suo potere. Viene legato con tutti gli
spiriti cattivi, e rinchiuso nell’inferno da dove non potrà uscire
per nuocere nel mondo." (15 agosto 1991).
La Madonna a don Stefano
Gobbi: – «In questa creazione, rinnovata da una
perfetta comunione di vita col Padre, Gesù Cristo instaurerà il
suo Regno di gloria, perché l’opera della sua divina Redenzione
possa avere il suo perfetto compimento. Lo Spirito Santo aprirà i cuori
e le menti in modo che tutti possano adempiere il volere del Padre e del
Figlio, così che sulla terra sia perfettamente realizzata la Divina
Volontà, come in cielo." (22 novembre, 1992).
La Madonna a don Stefano
Gobbi: – «Il momento del rinnovamento
universale si avvicina. Satana sarà sconfitto, il potere del male
distrutto. Gesù instaurerà il suo Regno di gloria in mezzo a voi,
ed è così che saranno stabiliti i cieli nuovi e la terra
nuova." (1 gennaio 1995).
Dal canto suo,
l’evangelista S. Giovanni scrive: «Beati
e santi coloro che saranno ammessi alla prima risurrezione ! La seconda morte non avrà nessun potere su di loro, ma saranno
sacerdoti di Dio e del Cristo, con chi regneranno per mille anni." [111]
Questo testo di S. Giovanni
solleva nuvole di domande nello spirito dei lettori dell’Apocalisse. Fra
queste ce ne sono tre che sembrano più frequenti:
Domanda # 1:
Che significa “prima” risurrezione nel linguaggio di S.
Giovanni? |
Domanda # 2:
Chi avrà il privilegio di ritornare sulla terra a quelle condizioni? |
Domanda # 3:
Chi sono i “COSTORO” ? |
Tentativo di risposta alla
domanda # 1. Che significa “prima” risurrezione nel
linguaggio di S. Giovanni? Siccome S. Giovanni parla di “due”
risurrezioni, prima e seconda, la cosa implica l’esistenza di due morti
(e parallelamente di due tipi di morte). La prima morte sarebbe individuale, la
seconda mondiale (parallelamente: il primo tipo di morte sarebbe fisico, il
secondo spirituale). Su questa base, la “prima” risurrezione
farebbe seguito alla morte chiamata da S. Giovanni “prima morte”,
quella individuale e soltanto fisica, invece la “seconda”
risurrezione farebbe seguito alla morte finale, quella del mondo (Giudizio
Universale).
Ragionamento: se ad essere
dichiarato morto è soltanto il corpo, in questo caso è lecito
supporre (ammettere come ipotesi) che durante il Millennio di Pace la
persona morta fisicamente, ma non spiritualmente, possa ritornare sulla terra
come: “Sacerdote di Dio e del Cristo”, se Dio la giudica degna di questo, e la
persona è d’accordo. Ma se la morte dell’individuo è
quella dello spirito (seconda morte), S. Giovanni dice che nessuna risurrezione
è più possibile per detto individuo. L’espressione:
“La seconda morte (quella dello spirito) non avrà potere su
di essi” sembra indicare che questi “Sacerdoti di Dio e del
Cristo”, benché viventi sulla terra per una seconda volta,
sarebbero sicuri di essere già salvi visto che la morte dello spirito
(chiamata “seconda morte” da S. Giovanni) non avrebbe più
“nessun potere su di essi”. [112]
Tentativo di risposta alla
domanda # 2: “Chi potrà avere il privilegio di ritornare sulla
terra [113] a quelle condizioni?” La mia risposta è
nelle parole stesse di S. Giovanni: “Contrariamente agli altri morti
che non ripresero vita che alla fine dei mille anni, COSTORO ripresero vita e
regnarono con Cristo per mille anni”.
Tentativo di risposta alla
domanda # 3. «Chi sono i “COSTORO”?» La mia
risposta è ancora nelle le parole di S. Giovanni: sono le persone
«che avevano rifiutato di adorare la Bestia e la sua immagine, e non ne
avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano." [114]
La risurrezione di cui S.
Giovanni parla nell’Apocalisse è forse una specie di biglietto
d’entrata che permetterà agli eletti di essere ammessi nel
Paradiso Terrestre finale? Il testo seguente permetterà al lettore di
dare lui stesso la risposta che più lo convince.
Gesù a Maria Valtorta: «Continuo
a parlare ai miei precursori, a coloro che col loro olocausto preparano le vie
del Signore, e evangelizzano senza altra forma che non sia quella della loro
vita santa. Gioite, o miei servi fedeli, che non vi accontentate di salvare la
vostra anima, ma vi offrite perché la Luce vinca sulle Tenebre, e la
salvezza sia data a molti che ora di essa non sono ansiosi. Quando sarà
la mia ora, non sarò solo a regnare. Voi sarete con Me. Fin da questa
terra sarete con Me durante il mio Regno d’amore e di pace. Non ve
l’ho forse promesso che voi sarete dove Io sarò, e che avrete un
posto nel mio Regno?
Come dignitari di una reggia, i vostri spiriti mi saranno corona sulla
terra servendomi come luminosi ministri. Essi erediteranno quel possesso della
Terra che Io ho promesso ai mansueti, [115] e che diventerà possesso dei cieli quando la
Terra più non sarà. Molto prima di quell’ora, voi, o
giusti, possederete il Cielo. Esso sta già aperto a ricevervi
nell’ora del vostro transito fuori dal carcere attuale. Ma allora [dopo
il Giudizio Universale] sarà possesso fulgido e completo, cognito a tutte
le creature, assunzione alla gloria anche della carne con la quale avete
conquistato il Cielo facendo di essa il principale strumento di sacrificio per
fedeltà al vostro Dio.
Vincitori di Satana che la carne ha
corrotto, vincitori del senso che in voi si agita per eredità di peccato
e per aizzamento di Satana, possederete l’Universo assieme al vostro Dio,
e sarete specchi di Dio che apparirà nelle vostre carni glorificate in
tutto il suo splendore. Simili al Padre sarete, o figli santi.” [Una noticina di Maria Valtorta ci avverte che qui
è intervenuto Dio Padre per continuare il discorso.]
Simili a Gesù, Figlio mio santissimo. Simili a Maria, Regina nostra.
Del Padre avete la somiglianza intellettiva e dei due gloriosissimi Viventi in
Cielo la somiglianza umana. E poiché avere l’Intelletto è
come avere la Parola e l’Amore, e dove è Uno sono i Due altri
della Triade perfetta, voi avendo la somiglianza del Padre sarete possessori di
quella Perfezione che fece l’uomo simile a Lui e lo elesse per figlio.
Prima di quell’ora sarete i dignitari di mio Figlio, vedrete il miracolo
d’amore di una Terra immersa nella pace e volta a udire Dio. Conoscerete
quale sarebbe stato il vivere dell’uomo se non avesse avvilito se stesso
col connubio di Satana.
Non sarete defraudati di
quest’ora, [l’ora del Regno di Dio
su questa Terra] o amorosi seguaci dell’Amore fatto carne. Quello che
ora udite suonare in voi, parola del mio Figlio ai suoi più diletti, lo udrete
suonare ai quattro punti del globo, e vedrete gli uomini accorrere per sete
della scienza vera." [116]
|
Maria
Valtorta |
La conclusione di questo
studio comparativo tra la voce di don Stefano Gobbi (“Libro
azzurro”), quella di S. Giovanni (“Apocalisse”), e
quella di Maria Valtorta (“I Quaderni”), è che Dio ha
disposto le cose in modo che al Paradiso Terrestre iniziale faccia eco un
Paradiso Terrestre finale. Ciò significa che la parte finale della
storia umana sarà come il riflesso di quella iniziale, con la differenza
che alla santità d’innocenza di Adamo ed Eva si sostituirà
una santità di penitenza. [117] Accettando di rimpiazzare la nostra volontà umana con quella
divina, la figliolanza divina diventerà per noi una cosa concreta,
assoluta, sicura. Saremo dei nuovi Adamo, delle nuove Eva, dei veri, autentici Figli
di Dio. Per aiutare l’Umanità a capire questo, il Signore si
è servito di tante voci Profetiche, tra le quali quella di Luisa Piccarreta. Il suo importantissimo messaggio è presentato nelle pagine che
seguono (sezioni # 6 e # 7, e annesso successivo).
L’albero della
Redenzione che Gesù ha piantato due mila anni fa ha raggiunto
l’età adulta. I suoi frutti sono maturi, la loro raccolta è
imminente.
6 - Luisa
Piccarreta: I tre “Fiat” della Trinità.
Luisa
Piccarreta [118] è stata scelta da Dio per far conoscere al mondo l’ideale del
Divin Volere. Essa è anche conosciuta come la messaggera del
Terzo “Fiat” di Dio. “Fiat” è una parola
latina che significa: “Che ciò sia fatto”. Esempio: “Fiat
lux” = “Che la luce sia fatta”. Luisa dice che il “Fiat” divino è triplice, proprio come la
Santissima Trinità. Essa ci rivela pure che l’umanità di
oggi è alle soglie del terzo di questi “Fiat” divini,
quello della Santificazione. Per capire meglio, il lettore è invitato a
osservare i quadri che seguono.
Il primo di
questi quadri mostra che il Piano
generale di Dio implica l’intervento delle Tre Persone della
Santissima Trinità, ciascuna nel momento che le è riservato. Per
esempio, il primo “Fiat” Trinitario è quello del Padre (Creazione), il secondo quello del Figlio (Redenzione), e il terzo quello
dello Spirito Santo
(Santificazione).
Quadro # 1:
Primo “Fiat”
divino |
Secondo “Fiat”
divino |
Terzo “Fiat”
divino |
Padre Sia fatta la
Luce. (“Fiat Lux”). |
figlio Sia fatta la
Redenzione. (“Fiat Redemptio”) |
spirito santo Sia fatta la
Santificazione. (“Fiat Sanctificatio”) |
Creazione |
Redenzione |
Santificazione |
Vita fisica |
Vita spirituale |
Vita divina |
Dio è
vita. |
Dio è
amore. |
Dio è
santità. |
Questi tre “Fiat”
esistono sul piano universale, ma anche sul piano individuale, quello nostro,
personale, perché ognuno di noi è come un piccolo universo
(microcosmo) fatto però all’immagine di quello grande (macrocosmo).
Questi tre “Fiat” sono per ognuno di noi l’equivalente di tre
nascite: 1) Nascita alla vita fisica; 2) Nascita alla vita spirituale; 3)
Nascita alla vita divina. La vita fisica ci è concessa dalla prima
Persona trinitaria (Dio Padre), quella spirituale dalla seconda Persona
trinitaria (Dio Figlio), e quella divina dalla terza Persona trinitaria (Dio Spirito Santo). Chi accetta da Dio la vita fisica accetta da Dio un dono
grandissimo; chi accetta da Dio la vita spirituale, accetta da Dio un dono
ancora più grande; chi accetta da Dio la vita divina, accetta da Dio il
massimo dei doni. Questo terzo dono, della Vita divina, è legato ai
primi due ma superiore ad essi. La Vita divina è una Vita senza limiti
che Dio concede agli esseri umani che dimostrano di apprezzare l’adozione
divina (che dimostrano di apprezzare di essere da Lui addottati come figli).
Questo spiega, almeno in parte, l’invidia tremenda che gli Angeli dannati
hanno sempre nutrito – e tuttora nutrono – nei confronti della
creatura umana.
Quadro # 2:
IL PIANO DIVINO |
1 |
2 |
3 |
Era
di Giustizia |
Era
di Misericordia |
Era
di Santità |
L’evidenza mostra che
il terzo Testamento, quello venturo, corrisponde al Millennio
felice che S. Giovanni descrive nell’Apocalisse (Ap 20, 1-6). I
messaggi di Luisa sottintendono che l’umanità di detto Millennio
vivrà felice grazie al Divin
Volere. Se una persona accetta di dare la precedenza alla Volontà Divina anziché
dare la precedenza alla sua propria, tale persona dimostra di amare Dio sopra
ogni cosa, di amarlo anche più di se stessa.
Se il Divin
Volere potesse essere paragonato a una sorgente, la Nuova Era è il ruscello che si forma partendo da essa.
L’uomo che si sente attirato dal Divin
Volere costruisce la sua dimora sulle rive di detto ruscello, e nel berne
l’acqua trova la felicità per la quale Dio l’ha creato. La Nuova Era assomiglia a quel Paradiso che Adamo ed Eva hanno conosciuto prima del
Peccato originale.
Quadro # 3:
|
Il primo "Fiat" di Dio è quello del
Padre (Creazione), il secondo è quello del Figlio (Redenzione), il
terzo è quello dello Spirito Santo (Santificazione). * * * Siccome la
coesione divina è coesione perfetta, ogni volta che una delle Tre
Persone trinitarie interviene per realizzare la parte di Piano che è
la sua, è come se le Tre Persone fossero tutte presenti (con la loro
rispettiva Volontà) nell’azione divina in corso. |
“Dio è
Amore”. Riflettendo sulle pagine di Luisa Piccarreta è facile
dedurre che l’elemento essenziale che forma l’unità
Trinitaria è l’Amore. Siccome l’Amore divino è amore
perfetto, è possibile concludere che le tre Volontà divine
formano una sola ed unica Volontà. Il loro Amore reciproco, perfetto
com’è, le unifica perfettamente. Ecco il motivo per cui Dio
è unico, benché formato da tre Persone. Si tratta di tre Volontà distinte, ma unificate alla perfezione
(dall’Amore che le abita).
Gli stessi maestri che ci
hanno insegnato che “Dio è Amore”, ci hanno pure insegnato
che l’amore è attivo per definizione. Dato che Dio è Amore,
e che l’amore è attivo per definizione, ne risulta che in Dio
c’è sempre azione, un’azione derivante dall’Amore. La
parola latina che rappresenta una forma di vita che si realizza a partire da
una volontà capace di concepirla è: “Fiat”. (Traduzione:
“Che ciò avvenga” ). Ne deriva che se il concetto
espresso dalla parola “fiat” è fuso col concetto
della parola “amore”, questa fusione riesce a dare una
spiegazione umana di “Dio”, giacché l’unione
dei due concetti ne fa nascere un terzo che potrebbe chiamarsi: Potenza d’amore sempre attiva. [119]
Luisa Piccarreta ha vissuto
nell’isolamento ma le voci profetiche che dall’esterno confermano
il suo insegnamento sono assai numerose. Tra queste voci è possibile
annoverare le due che seguono.
La Madonna a don Gobbi: «La Nuova Era che vi annuncio coincide con il
pieno adempimento della Divina Volontà, così che finalmente si
realizzi quanto Gesù vi ha insegnato a domandare al Padre celeste.
“Sia fatta la tua volontà sulla terra come in Cielo”.
È il tempo in cui dalle creature si compie il Divin Volere del Padre,
del Figlio, e dello Spirito Santo. Dal perfetto adempimento del Divin Volere
viene rinnovato tutto il mondo, perché Dio vi trova come il suo nuovo
giardino dell’Eden, in cui può abitare in amorevole compagnia con
le sue creature." (15 agosto 1991).
Gesù
a Vassula Ryden: «Finché rimarrete attaccati a questo mondo
transitorio, non riuscirete a capire che per trasformare i vostri pensieri in
nobili pensieri è necessario che vi abbandoniate anima e corpo allo Spirito Santo. Soltanto allora sarà fatta la mia
Volontà, e cioè: dopo che avrete assorbito in voi la potenza
della Divinità. Solo allora si compirà in voi la mia Opera, e si
compirà in virtù di questa divina nobiltà di pensiero, di
questo stato di divina grazia che in voi si sarà installato. (...) A proposito di coloro che sembrano
vicini al mio Cuore perché tengono le chiavi del mio Regno, neppure loro
hanno capito. Lo prova il fatto che quando il mio Soffio divino manda il suo
profumo per rinnovarvi, sì, quando il mio Spirito Santo scende dal
più alto dei Cieli per infuocare la terra come per un bacio battesimale,
essi ce la mettono tutta per spegnere il fuoco di questo mio Spirito.
S’impauriscono al di là del ragionevole davanti alla mia Voce che
oggi si fa sentire, e fanno di tutto per soffocarla. Fanno questo malgrado
aspirino ardentemente ad offrirmi atti di devozione, azioni di grazia, e
malgrado trattino il loro corpo severamente, emulando in questo quelli che ho
già assunto nella gloria. Ah! Giglio mio! Il tuo Creatore ti dice questo
affinché tu vada a dire ai miei: “Yahvé, il mio Signore e
Padre graziosissimo, ci ornerà dei suoi abiti imperiali, e la terra
sarà ornata dei tesori nascosti che così gentilmente ci ha tenuti
in serbo per questo tempo”." [120]
7 - Luisa Piccarreta: ritornare al Divin Volere (rinunciando a
quello umano, il nostro).
L’ideale che Luisa Piccarreta ci propone è molto
elevato, benché semplice da praticarsi. Secondo questo ideale non si
tratta solo di fare
la Volontà di Dio, ma di vivere
nella Volontà di Dio, come ha fatto la Madonna, e come Luisa Piccarreta
si è sempre sforzata di fare. [121]
LUISA PICCARRETA |
|
Per vivere nel Divin
Volere l’uomo deve rimpiazzare la sua volontà umana con quella
divina. Questo lo può fare se accetta di offrire a Dio la propria
volontà in cambio di quella divina. La persona offre a Dio la sua
volontà umana in sacrificio di olocausto, ed il resto lo fa il Signore.
Quello che il Signore fa è come un innesto, ma innesto di
natura spirituale, e quindi mistico. In altre parole, se una persona vuole che l’“innesto”
si operi in lei, essa prende l’iniziativa di rinunciare alla sua
volontà umana, che è come un ramo “selvatico”, e di
offrirla a Dio in cambio della Volontà divina, che è un ramo
preziosissimo. [122] Allora Dio, come un buon Vignaiolo, rimpiazza il ramo da
noi reciso. Lo rimpiazza con un innesto nuovo, la cui linfa è di natura
divina, perché è la sua, cioè la sua Volontà. Ma
attenzione, quello che Dio vuol fare in noi come Vignaiolo non lo farà
senza il nostro consenso. Egli agisce in noi, ma solo quando gliene diamo il
permesso, perché siamo “viti” vive, intelligenti, e libere.
Agisce in risposta alle nostre preghiere, alle nostre suppliche, perché
non vuole forzare nessuno, ma rispettare in tutto, e sempre, la libertà
che ci ha data. Nei nostri confronti Dio si è dato una legge, basata
sull’amore, che Gli dice di non intervenire in noi – nemmeno per
guarirci! – se prima non Gli abbiamo dato il nostro consenso, se non
è sicuro al 100% che questo consenso glielo abbiamo dato liberamente, e
per amore.
Ma è proprio vero che
c’è un vantaggio a chiedere a Dio di realizzare in noi questo “innesto
mistico” ? Certo! Un vantaggio immenso! Le anime
“innestate” finiscono per sentirsi in Paradiso. Quando
un’anima accoglie in sè la Divina Volontà, e lo fa con
amore, per amore, al punto che la suddetta Volontà può fissarvi
liberamente la sua dimora, in modo stabile e sicuro, quell’anima diventa
Paradiso, non può rimanere più a lungo quello che è. Se
già non è Paradiso, lo diventa, ed è cosa normale,
perché la linfa di Dio, che è la sua Divina Volontà,
trasforma in Paradiso il posto dove risiede, sia che si tratti dell’anima
di un individuo, oppure dell’anima di una collettività. Le persone
e le comunità che accettano l’innesto mistico finiscono per
abbandonare l’orgoglio, la ribellione, l’egoismo, tutti quei
“virus” che il Peccato originale ha generato in noi, esseri umani.
Li abbandonano per forza di cose, come fanno quei rami innestati che
inevitabilmente finiscono per produrre la qualità dei frutti del nuovo
innesto.
Per noi che viviamo in questo
tempo di transizione purificatrice, è un conforto il sapere che nel
corso del millennio che è appena iniziato, questo ideale di vita santa
sarà adottato dalla quasi totalità degli esseri umani, e
farà nascere sulla nostra terra l’Era nuova, il Millennio felice, l’Era dello Spirito
Santo. [123] Questo è
quanto ci lasciano intravedere i messaggi dei Profeti cristiani contemporanei,
compresi quelli di Luisa Piccarreta.
8 - Divin Volere: Tre esempi.
Sulla base degli insegnamenti
di Luisa Piccarreta [124] molti lettori s’interrogano sulla differenza che c’è
tra fare la Divina Volontà e vivere nella
Divina Volontà. Avevo anch’io questo problema, e avendo chiesto
aiuto al Signore, la spiegazione mi è venuta in tre successivi momenti,
con tre immagini diverse.
1 - Autista privato:
Mentre riflettevo sul
contenuto di un articolo che avevo appena letto in una rivista che parlava di
automobili, mi sono trovato mentalmente alla guida della mia automobile. Solita
posizione, il volante tra le mani. Sentendo che al mio fianco c’era un
passeggero, mi sono girato a destra per vedere chi era. Con mia grande sorpresa
ho scoperto che si trattava di Gesù. Proprio Lui, in persona! Stava
lì, seduto a mio fianco, tranquillo, e occasionalmente mi dava un buon
consiglio su che strada prendere, dove girare, quando rallentare, eccetera. Io
lo ascoltavo, e seguivo i suoi consigli con sincera gratitudine, anche
perché vedevo che mi erano di grande aiuto.
“Questo è fare
la Volontà divina”, mi sono sentito dire all’interno da
una voce silenziosa.
Qualche istante dopo mi sono
trovato seduto come passeggero, alla destra dell’autista. Guardando verso
sinistra per vedere chi guidava, ho scoperto con meraviglia che il mio illustre
Passeggero di un momento prima, ora era diventato autista, il mio. Gesù
in persona stava al volante della mia macchina e la guidava bene, come uno chauffeur di professione. Ci eravamo
scambiati di posto, e con Gesù come autista mi sembrava che il mondo non era più quello di
prima, nel senso che con Lui al volante non ci sarebbe potuto mai capitare un
incidente grave. Mi sentivo al sicuro. Mentre Lui guidava avrei potuto persino
chiudere gli occhi, e riposarmi.
“Questo è vivere
nella Volontà divina”,
mi ha suggerito dall’interno la voce silenziosa.
Ricordo di aver pensato, e
forse detto: Ma è normale questo? È mai possibile che Dio mi
faccia da autista? Non ci posso credere! A questo mio ragionamento
Gesù ha risposto: Cos’è più facile, morire in
croce o guidare la tua macchina, farti da autista? Siccome continuava a guidare la mia macchina con tanta
naturalezza, gli ho ancora detto: Col privilegio dell’autista potrei
quasi chiudere gli occhi, riposarmi la mente. E se mi addormento? Senza
distrarsi dalla guida, il mio caro, divino, adorabile “Chauffeur”
ha sorriso, poi mi ha detto: Se ti addormenti, penserò Io a tutto.
Da qui ho capito che quando
l’uomo rinuncia alla propria volontà per vivere nella
Volontà divina, è come se cedesse al Signore il volante della
propria macchina, cioè la guida della propria vita. I vantaggi che ha
non hanno fine. [125]
2 - Gli scacchi.
Il giorno dopo mi permetto
ancora di dire al Signore: Signore, non vi sembra che manchi qualcosa per
far comprendere ancora meglio, e a tutti quanti, quello che ieri mi avete
concesso di capire tramite l’immagine dell’autista privato? Non
avreste per caso un’altra immagine per coloro che, spinti dalla buona
volontà, hanno veramente sete di capire ancora meglio questa lezione? Mi
sembra che...
Non ho finito di formulare la
richiesta, che mi si presenta un’altra immagine. Vedo due Esseri che
giocano a scacchi. Da solo non sarei mai riuscito a immaginare che Dio possa
mettersi a giocare a scacchi col Diavolo. Eppure... Ma sento che si tratta di
un’immagine, e che devo viverla. Mi applico quindi a capire
l’immagine.
Innanzi tutto capisco che i
pezzi del gioco che sono mossi sulla scacchiera sono degli esseri umani, nel
senso che li rappresentano; e mi sembra addirittura di riconoscermi in una
pedina, direi tra le più piccole... Mi rendo conto che al gioco degli
scacchi anche una semplice pedina può essere preziosissima, se per
esempio si trova al posto giusto, al momento giusto. Tutto dipende dalla
strategia di colui che studia le mosse che deve fare.
Mentre osservo il gioco, mi
diventa sempre più evidente che il Buon Dio è in posizione di
svantaggio. Nell’immagine il Buon Dio è mio Papà. Penso: «È
impossibile che mio Papà, che è Dio, non vinca la partita. Dio
è più forte del Diavolo. Il Diavolo è una creatura, e non
può vincere contro il suo Creatore. Il Creatore è necessariamente
più intelligente delle sue creature, anche le più
intelligenti.»
Eppure... Lo svantaggio di
mio Papà-Dio è ben visibile. Allora lo guardo con occhi pieni di
ansia. Sono come un bambinello che guarda il Papà, lo sa onnipotente, e
malgrado ciò lo vede indietreggiare di fronte a un brutto e misterioso
avversario vestito di nero. Peggio ancora, vedo che a tratti a mio Papà
gli vengono le lacrime agli occhi, o quasi, perché il gioco lo obbliga a
cedere uno, due, o magari tre dei suoi pezzi, che per lui sono così
preziosi ... Il bambino che sono nella visione si ribella all’idea che
suo Papà, che è bravissimo, il più bravo di tutti, perda
terreno di fronte a un avversario così brutto, ma brutto! Bambino in
tutto, scopro per la prima volta l’esistenza del male: un qualcosa di
brutto e di opprimente che sembra capace di sconfiggere il bello e il buono, di
sopprimerlo, di ucciderlo, di annientarlo, il che per me non ha senso. Per la
prima volta nella mia vita scopro l’esistenza del male e della morte, e
ne soffro moltissimo. Non riesco a concepire che la morte possa vincere la
vita, nemmeno in forma parziale, nemmeno per un istante. Il fanciullino che
sono nella visione ha bisogno di un aiuto, di una luce, ha bisogno di una
spiegazione che gli permetta di respingere un dubbio così schiacciante,
così atroce ... Non potendone più mi metto a dire con voce di
pianto: Papà … ! Papà … ! Papà … !
Non voglio che perdiate. Non voglio. Fate qualcosa. Siete Dio. Siete
onnipotente. Lo so … lo so che siete onnipotente … e allora dovete
vincere. Non potete perdere. Dovete vincere … vincere ... Voglio che
siate il vincitore.
Mi sento schiacciato, pieno
di dolore, immerso nel dispiacere, e mentre soffro di questa esperienza i miei
occhi si mettono a guardare la scacchiera. La guardo, la fisso, e mentre la
fisso … così, senza un motivo particolare, di punto in bianco...
Teeh! Eccola! Ecco la spiegazione! Ce l’ho davanti agli occhi!
Scopro, infatti, che tutti i
pezzi che appartengono a mio Papà hanno il privilegio di essere dotati
di libertà, e che alcuni di essi, credendosi in posizione di
svantaggio, anziché rimanere sul quadratino dove Dio li ha messi, si
spostano da soli, chi verso un quadrato vicino, e chi più lontano
ancora. Ed è questa loro mancanza di fiducia nei riguardi del
Papà – mio e loro – che provoca la loro perdita, la
loro squalifica.
Sempre nella visione, pur
rimanendo il fanciullino che sento di essere, capisco che mio Papà
è davvero onnipotente, ma che la libertà che la sua legge
d’amore esige nei confronti dei pezzi presenti nel suo gioco, lo mette in
una posizione di svantaggio di fronte all’Avversario. Invece nel campo di
questi non c’è nessuna libertà. Al posto della
libertà c’è la paura; ed è tramite la suddetta paura
che l’Avversario riesce a mantenere ogni suo pezzo solidamente ancorato
al quadratino che la sua diabolica intelligenza gli sceglie di volta in volta. [126]
A questo punto mi ritrovo da
questa parte della realtà, quella di tutti i giorni, e la voce
silenziosa mi dice: «Mia cara, piccola pedina, ti ricordi quel testo
che diceva che qualsiasi cosa avvenga, Io ricostruirò la mia
Chiesa?» Me lo ricordo, sì, ma non con le parole esatte, e
allora cerco il testo. Trovato il testo mi metto a rileggerlo. Porta la data
del 19 marzo 1969, e dice: «Il mondo moderno è la mia
rinnovata Passione. Anche se tutti i miei Sacerdoti mi dovessero abbandonare,
come fu il caso per i miei Discepoli, e uno solo rimanesse sul Golgota, come fu
il caso per Giovanni, tramite quel Giovanni Io rinnoverò il mondo."
[127]
La rilettura di questo testo
mi fa capire che la vittoria finale appartiene a Dio. La cosa è certa,
sicura, ma durante la “partita” che oppone Dio all’Avversario
ci possono essere delle sconfitte apparenti di Dio, delle vittorie apparenti
della morte sulla vita, del male sul bene, di Satana su Cristo,
dell’Infelicità sulla Felicità. E tuttavia, anche se sembra
che a volte la morte trionfi sulla vita, tale trionfo non sarà mai
definitivo ma sempre provvisorio. Dio ha deciso che il bene e il male si
separino l’uno dall’altro in questa maniera, che la morte si
squalifichi da se stessa credendosi vittoriosa sulla vita. Quello che conta,
dunque, non sono le vittorie temporali e transitorie, ma solo quella finale.
Sto riflettendo su quanto il
Signore mi ha appena fatto capire. Aspetto un commento da parte della voce
silenziosa, ma siccome non viene, ne deduco che l’esperienza che ho
appena vissuto dev’essere chiara a sufficienza. Per me lo è, ma mi
chiedo sempre se lo è anche per tutti gli altri. Intuisco che se una
persona non ama la Verità con cuore sincero, queste immagini, malgrado
la loro potente chiarezza, non le saranno sufficienti. Mi chiedo che
cos’è che impedisce certe persone di lasciarsi convincere dalle
spiegazioni che la Provvidenza di Dio manda a tutti indistintamente. Allora la
Voce immateriale si fa udire di nuovo, e mi parla così:
«Esistono due tipi di
persone. Le prime si accontentano di quello che offre la Provvidenza, le
seconde invece non si vogliono accontentare. Le prime credono alla Provvidenza,
le seconde non ci vogliono credere. Le prime hanno buona volontà, le
seconde invece non ne hanno, e non vogliono neppure averla. Le prime sono come
bambinelle che inventano la loro felicità con quello che ricevono dagli
adulti dai quali sanno di dipendere, le seconde invece hanno un’anima che
assomiglia a quella dei contestatori professionali. Non c’è nulla
che le convinca di accettare la Verità quando qualcuno la propone. Per
esse la Verità non esiste, o se esiste, non ha nessun valore. Non amano
la Verità, la odiano. Se si accorgono che la Verità sta per
nascere da qualche parte, le negano in anticipo il diritto di nascere, la
uccidono prima che nasca, la fanno abortire. Di conseguenza, se un testimonio
della Verità non dice il suo nome, la sua testimonianza non è
valida, se invece lo dice, è il suo nome che non è valido. Se un
libro presenta la Verità con tanto di “Imprimatur”, si
tratta per loro di vecchio paternalismo, se invece si presenta senza nessun
“Imprimatur”, guai a colui che ha osato pubblicarlo in simile
stato!"
A queste condizioni, mi dico,
a che scopo indugiare oltre? È meglio che continui per la mia strada
senza perdere altro tempo, che faccia quel che Virgilio consigliava di fare al
suo caro compagno Dante Alighieri durante il viaggio che insieme facevano tra i
meandri dell’inferno: “Non ragioniam di lor, ma guarda e
passa”. [128]
3 - L’amore al
suo apice.
Ora per me esistono tre tipi
d’amore: primitivo, evoluto, divinizzato. Per vederci più chiaro
sarà necessario leggere l’episodio che segue, che ormai fa parte
delle mie esperienze personali.
Tempo fa mi è capitato
di contemplare spiritualmente tre coppie di novelli sposi. Le tre coppie erano
tutte nel loro periodo detto “luna di miele”, e guardandole vivere ho notato che in ognuna di esse i
due sposi avevano l’uno per l’altro gli stessi gesti di gentilezza,
di affetto, di attaccamento reciproco, di passione amorosa. Di primo acchito
nessuna differenza esteriore permetteva di distinguere qual’era la coppia
che si amava meglio, o “di più”, ma quando – subito
dopo – mi è stato concesso di “vedere” nell’anima degli sposi, ho costatato che malgrado
l’apparente identità dei gesti esteriori, le tre coppie non si
amavano allo stesso modo. Nella prima coppia la passione amorosa era presente
in ambedue gli sposi come conseguenza del bisogno che essi avevano di ricevere amore; nella seconda coppia la
passione era presente in ambedue gli sposi come conseguenza del bisogno che
essi avevano di dare amore (oltre
che riceverlo); nella terza coppia, la passione amorosa era presente in ambedue
gli sposi come conseguenza di un bisogno specialissimo, quello di amare Dio insieme. Significa che
ambedue gli sposi volevano amare Dio, ma non solo come individui, cioè
ognuno per sè, ma collettivamente, cioè insieme, come coppia. [129]
Qui ha parlato la mia
coscienza. Mi ha chiesto:
− “Se Dio ti chiamasse a scegliere per te una di queste tre
forme amorose, quale sceglieresti?”
− “La
terza!”
− “Perché la terza?”
− Perché
l’amore ideale io lo percepisco nella terza coppia. La terza coppia mi fa
capire che l’amore umano, amore creato, diventa completamente degno
dell’Amore increato (dando così il meglio di sè, sbocciando
in tutto il suo splendore) solo quando accetta di unirsi a Lui –
all’Amore increato – in maniera collettiva oltre che individuale.
È logico che nelle tre coppie ambedue gli sposi possono permettersi di
amare Dio individualmente, ma se ambedue accettano di amare Dio
collettivamente, come coppia, ecco che il loro amore umano diventa ideale,
ovverossia perfetto. Questo è quanto io percepisco. Sono convinto che il
nostro mondo per diventare Paradiso avrà bisogno di questo tipo
d’amore. Solo un amore a carattere universale – che io sappia –
è in grado di garantire il Paradiso in terra mantenendo tutti gli esseri
umani uniti tra di loro e uniti a Dio (senso orizzontale e senso verticale
dell’unione).
Mi sembra che per forza di
cose l’amore vissuto nel Divin Volere sarà un amore che abbraccerà l’universo, non solo
quello immanente (senso orizzontale) ma anche quello trascendente (senso
verticale). Questo tipo d’amore io l’ho sentito presente solo nella
terza coppia. È da essa che ho potuto capire come sarà
l’amore umano – sia esso coniugale, fraterno, materno, paterno,
filiale, amicale, patriottico – quando sarà divinizzato.
1 - Il
“catalizzatore” della felicità.
Un giorno mi è
capitato di assistere interiormente a un dialogo tra due fratelli. Il
più giovane, una quindicina d’anni, interrogava suo fratello
maggiore, già sacerdote.
A scuola ci
dicono che l’uomo discende dalla scimmia, e che la scimmia discende da un
altro animale, e così via fino alla prima cellula che si sarebbe
auto-generata a partire da zero. Si deve credere a tutto questo?
«No. Sono convinto che l’uomo sia stato creato da Dio, e la
nostra Fede cristiana mi dà ragione. Essa dice che la materia, che
all’inizio era senza ordine, e quindi senza vita, ha cominciato a
esistere – come noi la conosciamo ora – nel momento in cui
un’intelligenza onnipotente, infinitamente superiore alla nostra, le ha
dato vita inserendovi l’ordine necessario alla vita. Questa Intelligenza
superiore è Dio, puro spirito. Il nostro credo cattolico dice che la
vita è stata creata da Dio, che l’ha messa nella materia
(letteralmente: “Soffiata” nella materia) in gradi diversi. Il
nostro grado di vita è altissimo, perché in noi umani la vita
della materia coabita con quella dello spirito. Grazie a questo spirito la vita
che abbiamo in noi non è soltanto materiale, cioè a livello di
atomi fisici e di cellule biologiche, ma anche spirituale, cioè a
livello di coscienza intelligente e di libertà. La libertà non
è concessa alle pietre, non è concessa agli alberi o ai fiori, e
non è concessa nemmeno agli animali. Questi, come sai, non fanno altro
che seguire l’istinto della loro razza, e più di così non
possono. Noi invece possiamo scegliere di fare quello che desideriamo, abbiamo
la libertà di farlo, e in più riusciamo a capire il perché
e il come delle varie cose. Ciò significa che oltre alla libertà
di scelta ci è stata pure concessa la capacità di capire intelligentemente
quello che i sensi del corpo (cinque in tutto) ci fanno captare
fisicamente."
A scuola ci
dicono pure che l’essere umano ha delle capacità infinite, che non
c’è niente che limiti la sua intelligenza, come se noi fossimo
Dio. Siamo Dio o non lo siamo?
«Da soli non lo siamo,
perché non siamo noi il Creatore, [130] invece con Dio lo siamo, perché possiamo quello
che Lui può. Per essere con Dio, uniti a Lui in modo da potere quello
che Lui può, dobbiamo accettare in noi l’amore. Se l’amore
presente in Lui non lo è anche in noi, rimaniamo da Lui separati. E se siamo da
Lui separati non possiamo far niente, solo invecchiare e poi morire.»
È
forse sbagliato dire che l’essere umano è al di sopra degli angeli
e degli arcangeli?
«Non credo sia sbagliato. Sotto alcuni aspetti gli angeli sono
superiori a noi, sotto altri aspetti sono inferiori. Per esempio, essi non
possono diventare “Figli di Dio”, noi invece lo possiamo. Questo
è per noi un privilegio immenso, esclusivo, ma siamo liberi di
accettarlo o di rifiutarlo, ed alcuni di noi lo rifiutano.»
Ci dicono che un
uomo è libero se può scegliere di fare quello che vuole ...
«Certo, ma se sceglie di buttarsi sotto il treno,
la sua libertà è impiegata male. C’è un grado di
libertà che primeggia su tutti gli altri è il libero
arbitrio. Si tratta del potere che noi tutti abbiamo di scegliere tra
bene e male, amore e odio, ordine e disordine, armonia e disarmonia
(cacofonia). Nemmeno gli animali che sembrano intelligenti, come il cane, il
delfino, o la scimmia, hanno la libertà di scegliere tra amore e odio, tra
bene e male. Essi sono condizionati dai loro istinti naturali, chiusi in essi,
prigionieri di essi. L’uomo invece può scegliere …
Sì, può scegliere di perfezionarsi o di rovinarsi, di salire
oppure discendere. Discendere per sentirsi più animale, salire per sentirsi più
spirituale, quanto gli angeli e anche di più. Per esempio, gli angeli,
pur essendo spirituali, non hanno la possibilità di salire più in
alto di quello che sono, per diventare per esempio Figli di Dio. L’uomo invece lo può. Basta che accetti.»
Che accetti
cosa?
« ...
D’incontrare l’Amore divino. Se l’amore umano accetta
d’incontrare l’Amore divino e di unirsi a Lui (questo equivale ad
incontrare Dio stesso e di unirsi a Lui), si produce il più fantastico dei
miracoli: si produce una gestazione divina seguita dalla nascita di un “Figlio
di Dio” vero e proprio. La cosa più speciale è che
l’uomo che nasce da questa Unione spirituale, mistica, possiede la nostra
identità, porta il nostro nome e cognome. Diventare Figli di Dio significa che ognuno di noi, se lo desidera,
benché già nato una volta dal ventre di sua madre, può
rinascere “nei panni” di Dio, rinascere come autentico “Figlio
di Dio”. Visto che un figlio è molto più di un semplice
servo – il figlio non si limita a vivere nella casa del padre, ma vive la
vita dello stesso padre – quelli tra di noi che accettano Dio come Padre,
potranno vivere con Lui nelle sue dimore regali, non come servi o come ospiti,
ma di diritto. La cosa, se ci pensi bene, fa venire il capogiro. Pensa che a
noi viene concessa la possibilità di vivere eternamente una vita regale,
e visto che il Re che ci invita è anche nostro Dio, la nostra vita
sarà anche divina, oltre che regale. Non so se te ne rendi conto, ma
siccome il Padre che abbiamo (per quelli tra noi che Lo vogliono riconoscere)
è onnipotente, l’eredità che ci aspetta è fatta di
onnipotenza! [131]
Eppure la maggioranza degli uomini non sembrano interessati a queste cose.
«Purtroppo
… Ma sai, non riesco a capire come mai tanti di noi rifiutino questi
privilegi. Non riesco a mettermi nei panni di una persona che rifiuti la vita,
quella vera. Anche se oggi queste persone costituiscono la maggioranza,
perché molti si lasciano abbindolare dalle cose terrene, materiali e transitorie,
davanti al loro modo di pensare e di vivere io sono come interdetto. Non riesco
a concepire che un essere umano rifiuti l’amore, quello vero, rifiuti
Dio, quello vero. Non riesco a capire il negativismo di queste persone, un
negativismo assoluto, la loro stoltezza, una stoltezza assoluta, ostinata.
Credo che ognuno di noi sia capace di amare, se vuole, ma loro rifiutano
l’amore vero, quello che emana da Dio [132] Lo rifiutano in modo ostinato. Vuoi conoscere a fondo il mio pensiero?
Anche quando fanno l’amore, queste persone sono senza amore. Fanno
l’amore con egoismo. Si limitano alla passione dei sensi, che è
solo fisica. Risultato? Il loro amore assomiglia a quello del beone, che ama
“con passione” il suo bel fiasco di vino, ma solo per svuotarlo; e
quando si accorge che è vuoto lo butta via per procurarsene un altro che
sia pieno. Queste persone si amano per svuotarsi l’una con l’altra.
E d’altronde, un uomo e una donna che si uniscono possono svuotarsi o
riempirsi, arricchirsi o impoverirsi, aumentare la loro reciproca
schiavitù oppure la loro reciproca libertà. Se l’amore
è vero, è la libertà che aumenta; se l’amore
è falso, è la schiavitù. L’amore vero rende liberi
(anche se le forme esteriori dell’amore fanno pensare alla
schiavitù), invece l’amore falso rende schiavi (anche se le forme
esteriori fanno pensare alla libertà)."
Come si fa
per sapere se l’amore è vero o falso?
«Sono
convinto che sia necessario un ingrediente chiamato buona volontà. Ho
l’impressione che senza di essa non sia possibile nessuna forma di vita,
vita vera. Mi sembra che la buona volontà sia come quell’ingrediente che
nelle reazioni chimiche permette la fusione degli elementi pur non facendo
parte della fusione stessa. I chimici lo chiamano “elemento
catalizzatore”, o “catalizzatore”. Se in noi la buona
volontà è presente, allora riusciamo a capire, o intuire, la
differenza che c’è tra l’amore vero e quello falso, se
invece è assente, l’amore che scegliamo è di solito falso,
un po’ più, un po’ meno, ma falso comunque. A meno
che, eccezionalmente, non subentri un colpo di “fortuna”. Ma se
detta “fortuna” rimane unilaterale, l’altra persona finisce
per accorgersi dell’imbroglio, e nascono i divorzi, con tutto quel che ci
va dietro di dolore e di sofferenza, sia per gli adulti che per i figli nati
nel frattempo.»
E cosa si
deve fare per avere in noi la buona volontà?
«Desiderarla e
domandarla a Dio. E Dio ce la provvede. Lo fa sempre. La concede nel momento
più propizio. Se tuttavia una persona non la vuol chiedere –
perché per desiderarla con sincerità e chiederla a Dio ci vuole
umiltà, e l’umiltà non è di tutti – allora la
buona volontà non si fa viva, rimane assente... E sai che significa per
una persona essere senza buona volontà? Significa vivere con la bocca
sempre storta e il cuore sempre di traverso."
«Ma allora, se una persona non chiede a Dio la buona
volontà, non arriverà mai
conoscere la differenza che c’è tra l’amore vero e
l’amore falso?"
Esatto. Ma continuerà ugualmente a parlare
d’amore, a cantarlo, a predicarlo. Anche a sognarlo.»
A conclusione di questo dialogo, la buona volontà mi è apparsa
come un dono preziosissimo, un dono che spontaneamente io definirei: il
“catalizzatore della felicità”. Ho capito qui una cosa: che
gli uomini che vogliono arrivare alla conoscenza dell’amore vero hanno
assolutamente bisogno di buona
volontà. Se la buona volontà è assente, la fusione
tra l’amore del corpo e quello dell’anima (amore forma e amore
sostanza) non avviene. Il miracolo dei miracoli non si verifica. L’amore
umano e quello divino rimangono separati. [133]
2 - La sete della
sorgente.
Un mattino, steso sul mio
letto, aspettavo che la sveglia mi desse il segnale dell’alzata, e
guardavo il soffitto. Mi sforzavo di trovare la risposta a una domanda che di
nascosto si era introdotta nella mia mente, rimanendovi come impigliata. Volevo
sbarazzarmene, ma più cercavo la risposta che mi soddisfacesse, e meno
la trovavo. La domanda era: «Se una sorgente fosse assetata, quale
sarebbe il suo modo di bere? Cosa farebbe per spegnere la sua sete? ..."
Stanco di cercare, e avendo
quasi esaurito il mio tempo di farniente, dico al mio Angelo che se non fa
nulla per aiutarmi io metto la faccenda nel dimenticatoio. Allora
l’Angelo mi dice: «Ti chiedi se le sorgenti d’acqua
possono aver sete? Sì, lo possono. Ti chiedi se anche loro hanno un modo
per spegnere la loro sete? Sì, ce l’hanno! Si dissetano dando da
bere agli altri. Più acqua danno, meglio stanno."
A primo colpo la risposta quasi “banale” del mio Angelo mi ha
fatto pensare al signor Lapalisse. Ma non ho voluto respingerla, e questo le ha
dato il tempo di penetrare nella più profonda parte di me stesso,
facendomi realizzare che tutti i papà di famiglia sono come delle
sorgenti. Io stesso, come tale, per sentirmi soddisfatto, cioè
“dissetato”, avevo bisogno di sapere che la mia figliolanza aveva
“bevuto sufficientemente della mia acqua”. Questo mi permetteva di
dire che la mia paternità era stata loro di profitto. [134] Allora l’Angelo ha aggiunto:
«Il Padre
che avete in Cielo è il primo Papà del mondo. Anche lui
“soffre” se vede che l’uomo trascura o rifiuta le sue
ricchezze. E questo, ai vostri giorni, si verifica spesso. La Madre che avete
in Cielo, pure lei “soffre” se vede che trascurate o rifiutate
l’acqua che vi offre nei tempi di siccità che sono proprio i
vostri, quelli di oggi. Essa è mamma, la prima di tutte, e sapendo delle
vostre presenti condizioni di vita fa mille sforzi per portarvi da “bere”
e da “mangiare”. È presente sulla terra un po’ ovunque
tramite centinaia di apparizioni e di locuzioni. Malgrado ciò essa trova
che deperite a vista d’occhio. Ce ne sono tra voi che muoiono di sete con
a fianco un secchio d’acqua, pieno fino all’orlo. Sono i messaggi,
i consigli, gli avvertimenti che ella vi dà, sono le raccomandazioni che
ella vi fa, ripetendole più volte nell’ardente speranza di essere
tenuta in conto, proprio come fanno le mamme della terra. La vita che vi è offerta
dall’alto la potete rifiutare, è vero. Ma perché
rifiutarla? Perché lasciarvi morire mentre invece vi si offre di vivere?
Se voi bevete l’acqua che vi viene offerta, e offerta in tutti i modi
possibili, oltre a spegnere la vostra sete spegnereste anche quella del Cielo.
È Dio Padre che vi manda quest’acqua."
Con queste parole scoprivo
che non ero l’unico della terra a soffrire di questa “sete”
paterna. E poi, la stessa grande “sete” ce l’aveva anche Dio,
che è il Padre di tutti noi, e ce l’aveva anche la Madonna, che
è nostra Madre. Un senso di sicurezza mi ha invaso nel vedere che Dio
conosceva il tema dell’eredità patrimoniale ancora prima di me, e
molto meglio di me. Mi rendevo conto che il sentimento istintivo che spinge un
genitore a trasmettere ai figli il massimo della ricchezza patrimoniale,
cominciando con quella spirituale della Fede, [135] è
cosa naturale, voluta da Dio, e che nei limiti da Lui prescritti essa
può considerarsi una virtù. Le mie apprensioni cedevano il passo
alla fiducia.
Qui la mia sveglia ha suonato,
lasciandomi appena il tempo di ringraziare il mio Angelo con due parole veloci.
3 - L’Albero
delle devozioni.
Avevo appena finito di
leggere un articoletto, firmato da un certo Padre ***, cappuccino, che parlava
della devozione allo Spirito Santo. Presentava questa devozione come “La
Devozione delle devozioni”. La suddetta devozione, diceva
l’articolo, è la prima in assoluto, e merita, rispetto alle altre,
la precedenza totale. L’articolo mi aveva talmente sedotto, che mi ero
messo a fare subito quello che l’autore del testo diceva di fare: pregare
lo Spirito Santo, Lui, sempre Lui, soltanto Lui. La mia coscienza era
tranquilla, dato che la devozione allo Spirito Santo era diventata per me la
“Devozione delle devozioni”, come voleva quel caro Padre, autore
dell’articolo.
Qualche tempo dopo mi si
presenta l’occasione di pregare il mio Angelo custode. Non ne sono
più capace perché convinto che non devo più
“sprecare” il mio tempo con devozioni che non siano quella dello
Spirito Santo: “la Devozione delle devozioni”. Sono convinto che lo
Spirito Santo sia più importante, più prezioso, più degno
di encomio di tutti gli Angeli custodi messi insieme. Mi astengo quindi dal
pregare l’Angelo perché ho il “santo” obbligo di
consacrare tutte mie preghiere allo Spirito Santo.
Passano altri giorni, e le
circostanze suggeriscono una novena in suffragio delle anime del Purgatorio. Io
la sostituisco con una novena allo Spirito Santo. Qualche tempo dopo avviene la
stessa cosa con un’altra novena. La stessa cosa accade con tutte le mie
pratiche di pietà, eccetto la santa Messa e il santo Rosario, che offro
comunque allo Spirito Santo, e in fretta, onde scongiurare ogni rischio di
dimenticanza. Per diversi mesi prego solo lo Spirito Santo, ma ad un certo
momento un dubbio inizia a spuntare nella mia mente. Mi sembra che il mio modo
di agire nasconda una mezza forma di squilibrio. Io, vittima di
un’esagerazione? ... A dire il vero non riesco ad escluderne del tutto la
possibilità, anche se la cosa mi ripugna. Allora chiedo consiglio. A
chi? Alla “logica”, la mia cara logica, un’amica di casa. La
mia “logica” mi conferma la legittimità dei miei sospetti,
ma tutto finisce lì.
Arriva il 27 dicembre, festa
del mio santo Patrono. Approfittando di un momento di calma, favorevole al dialogo,
riprendo il discorso con la mia “logica”, e le dico: «Sono
arrivato al punto che mi sento colpevole se prego il mio santo Patrono. Secondo
te è normale?» Risposta:
«Ti comporti come se io fossi il Padre eterno, ma io non sono divina.
Perché non lo chiedi allo Spirito Santo?» Ed io, in tono di scusa: «Accipicchia,
è vero. Hai ragione. Come mai non ci ho pensato prima? Comincerò
oggi stesso."
La sera dello stesso giorno mi metto alla presenza dello Spirito Santo, in
ginocchio. Penso a quello che a scuola mi hanno sempre insegnato su di Lui, e
cioè che il suo compito è di mettere ordine là dove
c’è disordine, non il contrario. Chiarisco il concetto, Glielo
presento come a Chi di dovere, aggiungo che il mio modo di pensare è
come quello dei miei insegnanti, e termino con una preghierina con la quale
invoco pace per la mia anima ed equilibrio per la mia mente.
Passano tre secondi, e lo
schermo della mia immaginazione si apre sulla figura di un bellissimo albero,
splendido all’inverosimile. La cosa più sorprendente, per me che
sono goloso, è che l’albero è carico di frutta di tutti i
generi. Ci sono mele, pere, ciliege, ma l’albero non è nè
un melo, nè un pero, nè un ciliegio. Ci sono pure arance, mandarini,
banane, fichi, datteri, pesche, albicocche, uva, frutti tropicali! Tutti questi
frutti sono maturi e molto appetitosi. M-a-a-amma, che meraviglia! Con un
albero del genere nel mio giardino non troverei mai il tempo di annoiarmi!
Prima che mi sfiori
l’idea di pensare ad altro, una voce immateriale mi raggiunge dicendomi:
- «Bello. So che lo
trovi bello. Questa immagine è per rispondere ai tuoi interrogativi. I
frutti che vedi pendere dall’albero rappresentano le varie devozioni.
L’Albero sono Io, lo Spirito Santo. Quando ti senti spinto a prendere uno
di questi frutti, e a mangiarlo, non sentirti in colpa. Non mi offendi se mangi
di questi frutti, che sono tutti miei. Essi provengono da Me, sono tutti miei,
tutti parte di Me, e sono Io che li offro. Nulla tuttavia ti impedisce di
continuare a prender cura dell’Albero, a zappare un po’
all’intorno, a portargli acqua, a proteggerlo. Gli puoi anche parlare.
Queste tue cure renderanno i suoi frutti ancora più appetitosi e ricchi
di vitamine di ogni genere, e tutto ciò aumenterà la salute della
tua anima. L’anima ha bisogno di nutrirsi tutti i giorni, come il corpo.
Lo sai già, vero? ..."
Silenzio da ambedue le parti.
Poi: «Non ti sembra esatto quello che dico?»
«Certo che mi sembra
esatto! Certissimo. ..."
È mai possibile che lo
Spirito Santo ci ami tanto da voler qualche volta giocare con noi, divertirsi,
scherzare un po’. Mezzo imbronciato gli rispondo:
«E
perché avete permesso all’autore di quell’articolo di
penetrare con le sue grosse dita nel “codice genetico” delle mie
idee, e di crearvi quello squilibrio, quegli spostamenti? Perché mai
l’avete lasciato fare? … Oooh! Per prepararmi a ricevere le vostre
spiegazioni! Insomma volevate essere sicuro che le avrei capite bene, capite
del tutto, e a fondo. Mmm … Devo credere?».
Un bellissimo silenzio.
4 - Il Paradiso
visto da me.
Lo Spirito Santo non rifiuta il dialogo, e nemmeno di essere trattato da
amico se vede che le parole del dialogo sono condite con sentimenti
d’amore. Me ne rendevo conto sempre di più. Allora mi è
venuta l’idea di approfittare di un momento di pace e tranquillità
per confidarmi con Lui a proposito di una “sete” che avevo dentro
di me, e che non ero mai riuscito a spegnere, una specie di smania che mi
sentivo dentro fin dalla fanciullezza. Si trattava del Paradiso, o piuttosto dell’idea
che noi umani ci possiamo fare del Paradiso vivendo qui sulla terra. Volevo
capire, almeno un po’, com’era fatto il Paradiso, ma più
cercavo e meno trovavo. Per esempio, durante una Messa domenicale mi ero
lasciato convincere dal predicatore che in Paradiso tutte le anime sono felici
di una felicità perfetta, totale; ma poi durante una lezione di
catechismo ero rimasto colpito dalla spiegazione che la maestra di turno, una
suora, ci aveva dato in proposito. Aveva detto che in Cielo certe anime sono “più
vicine” a Dio, e quindi più fortunate e felici di certe altre. Chi
dei due aveva ragione? Il predicatore o la maestra?
Siccome l’immagine del
Paradiso che pian piano mi ero già costruito mentalmente rifletteva
quella di un anfiteatro, in cuor mio concludevo che gli abitanti del Paradiso
non potevano essere tutti felici allo stesso modo, perché in un anfiteatro i posti non sono tutti in
prima fila. A causa di tutto questo, la mia logica di fanciullo, già
mezzo adolescente, era un po’ in rivolta. In certi momenti mi capitava
persino di pensare che forse il Cielo perfetto era un’invenzione, una
specie di utopia. Siccome la cosa durava, e ormai mi sentivo come un topolino
preso in trappola, un bel giorno mi sono rivolto al Creatore con una preghiera
del genere:
«Dio d’amore,
vorrei parlarvi della questione del Paradiso. Non ce l’avete per caso una
maniera per spiegarmi com’è fatto? Una maniera adatta al mio modo
di pensare? Il vecchio parroco del paese dove sono nato (pace all’anima
sua), ha sempre rifiutato di rispondermi su questo argomento, e mi sembra che
con le mie domande sono riuscito a dargli persino fastidio. Vi ricordate di
quando ho scoperto l’esistenza della parola: “elucubrazione”?
È stato lui a farmela scoprire. Diceva che per lui i miei discorsi erano
delle “elucubrazioni mentali”. Non vorrei importunarvi con delle
“elucubrazioni mentali”. Vorrei solo informarmi se sì o no
presso di Voi esiste una spiegazione, un qualcosa che sia in grado di aiutarmi
ad uscire dalla trappola mentale nella quale mi sento preso a proposito del
Paradiso."
“Pfaff”... Due
bottiglie mi si presentano davanti, ed è come se le vedessi, anche se
con i miei occhi umani non vedo niente. Una è grande, l’altra
è più piccola di circa la metà. La Voce immateriale mi
dice:
“Attenzione! Ora le
riempio d’acqua. Sappi che quest’acqua rappresenta la
felicità, e che le due bottiglie sono due anime appena arrivate in
Paradiso.”
Il tempo di riempirle, e il
mio “Dolce Ospite” immateriale riprende la sua spiegazione dicendo:
– Adesso che le due
anime sono riempite di felicità, ognuna secondo le sue capacità,
pensi che siano completamente felici ambedue?
– Sì! Sono
certo che ambedue sono pienamente, totalmente felici.
– Pensi che la
più piccola potrebbe sentirsi “frustrata” di non avere una
felicità più grande?
– No, è
impossibile. Essa è al massimo delle sue capacità, perfettamente
riempita d’“acqua”, cioè di felicità; non
è quindi possibile che in lei nascano sentimenti di frustrazione o di
gelosia nei confronti della sua compagna più grande. La bottiglia
più piccola è perfettamente felice, felice in assoluto. Ho anche
capito, sicuramente per grazia vostra, che se nel corso della nostra vita
terrena qualcuno di noi vuole diventare una grande “bottiglia”,
grandissima, una bottiglia gigante, magari grande come una damigiana, la cosa
è possibile. Basta che aderisca alle vostre ispirazioni, quelle che ci
mandate in fondo al cuore regolarmente. Ogni volta che le accogliamo, esse ci
fanno spiritualmente crescere. Dico bene?
– Dici bene. Vuoi che
ti aiuti ora ad avanzare ancora un po’ su questa via?
– Sì, lo
voglio.
Non più bottiglie, ma
un lampadario maestoso, sospeso al centro di una cattedrale altrettanto
maestosa. Le lampade che lo fanno risplendere formano dei cerchi concentrici il
cui diametro aumenta gradualmente verso il basso. La luce è unica, ma le
lampade ardenti sono innumerevoli e varie, secondo il grado al quale
appartengono. Ne risulta una sola armonia luminosa, ma grande, dove ogni
lampada è felicissima di far luce secondo la sua potenza e il suo
colore. Allora la Voce immateriale mi dice:
“Questo lampadario
potrebbe rappresentare il Paradiso. Come vedi, le lampade che hanno solo 100
watt non sono gelose di quelle che ne hanno tre o quattro volte di più.
Non pensano di fare più luce di quel che fanno, perché la
pienezza le abita, e la loro luminosità è in armonia con la
luminosità del rango al quale appartengono.”
Mi accorgo che la bellezza di
questo lampadario è legata alla sua luce maestosa, la quale dipende
dall’elettricità, la quale rappresenta la potenza di Dio. Questa
immagine mi fa capire che Dio è l’Energia che fa brillare il
Paradiso con la sua Potenza Divina
d’Amore sempre presente. A questo punto il mio “Dolce
Ospite” interno m’invita a visitare la cripta della cattedrale.
Scendo con Lui le scale che conducono alla cripta, e vi trovo un lampadario
simile a quello di sopra, ma meno risplendente. Mi rendo conto che la sua luce
è veramente debole, non tanto a causa delle sue dimensioni ridotte, ma
soprattutto a causa delle sue lampadine, che sono quasi tutte spente, bruciate
o svitate. La Voce immateriale mi dice:
«Di sopra hai visto la Chiesa
trionfante, che è quella del Paradiso, qui vedi la Chiesa
militante, che è quella della terra. La luce di questo lampadario
è molto più debole perché, come vedi, le lampadine sono
quasi tutte spente: bruciate o svitate. Per ora la situazione è
così, come tu la vedi, ma fra poco questo lampadario sarà rimesso
a nuovo. Le lampadine svitate saranno ri-avvitate, e quelle bruciate saranno rimpiazzate
con lampade nuove. Così il lampadario sarà in grado di
rischiarare bene tutta la cripta.»
Il significato di queste
parole, credo, è che fra qualche tempo, non molto, Dio ridarà
alla sua Chiesa militante lo
splendore che la Terra possedeva prima del Peccato originale. Mi nasce in cuore
una preghiera: “Venga il tuo Regno,
Signore Gesù, e venga presto”.
5 - Gli atleti
nello stadio.
“Non giudicare, e non
sarai giudicato”, è una
frase che Gesù, nostro Redentore, ci ha lasciato in eredità.
Ciò significa che per piacere a Dio dobbiamo astenerci dal giudicare il
nostro prossimo.
Ero bambino, e questa frase
mi appariva come traballante. Il motivo che mi impediva di accettarla ad occhi
chiusi era il seguente: se Dio Padre ci ha dato il senno, ce l’ha sicuramente
dato per un motivo. Qual è il motivo se non quello di permetterci di
giudicare ciò che è bene e ciò che è male? Per me
era importante sapere chi dei miei compagni di scuola era buono, e chi cattivo,
e mi sembrava che in questo campo le mie esigenze erano quelle di tutti. Ma
nello stesso tempo la mia coscienza rifiutava di ammettere che Dio si fosse
sbagliato, anche di poco, e tutta questa faccenda creava in me un certo
sconforto. Il dilemma durava da qualche tempo quando un bel giorno mi sento improvvisamente
piazzato, ma in modo immaginario, al di sopra di un grande campo sportivo
coperto di erbetta verde e circondato da una bella pista in terra battuta. Su
questa pista ci sono diversi atleti che corrono nella speranza di vincere un
premio arrivando primi al traguardo finale. Hanno già fatto parecchi
giri di pista, ma per terminare la corsa essi devono farne ancora uno o due. Il
mio sguardo si ferma su di un corridore isolato che sembrava precedere tutti
gli altri. Ha un anticipo molto consistente, il che mi spinge a dire al mio
Interlocutore nascosto, l’unico che al momento è in grado di
udirmi:
– «Il vincitore
è sicuramente lui. Non vedo in che modo i suoi compagni lo possano
ancora raggiungere."
Risposta:
– «Ti sbagli. Il suo anticipo è solo apparente. Ha due
giri di ritardo sulla maggioranza dei suoi compagni di gara. Colui che adesso
è in cima alla graduatoria si trova in mezzo al drappello principale. Io
so chi è, ma non è necessario che anche tu lo sappia. Ti dirò
una sola cosa: non tutti questi corridori hanno iniziato la corsa allo stesso
momento, e non tutti sono partiti dalla stessa linea. Non ti è possibile
quindi portare un giudizio sulle loro reali qualità sportive. Per
poterlo fare dovresti conoscere i dati iniziali, che tu però non conosci.
Io solo li conosco.»
– «Bella
faccenda... E come faremo adesso per sapere chi è il primo, il secondo,
il terzo, l’ultimo della squadra?»
– «Per l’appunto! Ed è proprio qui che ti
aspettavo. Ascolta. Io non voglio che nel tempo della vostra vita terrena
sappiate chi di voi è primo, secondo, terzo, oppure ultimo,
perché la “gara” che ti ho appena mostrato non è cosa
che riguarda il rapporto che c’è tra di voi, ma solo quello che
c’è tra Me e voi. Se proprio Io ho variato le linee e i tempi di
partenza, è per evitare che vi giudichiate gli uni con gli altri
dicendo: “il migliore sono io”, oppure “lui
è il peggiore di tutti”. Le linee e i tempi di partenza
rappresentano i talenti che accordo a ognuno di voi all’inizio della sua
esistenza. Io sono l’unico che sa con quanto ritardo o con quanto
anticipo ognuno di voi inizia la sua corsa terrena. Questo ti spiega il motivo
per cui i conti veri li posso fare soltanto Io. È ovvio che sarò
più esigente con chi avrà ricevuto di più, e meno con chi
avrà ricevuto di meno.
Ho altro da dirti, e lo
farò tramite un esempio. Colui che voi chiamate “Buon
Ladrone”, cioè Disma, si è convertito un istante prima di
morire. Se a giudicarlo foste stati voi, me lo avreste giudicato e condannato
centinaia di volte, e tutte prima dell’ora. Io voglio che tutti gli
uomini possano sperare nella Salvezza eterna fino all’ultimo respiro,
ragion per cui il diritto di giudicare è mio, soltanto mio. Guai a chi giudica
per condannare o assolvere al posto mio. Ciò non deve accadere. Quindi
l’espressione “non giudicare” non è per spingerti a
mettere da parte l’uso del senno che ti permette di distinguere il vero
dal falso, il bene dal male. La sua ragion d’essere è per
avvertirti di non condannare chi sembra cattivo, ma forse non lo è, o
dichiarare santo chi sembra santo, ma forse non lo è. Nessuno di voi
è in grado di scrutare il fondo dei cuori come Io solo posso fare, per
cui astenetevi dal farlo."
L’insegnamento di
questa visione potrebbe essere riassunto così: L’uomo ha diritto
di giudicare un’azione, ma non ha diritto di giudicare una persona (nel
senso di condannarla o assolverla). Giudicare una persona spetta soltanto a
Dio. Se Dio ci fa dono del “senno”, cioè della ragione,
è per darci la possibilità di distinguere ciò che è
bene da ciò che è male, non per spingerci a misurare il grado di
colpevolezza di chi sembra cattivo e forse non lo è, o il grado di
santità di chi sembra santo e forse non lo è.
6 - La Centrale elettrica.
Il
momento è venuto, credo, di raccontare l’esperienza che ho vissuto
qualche anno fa a proposito della Santissima Trinità, e più
particolarmente a proposito dello Spirito Santo nella Santissima
Trinità. Ho l’impressione che in detta circostanza il Buon Dio [136] ha
voluto concedermi una grazia speciale, e che adesso vuole fare la stessa cosa
con chi mi ascolta.
Stavo
“pregando”, così almeno avrebbe dovuto essere, ma
anziché pregare mi lamentavo. Con chi? Con Dio. Dicevo all’eterno
Padre che mi sentivo “stanco” del mistero della Santissima
Trinità (!) soprattutto a causa dello Spirito Santo. Da anni mi sforzavo
di trovare un simbolo, un qualcosa che mi aiutasse a visualizzare lo Spirito
Santo in modo un po’ conveniente, ma nulla di nulla, nessun risultato.
Questo mi demoralizzava, e volevo che la cosa si sapesse anche in Cielo,
soprattutto in Cielo.
Conoscendo
la vita di Gesù mi dichiaravo soddisfatto dell’immagine di Dio
Figlio, che è Gesù. Mi dichiaravo soddisfatto anche
dell’immagine di Dio Padre, perché avevo fatto in tempo a
conoscere mio papà prima che morisse, e mi era facile trovare in lui un
punto di riferimento visivo. Ma lo Spirito Santo mi era sempre apparso, e
continuava ad apparirmi, come un qualcosa di campato in aria. Fin da piccolo
avevo tentato di rappresentarmi in modo convincente questa terza Persona
trinitaria, ma senza nessun risultato. La figura della colomba e quella del
vento mi avevano lasciato sempre indifferente. [137] Io volevo capire la natura dello
Spirito Santo tramite qualcosa di convincente per me, soddisfacente per me, non
per gli altri. Questo mio desiderio era sempre rimasto inappagato, il che mi
rendeva scontento.
Arriva il
giorno scelto da Dio. Mentre sto pregando tutto solo, mi accorgo che non sono
per nulla solo, ma che attorno a me e di fronte a me c’è una
grande Presenza. È Gesù. Passata la sorpresa realizzo che la
situazione è piuttosto favorevole a uno scambio d’idee tra me e
Lui, che secondo me dovrebbe saper risolvere tutti i problemi, compreso il mio,
che è quello relativo allo Spirito Santo, alla sua
rappresentatività concreta.
Gli metto
Istintivamente carte in tavola, proprio come si fa con una persona fidata.
Denuncio quella che secondo me è una lacuna inspiegabile. Mentre sto
ancora parlando mi appare una grandissima centrale idroelettrica. Me la trovo
davanti alla mente. Non la vedo con gli occhi, ma la vedo comunque, e una voce
immateriale mi dice:
– Ecco un’immagine che per te, e tanti
altri, può rappresentare Dio Padre.
Contemplo
per un istante la bellezza grandiosa della centrale, e girando poi lo sguardo
sui fili che formano la rete di distribuzione dell’energia prodotta dalla
centrale, mi accorgo che essi formano un complesso vastissimo. Dapprima vedo i
fili di alta tensione, e poi anche quelli di bassa tensione, che penetrano
nelle case, nelle scuole, nelle fabbriche, nelle chiese, ovunque è
necessaria la vita.
– La rete di distribuzione, la vedi? Essa
rappresenta Me, che sono Dio Figlio. Porto l’Energia divina dove
c’è bisogno di far sorgere la vita. E adesso, capisci chi è
lo Spirito Santo, e dove si trova? Vuoi ancora “vederlo”?
Rispondo,
mezzo imbarazzato:
– Nnn... no. Non ne ho più bisogno.
Adesso so chi è lo Spirito Santo, e il posto che occupa nella Santissima
Trinità. Lo Spirito Santo è nei fili. Lui è come
l’elettricità che passa nei fili, e l’elettricità non
si vede. Si possono vedere solo i fili che la trasportano. Ne vedo tanti,
tantissimi, che vanno in tutte le direzioni.
In pochi
secondi capisco ciò che per anni mi ero sforzato di capire da solo senza
mai riuscirvi. Vedo che i fili, partendo dalla centrale, si allontanano a
perdita d’occhio nelle quattro direzioni, sostenuti dai piloni
d’alta tensione che si susseguono a distanza regolare. Ovunque l’uomo
vuole portare la vita, quei fili elettrici la trasportano. Essi rappresentano
il Verbo, e la centrale prefigura Dio Padre, e lo Spirito Santo è come
la corrente elettrica che procede dal Padre (la centrale) e dal Figlio (la rete
di distribuzione). Grazie alla rete di distribuzione che in questo caso
rappresenta Gesù, incarnazione del Verbo di Dio (che è il Figlio,
ovverossia la seconda Persona della Santissima Trinità), la santissima
Energia dello Spirito Santo è trasportata ovunque c’è
bisogno di luce, di vita, e di calore in senso spirituale. Mi accorgo che la
Centrale, la Rete distributiva, e l’Elettricità, pur essendo tre
cose distinte, formano in pratica un solo ed unico sistema, un po’
all’immagine della Santissima Trinità che in fin dei conti forma
un solo ed unico Dio. Non è possibile per me contemplare una sola parte
del sistema che ho davanti senza includere anche le altre due. [138] Molte
cose che prima mi sembravano vaghe, o fuori portata, dopo questa bella
esperienza mi diventano chiare, evidenti, perfettamente accessibili. Rimango a
bocca aperta, poi mi sveglio e dico:
– Signore, se tuttavia qualcuno insistesse per
“vedere” lo Spirito Santo, e lo facesse con buona volontà,
lo potreste accontentare mostrandogli il risultato finale prodotto
dall’elettricità all’estremità del filo. Per esempio,
una lampadina che si accende e che con la sua luce rischiara la stanza dove si
trova, lo fa grazie all’elettricità che le arriva dal filo; uno
scaldabagno elettrico che si mette in funzione, esso pure riscalda
l’acqua del bagno grazie all’elettricità; i motori elettrici
che fanno funzionare le lavatrici, le macchine per cucire, i ventilatori, e
tante altre macchine e macchinette che formano la famiglia degli
elettrodomestici, si mettono tutti in movimento grazie all’elettricità
… Che ve ne pare?
Mentre
dico queste cose realizzo che l’elettricità è
effettivamente in grado di generare per noi tre forme di vita, che sono: luce, calore, e movimento.
1) Luce (lampadine elettriche),
2) Calore (radiatori elettrici, o all’inverso, apparecchi per
aria condizionata),
3) Movimento (motori elettrici).
Poi il
Signore mi mostra delle figure che mi fanno capire tutto ciò che la mia
mente si sforzava di capire da anni. Mi giunge anche l’eco di alcune
parole latine che fanno parte di una bella preghiera allo Spirito Santo: “Lux beatissima... Dulce
refrigerium...” [139] Odo la voce di una radio che
parla e diffonde notizie e musica, poi vedo un televisore che si accende e
offre immagini e messaggi di tutte le qualità. Ascolto, guardo, penso.
Infine dico:
– Signore, nel passato tutto funzionava a
mano, o con i pedali, ora invece è tutto cambiato.
L’elettricità ha creato una vera rivoluzione, ma non solo nel
bene; lo ha creato anche nel male; soprattutto nel male. Per esempio, quel
televisore lì ... Guardate … il male che fa supera il bene, e lo
stesso vale per la radio.
– Lo so, Johannes, ma anche se tutte le forme
di energia appartengono a Noi che le abbiamo create, l’Avversario riesce
a servirsene, soprattutto quando è l’uomo che lo invita. Le forze
della natura creata sono state concepite tutte da Noi Tre per il benessere
vostro, dell’uomo, ma l’uomo, a cui abbiamo voluto concedere tutta
la libertà, se ne può servire sia per il bene che per il male.
L’uomo possiede il libero arbitrio, [140] e se decide
di chiedere aiuto all’Avversario anziché chiederlo a Noi, le cose
create per il vostro benessere vi creano sofferenza, e le energie create per
offrirvi la vita, vi danno la morte. Chi abusa delle cose buone, le rende per
sè cattive.
Per esempio, una persona che invoca su
di sè l’effusione dello Spirito Santo, è come se volesse
introdurre “l’elettricità” in casa propria. Se
l’Avversario non è stato escluso in modo radicale da quella
“casa”, l’anima della persona, la persona stessa, al posto
dei benefìci normalmente connessi con l’arrivo dell’Energia
divina corre il rischio di avere dei cortocircuiti impressionanti.
L’Avversario vi prepara tranelli e cortocircuiti d’ogni specie
là dove si nasconde perché voi gli date spazio. Lo fa in modo
occulto, cioè di nascosto, senza che ve ne accorgiate, e i cortocircuiti
che lui vi prepara finiscono per crearvi problemi di salute, sia spirituali che
fisici. Per evitare questi inconvenienti bisognerebbe che l’Avversario
fosse escluso del tutto dall’anima di una persona, e anche dal territorio
circostante. Rileggete il Vangelo. [141]
Una
lezione come questa mi sembra preziosa. Passano anni, e un bel giorno leggo sui
giornali che a Toronto, e altrove, avvengono raduni “carismatici”
pieni di stranezze. Chiedo al Signore:
– Signore, cosa c’è di buono in
questi raduni? Sono raduni che alcuni si permettono di definire
“carismatici”, e altri chiamano “Santo ridere”…
Che cosa offrono di buono? A me sembra che non offrano nulla di buono. Con la
scusa dello Spirito Santo la gente fa stramberie di ogni genere. È forse
questo un esempio d’energia rubata dal quel famoso “ladro” di
cui discutevamo assieme qualche anno fa?
– Purtroppo, purtroppo ... Cambiando un
po’ discorso, costato con piacere che il tempo non ha cancellato in te il
ricordo di quelle immagini che ti
avevo concesso. Le ricordi bene, con tutti i dettagli.
– Certo! Non è possibile che le
dimentichi. Non ho mai ricevuto immagini più eloquenti. L’esempio
della centrale elettrica, mi ha aiutato moltissimo, per quel che è
possibile umanamente, a capire il mistero della Santissima Trinità, e il
ruolo dello Spirito Santo!
– Allora ascoltami. Voglio che tu sappia, che
voi tutti sappiate (voi che vi sforzate di essere fedeli a Dio prestando
orecchio a quello che il Cielo vi comunica in questi tempi) che la rivoluzione
che un secolo fa si è prodotta sulla terra con la venuta
dell’elettricità, è un esempio concreto di quello che fra
poco si produrrà sulla terra in campo spirituale con la venuta dello
Spirito Santo. Attenzione! Per ricevere con profitto lo Spirito Santo,
ricchezza enorme d’energia spirituale e fisica, la Terra ha bisogno di
essere tutta purificata. So che tu chiedi al Padre di mandare lo Spirito Santo
a rinnovare la faccia della terra. Sappi che se queste nuove ricchezze,
facoltà, energie, libertà (tutti i doni dello Spirito Santo)
fossero concesse all’umanità attuale senza una preparazione
adeguata, che la ripari e la purifichi, ciò non le servirebbe a nulla.
In altre parole: oggi sulla terra esistono tantissime persone che favoriscono i
loro interessi anziché i nostri, che cercano la loro gloria
anziché la nostra, che promuovono il loro ordine anziché il
nostro. Presso tali persone le nuove ricchezze, libertà, energie
e poteri che lo Spirito Santo porta con sè sarebbero tutti
sprecati; peggio, sarebbero investiti nel male anziché nel bene. Con la
Purificazione invece non ci saranno inconvenienti di alcun genere.
Capisco
che gli incendi che scoppiano nelle case sono un’immagine adeguata di
quelli che si producono nelle anime quando queste si lasciano possedere da
Satana. Sornione com’è, questi prepara in loro di nascosto
sabotaggi e cortocircuiti d’ogni genere. Certe anime si vendono
ufficialmente al diavolo in cambio di onori terreni e ricchezze materiali. Gli
spalancano la porta con attività malvagie d’ogni genere, comprese
le messe nere. [142]
A questo
punto il Signore mi lascia intravedere i sabotaggi che in questi tempi Satana e
i suoi accoliti preparano sulla terra, la nostra casa comune. Nonostante tutto
rimango fiducioso che il Signore si servirà delle suddette catastrofi
per far trionfare il bene. Terminata la Purificazione, il piccolo gregge che
sarà rimasto vivrà una vita armoniosa e felice, degna del primo
Paradiso terrestre.
Termino
dicendo: Grazie Signore per le grandi
ricchezze che nell’Era nuova trasmetterete all’umanità
rigenerata. [143]
7 -
L’arancia.
Nella cucina di casa mia stavo mangiando un’ottima arancia, un
po’ in fretta, e il Signore mi ha detto:
– Tu
l’arancia, ed Io te.
I pensieri
che mi hanno attraversato lo spirito sono: mangiare, consumare, mangiare per
sussistere, mangiare perché la vita non si estingua, non muoia
d’inanizione, ecc... Poi ho detto:
– “Signore, che cosa significa quel
che mi dite, che Voi mi mangiate come io mangio l’arancia?”
– Sì. D’altronde lo sapevi. Questa nozione
già esisteva nel fondo del tuo cuore. Te ne sei mai accorto?
– Credo di sì... per intuito, ma ora la cosa mi
appare più chiara, più evidente, come se qualcuno le avesse tolto
quel velo mezzo trasparente che la copriva. Vedo il concetto molto più
chiaramente di prima, e lo potrei anche descrivere per le persone che
s’interessano a queste cose. Il concetto è questo:
1) Il Regno vegetale si nutre a mezzo il Regno
minerale, e ciò gli permette di sussistere.
2) Il Regno animale si nutre a mezzo il Regno
vegetale, e ciò gli permette di sussistere.
3) L’uomo si nutre a mezzo il Regno animale, vegetale, e
minerale, e ciò gli permette di sussistere fisicamente, ma siccome non
si nutre solo di cibo materiale, perché oltre al corpo ha pure
un’anima spirituale, per sussistere spiritualmente l’uomo ha
bisogno anche di cibo spirituale. E come i sensi gli dicono quale cibo
materiale scegliere e quale scartare, così la coscienza gli dice quale
cibo spirituale scegliere e quale scartare. Il cibo infernale non è
buono perché produce ribellione alla Legge d’amore, ma il cibo
celeste è buono perché produce docilità alla Legge
d’amore, che è divina.
Signore, Voi mi avete detto che mi mangiate come poco fa io mangiavo
l’arancia. So che nell’Eucaristia noi ci nutriamo di Voi, ma quel
che mi state dicendo significa il contrario, e cioè che pure Voi vi
nutrite di noi. E che cosa significa, che pure Voi mi mangiate come
anch’io vi mangio nell’Eucaristia? E come fate?
– In
senso spirituale.
–
Mangiarmi in senso spirituale? E come fate per mangiarmi in senso
spirituale?
–
“Mangio” il tuo amore, mi nutro di esso, ed è come nutrirmi
di te. L’amore umano mi nutre, ma deve essere sincero, allora lo trovo
delizioso. Lo mangio, quindi lo assimilo, cioè lo trasformo in Me stesso
che sono l’amore in assoluto. Quando mi nutro di te (è vero,
è un po’ come tu fai con Me nell’Eucaristia), tu accetti di
morire a te stesso per diventare Me, divino in Me, divino come Me. Per esempio,
l’arancia che mangi va nel tuo sangue, e per fare questo muore; cessa di
essere se stessa per diventare parte di te; muore a se stessa per riprendere
vita in te. Come l’arancia diventa parte di te in senso materiale,
così tu diventi parte di Me in senso spirituale se mi offri il tuo amore
come nutrimento. Io lo “mangio”, lo assimilo come tu mangi e
assimili l’arancia; ma attenzione, se vuoi che mi senta bene, senza
“problemi di stomaco” nè “mal di ventre”, l’amore
che mi offri deve essere puro, libero dagli inquinamenti terreni che sono gli
interessi materiali. Gli interessi materiali sono come i pesticidi. Se uno ne
mette troppi, e di continuo, ne risulta per forza un inquinamento. I
“pesticidi” non devono prevalere sull’arancia, altrimenti
essa non è più mangiabile.
– Caspiterina, come faccio a ripetere queste cose? Chi è in grado di
capirle? Mi guarderanno con occhi stralunati. Mi crederanno mezzo
“suonato”. Come faccio a parlare di cose del genere?
–
Quando sarà il momento, parlerai come ti viene. Farai come ho fatto Io
quando ho parlato dell’Eucaristia prima che fosse istituita. [144] Non tutti capiranno, ma qualcuno
capirà, stai pure tranquillo che qualcuno capirà.
– Bene. Se così è, farò come mi suggerite di fare.
– Ti
saluto Johannes.
– Vi saluto Signore.
|
Fernand
Crombette (1880-1970) ha inventato il metodo di traduzione trans-letterario,
e l’ha applicato alla Bibbia. |
1 - Fernand Crombette e profezie
recenti.
Sembra, ascoltando le ultime
notizie, che l’Umanità voglia rifare il Peccato originale in
maniera collettiva. La
liberalizzazione della clonazione umana [145] è una trasgressione suprema. Sorpassa in
gravità il Peccato originale (e anche quello della Crocifissione di
Cristo), ma le nazioni e gli uomini fanno finta di ignorare la gravità
di questo peccato.
Il versetto 12 del cap. 17
del Vangelo di S. Giovanni si legge così: “Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo
nome coloro che mi hai dato, e li ho custoditi; nessuno di loro è andato
perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la
Scrittura”; ma secondo Fernand
Crombette, inventore della traduzione trans-letteraria, [146] questo stesso versetto si legge così: “Io, il Figlio, vi ho ricevuti nel mio cuore e vi
ho affidati a Dio stesso, tranne il figlio della perdizione e della
dissoluzione che si reclama dal male perché lui stesso è la
personificazione del male. A questo male gli scienziati daranno forma e carne
per mutazione e trasformazione. Questo accadrà alla fine dei tempi,
quando lui (il figlio della perdizione, ndr) verrà e sarà con gli uomini."
Applicando agli altri testi
escatologici della Bibbia le regole di traduzione inventate da Crombette uno si
accorge che in certi casi tale traduzione fa venire la pelle d’oca. Per
esempio, la traduzione trans-letteraria del passo di Dn 9, 26-27
realizzata da Alain Fournier con il metodo di Crombette produce il testo
seguente:
Dn 9, 26: “In quei giorni la scienza si
imporrà e vincerà lo spirituale cominciando con gli aborti.
Toccando alla vita, gli scienziati raggiungeranno l’anima creata da Dio.
Il diavolo condurrà il mondo verso la corruzione e la morte.”
Dn 9, 27: “ In quei giorni il diavolo, tramite
la sua intelligenza malefica e il suo spirito infedele, radunerà degli
individui. Gli scienziati creeranno dei feti con dei semi e con delle
particelle (cellule, ndr) inanimate
che essi riusciranno ad animare; ma come potranno essi creare un’anima?
Il loro sapere teorico non potrà rivaleggiare con l’Amore e la
Scienza di Dio. Prima della fine dei tempi, il maligno, l’usurpatore di
Dio, lavorerà per far nascere carnalmente l’abominazione peggiore:
la negazione del principio della concezione-procreazione desiderata da Dio, una
fabbricazione di copie umane ottenute usando semi e particelle fabbricate in
sostituzione della femminilità (l’ovulo madre?, ndr) e dell’innocenza (ovulo fecondato?
ndr) e seguite da mutazioni
scientifiche”.
Il lavoro di traduzione di
Alain Fournier si è progressivamente affinato. Alain Fournier si
è reso conto, recentemente, che la radice copta che nella traduzione
dà la parola “particella” (cioè
“cellula”, ndr), è associata a una parola copta che
significa molto freddo. Il passo
precedente potrebbe dunque essere tradotto nel modo seguente:
Dn 9, 27: “In quei giorni il diavolo, tramite la
sua intelligenza malefica e il suo spirito infedele, radunerà degli
individui. Gli scienziati creeranno dei feti con dei semi e con delle cellule congelate inanimate che essi
riusciranno ad animare; ma come potranno essi creare un’anima? Il loro
sapere teorico non potrà rivaleggiare con l’Amore e la Scienza di
Dio. Prima della fine dei tempi, il maligno, l’usurpatore di Dio,
lavorerà per far nascere carnalmente l’abominazione peggiore: la
negazione del principio della concezione-procreazione desiderata da Dio, una
fabbricazione di copie umane ottenute usando semi e cellule congelate fabbricate in sostituzione della
femminilità (l’ovulo madre?ndr) e dell’innocenza (ovulo fecondato? ndr) e seguite da mutazioni scientifiche”.
2 - Fernand Crombette e calendario copto.
È vero che il calendario copto potrebbe rispondere
alle domande che i lettori dei Profeti cristiani contemporanei continuano a
farsi su certe corrispondenze cronologiche che apparentemente non coincidono le
une con le altre?
L’uomo ha utilizzato
successivamente tre calendari:
1) Il calendario copto. [147] (È il più antico e venerabile calendario
cristiano. L’abbandonarlo è forse stato un errore).
2) Il calendario giuliano. (Nel tentativo di
adattare il calendario copto all’era cristiana, il monaco Denys le Petit
avrebbe commesso un errore di calcolo di alcuni anni. Ciò è
accaduto nell’anno 532).
3) Il calendario gregoriano. (Nel 1582 il Papa Gregorio XIII ha
modificato il calendario giuliano di 11 giorni, e il nuovo calendario ha preso
il nome di calendario gregoriano).
–► Se noi
paragoniamo le date del calendario copto
con quelle del nostro calendario di oggi (gregoriano) scopriamo che il 1 gennaio 2001 del calendario copto corrisponde all’ 11 settembre 2008 del
calendario nostro di oggi. Sette anni esatti separano l’ 11
settembre 2001 dall’ 11 settembre 2008.
–►
La data dell’ 8 marzo 2005 è quella che ha visto apparire
all’ONU la formula che fa finta di proibire le clonazioni umane. (Non ci
sono penalità per i trasgressori, come nella legge francese dell’
8 agosto 2004). Tra questa data e quella dell’ 11 settembre
2008 ci sono 1.290 giorni (42 mesi).
Ecco un passo
del Profeta Daniele (Dn 12, 11) tradotto da Alain Fournier col metodo di
Fernand Crombette:
«In questi tempi in cui il peccato invaderà
il linguaggio svuotandolo del suo significato, e invaderà il mondo degli
ignoranti, il Sacrificio del Figlio di Dio e del Verbo incarnato non
sarà più celebrato. L’iniquità si sarà sparsa
nelle comunità, e i riti non saranno più celebrati. Questo tempo
di caduta morale e d’inquietudine durerà più di 1.000
giorni, e accadrà alla fine dei primi 6.000 anni di vita." [148]
Se le informazioni ottenute con l’aiuto del metodo di traduzione di
Crombette sono vere quanto sembrano, faccia il lettore i suoi propri calcoli, e
tiri le sue proprie conclusioni.
FINE
Se qualcosa non funziona bene, mandare un messaggio
e-mail al seguente indirizzo: parvulis@parvulis.com
«Dio non fa nulla
senza prima rivelare il suo progetto
ai suoi servitori, i Profeti.»
Amos: 3, 7.
[1] Abusare di una cosa
buona è come renderla cattiva. Quando l’uomo abusa dei doni
ricevuti da Dio, tale abuso è chiamato prevaricazione, trasgressione,
peccato. S. Paolo dice che “Il salario del peccato è la
morte”. In che modo va inteso l’abuso suddetto? Va inteso e
spiegato riflettendo sul dono dei doni, che per noi umani è quello della
libertà. Esso è chiamato “libero arbitrio” quando la scelta avviene tra il bene e il
male (es.: truffare o non truffare). Anche se di per sè il libero arbitrio è un bene (come
lo sono tutti i doni di Dio all’uomo: intelligenza, ricchezza, salute,
bellezza fisica, ingegno, libertà di movimento, talento scientifico,
letterario, artistico, ecc...), se l’uomo decide di servirsene a scopo di
male, i frutti da esso prodotti diventano cattivi come effetto della
prevaricazione. In altre parole, l’uomo riceve dei doni per vivere, ma se
li usa per fare il male, anziché seminare la vita, egli semina la morte;
anziché moltiplicare il bene, egli moltiplica il male, il dolore e la
morte. All’opposto, se gli stessi doni sono usati dall’uomo per
fare il bene, il frutto è benefico. La vita è moltiplicata.
Questo è vero per tutti gli uomini, cattolici e non cattolici. Il motivo
è spiegato da S. Paolo nella Lettera ai Romani (Rm 2, 14-16). Le parole
di S. Paolo sono state riprese da Maria Valtorta, che per volere dello Spirito
Santo vi ha aggiunto le parole seguenti: «Coloro
tra i Gentili di oggi [i non cattolici di oggi] che si danno legge di giustizia e difendono la giustizia e la
virtù con le loro opere, saranno premiati da Dio per la virtù
esercitata in vita. ... La loro virtù, la loro spontanea ubbidienza alla
legge di virtù li avrà battezzati senza altro battesimo,
consacrati senza altro crisma che i meriti infiniti del Salvatore."
(Cf.: «Lezioni sull’Epistola
di S. Paolo ai Romani», lezione n. 9, p. 62).
Quanto detto ci permette di affermare che la
famosa espressione “Al di fuori
della Chiesa non c’è salvezza” è applicabile non
tanto ai pagani, quanto agli apostati. Per meritare il qualificativo di
“in-fedele” un individuo deve respingere un credo conosciuto,
rinnegare una fede conosciuta. È il caso dell’apostata più
che del pagano. Questi è una persona non istruita sulla Verità,
mentre l’apostata è stato istruito sulla Verità, la
conosce, e malgrado ciò la rigetta. È soprattutto a lui che si
applica l’affermazione che dice: “Al
di fuori della Chiesa non c’è salvezza”.
[2] Parole provenienti dalla sacra Bibbia. (Amos 3, 7).
[3] “Il diavolo sa fare le pentole ma non i coperchi”. (Proverbio
che ho imparato da mia madre).
[4] Gv 10, 3-6.
[5] Uomini e animali riconoscono d’istinto la voce del loro genitore, ma
l’uomo, a differenza dell’animale, può accettare o rifiutare
l’istinto filiale che fin dalla nascita Dio gli provvede. Alcuni esseri
umani rifiutano i loro genitori, ma ben più numerosi sembrano essere
coloro che rifiutano Dio, il genitore della loro anima.
[6] L’ipotesi di un’umanità vecchia di milioni
d’anni, frutto di una lenta e spontanea evoluzione della materia (vedi
Darwinismo), non è mai stata dimostrata scientificamente, anche se molti
pretendono il contrario, e alcuni l’insegnano come vera. Lo scienziato Fernand Crombette e gli esperti della
Bibbia hanno dimostrato sul piano storico e su quello scientifico che
l’uomo abita la terra da sei mila anni. Dio ce lo conferma tramite i suoi
Profeti.
[7] Gli uccellini per nascere hanno bisogno di un nido preparato in anticipo.
Come gli uccellini, così gli esseri umani. Prima di creare gli esseri
umani Dio ha creato le condizioni di vita destinate ad accoglierli. Questo per
dire che il mondo minerale e animale precedono l’essere umano, sono
più antichi di lui. Di quanto tempo? Gli scienziati della scienza
ufficiale inventano teorie e numeri che variano da un’epoca
all’altra. Essi rifiutano di ammettere che l’uomo è incapace
di rispondere a questa domanda. Non si rendono conto che il tempo siderale e il nostro tempo attuale non si misurano allo
stesso modo. Esempio: Il tempo si misura tramite la regolarità ciclica
dei movimenti astrali, ma all’inizio gli astri del cielo non esistevano
per permettere a una mente di misurare il “tempo”. In più
l’uomo era assente. Attualmente non esiste nulla che permetta
all’uomo di sapere se gli astri dell’universo sono stati creati molto
tempo prima di lui oppure un solo un istante prima di lui. La sola cosa che l’uomo può
conoscere, e conosce, è che la sua razza è posteriore agli astri
(essendo stata creata il sesto giorno, quando gli astri già esistevano).
[8] Il brano riportato si trova alla pagina 72 di un libretto “Pro
manuscripto” intitolato: “Opere”, vol. VI, pubblicato nel
1977 dall’Associazione del Divin Volere, via XX settembre, n. 157, 20099,
Sesto S. Giovanni. Il libretto si distingue dagli altri della stessa serie
grazie al colore verde della sua copertina. Per sapere chi è Luisa
Piccarreta, autrice di tutta la serie dei libretti, vedere le sezioni # 6 e # 7
del terzo capitolo.
[9] J. E. Gehrer, OFM, “Cœurs Unis de
Jésus et de Marie”. Edizioni
“Parvis”, CH 1648,
Hauteville, Svizzera.
[10] La Bibbia si serve della parola “giorno” per identificare i
sette periodi della Creazione. Per
identificare i sette periodi della Settimana universale (il Piano
di Dio) è possibile utilizzare la stessa parola, senza
però dimenticare che i “giorni”
della Settimana universale
corrispondono a dei millenni. (Cf. 2 P, 3, 8). (Vedi anche la
nota n. 14).
[11] Padre Penasa: «Il numero 7 sta
alla base del buon esito della prova alla quale Dio sottomette
l’uomo, affinché dimostri coi fatti che egli aspira
all’eternità beata. Il tempo dato da Dio per la prova
è tutto scandito da scadenze basate sul “7”: 7 giorni, 7
settimane, 7 anni, 7 settenni.
I 6 giorni iniziali sono destinati al lavoro per lo sviluppo delle cose
temporali, necessarie al fisico (l’animalità corporea). Il 7°
elemento invece è riservato allo sviluppo delle cose eterne, necessarie
per la crescita della nostra vita spirituale (l’anima). Chi concentra
tutta la sua attività nel programma dei 6 giorni e trascura il programma
del 7° giorno, pian piano uccide in sè l’angelo, e diventa lui
stesso una bestia.
L’evoluzione del male comincia con il 6 (il corpo), poi passa per il
60 (valori della psiche razionale, che conosce e vuole) e infine può
raggiungere il 600 (culto religioso dedicato agli spiriti maligni anziché
a Dio, pratica dell’occultismo e della superstizione). Così
facendo si acquista l’aiuto di Satana per lo sviluppo dei beni materiali
… Chi fa questa scelta non vuole essere molestato dai rimproveri degli
onesti, e finge di praticare i doveri religiosi del 7° giorno, ma
limitandosi solo alle esteriorità: la sua è tutta ipocrisia.
L’organizzazione attuale più
sviluppata di questa ipocrisia è la Massoneria. Chi agisce così
arriva pian piano all’empietà totale, che è quella
dell’anti-Cristo, caratterizzata dal 6+60+600, cioè dal
numero 666. Chi invece rispetta il 7° giorno integralmente, arriva pian
piano alla perfezione della Pietà, sacrificando a Dio
l’animalità come l’agnello, la ragione psicologica come il
credente nel Verbo di Dio, e
praticando la religiosità autentica come il Figlio di Dio: 7+70+700 =
777.»
[12] Il significato dei simboli utilizzati in
questa proporzione è il seguente:
D = La Domenica della nostra settimana.
S = La Settimana del nostro tempo umano.
R = “Riposo” di Dio, (il settimo
“giorno” menzionato nella Genesi).
C = Creazione. (I sette “giorni” della Creazione,
secondo la Genesi).
M = Millennio felice.
U = Settimana universale. (alias: Piano
divino di Salvezza).
[13] Dio
è trinitario, ma la perfezione che esiste nell’unità delle
tre “Persone” fa della Trinità l’equivalente di un
Unico Dio. (L’amore unifica, e l’Amore perfetto unifica
perfettamente).
[14] Non è detto che il calendario gregoriano (in vigore ora nel
mondo occidentale) sia il più esatto. Il calendario copto, probabilmente, è più esatto di
quello gregoriano. (Vedi alla fine del libro l’annesso n. 2:
“Fernand Crombette e il calendario copto”).
[15] Sappiamo che la manifestazione
dell’anti-Cristo precederà di poco la Parusia intermedia, e servirà da elemento purificatore.
Così Gesù non troverà molte persone quando
ritornerà sulla terra, ma quelle che troverà saranno state
purificate nel crogiuolo della grande Tribolazione. La persecuzione
dell’anti-Cristo avrà servito a separare i buoni dai cattivi.
Questo permetterà a Gesù di instaurare il suo Regno messianico con persone del tutto
selezionate.
Negli
scritti di Maria Valtorta si può leggere che dopo aver instaurato il suo
Regno sulla terra, Gesù ritornerà di nuovo al Padre. (Cf. Maria
Valtorta: I Quaderni,
vol. 1, p. 139). JNSR conferma questo dato dicendo che Gesù, dopo aver
instaurato il suo Regno messianico,
ascenderà al Cielo una seconda volta. Ci sarà dunque una seconda
Ascensione di Gesù?
[16] L’insegnamento cattolico stabilisce che la colpa esiste solo se Dio
è volontariamente rigettato dopo esser stato conosciuto. Ciò
significa che i pagani (erroneamente chiamati “infedeli”) si
possono salvare se riescono a raggiungere Dio rispettando e amando i suoi
attributi. Nel caso attuale, il fatto di amare l’ordine non è
forse un amare Dio d’amore indiretto? E chi ama l’ordine, non
è forse rispettoso di ogni attributo essenziale di Dio: giustizia,
armonia, bellezza, dolcezza, pace, carità?
[17] Tutti gli esseri sono unici nella Creazione divina, e questo elimina ogni
rischio di monotonia. La monotonia è un prodotto umano. Essa è
frutto di un ordine imperfetto, perché basato
sull’uniformità, le ripetizioni meccaniche, le catene di
montaggio, le clonazioni, tutti fenomeni legati alla produttività
anziché alla creatività.
Quando la produttività diventa produttività ad oltranza,
cessa anche il benessere, perché la sete di profitto lo spegne. (La
produttività ad oltranza è una trappola; essa non favorisce il
benessere).
[18] Due mila anni fa S. Giovanni Battista preparava gli uomini alla venuta del
Messia, e per udirlo era necessario andare nel deserto. Oggi è la
Madonna che prepara i suoi fedeli alla venuta dello Spirito Santo, e per udirla
è ancora necessario andare nel deserto. Ciò significa che per
udirla è necessario fuggire la cacofonia che oggi proviene
dall’uso indiscriminato di mille strumenti elettronici. (Per esempio,
chiudere la TV).
[19] Questa profezia è stata pubblicata nel giugno del 1869 dal
periodico “Mémorial Catholique”.
È stata poi ripresa nel 1932 dal reverendo Julio Echevarria nel suo
libro: “Predizioni private riguardanti
certi avvenimenti mondiali”. Imprenta “Carnet
Social”, Morandé 636, Santiago de Chile. Recentemente se ne
è parlato nella rivista: “Il Segno del
Soprannaturale”, luglio 1995, pp. 23-24.
[20] Vedi il libro di: Sr
Marie-Nathalie: “Marie, Reine victorieuse
du monde”, éditions du Parvis, 1990, p. 119.
[21] Ap 20, 1-6: “Il Regno dei mille anni di Pace”. «Vidi poi un angelo che scendeva dal
cielo con la chiave dell’Abisso e una grande catena in mano.
Afferrò il dragone, il serpente antico cioè il diavolo, satana e
lo incatenò per mille anni. Lo gettò nell’Abisso, ve lo
rinchiuse, e ne sigillò la porta sopra di lui perché non
seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo,
questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo. Poi vidi alcuni
troni, e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi
anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e
della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua, e
non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero
vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non
tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima
risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione.
Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del
Cristo, e regneranno con lui per mille anni."
[22] Appare evidente che
se l’amore di un essere umano accetta di incontrare l’Amore divino,
e di unirsi a Lui, è inevitabile un miracolo: quello della nascita di un
“figlio”. Di che figlio si tratta? Il “figlio” siamo
noi, ciascuno di noi, che da semplici uomini diventiamo “Figli di
Dio”, essendo rinati in Dio. (Gesù a Nicodemo: l’uomo
è fatto per la felicità eterna, ma per accedervi deve rinascere).
Oggi questa possibilità di rinascita è offerta a tutti sotto la
forma di un "innesto mistico" nel Divin Volere. (V. le pagine su
Luisa Piccarreta. Terzo capitolo, sezioni # 3 e 4).
[23] Maria Valtorta dice che per l’uomo Dio ha previsto tre filtri. Questi tre filtri, secondo me, sono le tre apocalissi seguenti: 1) Il
Diluvio d’acqua (Noè);
2) Il Diluvio di fuoco (riservato al nostro tempo attuale); 3) La Fine del mondo (fra una decina di
secoli). Le prime due sono apocalissi relative, ma la terza sarà
assoluta.
[24] Siccome sul piano cronologico l’apocalisse attuale si trova tra la
prima (quella del Diluvio), e l’ultima (quella della Fine del Mondo), noi
la dovremmo chiamare “intermedia", e considerarla come relativa.
Quando si parla di "Ultimi Tempi", che sono i nostri attuali, la cosa
non deve farci pensare alla fine DEL mondo, ma alla fine di UN mondo: quello
del Male.
[25] Dal libro di Maria Valtorta: “Lezioni
sull’Epistola di S. Paolo ai Romani” si capisce che la
santità dell’Era nuova sarà come una santità di
penitenza, non d’innocenza, perché l’Umanità, per
raggiungerla, avrà vissuto sei mila anni di deserto purificatore
(l’equivalente del tempo trascorso dalla creazione di Adamo a oggi). Dato
che dopo il Peccato originale, la santità d’innocenza non è
più possibile, Dio permette che l’uomo acceda a una santità
di uguale valore, la santità di penitenza. La Madonna è
l’unica Creatura umana che alla santità d’innocenza abbia
associato una santità di penitenza. Gesù Cristo è santo
tre volte: per innocenza, per penitenza, per natura.
[26] La missione che Gesù ha affidato a Vassula Ryden riguarda la
riunificazione delle chiese cristiane. Benché di fede ortodossa, Vassula
non esita a trascrivere i messaggi di fedeltà al Magistero di Papa
Giovanni-Paolo II, come Gesù le chiede di fare. Ma questo le attira
quantità di nemici sia da parte ortodossa che da parte cattolica. Da
parte ortodossa perché la tradizione degli ortodossi è di
rinnegare il Papa di Roma, e lei non lo rinnega, ma lo rispetta, e da parte
cattolica perché alcuni prelati cattolici non digeriscono
l’inesorabile severità di certe sue parole scritte, le quali
parlano di tradimento, denunciando l’infedeltà di alcuni di essi
al Magistero di Giovanni-Paolo II. La situazione di Vassula fa pensare a
Gesù che ha detto: “Se hanno perseguitato Me, perseguiteranno
anche voi”.
[27] Quest’articolo di Padre Martino Penasa è apparso sulla
rivista: “Il Segno del Soprannaturale”, Aprile 1996, p. 32,
Edizioni Segno.
[28] Vedi l’articolo n. 676 del Catechismo.
[29] L’ultimo libro della Scrittura Sacra è quello
dell’Apocalisse.
[30] Don Stefano Gobbi ha fondato il Movimento Sacerdotale Mariano nel 1973.
Questo Movimento permette ai sacerdoti e ai laici che lo desiderano, di
riunirsi periodicamente per pregare. In occasione di questi incontri, o
“cenacoli”, dopo la preghiera del rosario i partecipanti ascoltano
la lettura di un messaggio tratto dal
“Libro azzurro”, il quale contiene gli insegnamenti e le
raccomandazioni che don Gobbi ha ricevuto dalla Madonna per i membri del Movimento.
L’insieme mondiale di questi cenacoli forma una specie di comunità
spirituale, che la Madonna considera come il suo “piccolo gregge”.
[31] I momenti esatti li conosce soltanto Dio Padre.
[32] Questi "tre filtri" confermano l’idea delle tre apocalissi
di cui si è già parlato.
[33] Maria Valtorta: “I Quaderni”,1O volume (1943), p. 505. Maria Valtorta è una mistica italiana
di Viareggio. Morì nel 1962 all’età di 61 anni. Da giovane
si offrì a Dio come anima vittima, si ammalò, e rimase a letto
per tutto il resto della sua vita. Gesù le diede dei messaggi profetici,
le dettò la sua vita, gliela fece vedere. Maria soffrì molto
dell’incomprensione della madre e di quella dei sacerdoti che si
rifiutavano di credere alle sue rivelazioni. I suoi libri sono oggi pubblicati
dal Centro Editoriale Valtortiano, Isola-del-Liri, Frosinone, 03036, Italia.
Tel. 0776 807 032. Fax (+39) 0776 809 789.
[34] Come la battitura del frumento è soltanto un mezzo, così la
Purificazione. Scopo della battitura è di ottenere il buon grano, che
è una ricchezza, scopo della Purificazione (leggi volendo:
“Apocalisse intermedia”) è di ottenere il Regno di Dio in
terra, che per l’Umanità è la ricchezza delle ricchezze. Il
Regno di Dio in terra significa gaudio e felicità garantiti dalla
presenza di Dio.
[35] Mt 25, 21
[36] Oltre alle sue opere
dette minori, Maria Valtorta ha scritto: “Il Poema
dell’Uomo-Dio”, e tre grossi volumi intitolati: “I Quaderni
del
Secondo uno scritto reperibile su Internet
nel mese di agosto del 1999, la mistica Margherita Sampair, avrebbe ricevuto
importanti messaggi dagli arcangeli Gabriele, Raffaele e Michele, tra il 1968 e
il 1970. Tali messaggi confermerebbero quanto è riportato in queste
pagine.
[37] Il brano riportato si trova in: I Quaderni del 1943 di Maria Valtorta,
vol. 1 (pp. 288-289).
[38] Il Segno di Cristo è la sua Croce luminosa. Per caduta di Babilonia
si intende lo sfacelo materiale delle nazioni della Terra, simboleggiato in
anticipo dallo sfacelo delle due torri del World Trade Center di New York,
l’11 di settembre 2001.
[39] Il messaggio è del 1943 (il periodo di “selezione”
è quello della seconda guerra mondiale).
[40] Il Profeta di Satana è l’anti-Cristo, seguace di Satana, che
qui è identificato come: l’eterno antagonista.
[41] Questo brano è tratto da: “I Quaderni del
[42] “I Quaderni
del
Per capire a chi si riferisce l’espressione “demoniaca
vendemmia”, è necessario sapere che nel testo della Valtorta essa
è preceduta dalle parole seguenti: «Ricorda
l’Apocalisse di Giovanni. Ricorda il dragone: il Male generatore
dell’anti-Cristo futuro, il quale ne prepara il regno non solo
sconvolgendo le coscienze ma travolgendo nelle sue spire la terza parte delle
stelle, e facendone degli astri di fango." Gli astri che diventano fango
sono quei dignitari ecclesiastici che decadono a causa della loro ribellione al
Magistero della Chiesa. Il Magistero di Giovanni-Paolo II è infallibile,
come quello dei suoi predecessori che furono eletti regolarmente (Gli anti-papi
sono da escludere).
La Bibbia dice (in Ap 13, 12-17) che
“la Bestia simile ad un agnello sarà al servizio della prima
Bestia, e ne consoliderà il potere” [lo consoliderà grazie
al suo ascendente psichico, ma anche tramite quei prodigi che Satana
permetterà loro di fare, come in Es 7, 11]. Secondo i messaggi ricevuti
da don Gobbi nel 1989, la prima Bestia dell’Apocalisse è la
Massoneria, e la seconda è la Massoneria ecclesiastica. Colui che
Gesù identifica come il Pastore-idolo, e che nell’Apocalisse
riceve il titolo di falso Profeta, sarà probabilmente un usurpatore del
Trono pontificio, un usurpatore che si vestirà da Papa. Durante il suo
regno, la presenza del suo corpo sul Trono pontificio offrirà
l’illusione di una presenza papale, ma la Cattedra di S. Pietro
sarà vacante a causa dell’illegalità di tale presenza. Per
capire questo concetto è necessario distinguere ciò che è
Trono pontificio [seggio materiale], e ciò che è Cattedra di S.
Pietro [seggio spirituale].
[43] Il popolo cristiano sarà riunificato.
[44] Daniele 12, 11-12.
[45] Brano tratto dal volume: I Quaderni del 1944, di Maria Valtorta, pp.
97-98.
[46] Brano ripreso da: I Quaderni del 1943, di Maria Valtorta, p. 330.
[47] Il brano proviene dal libro di Lucie: “L’Œuvre
accomplie de Dieu”, pp. 108-110. Edizioni Téqui, 53150
Saint-Céneré, (Francia). Finito di stampare il 14 settembre 1998.
La traduzione del brano è di J. De Parvulis.
[48] Il “questa” si riferisce alla seconda guerra mondiale
(perché il messaggio è del 1943).
[49] “I Quaderni del
[50] Stando al parallelismo storico delle profezie spiegato da Gesù nel
passo riportato all’inizio della presente sezione, questo mini-giudizio
universale sarebbe all’immagine del grande Giudizio Universale che
avverrà alla Fine del mondo.
[51] Cf.: “I Quaderni del
A) – Quando regnerà
l’Anti-Cristo, il Figlio dell’uomo apparirà venendo su una
nube, e con Lui tutte le schiere degli angeli, per combattere contro gli
spiriti maligni. Satana sarà precipitato nell’inferno. La vecchia
terra sarà trasfigurata. Ci saranno mille anni di pace.
B) – Gli eventi del calendario si
susseguirebbero in quest’ordine: 1) – Avvertimento; 2) –
Grande Miracolo; 3) – Grande Castigo; 4) – Sorgere
dell’Anti-Cristo; 5) – Conquista delle nazioni da parte di Satana;
6) – Segno della Bestia; 7) – Sollevamento del popolo di Dio dalla
terra; 8) – Piaghe degli Ultimi Giorni; 9) – Battaglia di
Armagheddon; 10) – Nuova Terra; 11) – Millennio di pace; 12)
– Regno di Dio per l’eternità.
[52] Mgr Ottavio Michelini: “Confidences de Jésus à ses
Prêtres et à ses fidèles”, Éditions du Parvis,
p. 119. (I sei piccoli volumi originali in italiano essendo fuori commercio, il
testo riportato è stato tradotto dal francese).
[53] Per ogni essere creato immortale la morte fisica è solo una tappa
di transizione, fatta per sfociare nella gloria della risurrezione o nella
morte vera e propria (morte spirituale). Sappiamo che la Chiesa di Cristo
è immortale come il suo Fondatore. Se Cristo immortale ha potuto subire
la morte di Croce, a maggior ragione la sua Chiesa.
[54] Siccome Gesù è risuscitato, e in gloria, nessuno si è
mai sognato di dire che la morte abbia prevalso contro di Lui.
(“Portæ Inferi” = le porte degli inferi = le porte della
morte = la morte eterna). Allo stesso modo nessuno potrà dire che la
morte avrà prevalso contro la sua Chiesa se questa subisce
l’annientamento fisico, e dopo averlo subìto risuscita gloriosa.
Quindi l’espressione latina: “Et portæ inferi
non prævalebunt adversus eam” significa che le porte degli inferi
non prevarranno contro di essa (Chiesa). Queste “portæ
inferi” sono le porte della morte eterna. La traduzione approssimativa
“porte dell’inferno” anziché "porte della morte
eterna", è forse all’origine del “qui pro quo”
interpretativo, ma alla radice di tale errore ci sta pure un’altra
ragione, più profonda, di natura psicologica: visto che per molti
cristiani la parola “morte” ha ancora una connotazione negativa anziché
positiva, per essi è difficile ammettere che questa loro Chiesa possa un
giorno “morire” umanamente. (I Dodici reagirono allo stesso modo
quando Gesù tentò di informarli su come sarebbe
“morto” umanamente).
[55] Il cristiano che sa queste cose ha un grande vantaggio su colui che non le
sa. La ragione è semplice. Se un giorno gli succede di vedere la sua
Chiesa morta (nelle sue strutture visibili), e la Terra invasa dalla decadenza
totale, egli sarà meno portato a scandalizzarsi inutilmente, o a
scoraggiarsi, o a lasciarsi rovesciare dall’eccessiva sorpresa. Il
vantaggio del cristiano informato è di poter più facilmente
mantenere intatte la propria fede, la propria speranza, e la propria
carità, anche in mezzo alla peggior tempesta. L’imminenza di
questa tempesta spiega e giustifica il grande numero di messaggi e visioni che
il Cielo ci manda in questa fine di secolo.
[56] Queste parole fanno parte dei dialoghi intimi che un’ anonima
religiosa di clausura ha avuti con Gesù verso la fine degli anni
‘60. La religiosa, di natura schiva e timida, ha accettato di scriverle e
anche di farle pubblicare, ma a condizione di mantenere l’anonimato.
Grazie al suo direttore spirituale il libretto è stato pubblicato dalla
libreria “Propaganda Mariana”, (Via Acciaioli n. 10, Roma), col
titolo: “Il grande messaggio d’amore” . La citazione di cui
sopra si trova alla pagina 78 del libretto, che tra l’altro si presenta
con diversi "Imprimatur" ufficiali. Vedi le note n. 68 e n. 101.
[57] Mgr Ottavio Michelini: “Confidenze di Gesù a un
sacerdote”. Si tratta di sei libretti fuori commercio. Questo testo si
trova alla pagina 19 del quinto libretto, ma nella traduzione francese si trova
alla pagina 329 del volume unico che riunisce tutti i sei libretti col titolo: “Confidences de Jésus à
ses prêtres et à ses fidèles”. (Edizioni Parvis,
Svizzera).
[58] I primi messaggi di Françoise sono stati pubblicati in Svizzera
dalle Edizioni Parvis, col titolo “Messages
de conversion des cœurs”. Verso la fine dell’anno 1997
Françoise ha ricevuto altri messaggi che al presente (settembre 1998)
non sono ancora stati pubblicati, ma di cui la rivista Stella Maris ha pubblicato qualche brano nel suo numero 340, p.
30-31. Con questi messaggi, che hanno per titolo: “Jésus révèle aux siens ce qu’est la
Franc-maçonnerie”, nostro Signore ci mette in guardia contro
la sete di potere della Massoneria, soprattutto quella che opera
all’interno della Chiesa, la Massoneria ecclesiastica.
[59] Dio ci invita ad essere prevedenti. Se necessario, rileggere la Parabola
delle dieci vergini, dove l’olio delle lampade simboleggia
l’informazione necessaria a vederci chiaro la notte. Nel caso presente la
notte è quella della Chiesa. «Il Regno è simile a dieci
vergini che con le loro lampade andarono incontro allo sposo. Cinque di esse
erano stolte, e cinque sagge. Le stolte presero le lampade, ma non presero con
sè olio. Le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche
dell’olio in piccoli vasi ..."
Mt 25, 1-13.
[60] La selezione, ognuno se l’applica da sè, in proporzione al
grado d’amore che lo abita.
[61] Chi oggi guarda al Nuovo Calvario scopre che tutto è come due mila
anni fa, eccetto che al posto di Cristo viene crocifisso il suo Corpo mistico
(la Chiesa). Ai piedi della Croce, assieme a Maria madre della Chiesa, si
trovano tutt’oggi persone i cui volti e sguardi fanno pensare a S.
Giovanni e alle Pie Donne. Esse, quasi tutte, frequentano i cenacoli di
preghiera del Movimento Sacerdotale Mariano, e non temono la persecuzione
perché fiancheggiano Maria, presente ovunque nel mondo tramite le sue
apparizioni e locuzioni interiori.
[62] Anche se le pagine dell’Apocalisse si riferiscono ai tempi che
viviamo, esse vi si riferiscono nel senso di apocalisse relativa, non assoluta.
L’assoluta avrà luogo soltanto alla Fine del Mondo. Nei
“Quaderni” Gesù dice a Maria Valtorta che l’Apocalisse
della Fine del Mondo sarà più severa dell’apocalisse
attuale.
[63] Mt 24, 15; Dn 9, 27.
[64] Za 13, 7-9.
[65] Per maggiori informazioni su questo opuscolo inedito, vedere la
bibliografia generale sotto la voce: Anonimo, “American farmer”.
[66] Questa profezia, recentissima, conferma quanto Maria Valtorta aveva
scritto diversi anni fa.
[67] Questo testo si trova nel sesto volume della serie intitolata
“Confidenze di Gesù a un Sacerdote”, pp. 188-189 (ma i sei
piccoli libri sono fuori commercio, rimpiazzati da un volume unico in lingua
francese, e pubblicato in Svizzera dalle edizioni Parvis).
[68] Vedi le note n. 56 e n. 101.
[69] Rivedere le sezioni n. 2 e n. 3 del primo capitolo.
[70] Queste date sono approssimative. I momenti esatti li conosce solo Dio Padre.
[71] Quando capita che l’Avversario utilizzi l’ordine, il suo
“ordine” ha per scopo di promuovere il disordine. Quando capita che
utilizzi il vero, il suo “vero” ha per scopo di promuovere il
falso.
[72] RAVITZKY AVIEZER: “La fine svelata e lo Stato degli ebrei.
Messianismo, Sionismo e radicalismo religioso in Israele”. L’autore di questo libro fa parlare i principali rabbini degli ultimi
due secoli. Le loro opinioni si contrappongono in maniera radicale. Alcuni
dicono che la fondazione dello Stato di Israele è un ostacolo alla
Redenzione, altri dicono che essa ne rappresenta l'inizio. Per alcuni il
Sionismo è la peggiore delle eresie, per altri esso apre la strada al
Messia. Per alcuni siamo di fronte a “uno Stato divino”, per altri
siamo di fronte a “un atto satanico”. (Edizioni Marietti. Anno di
pubblicazione: 2007. € 36.00).
[73] Vedi Ap 2, 28; e Ap 22, 16. Il brano riportato proviene da: Lezioni
sull’epistola di S. Paolo ai Romani, p. 44. (Libro scritto da Maria
Valtorta, e pubblicato dalle edizioni CEV, Isola-del-Liri, FR, 03036, Italia).
[74] Al presente siamo tutti in grado di distinguere
tra “Fine dei Tempi” e “Fine del Mondo”. Ciò
implica l’esistenza di più di una apocalisse (tre in tutto). Come
già visto, l’apocalisse dei tempi attuali non è assoluta.
Essa è paragonabile a quella del Diluvio universale, ad eccezione del
fuoco rimpiazzante l’acqua. L’Apocalisse finale, quella della Fine
del Mondo, sarà assoluta.
[75] Due secoli fa, Anna-Maria Taïgi, una
mistica di Roma, ha predetto che negli Ultimi Tempi un avvertimento universale
porterà la salvezza a molte anime, tra le quali parecchi giovani. Queste
anime si dovrebbero pentire e convertire grazie al Grande Avvertimento.
[76] La cittadina di Dozulé si trova nel
nord della Francia (diocesi di Lisieux), e Madeleine Aumont è una madre
di famiglia che il Signore ha scelta come suo strumento per comunicare dei
messaggi importanti alla Chiesa e al mondo.
[77] Queste espressioni meritano una spiegazione. Nell’anno 70 dopo
Cristo, a seguito della guerra di ribellione degli Ebrei contro i Romani,
questi presero la città di Gerusalemme, distrussero il Tempio di
Salomone, e annientarono i ribelli. I rarissimi Ebrei che ebbero la vita salva
si videro costretti a vivere da esuli in seno alle varie nazioni che li
accolsero come ospiti malgrado la loro diversità culturale e soprattutto
religiosa. (È importante notare che gli Ebrei considerano i popoli non
ebrei come dei Gentili, cioè dei pagani). Dire: “Il Tempo dei Pagani,
ovvero delle Nazioni (pagane)”, è come dire: “il
Tempo che gli Ebrei superstiti hanno dovuto vivere in esilio a partire
dall’anno 70 dopo Cristo”. Sulla base di antiche profezie, si sa
che quando questo esilio finirà, sarà la “Fine dei Tempi”
(leggi: Fine dei
Tempi trascorsi in esilio, in seno a nazioni e popoli considerati
“pagani”). Secondo le stesse profezie, il periodo della “Fine dei Tempi”
dovrebbe coincidere con la nascita di un’era di pace e di felicità
universali.
[78] Jean Stiegler: “Nouvelles
Révélations avant l’an
[79] Lc 21, 24. “Tempo dei Pagani” equivale a “Tempo delle
Nazioni” (pagane).
[80] Ognuno sa che gli Ebrei considerano i non
Ebrei come dei pagani, e che il fatto, per esempio, di sposare un gentile (un non
ebreo, un pagano) diventa per un ebreo una specie di sacrilegio. Malgrado i
venti secoli d’esilio, questo principio ha impedito che avvengano incroci
razziali tra Ebrei e popoli ospitanti (salvo rare eccezioni). La
diversità razziale e religiosa degli Ebrei ha quindi impedito loro di
venire assimilati dai popoli ospitanti.
[81] Sul tema degli Ebrei e della loro storia
esistono tre film di valore. Il film “Massada” mostra
l’annientamento della Nazione ebrea per opera dei Romani negli anni 70-73
d. C., come conseguenza della ribellione fomentata dagli zeloti ebrei. Il film “La lista di
Shindler”, mostra in che modo gli Ebrei sono stati trattati
dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Il film "Exodus"
mostra come lo Stato di Israele sia rinato nel 1948.
[82] Nella sezione precedente, abbiamo visto che i tre avvenimenti annunciati
dalla Madonna a Garabandal sono: 1) Avvertimento; 2) Grande Miracolo; 3) Grande
Castigo. La logica suggerisce che il 3o di questi avvenimenti, il Grande
Castigo, faccia ancora parte del periodo delle Tribolazioni (che è il 1o
periodo predetto da Gesù a Dozulé).
[83] Sulla persona di Vassula Ryden, vedi la nota n. 26. Il brano di JNSR, che
segue immediatamente quello di Vassula, proviene dalla rivista “Stella
Maris”, n. 335 (marzo 1998), pp. 23-25. Le traduzioni italiane che
appaiono in questo libro sono state realizzate da J. De Parvulis.
[84] Il paesetto di Garabandal è situato al centro di un immenso
anfiteatro naturale, fatto di montagne, e ciò lo renderebbe propizio ad
accogliere parecchi milioni di persone nel medesimo tempo. Se l’incontro
al quale Gesù vuole radunare i suoi dovesse coincidere con il Grande Miracolo
che si prevede accada a Garabandal non più di un anno dopo il Grande
Avvertimento (è detto che lascerà un segno perenne al di sopra
dei Pini), è lecito supporre che il luogo dove Gesù intende avere
l’incontro di cui si parla nel messaggio sopra riportato è forse
l’anfiteatro naturale di Garabandal. (Questa è solo
un’ipotesi. Una seconda ipotesi prevede che questo raduno si possa tenere
davanti alle “Croci di Dozulé”, sparse nel mondo. Queste
“croci di Dozulé” sono sorte di recente, e sono luminose.
Gesù le ha chieste tramite JNSR, la sua messaggera francese).
[85] Volendo, rileggere la sezione # 5 del
presente capitolo.
[86] Il primo brano proviene dal primo volume de: “I Quaderni”, pp.
650-651. Il secondo si trova nel medesimo volume, p. 566. (Edizioni CEV, Isola
del Liri, FR, 06036, Italia).
[87] Può darsi che il primo segreto sia
quello del Grande Avvertimento, ma nulla lo garantisce in forma assoluta.
[88] Consultare il libro: “Notre Dame de
l’Escorial”, di Amparo Quevas.
[89] Alla pagina 194-195 del libro francese: “Marie,
Reine Victorieuse du Monde”, suor Marie-Nathalie dice di aver avuto
la visione di un grande “segno”. Siccome aggiunge che detto
“segno” dovrà precedere il Gran Miracolo, è possibile
che si tratti della visione anticipata di quello che noi chiamiamo: il
“l’Avvertimento”, ma nulla lo garantisce al 100%.
[90] La tradizione cristiana dice che l’umanità è sulla
terra da sei mila anni. Per esempio, Mgr James Ussher, antico vescovo di Armagh
e grande specialista della Bibbia, dice che la creazione d’Adamo ed Eva
è da situarsi nell’anno 4,004 prima di Cristo. Le conclusioni di
Mgr Ussher sono all’origine delle date che dopo di lui sono state
inserite ai margini della Bibbia. Si consulti, volendo: “Annales
veteris e novi testamenti” , di Mgr J. Ussher (1581-1656). Volendo,
si consulti pure al primo capitolo, la sezione # 2 (le note 5 e 6).
[91] Suor Marie-Nathalie è una religiosa ungherese.
[92] Suor Marie-Nathalie: “Marie, Reine
Victorieuse du monde”, pagina 194. Edizioni Parvis. 1648 Hauteville, Svizzera.
[93] Don Stefano Gobbi ha fondato il Movimento Sacerdotale Mariano (o MSM) a
partire dal 1973. Questo Movimento permette ai sacerdoti e ai laici che lo
desiderano, di riunirsi periodicamente per pregare. In occasione di questi
incontri, o “cenacoli”, dopo la preghiera, i partecipanti ascoltano
i messaggi del “Libro azzurro” per mezzo dei quali la Madonna parla
loro. L’insieme mondiale di questi piccoli cenacoli di preghiera finisce
per costituire un grande “piccolo gregge” che la Madonna
considera come suo.
[94] Isaia 11, 6-9 e 65, ed anche 17-25 (La Nuova Creazione).
[95] Religiosa di clausura: «Il gran messaggio d’amore. Messaggi del Cielo." p. 79.
Libreria “Propaganda Mariana”, Via Acciaioli, 10, Roma. Questo
libretto ha ricevuto l’Imprimatur di parecchi vescovi. Vedi le
note n. 56 e n. 68 (con il loro contesto).
[96] Su Vassula Ryden, rileggi la nota n. 26.
[97] Questo brano, del 16 settembre 1943, si trova alla pagina 353 del primo
volume de: I “Quaderni”, di Maria Valtorta. Su Maria
Valtorta, vedi la nota 33.
[98] Marie Sevray, “Divins
Appels”: Il brano n. 1 si trova alle pp. 32 e 33; il brano n. 2 alla
p. 62; il brano n. 3 alla p. 70; il brano n. 4 alla p. 133; il brano n. 5 alla
p. 154; e il brano n. 6 alla p. 178.
[99] Sul tema della “Fine dei Tempi” vedi la sezione # 6 del primo
capitolo: «Le tre venute di Cristo (o “Parusie”)."
[100] Dopo questo brano n. 6, Gesù confida
a Marie Sevray che la distruzione della terra non sarà un annientamento
assoluto, perché la Fine del mondo “non è distruzione
vera e propria”, cioè totale. (Anche Maria Valtorta,
nell’opera “I Quaderni”, parla di una sfera planetaria
che in una visione le è apparsa eccessivamente silenziosa e deserta;
tale sfera, lei disse, mostrava la nostra Terra dopo la Fine del mondo).
[101] Esiste un libro intitolato: “Potenza
Divina d’Amore” che riferisce le parole che Gesù ha
affidato alla Povera Anima circa la Seconda Pentecoste (la Grande
Pentecoste Universale), e l’Era dello Spirito Santo che con essa
prenderà inizio. (Povera Anima è l’espressione che
Gesù utilizzava spesso nel rivolgersi ad una sua interlocutrice, la
religiosa italiana: Madre Carolina Venturella, deceduta nel 1984). I messaggi
ricevuti da Madre Venturella sono stati raccolti dal suo direttore spirituale,
Padre Davide De Angelis, un frate cappuccino morto nel 1996. A seguito delle
rivelazioni di cui stiamo parlando, un’opera è sorta a Palestrina,
in provincia di Roma, la cui missione è la glorificazione dello Spirito
Santo (e la costruzione di un tempio a lui consacrato). Quest’opera
è stata approvata da Mgr Tomassetti, vescovo di Palestrina, e dal suo
predecessore, Mgr Spallanzani. Il libro di Madre Venturella si può
ottenere a Palestrina tramite un’offerta libera, oppure gratis.
[102] Ap 21, 8; 22, 15
[103] Marthe Robin è una mistica francese
del ventesimo secolo. Ha vissuto a Châteauneuf de Galaure. Il suo
direttore spirituale, Padre Georges Finet, l’ha aiutata a fondare i Foyers
de Charité che oggi sono presenti un po’ ovunque nel mondo.
[104] Su Vassula, vedi la nota n. 26.
[105] Sulla persona di Vassula
Ryden, vedi la nota n. 26.
[106] Queste parole descrivono il
Paradiso Terrestre che sta per venire, parte conclusiva del Piano divino di
Salvezza. Il Piano di Dio appare formato da tre parti distinte, ma connesse tra
di loro e solidari l’una dell’altra: Creazione, Redenzione,
Santificazione. Questo Piano triplice ci fa pensare inevitabilmente al Padre,
al Figlio, e allo Spirito Santo. Di queste tre parti, la terza è quella
che ci riguarda più da vicino, visto che è imminente. Essa
sorpassa in bellezza tutto ciò che noi potremmo immaginare. (Su Luisa
Piccarreta, leggere le sezioni # 6 e # 7 del presente capitolo. Sul tema del
Piano generale di Dio Uno e Trino rileggere la seconda sezione del primo
capitolo, sezione intitolata: “L’Equazione
(triplice) del Creatore (trinitario)”).
[107] Su questi due tipi di
santità, vedi la nota 25.
[108] Il New Age è una contraffazione dell’Era Nuova.
[109] Su Vassula vedi la nota n. 26.
[110] Messaggio ricevuto il 20
luglio 1997 dalla messaggera francese JNSR. (JNSR = Je Ne Suis Rien = Sono un
Niente.)
[111] Ap 20, 1-6: Il Regno del millennio
felice. «Vidi poi un angelo
che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in
mano. Afferrò il dragone, il serpente antico cioè il diavolo,
satana e lo incatenò per mille anni. Lo gettò nell’Abisso,
ve lo rinchiuse, e ne sigillò la porta sopra di lui perché non
seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo,
questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo. Poi vidi alcuni
troni, e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi
anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e
della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua, e
non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. COSTORO ripresero
vita, e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non
tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima
risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione.
Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del
Cristo, e regneranno con lui per mille anni."
[112] Sembra che qualche caso di risurrezione si sia già prodotto.
[113] “Ritornare sulla terra”? Il concetto di risurrezione è
all’opposto di quello di reincarnazione.
[114] Questa espressione sacra è quella di
Ap 20, 4, ma nessuno la poteva comprendere prima del 1989. In quell’anno
la Madonna la spiegò a don Stefano Gobbi. Il vocabolo “Vergine
della Rivelazione” è quello che la Madonna ha preso
quand’è apparsa a Bruno Cornacchiola, che l’ha vista con il
libro dell’Apocalisse in mano. (Apocalisse = Rivelazione). Ciò
avvenne verso la fine degli anni quaranta. Anni dopo, nel 1989 appunto, la
“Vergine della Rivelazione” e “Regina dei Profeti” ha
spiegato il “Libro sigillato” (l’Apocalisse) nei suoi
significati nascosti tramite don Stefano Gobbi.
[115] Promessa fatta da Gesù in Mt 5, 4
(le Beatitudini).
[116] Cf.: "I Quaderni", primo
volume (1943), pp. 565-566.
[117] Vedere capitolo I, sezione # 4, nota 5.
[118] Luisa Piccarreta ha vissuto a Corato dal 1865 al 1947. I suoi concittadini
solevano chiamarla “Luisa la Santa”. A partire
dall’età di 10 anni ha vissuto fenomeni mistici che l’hanno
spinta, poco a poco, ad offrire la sua vita a Dio, per amore, per imitare Gesù
nella sua Passione. Si è quindi ammalata, e la malattia l’ha
obbligata a rimanere a letto per il resto della sua vita. Alla sua morte,
sopravvenuta all’età di 82 anni, non è stato possibile
raddrizzare il suo corpo, che durante i numerosi anni di degenza aveva finito
per prendere la forma di una “L”. Per la sepoltura le è
stata fabbricata una bara speciale, essa pure in forma di “L”.
Oltre alla sua corrispondenza, Luisa ha lasciato 36 quaderni manoscritti che
parlano del Divin Volere in noi e tra di noi. (In noi = corpo
individuale. Tra di noi = corpo sociale). Questi manoscritti, dopo essere stati
confiscati dalle autorità ecclesiastiche per ragioni ancora mal
definite, sono stati dimenticati per 58 anni negli archivi vaticani.
Recentemente sono stati recuperati grazie all’intervento provvidenziale
di due vescovi, Mgr Carata e Mgr Cassati, ex-titolari della diocesi di Trani,
dov’è situata la cittadina di Corato. Ispirati senza dubbio
dall’alto, questi due vescovi si sono dedicati alla riabilitazione di
Luisa, ed hanno introdotto la sua causa di beatificazione presso le
autorità vaticane. La persecuzione che per tanti anni è stata
quella di Luisa Piccarreta, fa pensare alla persecuzione che per tanti anni
è stata quella di Suor Faustina Kowalska, l’apostolo dell’Amore
Misericordioso.
[119] “Potenza Divina d’Amore” è la definizione
che lo Spirito Santo ha dato di se stesso a Madre Carolina Venturella. (Questa
espressione ci aiuta a capire che il Dio unico e trinitario che ci ha creati
“a sua immagine., ha agito per amore. Dunque, essendo stati
concepiti per Amore e “all’immagine” di questo
Amore, noi non possiamo realizzare la nostra felicità lontano da
Esso. S. Agostino dice: “Ci hai creati per Te, Signore, ed il nostro
spirito non trova pace finché non si riposa in Te” ).
[120] Sulla persona di Vassula Ryden, vedi la nota n. 26. Il brano qui riportato
proviene dalle pagine 61-64 del supplemento francese n. 11 di “La
vraie Vie en Dieu”, che riporta i messaggi ricevuti da Vassula tra il
21 maggio 1997 e il 22 giugno 1998.
[121] Un esempio della differenza che
c’è tra fare
la Divina Volontà e vivere
nella Divina Volontà si può avere leggendo l’annesso
intitolato: «Come interpretare il “Vivere nel Divin
Volere”», che si trova a seguito del presente capitolo, prima delle
sette sezioni dell’appendice finale.
[122] Questa volontà è la stessa di
quella che ci ha traditi nella persona dei nostri Progenitori (Adamo ed Eva).
Essa può essere paragonata ad un ramo selvatico che conviene recidere e
rimpiazzare con un nuovo innesto.
[123] Vedi la nota n. 117.
[124] Su Luisa Piccarreta,
rivedere la nota n. 124.
[125] Un conoscente, scettico di
natura, mi ha fatto notare che questa immagine, secondo lui, invitava alla
pigrizia spirituale, quella pigrizia che i teologi hanno l’abitudine di
chiamare “quietismo”. Preoccupato dall’osservazione
abbastanza pertinente, io ho chiesto aiuto al Signore. Il giorno seguente mi
è accaduto un fatto singolare. Uno dei miei libri stava per cadere dalla
mensola dov’era piazzato, e nel respingerlo per fargli riprendere il suo
posto mi è venuto il desiderio di aprirlo. Caso o provvidenza, il mio
sguardo si è posato su di una frase che sembrava scelta appositamente
per rispondere alla domanda che dal giorno prima occupava la mia mente. La
frase era di Gesù, e diceva: “A
questa vita interiore si giunge non tanto scegliendo tale metodo di orazione
anziché tal altro, ma accettando con piena volontà di lasciarsi
modellare, e rimanendo interamente disponibile per questo. Nessuna paura:
questa passività non ha nulla di riprovevole perché nel
compimento del loro dovere queste anime saranno attive, e ciò nella
misura stessa con la quale si lasceranno modellare dallo Spirito Santo”. (Divins Appels, p. 178. Questa traduzione
è dell’autore J. De Parvulis).
[126] Coloro che in questa vita
vendono la loro anima in cambio dei vantaggi materiali che il diavolo promette
loro, e che effettivamente è in grado di fornire (soldi, poteri, onori,
facili carriere), perdono la loro libertà anche su questa terra (chi in
un modo, chi nell’altro). Per esempio, l’iniziazione massonica
prevede che il candidato si impegni ad obbedire ciecamente agli ordini che gli
arriveranno “dall’alto”. Ma chi c’è “in
alto”? Visi mascherati, e chi non ubbidisce ai visi mascherati perde il
lavoro, l’impiego, e poi la vita.
[127] “Il gran messaggio
d’amore”, p. 78. (In data 19 marzo 1969).
[128] Dante Alighieri: “La Divina Commedia”, vol.
1: Inferno, 3, 51.
[129] Questa verità è stata confermata da Vassula Ryden, che un
giorno è venuta in Canada e ha parlato di Dio dicendo: “Quello che
glorifica Dio più di tutto, e che più gli piace, è quando
noi lo amiamo tutti insieme”.
[130] L’uomo non finirà mai di scoprire quello che Dio ha messo nel
creato, che comincia sulla Terra ma continua nell’Universo.
[131] Un giorno un amico mi
raccontò che prima della Creazione del mondo Dio aveva permesso a
Lucifero di guardare nel futuro. Lucifero guardò e vide tre
verità.
1) La
prima diceva che nella futura Creazione ci sarebbero stati degli esseri ai
quali Dio avrebbe dato la possibilità di unirsi alla natura divina in
maniera così intima che sarebbero diventati “Figli di Dio”
(figli adottivi, non di natura). Si trattava dei futuri esseri umani. Lucifero
si rese conto che lui, che era l’angelo più luminoso del Paradiso,
questo privilegio non l’avrebbe mai avuto, e fece la prima smorfia.
2) La
seconda verità mostrò a Lucifero in che modo Dio intendeva
permettere ai futuri esseri umani di issarsi al rango di Figli suoi. Si
trattava del Mistero dell’Incarnazione, in base al quale la seconda
Persona trinitaria avrebbe accettato di diventare uomo per mostrare agli esseri
umani il cammino da percorrere. Nemmeno questo piacque a Lucifero, che fece una
seconda smorfia.
3) La
terza verità rivelò a Lucifero che gli spiriti angelici avrebbero
servito i futuri esseri umani in qualità di angeli custodi. A questo
punto
Lucifero divenne rabbioso
e gridò: “Non serviam!” L’orgoglio e la gelosia che
covava dentro di sè divennero odio contro Dio e contro gli esseri umani.
In quell’istante cominciò ad esistere l’inferno, che prima
non esisteva. Vi fu precipitato Lucifero con tutti i suoi seguaci.
[132] Certe persone accettano l’amore vero, altre lo rifiutano. Ma a
coloro che lo accettano, Dio dà il potere di diventare Figli di Dio.
(Nel prologo del vangelo di S. Giovanni si legge: “Quotquot autem recipiunt eum, dat eis potestatem Filios Dei
fieri”. Nella liturgia tradizionale, questo vangelo veniva letto in latino alla
fine di ogni santa Messa).
[133] Tutti sanno che sopra la grotta di Betlemme, quando nacque Gesù,
gli angeli cantavano: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in
terra agli uomini di buona
volontà”. Da un po’ di tempo, e per ragioni mal
definite, in quasi tutte le chiese cattoliche queste parole non sono più
cantate nel Gloria. Qualcuno le ha sostituite con altre parole che malgrado la
loro bellezza risultano fuori posto.
[134] Penso che tutti i genitori della terra capiscano questo linguaggio.
Più si ama un figlio, più si ha “sete” di vederlo
correttamente approfittare delle ricchezze che offre la famiglia. Non solo le
ricchezze materiali, ma anche quelle spirituali, soprattutto quelle. Quanto
dispiacere prova un padre se si accorge che un figlio trascura la sua acqua, o
magari la rifiuta! Il suo tormento assomiglia all’ardore interno di una
sete intensa non appagata.
[135] Un patrimonio è dato dall’insieme delle ricchezze paterne, ma
di ricchezze non ci sono solo quelle materiali. Per esempio, il patrimonio
culturale, quello affettivo, quello bio-genetico, ecc., sono patrimoni
importantissimi, anche più di quello materiale. E che dire del patrimonio
della Fede? Anche se oggi è disprezzato, esso è sempre stato e
continua a rimanere il più importante di tutti. (Parlando di Fede
cristiana, il numero di coloro che ancora si dichiarano credenti sembra ridotto
al minimo. Riguardo al patrimonio bio-genetico, cresce in modo allucinante il
numero degli sventati che lo guastano con comportamenti disordinati, droghe,
malattie veneree, eccetera. A causa di questi abusi, le dinastie del tutto
esenti da “tabe marcenti” – questa, di “tabe marcenti”,
è un’espressione del Carducci – diventano sempre più
rare).
[136] L’espressione: il “Buon
Dio” era frequente nel linguaggio del santo Curato d’Ars.
[137] (Piccola digressione). Ero bambino
quando la figura della colomba aveva cessato di essermi d’aiuto come
possibile rappresentazione dello Spirito Santo, e la cosa si può anche
spiegare: Il paese dove sono nato è aperto sulla campagna, e a quel
tempo ogni bambino possedeva una fionda. Anch’io ne possedevo una, che per me era come il
fucile di un cacciatore. Ogni uccello che per sua distrazione mi capitava a
tiro correva il rischio di farsi abbattere dall’inevitabile sasso che
quasi subito lanciavo in sua direzione. Piccioni e colombelle non erano escluse dal
trattamento, anche perché la loro carne, cucinata a dovere, era buona da
mangiare, e nel
dopoguerra avevamo tutti fame, sempre). La mia domanda è questa: la
situazione essendo quella che era, vi pare che un bambino come me potesse
mettere l’idea dello Spirito Santo nell’immagine di un uccello?
Più tardi mi è stata proposta anche l’immagine del vento,
ma nemmeno il vento mi convinceva, perché bambino non riuscivo ad
immaginarlo concretamente. Con che disegno me lo sarei rappresentato? In fin
dei conti, visto che quando parlavo di queste cose tutti sembravano imbarazzati,
disorientati, indisposti, mi sono abituato a non toccare più argomenti
del genere. C’era sempre un po’ di rischio a dialogare di queste
cose con la gente, persino col parroco del paese. Anziano e burbero
com’era, il parroco suddetto non poteva far altro che aggrottare le
ciglia e guardarmi con sospetto se in sua presenza mi permettevo temi di discussione
così “strampalati”, come lui diceva. (Fine della
digressione).
[138] Ora mi è
difficile immaginare lo Spirito Santo
(l’elettricità) senza il Padre (la centrale) e senza il Figlio (la
rete distributiva) dai quali lo Spirito Santo procede. È importante anche sapere che nel
secolo IX la Chiesa ha subìto gravi danni spirituali a seguito di una
crisi teologica che poi è passata alla storia col nome di
«CONTROVERSIA DEL “FILIOQUE”." Gli Ortodossi non
volevano ammettere che lo Spirito Santo procedeva pure dal Figlio. La formula
originale del Credo Niceno-Costantinopolitano, a proposito dello Spirito Santo
diceva: “... che procede dal Padre”. Il “e dal Figlio”
lo dava per sottinteso. Visto che questa omissione forniva a certi teologi il
pretesto di attaccare il dogma della Santissima Trinità, alla formula
del Credo Niceno-Costantinopolitano la Chiesa ha aggiunto la particella
mancante: “e del Figlio”, che in latino si dice: “Filioque”. In latino,
l’intero articolo si legge dunque così: “... et in Spiritum Sanctum, Dominum et Vivificantem, qui ex Patre
Filioque procedit”. Il che significa: “Credo nello Spirito Santo che è Signore e
dà la vita, e procede dal Padre e
dal Figlio”. La storia del dogma della Santissima Trinità
può essere riassunta in poche parole. Il Concilio di Nicea condanna
l’arianesimo proclamando la consustanzialità del Figlio di Dio col
Padre. Il Concilio di Costantinopoli definisce la fede cattolica nella SS. Trinità
affermando la divinità dello Spirito Santo e rigettando quindi il
macedonianesimo. (Il “Simbolo Niceno-Costantinopolitano”, che la
domenica è cantato in tutte le chiese cristiane, è
l’espressione più perfetta del dogma trinitario).
[139] Si tratta della preghiera in latino: Veni, Sancte Spiritus.
[140] Il libero arbitrio è la
libertà che Dio concede ad ogni uomo di poter scegliere tra il bene e il
male.
[141] Lc 11, 24-26: «Quando uno spirito cattivo esce dall’uomo, si aggira per
luoghi aridi in cerca di riposo. Non trovandone, dice: ritornerò nella
mia casa da dove sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va,
prende con sè altri sette spiriti peggiori di lui, e assieme entrano
nella casa, e vi alloggiano. La condizione finale di quell’uomo è
peggiore di quella iniziale." Se necessario, vedere anche: Mt 12, 45.
[142] Ci sono anime che un semplice estraneo
non lo lascerebbero mai entrare in casa, ma il demonio sì. Per lui, vero
nemico mortale, la porta è sempre aperta.
[143] Sul tema della Pentecoste universale,
rivedere i messaggi ricevuti da Madre Carolina Venturella (+1984), in quel di
Palestrina (Roma).
[144] Gv 6, 54-56.
[145] La legge francese dell’ 8 agosto 2004
sulla clonazione, come pure la formula emessa dall’ ONU l’ 8 marzo
2005, fanno finta di interdire le clonazioni umane ma in realtà non le
vietano affatto. Nessuna penalità minaccia i trasgressori.
[146] Il metodo di traduzione inventato da Crombette
richiede alcune conoscenze speciali. ( http://www.ceshe.fr/oeuvre/exegese/methode.htm#note%2001 ). È un lavoro di esegesi che si fa iniziando da un ebraico
mono-sillabico. Per ben realizzare questo lavoro bisogna trovare per ogni
mono-sillabo della versione ufficiale ebraica (ebraico classico) la sua
traduzione scientifica in linguaggio semitico, quello che veniva usato dagli
Ebrei quando essi vivevano in Egitto. Questo metodo di traduzione è reso
possibile grazie alle ricerche più recenti della linguistica, partendo
dall’egittologia e dalla sinossi di diverse versioni epigrafiche e
scritturali in lingue anteriori a Mosè. (N.B. Certe versioni copte
utilizzate ancora oggi nelle parrocchie copte confermano la solidità dei
risultati ottenuti).
[147] Il calendario
copto è ancora utilizzato in Etiopia e dalla Chiesa copta. Il calendario copto è molto
più esatto di quello giuliano e di quello gregoriano per calcolare gli
eventi biblici in modo preciso. Per esempio, in questo due ultimi calendari la
nascita di Cristo non coincide più con l’anno 0. (Sembra che per
il calendario giuliano la differenza
sia di 7 anni, 8 mesi, e 11 giorni. Per il calendario
gregoriano la differenza sarebbe di 7 anni e 8 mesi).
[148] Il Piano
divino di Salvezza, chiamato anche Settimana universale, abbraccia sette
millenni. Su questo tema i miei calcoli coincidono perfettamente con la Bibbia
e con le informazioni di Crombette. Cf. Internet: http://www.parvulis.com/Documents/2-main-it-01.htm#c1_sez2